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Isomira (Isomira) cf. hypocrita Mulsant, 1856 - Tenebrionidae Alleculinae

7.VII.2022 - ITALIA - Trentino-Alto Adige - TN, Folgaria, loc. Francolini, 1215 m


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MessaggioInviato: 05/08/2022, 18:34 
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22
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Nome: Roberto Vanzini
Dim. 6.95 mm

Visto che sono impossibili da determinare ve le sottopongo lo stesso :lol1:

2022-08-05 18-29-17 (B,R8,S3)2(1).jpg


IMG_3883.jpg


IMG_3885.jpg


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Roberto Vanzini


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MessaggioInviato: 06/08/2022, 21:16 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
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Nome: Andrea Liberto
Ciao Roberto,

questa potrebbe essere appena appena meno rognosa delle altre.

Ma devi controllare se (come NON mi sembra dalla foto) gli intervalli elitrali sono alternativamente glabri e quasi non punteggiati , molto brillanti (quelli pari) o punteggiati e pubescenti (i dispari).

In caso affermativo, dovrebbe essere Isomira (Heteromira) costessii (Bertolini, 1868).

Se invece, come mi sembra dalla foto, gli intervalli sono tutti ugualmente pubescenti e punteggiati, non "alternati", allora puoi scrivere Isomira (Isomira) hypocrita Mulsant, 1856.

Naturalmente con un bel CF., per parare i quarti posteriori.

A.


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MessaggioInviato: 06/08/2022, 22:18 
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Iscritto il: 05/05/2016, 11:22
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Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
Ciao Andrea speravo proprio in un tuo intervento. Ti riesco già a confermare la seconda opzione perchè questo carattere me lo riportava anche la chiave che ho consultato ed è tutto ugualmente pubescente. :birra:

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Roberto Vanzini


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MessaggioInviato: 06/08/2022, 22:38 
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Nome: Andrea Liberto
Bene, meglio così.

Ti sarai accorto che c'è un problema serio nella raffigurazione degli edeagi, cioè la curvatura degli stessi.

Il prolungamento dei parameri, e come esso vada valutato, in queste così come in tante altre bestie dipende dall'orientamento, dall'inclinazione dell'organo, ecc.

Lo inclini in avanti, appare più corto, lo inclini all'indietro, appare più lungo.

Mi astengo (con fatica) da sciocche battute.

Resta il fatto che la conformazione degli edeagi, nelle Isomira visto che di queste parliamo, rende abbastanza aleatoria la loro raffigurazione, e soprattutto i disegni degli edeagi vanno presi con le proverbiali molle.

Quindi, "teniamo molle". Ciao, A.


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MessaggioInviato: 06/08/2022, 22:58 
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Nome: Roberto Vanzini
Sostanzialmente con le Isomira anche avendo l'edago l'identificazione è "dura" :mrgreen:

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Roberto Vanzini


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MessaggioInviato: 06/08/2022, 23:55 
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Nome: Andrea Liberto
OK, la sufficienza te la dò.

Ma se hai deciso di addentrarti nella "goliardia" entomologica, ben altre prove dovrai superare.

"Un alleculo nericcio,
nessun nome svelto e spiccio.
Lo prendiamo dall'astuccio,
ma ci resta qualche cruccio.

Visto mai che il nome dato
faccia a botte col creato ?

Che il nericcio alleculino
sia diverso, in senso lato ?

E che chi ne parla or ora
sia già fuor di sua dimora ?

Boh, la sola cosa data
è l'unghietta ben dentata"


A.





Benvenuto.. A.


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MessaggioInviato: 07/08/2022, 11:38 
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Nome: Roberto Vanzini
È ma così mi stracci a mani basse :lol1:

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Roberto Vanzini


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MessaggioInviato: 07/08/2022, 22:40 
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Nome: Andrea Liberto
Ma no,
cerco di fornire esempi negativi, da non seguire, da biasimare. Basta fare il contrario, e stai tranquillo.

Pensa quanto potrei dare alla scienza (Diva Atena, non possiamo farne senza), se non fossi così incline alla scemenza.

Ora una domanda, diciamo "seria": hai notato la differenza tra Alpi e Appennino per quanto riguarda gli Alleculini ?

Io in due settimane di Prealpi e Alpi Carniche, praticamente non ne ho presi (solo un singolo esemplare di Gonodera metallica). In Appennino tra maggio e giugno pullulano su qualsiasi albero o arbusto fiorito, e davvero non mi aspettavo questa "paucità".

Mah, vivi e impara. A.


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MessaggioInviato: 08/08/2022, 8:34 
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Località: Santa Maria delle mole, Marino, Rm
Nome: Roberto Vanzini
Si sono d'accordo. Forse complice anche il periodo. Sono andato su in un periodo in cui a Roma si trovava già solo sterpaglia secca. Su non era così la situazione ma comunque non bellissima. Poi ho tristemente costatato quanto la montagna sia più povera (parlando di numeri e non di qualità) rispetto alla pianura.

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Roberto Vanzini


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MessaggioInviato: 12/08/2022, 0:59 
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Nome: Andrea Liberto
Cita:
Poi ho tristemente costatato quanto la montagna si più povera (parlando di numeri e non di qualità) rispetto alla pianura.


'nsomma.... Io di bestie ne ho prese una caricata. Più quantità che qualità, forse, ma insomma di coleotteri ce n'erano, le cataste brulicavano, oziorinchi a pioggia da saliconi e noccioli, il benedetto Aruncus dioicus che grondava lepturini...

C'era da tornare bambini, per uno come me che mancava dalle Alpi da tempi pre-smartphone. Cioè, da parecchio.

Forse la differenza è data dal fatto che sono stato su qualche giorno prima di te. In una settimana, può cambiare tutto.

E comunque, purtroppo, alleculini nisba.

Ciao, A.


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MessaggioInviato: 12/08/2022, 10:39 
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Di esemplari ce n'erano parecchi. Per numeri intendevo numero di specie più che di esemplari. Mi sarei aspettato maggiore variabilità.

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MessaggioInviato: 12/08/2022, 19:01 
 

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Nome: Giorgio Pezzi
Salve gente! Che chiavi usate? :p :hi:


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MessaggioInviato: 12/08/2022, 19:33 
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Nome: Andrea Liberto
Ciao, Giorgio, ne parlavo qui

viewtopic.php?f=258&t=93771&hilit=isomira

Punto di partenza obbligato è Weise:

Weise, E., 1974. Die Isomira-Arten (Col. ,Alleculidae) Mitteleuropas und des Mittelmeer - Raums. Entomologische Blatter 70: 65-128

Nella fattispecie, è utile:

Cosandey, Vivien & Chittaro, Yannick & Sanchez, Andreas. (2017). Isomira costessii (Bertolini, 1868) (Coleoptera, Tenebrionidae): une nouvelle espèce pour la Suisse. Entomo Helvetica. 10. 93-98.

Per il gruppetto più dannato della fauna italiana, è utile:

Bouyon Hervé. Etude de quelques espèces paléarctiques du genre Isomira Mulsant (Coleoptera, Alleculidae). In: Bulletin de la Société entomologique de France, volume 107 (5), décembre 2002. pp. 503-508.

Sono al lavoro e non ho sottomano il file con la bibliografia che ho radunato finora, comunque già con questi lavori si comincia a non capirci nulla. :)


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