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Apoderus
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Inviato: 25/11/2012, 15:11 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Maurizio/Gomphus mi ha affidato alcuni esemplari di Curculionoidea raccolti in Gabon, durante la spedizione a cui entrambi abbiamo partecipato. Ho già preparato diversi esemplari del genere Ulomascus, che appartengono a specie che ho già proposto, raccolte da me. 5 mm Questo, pur essendo molto simile a Ulomascus insolitus, se ne differenzia per la struttura delle zampe posteriori. Le tibie risultano soggette ad un appiattimento e a una torsione (dalla foto la cosa non è così chiara). Se non fosse che le due zampe posteriori sono perfettamente simmetriche e che anche nell'altra specie il carattere "insolito" è a carico delle zampe posteriori, si potrebbe pensare a una malformazione individuale. Spero di trovare, nel materiale che non ho ancora esaminato e preparato, altri esemplari di questa specie. Particolare: 
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Silvano
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Julodis
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Inviato: 25/11/2012, 15:20 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Mi stavo chiedendo perchè mai l'avessi preparato in quello strano modo, ma poi ho letto il seguito ... Certo che come modificazione delle zampe è proprio strana! Ma la torsione è a livello dei femori, della base delle tibie o dell'articolazione?
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Apoderus
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Inviato: 25/11/2012, 17:48 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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I femori sono normali, identici a quelli di insolitus. La dilatazione e la torsione aumentano dall'estremità prossimale delle tibie fino a quella distale. Il carattere più strano è proprio a livello del margine distale della tibia, vicino all'inserzione del primo tarsomero: qui è anche presente un processo che magari proverò a fotografare meglio. 
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Silvano
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Apoderus
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Inviato: 25/11/2012, 19:06 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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cesare RBO
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Inviato: 02/12/2012, 14:43 |
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Iscritto il: 05/11/2012, 1:00 Messaggi: 460 Località: Cagliari
Nome: cesare ancona
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sapere che vita fa il simpatico animaletto (in che, o su che, materiale è solito aggirarsi/nutrirsi) potrebbe senza dubbio aiutare a capire la funzione di un simile processo adattativo... molto interessante...
_________________ sono l'asociale più socievole che conosca...
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Apoderus
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Inviato: 02/12/2012, 15:18 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Me lo sono chiesto anch'io. Il dato di fatto è che i tantissimi esemplari osservati a Ipassa erano tutti attratti dalla luce, di notte. Io non l'ho mai raccolto in altre situazioni, e credo sia così anche per gli amici che lo hanno preso. Non mi pare ci siano notizie eto-ecologiche nella scarsa letteratura disponibile. Dando libero sfogo alla fantasia, la forma appiattita, così come appiattiti risultano rostro e femori, potrebbero suggerire un modo di vita sotto le cortecce o in gallerie. In questo caso la conformazione delle tibie posteriori potrebbe facilitare la presa in senso laterale o addirittura verso l'alto. Ma in assenza di osservazioni dirette è pura fantascienza 
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Silvano
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Apoderus
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Inviato: 30/08/2013, 11:14 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Visto che sto approfondendo questo genere e sto facendo degli scatti su particolari anatomici, ho pensato di mostrarvene qualcuno. Con l'occasione pregherei chiunque scoprisse di avere qualche esemplare di questo genere (lo so, è improbabile, ma non si sa mai) di farmelo sapere. Grazie. L'esemplare è lo stesso delle immagini precedenti, evidentemente maschio. Un'ultima cosa: pregherei chi può farlo di modificare il titolo, adeguandolo alla sistematica più recente: Ulomascus sp. 4 - Curculionidae Curculioninae Ulomascini (e questo anche per le altre specie di Ulomascus presenti nel forum. 
