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Che fine faranno le nostre collezioni? [...l'eterno dilemma]



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MessaggioInviato: 23/04/2010, 9:04 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
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Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Pactolinus ha scritto:
Glaphyrus ha scritto:
Julodis ha scritto:
Considerando che dadopimpi ha quasi 40 anni meno di me, potrebbe anche beccarsela lui! (sempre che io non campi fino a 120 anni come da previsione di una specie di stramba chiromante)


Ormai te lo sei giocato... dopo aver letto queste righe sarà schiattato :lol1:
No...secondo me, dopo aver letto queste righe, è Dado che non vede l'ora che schiatti Maurizio!!! :lol1: :lol1: :lol1:

:hi:


Maurizio, guardati le spalle!! :lol1:

_________________
:hi:
Daniele


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 11:13 
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Messaggi: 369
Località: Cialla - Udine
Nome: Ivan Rapuzzi
Quel che è peggio è che il dilemma si ingrandisce con il passare del tempo e soprattutto con l'accrescersi della raccolta.
Quando la mia collezione era ancora "embrionale" vale a dire prevalentemente costituita da esemplari europei e poco altro ero orientato ad un Istituto museale o universitario del mio territorio poichè il loro interesse è rivolto prevalentemente a quelle faune, ma poi le cose sono radicalmente cambiate.
Con gli anni la collezione è divenuta molto più vasta e completa: più di 30.000 esemplari di Carabus di oltre 3.000 taxa diversi, migliaia di Paratypi e svariate decine di Holotipi...
Ho fatto crescere negli anni la collezione con passione e dedizione ed ho realizzato che probabilmente essa rappresenta un'espressione della mia stessa vita, delle mie passioni, dei miei viaggi e di indimenticabili emozioni. Ora sono sempre più convinto che la più grande soddisfazione la proverei sapendo che la mia collezione continua a "vivere" anche dopo di me, possibilmente nelle mani di un giovane nel quale saprò rivedere la mia stessa passione ed entusiasmo.
Alla collezione ho dedicato tempo, risorse e passione e credo che sarò felice a donarla ad un giovane nel quale rivedrò lo stesso entusiasmo e passione!
Ivan


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 11:47 
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Ivan ha scritto:
Alla collezione ho dedicato tempo, risorse e passione e credo che sarò felice a donarla ad un giovane nel quale rivedrò lo stesso entusiasmo e passione!


Ammesso che ciò si verifichi, cioè che tu possa trovare il giovane "erede". E se ciò non avvenisse, considerando anche i pochi giovani che si avvicinano a questa nostra passione?

Mica potremo lasciare tutti la nostra collezione a ....... Dado :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 11:48 
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
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Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
Maurizio Bollino ha scritto:

Mica potremo lasciare tutti la nostra collezione a ....... Dado :lol1: :lol1: :lol1: :lol1: :lol1:


Anche io, giovane ed appassionato entomologo, sono disponibile a ricevere collezioni..... :gh: :gh: :gh:


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 12:10 
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Località: S.Pelagio (TS)
Nome: Alessandro Drago
Maurizio Bollino ha scritto:
Ivan ha scritto:
Alla collezione ho dedicato tempo, risorse e passione e credo che sarò felice a donarla ad un giovane nel quale rivedrò lo stesso entusiasmo e passione!


Ammesso che ciò si verifichi, cioè che tu possa trovare il giovane "erede". E se ciò non avvenisse, considerando anche i pochi giovani che si avvicinano a questa nostra passione


Ivan però può contare (per il momento...se Pierpaolo si ferma...) su 3 nipotini...non dovrebbe essere difficile far nascere la passione per i carabazzi ad uno di loro...tenendo conto che sono insetti "con il gusto estetico" (Rapuzzi I., 2006) :gh: :gh: :gh: :gh:

