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Gonepteryx cleopatra (Linnaeus, 1767) - Pieridae - Ginandromorfo

4.VI.2011 - GRECIA - EE, Kalogria (Achaia)


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 15/06/2011, 8:29 
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Località: Miane (TV)
Nome: Franco Sandel
zdeno ha scritto:
Franco, no worries ! Best gift for me will be, if I will meet you again with that old blind man :arrow: :to: next year on Parnassos collect that new specie :hp: :lov1: :lov2: :hi:


Certainly, Zdenko, I'm already thinking about the next meeting on
Parnassus :hp: :hp: , with the old blind man, that in the meantime will have enabled new lenses
and artifices to be more competitive on searches :lol: :lol: :lol: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: .

Franco :ok:

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MessaggioInviato: 15/06/2011, 9:17 
 

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Nome: Giovanni Timossi
Per il trattamento e la pulizia delle farfalle anche in collezioni storiche di oltre un secolo, ho sempre usato benzina avio o trielina.
Non consiglio l'acetone (non è un solvente apèolare) e neppure l'acetato di etile (troppo volatile).
Un bel barattolo e immergere l'esemplare con spillo.
Tenerlo in immersione e ogni ventiquattro ore controllare la situazione.
Per i grossi esemplari, tipo Sphingidi, occorre cambiare il solvente.
Una volta estratto dal solvente lasciarlo asciugare all'aria e con un pennellino morbido sistemare le parti pelose o le frange che a volte risultano coese.
La rottura di eventuali appendici durante i trattamenti di pulizia è il problema principale di questo tipo di operazioni.
Personalmente ho dovuto incollare antene o zampe più di una volta e ho sempre usato colle a base di gomma arabica e non viniliche.
Con i solventi sopra descritti si riesce anche a rimuovere la muffa che a volte ricopre esemplari vecchi e male conservati.
Anche l'ossido di ferro che si forma spesso nel punto di inserzione spillo torace può essere rimosso agevolmente con lo stesso sistema.
Tutte le operazioni di pulizia vanno svolte a mano al binoculare con pennellini immersi nel sovente e con tanta tanta pazienza.
Spero di essere stato utile con i consigli ma ovviemente abbiamo tutti il nostro migliore sistema.
Ciao
Giovanni

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Giovanni Timossi
Curator zoological collection
Laboratory of conservation, restoration and Lepidoptera research
Museo di Storia Naturale "Brandolini"
Viale Brandolini, 6
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MessaggioInviato: 15/06/2011, 10:26 
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Nome: Zdenko Lucbauer
Franco Sandel ha scritto:
zdeno ha scritto:
Franco, no worries ! Best gift for me will be, if I will meet you again with that old blind man :arrow: :to: next year on Parnassos collect that new specie :hp: :lov1: :lov2: :hi:


Certainly, Zdenko, I'm already thinking about the next meeting on
Parnassus :hp: :hp: , with the old blind man, that in the meantime will have enabled new lenses
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:lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: Siiii Franco, it is my bulldog princess - Roxy :)


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MessaggioInviato: 15/06/2011, 10:49 
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Nome: Maurizio Bollino
Timossi Giovanni ha scritto:
Per il trattamento e la pulizia delle farfalle anche in collezioni storiche di oltre un secolo, ho sempre usato benzina avio o trielina.
Non consiglio l'acetone (non è un solvente apèolare) e neppure l'acetato di etile (troppo volatile).
Un bel barattolo e immergere l'esemplare con spillo.
Tenerlo in immersione e ogni ventiquattro ore controllare la situazione.
Per i grossi esemplari, tipo Sphingidi, occorre cambiare il solvente.
Una volta estratto dal solvente lasciarlo asciugare all'aria e con un pennellino morbido sistemare le parti pelose o le frange che a volte risultano coese.
La rottura di eventuali appendici durante i trattamenti di pulizia è il problema principale di questo tipo di operazioni.
Personalmente ho dovuto incollare antene o zampe più di una volta e ho sempre usato colle a base di gomma arabica e non viniliche.
Con i solventi sopra descritti si riesce anche a rimuovere la muffa che a volte ricopre esemplari vecchi e male conservati.
Anche l'ossido di ferro che si forma spesso nel punto di inserzione spillo torace può essere rimosso agevolmente con lo stesso sistema.
Tutte le operazioni di pulizia vanno svolte a mano al binoculare con pennellini immersi nel sovente e con tanta tanta pazienza.
Spero di essere stato utile con i consigli ma ovviemente abbiamo tutti il nostro migliore sistema.
Ciao
Giovanni


Grazie dei consigli, Giovanni. Proverò.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 15/06/2011, 11:13 
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Nome: Franco Sandel
franco sandel ha scritto:

PS: I saw your new avatar, very nice dog,
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zdeno ha scritto:
:lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: Siiii Franco, it is my bulldog princess - Roxy :)


I thought so, is really nice :lov3: :lov3:
Just for today I also change my Avatar with a picture of my puppy Lea,
a White-Orange Cocker Spaniel, a love of dog :lov3: :lov3: :lov3: :lov3: .

