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Pieris napi adalwinda (Fruhstorfer, 1909) - Pieridae

26.V.1982 - KAZAKHSTAN - EE, Thian Shan, 1600m. Zailiyaki Alatau hr. Aksai river p. Alma-Ata


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MessaggioInviato: 03/11/2021, 11:11 
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Acquistata in gruppo insieme ad altre congeneri ad Entomodena.


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 Oggetto del messaggio: Re: Identificazione Pieris
MessaggioInviato: 05/11/2021, 11:10 
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Iscritto il: 26/05/2010, 12:06
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Nome: Arcangelo Morgillo
L'hanno identificata come Pieris napi ssp. adalwinda (Fruhstorfer, 1909), anche se l'areale di distribuzione non mi convince molto. Se qualcuno ha informazioni a riguardo gliene sarei grado.

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MessaggioInviato: 03/01/2022, 16:01 
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Nome: Arturo Bonometti
Ciao, questo è un esemplare di un taxa interessantissimo e piuttosto incasinato del gruppo Pieris napi-bryoniae. :no1: :no1: :no1:
In Kazakhstan volano in teoria i taxa bryonides (P. bryoniae) e muchei (P. napi) che, come evidenziato da Todokoro (Teinopalpus 2014), hanno un locus typicus veramente vicino (attorno i monti Alatau). Per questa ragione non è chiaro se si tratti di uno stesso taxa (specie o sottospecie) oppure di due taxa separati. Inoltre, sempre Tadokoro evidenzia come geograficamente e forse geneticamente queste farfalle siano prossime a P. narina e P. ochsenheimeri.

Purtroppo lo stesso Eitschberger mi ha scritto che non ha un'idea chiara di questo problema, anche se dal canto suo (come prevedibile) separerebbe i taxa centro-asiatici del complesso P. napi-bryoniae in mille specie, sottospecie e forme. :gun: Mi aveva a suo tempo girato questo articolo (https://www.zobodat.at/pdf/Atalanta_45_0133-0138.pdf).

A mio avviso è molto probabile che bryonides e muchei corrispondano allo stesso taxa, descritto rispettivamente su forme primaverili ed estive. In collezione ho esemplari identici al tuo, catturati uno o due mesi prima di muchei stratipiche delle stesse zone e a stessa altitudine. Il problema è che accanto a questi due habitus "tipici", si accostano anche moltissime forme fenotipicamente intermedie anche a diversa altitudine.

Per parsimonia e precedenza, io ho considerato questi esemplari come P. (napi) bryonides (Sheljuzhko, 1910), dato per assodato che la P. bryoniae sta sulle alpi e basta, che la P. napi è ultravariabile e si estende abbondantemente in asia con alcune sottospecie e che è verosimile che l'asia centro-orientale sia il vero centro di speciazione di questo meraviglioso e assurdo genere.

La P. napi adalwinda (Fruhstofer, 1909) invece la trovi solo nella fascia artica della scandinavia.

Grazie per aver introdotto questa faccenda nel forum. :ok: :mrgreen: :hp: :lov3:

Ovviamente, se ti intrippano le Pieris, sentiamoci :birra:

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(E.J. Reissinger, 1983 in prefaz. Eitschberger, 1984)


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MessaggioInviato: 07/01/2022, 12:12 
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Località: Caserta (CE)
Nome: Arcangelo Morgillo
Pieris s.l. ha scritto:
Ciao, questo è un esemplare di un taxa interessantissimo e piuttosto incasinato del gruppo Pieris napi-bryoniae. :no1: :no1: :no1:
In Kazakhstan volano in teoria i taxa bryonides (P. bryoniae) e muchei (P. napi) che, come evidenziato da Todokoro (Teinopalpus 2014), hanno un locus typicus veramente vicino (attorno i monti Alatau). Per questa ragione non è chiaro se si tratti di uno stesso taxa (specie o sottospecie) oppure di due taxa separati. Inoltre, sempre Tadokoro evidenzia come geograficamente e forse geneticamente queste farfalle siano prossime a P. narina e P. ochsenheimeri.