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- SoNo un PoMpIeRe -


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 12:16 
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Nome: Filippo Di Giovanni
Maurizio Bollino ha scritto:
Anche io e l'amico Fabio ci siamo posti lo stesso problema. Personalmente conosco poco la situazione dei Musei italiani, ma per quel poco che so (e quello che mi dicono) non è delle migliori, fatte le dovute eccezioni. Attualmente i musei tedeschi sono quelli che sembrano assicurare la migliore valorizzazione del materiale, sia in termini di ambienti di conservazione, sia in termini di gestione e fruibilità delle collezioni. E' per questo che, credo, le nostre due verranno probabilmente destinate a Monaco o Stoccarda: conosciamo bene entrambe le realtà museali, e devo dire che una collocazione migliore (e più vicina) non riesco a immaginarla. So già che ci sarà chi, preso da sano campanilismo, dissentirà su una tale decisione, che è comunque sempre rivedibile qualora dovessimo verificare che esistono buone possibilità entro i confini nazionali. In realtà, non mi farebbe piacere se la mia collezione dovesse fare la stessa fine, ad esempio, della collezione Hartig dell'I.N.E. o della collezione Costa dell'istituto di Zoologia di Napoli.


Concordo con quanto detto da Marcello e Maurizio, qui si finisce per lasciare tutto a Dado. Alla Sapienza, tra i milioni di studenti, che io sappia siamo in 3 (di numero) ad avere iniziato una collezione personale. Sono anche d'accordo con Marco, che qui, se tutti affidiamo le nostre collezioni a qualche museo estero, in Italia finisce che non si studia più entomologia, però è anche vero che la figura dello scienziato (senso lato) in Italia è paragonabile a quella di un martire cristiano, sempre a dover fare milioni di sacrifici per ottenere poco o nulla in cambio (monetariamente e non solo)*.
Ho di recente chiesto se potevo andare a Monaco a studiare le loro collezioni visto che qui non ho materiale di confronto, e mi hanno risposto che hanno una "guest room" e che si scusavano perchè "I can offer you admission to the collection and a working place, but absolutely no financial support"... ho pianto di contentezza 2 giorni...

A presto, Pippo

* e questo ricordo lo diceva in un intervista a Piero Angela un tal Riccardo Giacconi, astrofisico naturalizzato americano, premio Nobel, che ha scoperto una di quelle cose "banali" come i raggi cosmici :o

PS: Maurizio (Bollino) ma ti riferivi all'INE a via Catone, quello che stava in un appartamento ? No perchè ora almeno esiste un Edificio di Entomologia dove Hartig ha una stanza tutta sua...

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"Non posso separare il piacere estetico che provo nel vedere una farfalla dal piacere scientifico di sapere che cosa è" (V.Nabokov)


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 12:48 
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Nome: Maurizio Bollino
Eopteryx ha scritto:
Ho di recente chiesto se potevo andare a Monaco a studiare le loro collezioni visto che qui non ho materiale di confronto, e mi hanno risposto che hanno una "guest room" e che si scusavano perchè "I can offer you admission to the collection and a working place, but absolutely no financial support"... ho pianto di contentezza 2 giorni...


Pippo,
concordi quindi con me che Istituzioni tedesche come Monaco sono degne destinazioni delle nostre collezioni. Se ci sei già stato, e quindi hai potuto vedere in prima persona come sono organizzati, fammi un raffronto con una qualsiasi delle corrispondenti Istituzioni italiane.

Eopteryx ha scritto:
PS: Maurizio (Bollino) ma ti riferivi all'INE a via Catone, quello che stava in un appartamento ? No perchè ora almeno esiste un Edificio di Entomologia dove Hartig ha una stanza tutta sua...


Si, mi riferisco all'Istituto Nazionale di Entomologia di Via Catone, e alla collezione Hartig, o meglio ...... a quello che ne è rimasto.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 23/04/2010, 13:03 
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Nome: Filippo Di Giovanni
Maurizio Bollino ha scritto:

Pippo,
concordi quindi con me che Istituzioni tedesche come Monaco sono degne destinazioni delle nostre collezioni. Se ci sei già stato, e quindi hai potuto vedere in prima persona come sono organizzati, fammi un raffronto con una qualsiasi delle corrispondenti Istituzioni italiane.



