ciao ragazzi
il punto è che per ripulire es. in queste condizioni, un solvente da solo non basta, perché la zozzura che li ricopre è un mix di fetenzìe polari (solubili in acqua) e apolari (solubili ad es. in alcool, etere etc.), e bisogna eliminare il tutto
io di
Rosalia ne ho ripulita una delle collezioni del museo, talmente unta di grasso che le macchie non si distinguevano più dal resto... e gli amici cerambicidari sono rimasti a bocca aperta

vedendo il risultato
1) si lascia l'es. a bagno in 50% acqua 50% alcool finché è ben ammorbidito, e non si rischia di romperlo (il che vale non solo per le appendici, ma anche per i peluzzi che formano il rivestimento)
2) lo si tira fuori, si fa scolare pressandolo delicatamente fra due strati di carta scottex o simile in modo che di liquido rimanga solo un velo a bagnare la superficie, e si immerge in acetato di etile (*)
3) ce lo si lascia per un po' (se è mooooolto sporco, diciamo mezz'ora), dopo di che, tenendolo immerso con una pinzetta, lo si strofina con un pennellino (
importante: non in contropelo) in modo di spazzolare via lo sporco; questo immerso in acetato di etile appare come una patina bianca lattiginosa, quindi non è difficile individuarlo e toglierlo tutto, agitando poi l'es. (sempre completamente immerso) avanti e indietro per completare l'opera
4) finita l'operazione, si scola come sopra su carta tipo scottex, si sciacqua in benzina avio (la trielina o il percloroetilene non offrono particolari vantaggi, e i vapori sono molto più tossici), si fa nuovamente scolare e poi asciugare
con questo sistema, ho perfettamente recuperato ad es. bombi o mutille ridotti a una massa bisunta in cui non si distingueva più traccia delle fasce e macchie chiare, e che ora sembrano appena raccolti
(*) a differenza di benzina trielina e simili, l'acetato di etile è parzialmente miscibile con l'acqua, quanto basta per estrarre dalla patina di fetenzìa l'acqua insieme alla componente polare, per poi dissolvere senza ostacoli quella apolare