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Silvano
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Apoderus
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Inviato: 16/09/2013, 11:56 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Qualche novità per questo affascinante genere. Se avete un po' di pazienza, e mi seguite anche su questa discussione, provo a illustrarvi le mie ipotesi. Ho esaminato, oltre al mio esemplare maschio di U. insolitus, anche due altri maschi raccolti a Ipassa da Carlo/Sleepy Moose e da Maurizio/Gomphus (ancora grazie ad entrambi per avermeli affidati). Guardandoli dall'alto, non notavo niente di particolare. Del resto, sia la mia foto nell'altra discussione sia il disegno di Hoffmann raffigurano il maschio dall'alto, e le tibie posteriori sembravano del tutto normali. Ma osservandoli di lato, le cose cambiano: La singolare conformazione delle tibie posteriori, che avevo pensato caratteristica dell'ipotetica sp. 4, è invece comune a tutti i maschi di insolitus. Il passo successivo è ipotizzare che allora la torsione dei tarsi, presente solo nell'esemplare raffigurato in questa discussione, sia casuale. Sono convinto che le due articolazioni siano state forzate durante la cattura o in seguito alla preparazione (meno probabile, perché l'ho preparato io e me ne sarei accorto). La posizione normale dei tarsi è dunque quella qui sopra raffigurata. Essendo tutti gli altri caratteri corrispondenti, la prima conclusione è che non esiste una sp. 4 e che l'esemplare oggetto di questo post è: Ulomascus (Dimorphotarsus) insolitus Hoffmann, 1965, maschio, Curculionidae Curculioninae Ulomascini (prego di rinominare, grazie). Secondo: se in questa specie tutte le femmine hanno le unghie posteriori ad uncino e tutti i maschi hanno le tibie posteriori con il processo qui raffigurato, allora l'interrogativo che ci ponevamo sulla funzione di queste singolari strutture va tranquillamente verso la sua soluzione. Durante l'accoppiamento l'uncino si aggancia alla sporgenza e questo facilita il lavoro alla coppia. Stessa funzione, quindi, dei tarsi adesivi del maschio che fanno presa sul corpo della femmina o della concavità della parte ventrale dello stesso. Non conosco però altri esempi di analoghe strutture (uncino/sporgenza) nelle zampe di altri insetti. Cosa ne dite? 
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Silvano
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Raubmilbe
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Inviato: 16/09/2013, 16:56 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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 Discussione moooolto interessante! Non mi ricordo con quali coleotteri, ma sono sicuro che più di una volta mi sono capitati degli esemplari che tirati fuori dal contenitore con l'etere presentavano le tibie di alcune zampe ruotate a quel modo! Apoderus ha scritto: Non conosco però altri esempi di analoghe strutture (uncino/sporgenza) nelle zampe di altri insetti. Cosa ne dite? Su questo non saprei rispondere, neanche io conosco altri esempi di questo tipo. Quello che mi viene da chiedermi però è perché l’accoppiamento in questa specie dovrebbe essere così diverso da quello che succede nelle altre specie congeneriche da richiedere un espediente così particolare per andare a buon fine? Sarà banale e scontato, ma delle unghie così allungate e formanti un vero e proprio uncino con l’ultimo articolo tarsale, mi fanno pensare che alla femmina servano per ancorarsi a qualcosa (ma non riesco ad immaginarmi il resto della storia). Per quanto riguarda invece la forma in generale un po’ appiattita che mi sembra di osservare nei femori di entrambi sessi, si potrebbe ipotizzare che serva a mantenere le zampe più vicine al corpo e a ridurre così l’ingombro di queste ultime. Questa ipotesi corrobora l’altra di uno stile di vita simile a quello di molti altri coleotteri xilofagi o cambiofagi che devono spostarsi all’interno di un sistema di microgallerie e fessurazioni che essi stessi contribuiscono a creare. E guarda caso (citando Velvet Ant) “Fairmaire chiamò così questo strano Genere di Curculionidi, perchè a prima vista gli ricordava un Uloma (Tenebrionidae)” 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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gomphus
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Inviato: 16/09/2013, 17:11 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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Raubmilbe ha scritto: ... Quello che mi viene da chiedermi però è perché l’accoppiamento in questa specie dovrebbe essere così diverso da quello che succede nelle altre specie congeneriche da richiedere un espediente così particolare per andare a buon fine? ... magari è proprio un meccanismo che tende a evitare accoppiamenti accidentali con specie simili conviventi 
