Salve a tutti!
Questa bella specie mancava alla
checklist del Forum, così ho pensato di aggiungerla io.
Particolarmente diagnostiche ai fini del suo riconoscimento, oltre al bel colore nero, dovrebbero essere le tacche nere alla base della quinta interstria.
O. nuchicornis ha, fuori dal nostro paese, una distribuzione piuttosto ampia, che spazia da tutta l'Europa alla penisola anatolica fino all'Asia centrale. E' stato anche introdotto negli Stati Uniti, dove pare essersi ambientato particolarmente bene. Da quanto ne so, però, in Italia è piuttosto raro, sebbene sia citato di tutto il Nord e di alcune regioni del Centro.
Questa coppietta fa parte di una serie di esemplari che ho avuto modo di raccogliere in ambiente retrodunale - questo
Palaeonthophagus, da quanto ho letto, è proprio amante di zone secche e di suoli sabbiosi. La prima volta che li ho trovati (ero parecchio inesperto) ho pensato che fossero abbastanza banali visto che, in un'area piuttosto limitata, erano presenti in abbondanza. Direi che erano i coprofagi dominanti nell'ambiente insieme ad
Ateuchetus semipunctatus (Fabricius, 1792) - quest'ultimo però piuttosto raro -, perché per qualche anno non ho visto nessun'altra specie di Scarabeini. Nella zona il
pabulum più abbondante erano gli escrementi di conigli (o lepri?) e, essendo a pochi passi da una spiaggia piuttosto frequentata, le immancabili cacche umane.
E' da un paio d'anni però che non incontro più un esemplare, ed anzi ho iniziato a trovare, con grande rammarico, specie ben più note (
O. coenobita,
O. taurus ed
Euoniticellus fulvus) e temo sia il sintomo di un brutto declino della popolazione... L'ambiente in questione è sempre più malmenato e ridotto a causa di certi stabilimenti turistici, in giro c'è sempre più spazzatura e, fatto emblematico, un giorno ho rinvenuto una bacinella di plastica colma d'acqua putrida in cui galleggiavano, insieme a varie altre specie, decine di esemplari di
nuchicornis e quasi altrettanti
Ateuchetus. Una vera strage...
Mi chiedo quale sia il motivo della rarità - da noi! - di questa bella specie, e se è sempre stata così difficile da osservare o meno (dalla mia unica esperienza, presumo sia comune localmente e che sia particolarmente sensibile al deterioramento dei suoi ambienti...).
Chiedo lumi agli esperti!