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Pippistrello
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Inviato: 16/08/2011, 0:58 |
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03 Messaggi: 1214 Località: Predore ( BG)
Nome: Claudio Deiaco
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Mimmo011 ha scritto: mi puoi spiegare come fai a catturarle Come no.... Innanzitutto spero tu non sia allergico alle punture di vespe. Non perché si è particolarmente esposti ma può capitare. Sopratutto quando si prende confidenza con "riconoscere al volo" i maschi e catturarli a mani nude. Per iniziare il retino va benissimo. Bisogna prenderci un po’ la mano per travasare la preda dal retino al flacone. Perché strette nel retino senza via di fuga sono spesso abbastanza inviperite. Ti puoi aiutare con dei guanti in morbida pelle usati nell'apicoltura, ma tolgono sensibilità nel maneggiare i flaconi. Meglio ancora un buon aspiratore con tubo largo almeno 8 mm. Cosi le aspiri direttamente nel flacone. ( Attenzione ai flaconi fai da te! Di vitale importanza la garza di protezione dalla parte del boccaglio) Questo per le catture sul campo aperto. Per sopprimerle, ti consiglierei il classico etere. Se preferisci misture di alcol e acido acetico puoi usarlo, non vi sono controindicazioni, se non preferenze personali. Dove raccogliere: In questa stagione le trovi un po’ ovunque su fiori, in particolare umbellifere, frutta matura caduta, ecc. Particolare valore hanno tutte le vespe catturate dal loro nido, o meglio: Trovare il nido, è il miglior modo per determinare con certezza le abitanti. Mentre purtroppo non sempre è possibile attribuire un singolo esemplare alla specie di appartenenza. E qui probabilmente qualcuno non sarà d'accordo, ma a tutt'oggi ho una ventina di esemplari di Polistes mai determinati. Non da me, ma da personaggi come K. Hellrigl e F.Gusenleitner. Se trovi un nido in attività, è il miglior modo per fare una moltitudine di osservazioni.
Innanzitutto bisogna vincere quell' innato istinto autoprotettivo che spesso suggerisce esagerata prudenza e ci trattiene a distanza dai nidi. Diciamo che le uniche piuttosto sensibili e naturalmente predisposte a reazioni "pungenti" sono le due Vespule; vulgaris e germanica, che nidificano quasi sempre nel terreno, o altre cavità buie. Spesso i loro nidi si trovano involontariamente "inciampandoci" dentro, o si passa troppo vicino e le vibrazioni del terreno sotto i nostri passi le mette in allarme, e spesso passano a fulminei attacchi. Lo so, e più facile dirsi che farsi, ma per reazione bisogna assolutamente evitare ampie bracciate per scacciarle. Si innervosiscono soltanto ancora di più e comunque sono talmente veloci che se hanno deciso di pungerti non lasciano scampo. La miglior cosa da fare, rimanere calmi, incassare qualche puntura senza eccessiva reazione, e allontanarsi con movimenti lenti. Di solito ci seguono per qualche metro, circondandoci con un volo nevrotico e senza traiettoria logica, ma non pungono più appena si è a 3-4 metri dal nido. Questi sono casi estremi non prevedibili, possibili, ma non la quotidianità.
Al di fuori di questo contesto di invasione involontaria anche queste due sorelle un po’ attaccabrighe si lasciano tranquillamente osservare da vicino. Le devi abituare alla tua presenza, e comunque sempre con movimenti molto lenti. Per fotografare mi trovo spesso a 40-50 cm dal ingresso del nido e non sono mai stato punto durante le mie osservazioni.