Ci devo ancora andare. Sono molto curioso e non vedo l'ora. :hp:

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Credo che nessuno si sia mai preso la briga di fare, seppure in maniera approssimativa, una stima del patrimonio entomologico oggi custodito nelle collezioni private italiane.
A mio avviso è paragonabile, se non maggiore, di quello presente nelle istituzioni pubbliche.
Parliamo, in ogni caso, di alcuni milioni di esemplari, il cui futuro è sempre a rischio, a meno di non prendere per tempo, ciascuno di noi, delle decisioni "dolorose" ma, forse, inevitabili :(
Certo, la cosa più sbagliata che si possa fare, è quella di rimandare ogni giorno questa inevitabile scelta, caricando così inevitabilmente le persone a noi care di una responsabilità che non gli tocca.
Col risultato poi che saranno i "non addetti ai lavori" a dovere decidere (spesso, in fretta: non dimentichiamo quanto i nostri soggetti siano deperibili) sul destino della nostra raccolta.
Il "patrimonio" ereditato finisce con l'essere soprattutto un onere, un pesante fardello che procurerà ai nostri cari più pensieri che soddisfazioni.
Questo, credo, non dovremmo mai dimenticarlo.
Per alleggerire il clima, chiudo con una battuta che questa discussione mi ha fatto tornare in mente e che un mio vecchio zio era solito ripetere (in siciliano), riferendosi ad un'eredità comunicata ai figli, con un filo di voce, dal vecchio padre, sul letto di morte.

Il padre, attorniato dai suoi tre figli, sta per esalare l'ultimo respiro.
Trova la forza per sussurrare queste parole: "ragazzi, vi lascio...".
"Che ci lasci, papà?", chiede il più intraprendente ed interessato dei tre.
"Ragazzi, vi lascio..."
"Cosa, cosa?", chiedono insieme anche gli altri due.
"Ragazzi, vi lascio...mmenzu i guai" (in mezzo ai guai).
E spira.

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:hi: Marcello Romano


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Nome: Riccardo Poloni
:mrgreen: :mrgreen: mi viene un po' da ridere anche se mi rendo conto che la questione di "cosa fare della nostra collezione" per voi è vitalmente importante, non solo perchè rappresenta il lavoro di una vita, ore di tempo impiegateci sopra, soldi spesi, magari anche difficili decisioni che siete stati costretti a prendere, etc. Non che io sia infelice all'idea di ricevere tutte le vostre collezioni, ma mi ci vorrebbe una casa solo per loro!! :mrgreen: . E qua mi viene in mente una battuta, tanto per togliere l'aria "tombale" della discussione, come nell'antica Roma si facevano lotte e si ammazzava gente per il potere (basti guardare il caso di Nerone) adesso si lotterà per il possesso delle collezioni :lol1: . Quanto alle istituzioni italiane è una tristezza, la collezione entomolgica del museo di zoologia di Modena l'ultima volta che sono andato a vederla era pina di antreni.

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Riccardo Poloni
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
dadopimpi ha scritto:
Quanto alle istituzioni italiane è una tristezza, la collezione entomolgica del museo di zoologia di Modena l'ultima volta che sono andato a vederla era pina di antreni.


Ennesima conferma che la mia decisione di trasferire la collezione in Germania (dove pongono una cura maniacale per qualunque esemplare, anche il più banale) è quella giusta.

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Maurizio Bollino


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Nome: Matteo Gallimberti
Mi viene da pensare anche ai libri, monografie e articoli ecc. che un entomologo nel corso della vita accumula insieme ai suoi insetti, se questi ultimi finiscono in un museo anche le opere raccolte dovrebbero accompagnare la collezione, ne sarebbero un complemento per i futuri studio, non credete? succede cosi' nella realta' ?
Di sicuro certe opere sono talmente specializzate e inerenti al "tema", per cosi dire, collezionato, che sarebbe un peccato cederle alla biblioteca del paese, peggio lasciarla ai familiari che non se ne fanno niente o ancora smembrare la biblioteca e vendere i pezzi a scopo di lucro, se... mi trovassi nel dover decidere lascerei i miei testi ad un giovane entomologo.