_________________ ***************** maurizio
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Raubmilbe
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Inviato: 16/09/2013, 23:32 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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gomphus ha scritto: magari è proprio un meccanismo che tende a evitare accoppiamenti accidentali con specie simili conviventi  Può essere che abbiate ragione, sarebbe davvero incredibile, mi piacerebbe proprio vederli in azione  . Ma al di là del fatto che mi rimangono alcuni dubbi (ad esempio se quelle due strutture sono in qualche modo davvero complementari e come faccia il maschio sul dorso della femmina muovendo le zampe ad andare ad incastrare quegli speroni in quelle specie di crune sulle zampe delle femmine e come fa poi soprattutto a sganciarsi quando è tutto finito  ), se così fosse, penserei più a un caso di exaptation. In altre parole è possibile che quello sperone nei maschi sia realmente comparso per sfruttare gli "uncini" delle femmine durante l'accoppiamento, ma non so perchè mi viene da pensare che quegli "uncini" femminili si siano evoluti per qualche altra funzione, che magari in parte ancora conservano 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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Julodis
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Inviato: 17/09/2013, 7:16 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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gomphus ha scritto: magari è proprio un meccanismo che tende a evitare accoppiamenti accidentali con specie simili conviventi  Con la ricchezza di specie che c'è da quelle parti, mi sembra l'ipotesi più sensata.
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Apoderus
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Inviato: 17/09/2013, 11:53 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Ieri sera non avevo letto l'ultimo intervento di Massimo. Stamattina, riflettendo sulla questione, ero arrivato anch'io all'ipotesi exaptation che, del resto, spiega l'origine di molte strane strutture presenti nei curculionidei e, più in generale, negli insetti. Raubmilbe ha scritto: Quello che mi viene da chiedermi però è perché l’accoppiamento in questa specie dovrebbe essere così diverso da quello che succede nelle altre specie congeneriche da richiedere un espediente così particolare per andare a buon fine? Beh, a parte l'ipotesi di Maurizio/Gomphus, ripresa da Julodis, non credo che le modificazioni avvengano uniformemente a livello di genere. Anzi, le specie si differenziano proprio sviluppando caratteri originali, magari a carico dello stesso organo. A questo proposito segnalo che almeno un'altra specie di Ulomascus mostra un dimorfismo nello sviluppo delle unghie. Queste sono le zampe posteriori di una femmina di Ulomascus claviger Marshall, 1939: La foto non è un gran che, ma si nota che le unghie interne sono rudimentali, mentre quelle esterne sono più lunghe, ricurve ed appiattite. Il maschio ha zampe ed unghie normali. Sembrerebbe proprio uno stadio incipiente nella differenziazione che ha portato a Ulomascus insolitus. 
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Silvano
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Raubmilbe
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Inviato: 17/09/2013, 23:09 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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 Ciao Silvano, ma toglimi una curiosità: le tibie posteriori nei maschi delle altre specie che hai potuto esaminare che forma hanno? Possiedono speroni come nell' insolitus o qualche loro accenno? (magari l'hai già detto da qualche altra parte...) 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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Apoderus
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Inviato: 17/09/2013, 23:59 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6162 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Non ho osservato nei maschi di altre specie strutture analoghe a quelle dell' insolitus. Non ho visto esemplari di tutte le specie descritte, ma a questo punto ho letto tutte le descrizioni e nessun autore ne fa cenno. C'è da dire che nemmeno Hoffmann, nella sua descrizione di insolitus, nota la presenza dello sperone. Aggiungo che, osservando al binoculare la forma dello sperone, mi pare che si rafforzi l'ipotesi dell'aggancio con l'uncino della femmina: esiste una scanalatura (non rilevabile dalle foto) che percorre longitudinalmente la tibia e sembra costruita per alloggiare l'uncino. Una cosa così: Troppa fantasia? 
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Silvano
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