Quando hai la sensazione che sia arrivato il momento di asportare il nido a lungo osservato, attendi la notte, ti armi di vestiario da apicoltore comprensivo di copricapo. Prendi un retino capiente ( in caso di grandi nidi di Dolichovespule o Vespule) e ci infili tutto il nido. Tagli il ramo, o tagli il nido dal supporto, a seconda dei casi. Probabilmente si manifesteranno fughe di vespe dal retino non perfettamente chiuso, ma niente paura. La tuta e a prova di uncino! Bisogna soltanto abituarsi al ronzio attorno alla testa, ma anche quella è protetta. Liberato il nido dal suo supporto ti allontani e infili il nido compreso al retino in un ampio contenitore preventivamente preparato con un bel tampone imbevuto di etere e lasci che agisca. Più facile per nidi di Polistes. Ci poni sotto un contenitore abbastanza largo per farlo entrare, tagli il stelo di sostegno, e a nido caduto chiudi il coperchio. Per questo non servono nemmeno i guanti. Attenzione grossi nidi di Vespa Vespula e Dolichovespula nel pieno delle sue attività sono molto pesanti e l'involucro cartaceo di alcune specie è fragilissimo. Nidi in attività si raccolgono soltanto per particolari motivi di studio alla prole, allo stato di sviluppo, o simili. Per archiviare un nido cartaceo integro, è consigliato attendere la naturale fine del ciclo vitale in esso. Sarà cosi molto più leggero e trattandolo con soluzioni viniliche prima di prelevarlo rende il nido più stabile e duraturo nel tempo. Del resto, la preparazione degli esemplari, l'etichettatura e l'archiviazione avviene come per coleotteri o altri insetti simili.
Attenzione: Le giovani regine prelevate dal nido, una volta stese liberano molto grasso e diventano scure. Sarebbe bene tenerle vive per un certo tempo per fare si che consumino i grassi.
Spero di averti dato qualche dritta anche se tutto il discorso è molto generico e andrebbe approfondito in alcuni punti, ma .....alla prossima puntata 
_________________ Claudio Deiaco _____________________________________
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Mimmo011
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Inviato: 16/08/2011, 1:23 |
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Iscritto il: 08/07/2010, 10:53 Messaggi: 3171 Località: Matera
Nome: Domenico Cardinale
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Grazie mille Claudio!! Sei stato più che esaustivo!!!  Inizierò con le cattura cosi se ho dubbi, te li espongo!  Ma a te piacciono gli imenotteri in generale o solo i Vespidae? 
_________________ Saluti Mimmo
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Pippistrello
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Inviato: 16/08/2011, 1:27 |
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03 Messaggi: 1214 Località: Predore ( BG)
Nome: Claudio Deiaco
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Mimmo011 ha scritto: gli imenotteri in generale o solo i Vespidae? Vespidae 
_________________ Claudio Deiaco _____________________________________
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hpl
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Inviato: 18/08/2011, 19:57 |
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Iscritto il: 04/04/2010, 22:20 Messaggi: 1041 Località: S.Pelagio (TS)
Nome: Alessandro Drago
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ho diviso l'argomento, per metterlo in rilievo dato che ci sono (e questo pomeriggio ho catturato qualche imenottero navigando fra le cataste...) volevo chiederti se è necessario preparare gli esemplari ad ali aperte: ho notato nelle ultime foto di Claudio (pippistrello) che gli insetti sono preparati ad ali chiuse (indubbiamente meglio per ottimizzare gli spazi...), altri invece li ho visti preparati ad ali aperte. C'è una regola in tal senso?
_________________ - SoNo un PoMpIeRe -
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Pippistrello
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Inviato: 19/08/2011, 19:07 |
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03 Messaggi: 1214 Località: Predore ( BG)
Nome: Claudio Deiaco
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hpl ha scritto: ho notato nelle ultime foto di Claudio (pippistrello) gli insetti preparati ad ali chiuse Per quanto riguarda i Vespinae ovvero le vespe sociali, non vi è bisogno prepararle ad ali aperte perché i caratteri distintivi maggiori si trovano distribuiti un pò su tutto l'habitus. Nonostante ciò non credo ci sia una "regola" precisa e tassativa. Alcuni specialisti che ho avuto l'onore di conoscere e vedere la loro collezione le spillano con le ali piegate. Io stesso seguo l'esempio e le tengo cosi. 
_________________ Claudio Deiaco _____________________________________
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Marchino
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Inviato: 05/09/2011, 12:13 |
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Iscritto il: 29/08/2011, 18:58 Messaggi: 230 Località: Viareggio (LU)
Nome: Marco Fornaciari
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Salve a tutti, avrei una curiosità. Mi è capitato di vedere raccolte di grossi imenotteri preparati con le ali distese; tali esemplari erano disposti alternativamente con il capo verso l'alto e con il capo verso il basso della scatola, in modo che le ali non si "disturbassero" troppo fra di loro così da poter porre gli esemplari molto vicini.