Sara' forse banale ma c'è poi il discorso del valore, nel caso di vendita a musei, biblioteche o privati, come quantificare il valore economico di una collezione di insetti ed eventualmente dei libri che la accompagnano? si va a scatole, alla fama del collezionista che l'ha collezionata o che cosa?


comunque se qualcuno ci sta facendo un pensierino, ho tanto posto ancora negli scaffali di casa :ok: e, i libri li tratto con i guanti e gli insetti in collezione sono sacri. :D

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Matteo

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MessaggioInviato: 23/04/2010, 17:38 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Dovrei rispondere a vari interventi e ne dimenticherò sicuramente qualcuno.

Matteo Gallimberti ha scritto:
Mi viene da pensare anche ai libri, monografie e articoli ecc. che un entomologo nel corso della vita accumula insieme ai suoi insetti, se questi ultimi finiscono in un museo anche le opere raccolte dovrebbero accompagnare la collezione, ne sarebbero un complemento per i futuri studio, non credete? succede cosi' nella realta' ?

Purtroppo non sempre. Recentemente giravano sul web offerte per la vendita di singoli libri e raccolte di pubblicazioni sui Buprestidi ed altre famiglie facenti parte della biblioteca del defunto Cobos, rilegati, autografati e annotati dallo stesso.
Chissà quanti testi che ci siamo faticosamente, e spesso dispendiosamente procurati, finiscono sulle bancarelle dei mercatini! Benvenuti PDF!

dadopimpi ha scritto:
:mrgreen: :mrgreen: mi viene un po' da ridere anche se mi rendo conto che la questione di "cosa fare della nostra collezione" per voi è vitalmente importante, non solo perchè rappresenta il lavoro di una vita, ore di tempo impiegateci sopra, soldi spesi, magari anche difficili decisioni che siete stati costretti a prendere, etc. Non che io sia infelice all'idea di ricevere tutte le vostre collezioni, ma mi ci vorrebbe una casa solo per loro!! :mrgreen: . E qua mi viene in mente una battuta, tanto per togliere l'aria "tombale" della discussione, come nell'antica Roma si facevano lotte e si ammazzava gente per il potere (basti guardare il caso di Nerone) adesso si lotterà per il possesso delle collezioni :lol1: . Quanto alle istituzioni italiane è una tristezza, la collezione entomolgica del museo di zoologia di Modena l'ultima volta che sono andato a vederla era pina di antreni.


Caro Riccardo io, per sicurezza, lascerò un appunto che in caso di mia prematura dipartita indirizzerà i sospetti su di te!
A parte gli scherzi, per ora l'ipotesi di trovare una specie di "discepolo" a cui affidare tutto è ancora quella che più mi piace, anche se non posso escludere a priori la possibilità di un museo "serio" (e visto che per ora non ho discendenti diretti, potrei pure fare una donazione).

Anzi, considerando che a Serrone mio padre qualche anno fa ha comprato una vecchia scuola abbandonata da 50 anni che sarebbe perfetta per un museo, chissà che in futuro non me lo faccia in proprio?


Eopteryx ha scritto:
Maurizio Bollino ha scritto:

Pippo,
concordi quindi con me che Istituzioni tedesche come Monaco sono degne destinazioni delle nostre collezioni. Se ci sei già stato, e quindi hai potuto vedere in prima persona come sono organizzati, fammi un raffronto con una qualsiasi delle corrispondenti Istituzioni italiane.



