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Come ridare colore alle elitre dei coleotteri passati in camera umida



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 27/09/2013, 10:55 
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Iscritto il: 11/04/2010, 15:37
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Nome: Simone rossi
Vorrei sapere se esiste un metodo efficace per ridare colore alle elitre dei coleotteri dopo che sono passati per la camera umida o dopo essere stati ammorbiditi in acqua bollente.
Mi spiego meglio, mi è capitato con coleotteri tipo quello in foto con colori molto vivaci (giallo chiaro, arancione) che una volta trattati con acqua calda siano rimasti con le elitre molto scure ad esempio il giallo è diventato marrone o che l'arancione sia diventato marrone scuro, come se i grassi e gli oli rimasti nel coleottero abbiano impregnato le elitre dall'interno, vorrei sapere se esiste un metodo efficace e pratico per ridargli il colore più simile a quello che avevano in orgine.
Grazie

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MessaggioInviato: 27/09/2013, 11:07 
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Nome: Francesco Izzillo
Diablo ha scritto:
Vorrei sapere se esiste un metodo efficace per ridare colore alle elitre dei coleotteri dopo che sono passati per la camera umida o dopo essere stati ammorbiditi in acqua bollente.
Mi spiego meglio, mi è capitato con coleotteri tipo quello in foto con colori molto vivaci (giallo chiaro, arancione) che una volta trattati con acqua calda siano rimasti con le elitre molto scure ad esempio il giallo è diventato marrone o che l'arancione sia diventato marrone scuro, come se i grassi e gli oli rimasti nel coleottero abbiano impregnato le elitre dall'interno, vorrei sapere se esiste un metodo efficace e pratico per ridargli il colore più simile a quello che avevano in orgine.
Grazie

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Non va mai usata acqua bollente. Julodis e/o altri ti daranno consigli più ampi; se i colori sono fisici puoi provare con un bagno in acetone puro (lo trovi dal ferramenta).

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 27/09/2013, 11:15 
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Nome: Simone rossi
f.izzillo ha scritto:
Diablo ha scritto:
Vorrei sapere se esiste un metodo efficace per ridare colore alle elitre dei coleotteri dopo che sono passati per la camera umida o dopo essere stati ammorbiditi in acqua bollente.
Mi spiego meglio, mi è capitato con coleotteri tipo quello in foto con colori molto vivaci (giallo chiaro, arancione) che una volta trattati con acqua calda siano rimasti con le elitre molto scure ad esempio il giallo è diventato marrone o che l'arancione sia diventato marrone scuro, come se i grassi e gli oli rimasti nel coleottero abbiano impregnato le elitre dall'interno, vorrei sapere se esiste un metodo efficace e pratico per ridargli il colore più simile a quello che avevano in orgine.
Grazie

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Non va mai usata acqua bollente. Julodis e/o altri ti daranno consigli più ampi; se i colori sono fisici puoi provare con un bagno in acetone puro (lo trovi dal ferramenta).


grazie, ma per quanto riguarda l'acqua bollente lo avevo letto anche in questa discussione

viewtopic.php?f=12&t=42419

allora cosa posso usare di differente? ora farò delle prove con acetone puro e vedo se migliora la situazione


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MessaggioInviato: 27/09/2013, 11:17 
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
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Nome: Francesco Izzillo
Diablo ha scritto:
f.izzillo ha scritto:
Diablo ha scritto:
Vorrei sapere se esiste un metodo efficace per ridare colore alle elitre dei coleotteri dopo che sono passati per la camera umida o dopo essere stati ammorbiditi in acqua bollente.
Mi spiego meglio, mi è capitato con coleotteri tipo quello in foto con colori molto vivaci (giallo chiaro, arancione) che una volta trattati con acqua calda siano rimasti con le elitre molto scure ad esempio il giallo è diventato marrone o che l'arancione sia diventato marrone scuro, come se i grassi e gli oli rimasti nel coleottero abbiano impregnato le elitre dall'interno, vorrei sapere se esiste un metodo efficace e pratico per ridargli il colore più simile a quello che avevano in orgine.
Grazie

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Non va mai usata acqua bollente. Julodis e/o altri ti daranno consigli più ampi; se i colori sono fisici puoi provare con un bagno in acetone puro (lo trovi dal ferramenta).


grazie, ma per quanto riguarda l'acqua bollente lo avevo letto anche in questa discussione

viewtopic.php?f=12&t=42419

allora cosa posso usare di differente? ora farò delle prove con acetone puro e vedo se migliora la situazione

Si ma attento, solo con animali che hanno colori fisici!

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 27/09/2013, 11:20 
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Nome: Simone rossi
e per gli altri cosa è meglio utilizzare per ammorbidirli senza rovinare i colori?


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MessaggioInviato: 27/09/2013, 11:28 
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Nome: Francesco Izzillo
Diablo ha scritto:
e per gli altri cosa è meglio utilizzare per ammorbidirli senza rovinare i colori?

La pazienza ovvero la camera umida! :hi:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 27/09/2013, 16:22 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Intanto bisogna stabilire perchè siano cambiati i colori.
Di solito succede con varie tonalità dal giallo al rosso, che nella maggior parte dei casi sono dovute alla presenza di pigmenti presenti all'interno della cuticola (i colori fisici a cui si riferiva Francesco). Mentre i colori metallici e/o iridescenti, che dipendono dalla microstruttura della superficie della cuticola, di solito sono meno o per nulla soggetti a questo problema.