Franco :ok:

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MessaggioInviato: 15/06/2011, 11:22 
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Iscritto il: 17/12/2009, 19:19
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Nome: Franco Sandel
Maurizio Bollino ha scritto:
Timossi Giovanni ha scritto:
Per il trattamento e la pulizia delle farfalle anche in collezioni storiche di oltre un secolo, ho sempre usato benzina avio o trielina.
Non consiglio l'acetone (non è un solvente apèolare) e neppure l'acetato di etile (troppo volatile).
Un bel barattolo e immergere l'esemplare con spillo.
Tenerlo in immersione e ogni ventiquattro ore controllare la situazione.
Per i grossi esemplari, tipo Sphingidi, occorre cambiare il solvente.
Una volta estratto dal solvente lasciarlo asciugare all'aria e con un pennellino morbido sistemare le parti pelose o le frange che a volte risultano coese.
La rottura di eventuali appendici durante i trattamenti di pulizia è il problema principale di questo tipo di operazioni.
Personalmente ho dovuto incollare antene o zampe più di una volta e ho sempre usato colle a base di gomma arabica e non viniliche.
Con i solventi sopra descritti si riesce anche a rimuovere la muffa che a volte ricopre esemplari vecchi e male conservati.
Anche l'ossido di ferro che si forma spesso nel punto di inserzione spillo torace può essere rimosso agevolmente con lo stesso sistema.
Tutte le operazioni di pulizia vanno svolte a mano al binoculare con pennellini immersi nel sovente e con tanta tanta pazienza.
Spero di essere stato utile con i consigli ma ovviemente abbiamo tutti il nostro migliore sistema.
Ciao
Giovanni


Grazie dei consigli, Giovanni. Proverò.


Io invece non ho mai usato la Trielina e la Benzina avio perche' anche loro parecchio volatili e respirabili, percio' dannose.
Ho invece usato dapprima, sia per le farfalle, quando ero farfallaro, che per i coleotteri, il chlorothene (tetracloroetano)
4 atomi ci cloro anziche' 3 come la trielina, quindi piu' pesante e con la tendenza di accumularsi sul pavimento.
Questo lo usavamo in ditta per sgrassare tubi di alluminio e di metalli vari, e' un ottimo solvente industriale.
Ora che lavoro nei mobili, utilizzo con successo, specialmente con le cicindele, una miscela per pulizia mobili,
composta da piu' solventi pesanti, fra i quali acetone e clorothene. Maurizio la conosce percio' la puo' sicuramente provare,
anche se io non immergerei assolutamente tutto l'esemplare nel solvente, ma tenterei di sgrassarlo appoggiandogli
l'ala posteriore dx fra due foglietti di carta assorbente, come generalmento avevo sempre fatto per i lepidotteri.

Mi auguro che Maurizio riesca comunque a sgrassarlo,

Ciao Franco :ok:

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MessaggioInviato: 15/06/2011, 11:52 
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Nome: Maurizio Bollino
Franco Sandel ha scritto:
tenterei di sgrassarlo appoggiandogli
l'ala posteriore dx fra due foglietti di carta assorbente, come generalmento avevo sempre fatto per i lepidotteri.


EVVAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

:hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp: :hp:


Operazione sgrassatura compiuta! Ho fatto prima un paio di prove su esemplari banali, e poi, seguendo il suggerimento di Franco, e con un pò di batticuore, l'ho fatto sul ginandro: grasso scomparso!!!!! :hp: :hp: :hp: :hp:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 15/06/2011, 12:02 
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Nome: Franco Sandel
:hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj: :hj:


GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


:gel1: :gel2: :gel1: :gel2: :gel1: :gel2: :gel1: :gel2: :hj: :gel1: :gel2: :gel1: :gel2: :gel1: :gel2: :gel1: :gel2:


Lo sapevo che ci saresti riuscito,

ora aspettiamo un'altra foto comparativa,

Ciao Franco :lov2: :lov2: :lov2:

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Nome: Giovanni Timossi
bene il concorso di idee è sempre utile.
Io consiglio di immergere tutto l'esemplare perchè è l'addome che sporca le ali e non viceversa.
Quindi se non viene completamente pulito immergendolo dopo un pò di tempo le ali si sporcano ancora.
Consiglio benzina avio, trielina o solvente misto che si trova al supermercato perchè sono facilmente reperibili.
L'importante è che non sianop ad alta densità altrimenti durante l'estrazione si possonio rompere le appendici.
Anche io ho solventi puri in laboratorio che èerò vanno usati sotto cappa e sono reperibili solo attraverso i fornitori di materiale da laboratorio.
Ciao
Giovanni

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Maurizio Bollino ha scritto:
...
Operazione sgrassatura compiuta! Ho fatto prima un paio di prove su esemplari banali, e poi, seguendo il suggerimento di Franco, e con un pò di batticuore, l'ho fatto sul ginandro: grasso scomparso!!!!! ...


:birra: ... ora però ti tocca rifare le foto :D :lov2:

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Immagine Claudio Labriola
Buona Vita!!!!


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Nome: Corrado Cancemi
Rileggendo questa discussione mi è rimasta una curiosità riguardo al "restauro" della cleopatra: alla fine che tecnica hai usato, Maurizio? Se ho capito bene hai preso la farfalla spillata e hai inserito l'ala interessata tra due foglietti di carta assorbente imbevuti di "una miscela per pulizia mobili, composta da piu' solventi pesanti, fra i quali acetone e clorothene", come consigliato da Franco. Ma questa miscela si trova in commercio già pronta all'uso? E i tempi e i modi di utilizzo di questa tecnica?


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MessaggioInviato: 26/10/2011, 11:08 
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
corradocancemi ha scritto:
i tempi e i modi di utilizzo di questa tecnica?


Molto semplice: esemplare sullo stenditoio, con l'ala tra due fazzolettini di carta, e con un cotton fioc imbevuto di solvente ho pennellato il fazzolettino superiore. Il grasso è stato sciolto dal solvente ed assorbito dalla carta. Tempo impiegato: pochi minuti in tutto.

_________________
Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 26/10/2011, 15:57 
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Nome: Corrado Cancemi
Grazie per la risposta, da solo non ci sarei arrivato :to:


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