Ci devo ancora andare. Sono molto curioso e non vedo l'ora. :hp:


Allora è meglio se non ci vai, altrimenti quando torni da noi ti senti male per il confronto!
Ci sono stato qualche anno fa. Arrivati a Monaco nella tarda mattinata di un sabato di agosto (eravamo Gianfranco Sama, Daniele Baiocchi, Domenico Gianasso, Gianluca Magnani ed io), nel pomeriggio, dopo che l'amico Hans Muehle, di cui eravamo ospiti, aveva fatto una telefonata per sapere se in museo c'era qualcuno, ci siamo presentati lì e ci hanno messo a disposizione l'intero museo, malgrado periodo ed ora! Non è solo una questione di organizzazione o mezzi, ma anche e soprattutto di disponibilità!

Velvet Ant ha scritto:
Credo che nessuno si sia mai preso la briga di fare, seppure in maniera approssimativa, una stima del patrimonio entomologico oggi custodito nelle collezioni private italiane.
A mio avviso è paragonabile, se non maggiore, di quello presente nelle istituzioni pubbliche.
Parliamo, in ogni caso, di alcuni milioni di esemplari, il cui futuro è sempre a rischio, a meno di non prendere per tempo, ciascuno di noi, delle decisioni "dolorose" ma, forse, inevitabili


Forse su questo qualcosa si sta muovendo proprio ora. Enrico Migliaccio è stato incaricato dalla regione Lazio di censire le collezioni pubbliche e private della regione e ha diffuso un questionario proprio per avere dati di base su queste collezioni e su quanto in esse contenuto. Putroppo i tempi a disposizione sono ridotti e non so quanto potrà ottenere, ma è un inizio.

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Julodis ha scritto:
Anzi, considerando che a Serrone mio padre qualche anno fa ha comprato una vecchia scuola abbandonata da 50 anni che sarebbe perfetta per un museo, chissà che in futuro non me lo faccia in proprio?


...con una sorta di "fondazione" alle spalle (F.E.I., Fondazione Entomologi Italiani...è libero questo acronimo?? :gh: :gh: :gh: :gh: ), formata da un gruppo di entomologi motivati e preparati che gestiscono il materiale (collezioni, libri, ecc)...così lo stesso materiale resterebbe privato (della fondazione), e con un gruppo gli "eredi" si trovano piuttosto facilmente. Teoricamente bellissimo, ma di dubbia realizzazione...

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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Julodis ha scritto:
Allora è meglio se non ci vai, altrimenti quando torni da noi ti senti male per il confronto!
Ci sono stato qualche anno fa. Arrivati a Monaco nella tarda mattinata di un sabato di agosto (eravamo Gianfranco Sama, Daniele Baiocchi, Domenico Gianasso, Gianluca Magnani ed io), nel pomeriggio, dopo che l'amico Hans Muehle, di cui eravamo ospiti, aveva fatto una telefonata per sapere se in museo c'era qualcuno, ci siamo presentati lì e ci hanno messo a disposizione l'intero museo, malgrado periodo ed ora! Non è solo una questione di organizzazione o mezzi, ma anche e soprattutto di disponibilità!


Altro esempio di disponibilità dello staff di Monaco: arrivati io e Fabio Vitale nel pomeriggio, verso le 16.00 (PRIMA VISITA di diverse nello stesso Museo), ci presentiamo al curatore dei Lepidotteri, Axel Hausmann. Lui ci fa vedere dove sono preservate le collezioni che ci interessano, ci indica la stanza dove possiamo comodamente organizzarci per studiare il materiale, poi ci dice che le porte automatiche della stanza della collezione sono programmate per chiudersi alle 18.00. A quel punto ci suggerisce di trasferire nello studiolo assegnatoci le scatole che ci servono, ci consegna le chiavi del Museo e ci dice "potete stare qui finchè vi serve. Quando avete finito, mi raccomando, chiudete a chiave la porta principale dell'Istituto. Ci vediamo domani mattina" E se ne va. Siamo stati a fare foto fino alle 22.00!!!!

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Maurizio Bollino


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