Negli ultimi anni ho rilevato una diminuzione preoccupante dei Thomisidae nelle zone dove faccio le foto (Lazio e Gallura), e ho osservato contestualmente che i Thomisidae sono le prede preferite della specie alloctona Sceliphron caementarium.
Infatti, quando lo incontro sui fiori non riesco mai a fotografarlo perché non va lì per nutrirsi di nettare, ma per cercare ragni floricoli, soprattutto Thomisidae, e passa senza fermarsi.
In due celle fotografate in date diverse ho rilevato che tutte le prede raccolte erano Thomisidae.
Nel primo caso tutti Runcinia grammica.
Nel secondo caso una Runcinia grammica e molti Thomisus onustus giovanissimi, lunghi pochi mm.
Trattandosi di individui giovani ce ne vogliono molti per riempire una cella.
Per inciso, la cella dei Thomisus era stata verosiilmente parassitata da un dittero, dato che si vedono alcune larvette tra i ragni.
In conclusione questa specie alloctona americana, oltre ad aver quasi completamente soppiantato le specie autoctone Sceliphron spirifex, Sceliphron destillatorium e Sceliphron madraspartanum, minaccia concretamente, insieme all'altro alloctono (orientale) Sceliphron curvatum, la popolazione stessa dei ragni italiani.
Nel caso di Sceliphron curvatum, che caccia ragni di varie specie, tutti di piccole dimensioni, ho stimato che una sola femmina può catturare anche 300 ragni (30 celle con 10 ragnetti ciascuna).
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