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Amphimallon alexandri Uliana & Montreuil 2022 - Melolonthidae n. sp.

15.VI.2019 - GRECIA - EE, Thessaly, Volos, NE of Portaria, Mt. Pelion, 850 m.


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MessaggioInviato: 22/01/2022, 17:48 
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Da una delle "dreamland" per gli scarabei mediterranei, la Grecia, ecco Amphimallon alexandri, Uliana & Montreuil 2022 (olotipo a sinistra), uscito un paio di settimane fa.

Alexandri.jpg



A.alexandri2.jpg



Devo alla gentilezza di Vinicio Salami e Marco Malavasi l'opportunità di aver studiato questa specie.
È una specie ad attività diurna di cui Marco Malavasi ha potuto osservare uno sfarfallamento abbondante in un luogo che - curiosamente - è risultato deserto sia nei giorni immediatamente precedenti che in quelli immediatamente successivi.
La sue caratteristiche diagnostiche principali sono la brevità dei tarsi e le tibie anteriori lisce (o quasi). Quest'ultimo carattere lo condivide con la specie apparentemente più affine, A. krali di Rodi, anche lui descritto in tempi piuttosto recenti (2002) su esemplari raccolti pochi anni prima.

Trovo tremendamente affascinante che in posti così battuti vi siano specie ancora sconosciute, magari di dimensioni considerevoli e con popolazioni consistenti, ma inafferrabili per fenologia e abitudini.

riferimento: Uliana M., Montreuil O., 2022. A new species of Amphimallon Latreille, 1825 (Coleoptera: Scarabaeidae: Melolonthinae) from continental Greece. Zootaxa: 5087 (2): 372–382


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MessaggioInviato: 22/01/2022, 19:12 
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Nome: Gabriele Franzini
Bravi!

Eh sì, la Grecia ha ancora molto da offrire... Non che Italia meridionale e Sicilia siano poi così da meno, però, almeno dal mio punto di vista.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 22/01/2022, 21:39 
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Complimenti Marco e bravissimo Marco!!! :hp: :hp: :hp:
....e anche Vinicio se non sbaglio!!! :birra: :birra: :birra:

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Complimenti al raccoglitore ed ai descrittori!!!.Molto interessanti le note fenologiche riportate da Marco. :birra:


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Complimenti! :D

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Nome: Silvano Biondi
Molti complimenti a Marco e collaboratori.
Le tue osservazioni mi hanno richiamato un episodio analogo, accadutomi qualche decennio fa nella regione dei Cantabrici. Una sera, al termine di una lunga escursione arrivo a una radura e mi accorgo che stanno uscendo dal terreno migliaia di scarabeidi (non chiedermi di più, simili a quello in questione). Ne prendo un paio di esemplari, pensando che sarei tornato la sera successiva, con più tempo e meno stanchezza. Ovviamente la sera successiva, nonostante accurate ricerche, non ce n'era più nemmeno uno.

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 23/01/2022, 16:18 
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Complimenti Marco!
ps
Ci dovrebbero essere bestioline interessanti anche a Creta :lol1:
:hi:


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MessaggioInviato: 23/01/2022, 16:41 
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Nome: Marco Uliana
Grazie a tutti!

Apoderus ha scritto:
Ne prendo un paio di esemplari, pensando che sarei tornato la sera successiva, con più tempo e meno stanchezza. Ovviamente la sera successiva, nonostante accurate ricerche, non ce n'era più nemmeno uno.

Non so se voglio sapere che bestia fosse oppure no...

ruzzpa ha scritto:
Ci dovrebbero essere bestioline interessanti anche a Creta

Più di quanto immagini! :p


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MessaggioInviato: 23/01/2022, 23:45 
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Complimentoni!!! :ok: :birra: :birra:

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Iuri


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MessaggioInviato: 25/01/2022, 1:14 
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Nome: Andrea Liberto
L'eterno problema delle brevissime finestre di attività degli adulti (si noti il bisticcio temporale) di alcune specie, che poi sarebbero un "free for all" per accoppiarsi.

Dev'essere premiante, perché in certi gruppi è preminente. Decisamente preminente.

Solo ad esempio, ma potrei citare almeno tre-quattro casi analoghi a quello ricordato da Silvano, sto ragionando su un Eucnemide che in venti giorni di visite serali alle luci del campeggio dove stavo trascorrendo le ferie, è comparso una e una sola sera. Condizioni meteo particolari, e mettiamoci pure quello.

Ma in generale è un fenomeno ricorrente, non so quanto a fondo indagato.

In certi casi, vedi i Cebrio s.str., si riesce a stabilire una correlazione con l'ammorbidimento del suolo causato dalle piogge.
Lo stesso con un episodio restato unico, che mi capitò anni fa in Grecia: arrivato sul campo dopo un forte acquazzone primaverile, le due Calosoma presenti (sycophantha e inquisitor) erano in pazza fregola: il maschio montava la femmina, che scavava attorno a sé pian piano affondando nel terreno, certamente per poi deporvi.

Ho assistito a tutta la sarabanda, osservando come poco a poco le coppie semplicemente "scomparissero" alla vista sprofondando nel terreno, passando per una fase in cui era ancora visibile solo un barlume di scintillio della colorazione metallica del maschio tra il terriccio smosso.

Due minuti dopo quei momenti, non avresti trovato alcuna traccia delle due specie, chiunque le avrebbe date, giocoforza, per "assenti".

Mi piacerebbe leggere le vostre impressioni sui possibili perché di queste brucianti esplosioni di attività copulatoria, quando non siano chiaramente riconducibili a determinate condizioni abiotiche contingenti.

Detta con meno prosopopea: "Che ne pensate de 'ste schioppettate de "sciamate" ?"

A.


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MessaggioInviato: 25/01/2022, 21:06 
 

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Nome: Giorgio Pezzi
La cosa mi ricorda le tartarughe (le sole, quelle marine :) ) che arrivano a deporre tutte in pochi gg o la nascita delle tartarughine in massa ove (cito dai documentari!) nello stesso nido la prima pare aspettare che sguscino tutte le altre prima di uscire all'aperto. Se le prime arrivassero troppo alla spicciolata magari gli squali ne farebbero scempio, e le neonate se uscissero una alla volta, si immagina quante di meno ne arriverebbero in acqua? Potrebbe essere che anche per queste specie di insetti trovino conveniente sintonizzare la comparsa il più possibile, tramite feromoni, per sfuggire ai predatori più facilmente che comparire in giorni o settimane. Nel mio prato gli Amphimallon assimile un tempo li vedevo per diversi giorni ma da quando i merli (da lustri) hanno conquistato le aree residenziali, ne vedo si e no alcuni ogni anno; eppure il prato è lo stesso! Comparire un po' alla volta è stato per loro deleterio e i merli ne trovano sempre meno. hi:


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