La mia domanda è: è solo un modo per risparmiare spazio o è un metodo che permette di mettere in evidenza particolari caratteri morfologici?
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Pippistrello
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Inviato: 06/09/2011, 0:05 |
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Iscritto il: 18/06/2010, 0:03 Messaggi: 1214 Località: Predore ( BG)
Nome: Claudio Deiaco
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Marchino ha scritto: è solo un modo per risparmiare spazio o è un metodo che permette di mettere in evidenza particolari caratteri morfologici?  Sono sincero, non lo so. Però penso sia un modo per risparmiare spazio. 
_________________ Claudio Deiaco _____________________________________
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corradocancemi
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Inviato: 19/09/2012, 13:49 |
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Iscritto il: 13/08/2011, 4:12 Messaggi: 169
Nome: Corrado Cancemi
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Pippistrello ha scritto: Attenzione: Le giovani regine prelevate dal nido, una volta stese liberano molto grasso e diventano scure. Sarebbe bene tenerle vive per un certo tempo per fare si che consumino i grassi Claudio, mi permetto di aggiungere una nota, sebbene solo in rarissime occasioni sono stato alle prese con gli Imenotteri. Il discorso di lasciar vivo un esemplare in attesa che consumi i grassi corporei non sempre funziona: quest'estate ho provato più di una volta con esemplari di Scolia e dopo la morte per inedia si scurivano comunque. Mi è stato invece detto che proprio l'uccisione immediata con un veleno (etere acetico) potrebbe "bloccare" l'insetto e impedire la decomposizione degli organi interni con eventuali perdite e cattivi odori annessi
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Umbro
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Inviato: 19/09/2012, 13:56 |
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Iscritto il: 28/05/2011, 21:10 Messaggi: 1981
Nome: Umberto Devincenzo
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Io con le regine di Vespula appena raccolte e uccise subito con etere, succedeva proprio come quanto detto da Claudio, cioè il colore giallo dell'addome non restava giallo ma si scuriva, addirittura nelle "giunzioni" del torace usciva del grasso una volta morta (questi esemplari li ho catturati nel periodo invernale sotto corteccia, forse contenevano ancora più grasso usato come riserva contro il freddo, presumo), mentre dopo averla tenuta qualche giorno in barattolo, restava così com'era senza cambiamenti sostanziali nella parte addominale. Con le Scolia non ho provato.
Appena riesco faccio un paio di foto di confronto e ve le faccio vedere, se può interessare.
_________________ "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali, è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono." Charles Darwin
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corradocancemi
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Inviato: 19/09/2012, 14:01 |
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Iscritto il: 13/08/2011, 4:12 Messaggi: 169
Nome: Corrado Cancemi
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Avrei preferito che confermassi quanto detto da me, perché speravo che fosse l'uso dell'etere la tecnica giusta per conservare i colori delle Scolia  appena un giorno dopo la morte per inedia, mi si scuriscono del tutto, con il capo arancione che vira bruscamente verso un marrone macchiettato di nero...
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Umbro
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Inviato: 19/09/2012, 14:39 |
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Iscritto il: 28/05/2011, 21:10 Messaggi: 1981
Nome: Umberto Devincenzo
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Purtroppo io non posso dirti niente riguardo alle Scolia in quanto non ci ho mai avuto a che fare, però ti ho fatto l'esempio delle regine di Vespula. Penso che però qualcuno qui sul forum abbia già affrontato questa situazione, cioè l'uccisione di una Scolia.
Ecco le foto. Le prime due sono regine uccise subito, l'ultima in un secondo momento.
_________________ "La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali, è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono." Charles Darwin
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azzone
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Inviato: 11/10/2012, 17:19 |
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Iscritto il: 18/05/2012, 13:41 Messaggi: 60
Nome: Guido Fabrizio
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Pippistrello ha scritto: Per sopprimerle, ti consiglierei il classico etere. Se preferisci misture di alcol e acido acetico puoi usarlo, non vi sono controindicazioni, se non preferenze personali.
Ciao, saresti così gentile da darmi le dosi giuste per fare la miscela? Si può usare il normale alcol "rosa" e l'aceto  ?
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