Purtroppo lo stesso Eitschberger mi ha scritto che non ha un'idea chiara di questo problema, anche se dal canto suo (come prevedibile) separerebbe i taxa centro-asiatici del complesso P. napi-bryoniae in mille specie, sottospecie e forme. :gun: Mi aveva a suo tempo girato questo articolo (https://www.zobodat.at/pdf/Atalanta_45_0133-0138.pdf).

A mio avviso è molto probabile che bryonides e muchei corrispondano allo stesso taxa, descritto rispettivamente su forme primaverili ed estive. In collezione ho esemplari identici al tuo, catturati uno o due mesi prima di muchei stratipiche delle stesse zone e a stessa altitudine. Il problema è che accanto a questi due habitus "tipici", si accostano anche moltissime forme fenotipicamente intermedie anche a diversa altitudine.

Per parsimonia e precedenza, io ho considerato questi esemplari come P. (napi) bryonides (Sheljuzhko, 1910), dato per assodato che la P. bryoniae sta sulle alpi e basta, che la P. napi è ultravariabile e si estende abbondantemente in asia con alcune sottospecie e che è verosimile che l'asia centro-orientale sia il vero centro di speciazione di questo meraviglioso e assurdo genere.

La P. napi adalwinda (Fruhstofer, 1909) invece la trovi solo nella fascia artica della scandinavia.

Grazie per aver introdotto questa faccenda nel forum. :ok: :mrgreen: :hp: :lov3:

Ovviamente, se ti intrippano le Pieris, sentiamoci :birra:


Sono davvero contento di leggere la tua risposta! Si, P. napi adalwinda è una sottospecie scandinava per l'appunto, infatti non ero per niente convinto dell'identificazione che mi era stata fatta, tramite un utente conosciuto su iNaturalist. Dopo lunghe ricerche, ero arrivato anche io ad identificarla come P. napi bryonides (infatti l'ho catalogata in questo modo nella cassetta delle Pieris), ma ovviamente il dubbio rimane, proprio in merito al taxa così ingarbugliato! Addirittura, un altro utente, dopo un confronto con altri esemplari della sua raccolta (credo, non è stato molto specifico), aveva avanzato l'ipotesi che potesse trattarsi di Pieris euorientis, ma anche qui l'areale mi crea grattacapi.
Grazie per il lavoro che mi hai linkato, lo leggerò volentieri, ed andrà ad arricchire le informazioni sul genere Pieris.
Ti ho scritto :)

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MessaggioInviato: 16/01/2022, 21:31 
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Nome: Arturo Bonometti
Ri-ciao Arcangelo

non ho tirato fuori P. euorientis per non fare ulteriore casino, ma ha senso tirarla in ballo.
Il tuo esemplare NON è una P. euorientis, perchè questo ultimo taxa è identificato dalla presenza di scaglie scure che disegnano le nervature a livello dell'apice delle ali anteriori, tra loro distanziate e non si fondono (AKA gli spazi apicali anteriori da 6 a 10 sono bianchi/giallastri, ben evidenti e senza soffusione di nero/marrone).

Personalmente ho le stesse perplessità che ti ho blaterato per bryonides, anche per euorientis. Non ho la certezza che si tratti di una specie genuina e la letteratura in merito (in gran parte in russo) non è davvero convincente in questo senso. Tanto più che anche il carattere "diagnostico" che ti ho riportato sopra (preso da Eitschberger) è una loffiata incostantissima e nella mia collezione lo riesco a riconoscere con certezza solo nei maschi. :no1:

Comunque ho trovato tre esemplari Kazaki della mia collezione analoghi al tuo, che avevo fotografato (demmerda) tempo fa, cercando di determinarli.

A presto
Arturo
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MessaggioInviato: 17/01/2022, 8:42 
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Nome: Maurizio Bollino
Arturo, ho provveduto a salvare i tuoi file come jpeg, così sono visibili agevolmente.

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Nome: Arturo Bonometti
Maurizio Bollino ha scritto:
Arturo, ho provveduto a salvare i tuoi file come jpeg, così sono visibili agevolmente.

Grazie mille Maurizio! :birra:

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