Alcuni Coleotteri con colori chimici, come per esempio Chrysomelidi come le Lilioceris o Chrysomela populi, o Meloidi come le Mylabris, in cui il rosso vira verso un brutto marroncino giallastro, subiscono una vera e propria alterazione della struttura molecolare dei pigmenti, per cui quando avviene il viraggio non c'è più niente da fare per farli tornare come erano. In altri casi, come in alcuni Dynastidi, forse nell'Homoderus della tua foto, ecc., non si ha una vera alterazione dei pigmenti, o almeno si ha in misura minore. L'inscurimento è almeno in parte dovuto alla deposizione sul lato interno della cuticola, o nello spessore della stessa, di sostanze grasse o proteiche, comunque organiche, durante la fase di idratazione necessaria ad ammorbidire l'esemplare, o nel periodo che passa tra la morte di questo e la sua totale essiccazione (spesso accade mentre attendono nei barattoli).
In questo caso si può fare qualcosa. Bisogna eliminare queste sostanze. Se stanno sulla superficie interna della cuticola (l'effetto è visibile dall'esterno perchè la cuticola stessa è parzialmente trasparente, mentre quando non lo è non si nota alcuna differenza) si deve agire con mezzi chimici (non meccanici, data la posizione della sostanza da eliminare).
Si possono provare varie soluzioni, via via più aggressive.

Come primo tentativo io userei l'acetone, che scioglie piuttosto bene i grassi e non danneggia in alcun modo l'insetto. Purtroppo non fa quasi niente alle proteine. Si mette a mollo l'insetto per qualche ora o giorni, poi si stende ad asciugare su un pezzo di carta igienica, coperto da un altro pezzo, in modo che l'acetone la imbeva e trascini sulla carta i grassi disciolti. Quando è praticamente asciutto, ma non secco, si prepara e si completa l'essiccamento.

Più aggressiva è la soda, NaOH. Si trova in pasticche da sciogliere in acqua. Scioglie in breve tempo qualunque sostanza grassa, trasformandola in saponi. Si può usare a freddo, ma è più efficace a caldo (senza esagerare, basta l'acqua di scaldabagno). Bisogna però fare attenzione ai tempi, perchè una permanenza eccessiva può danneggiare i tessuti interni. Una volta estratto l'insetto dalla soda, si sciacqua immergendolo in acqua, magari anche più di una volta, poi si fa asciugare col sistema precedente, e quando asciutto si prepara (ci mette molto di più a seccare che con l'acetone).

Ultimo tentativo: immersione in candeggina. Usandola pura, bisogna stare molto attenti coi tempi. Un insetto come quello in foto ci può stare anche parecchi minuti senza particolari problemi, uno piccolo e delicato al massimo qualche decina di secondi, altrimenti cominciano a staccarsi zampe, antenne e palpi! Poi si sciacqua e si procede come al solito. (un sistema meno aggressivo è usare acqua ossigenata). La candeggina non agisce solo sui grassi , ma anche su altre sostanze organiche. Inoltre il potere ossidante può riuscire a schiarire le parti inscurite.

Tutto questo se grassi, ecc., stanno sulla superficie interna della cuticola, che i liquidi possono raggiungere entrando nel corpo dell'insetto. Se invece queste sostanze sono entrate all'interno della cuticola (ad esempio, nelle venature nello spessore delle elitre) o se l'inscurimento è dovuto alla decomposizione di qualche sostanza sempre nello spessore della cuticola, è molto più difficilie da eliminare, perchè i solventi devono penetrare nei tessuti. A volte si nota un certo miglioramento, magari solo su alcune parti, altre volte niente del tutto.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/09/2013, 17:39 
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Iscritto il: 11/04/2010, 15:37
Messaggi: 156
Località: Roma
Nome: Simone rossi
grazie Julodis puntuale come sempre! per quanto riguarda i metodi ho iniziato con il primo (acetone) proprio perchè avevo l'insetto (un lucanide simile a quello della foto) che presentava un bellissimo colore arancio, ho deciso di riprepararlo e la parte si è scurita quindi deduco che sia stato per la deposizione delle parti grasse e proteine sulla cuticola interna, e il tutto depositandosi nella parta sottostante alle elitre.
Spero di riuscire con il primo metodo altrimenti mi tocca procedere con gli altri.
Vi tengo aggiornati, grazie come sempre per professionalità e competenza che si trova solo tra gli utenti del FEI! :ok:


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MessaggioInviato: 15/11/2013, 20:18 
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Località: BUSSETO PARMA
Nome: Gildo Passera
ciao io per ammorbidire i coleotteri sopratutto quelli a colori delicati (arancio giallo rosso o verde) uso un macerato di foglie di lauroceraso in alcol più acido salicilico. Questo metodo per ammorbidire va benissimo anche per i lepidotteri e altri insetti
delicati...inoltre per uccidere i coleotteri come hoplie onthophagus trichius necrophorus rizotrogus ecc. uso l"anidride solforosa che non essendo un solvente dei grassi lascia i colori brillanti e non traslucidi e più scuri di quelli dell'animale in vita.
Se ti può servire ti dò le "ricette" per questi due metodi da me pluri sperimentati e a mio avviso validissimi.
MACERATO Di LAUROCERASO:50 gr foglie di laoroceraso mature tagliate a listarelle 150 gr alcool denaturato dove si sciolgono gr 45 di acido salicilico il tutto macerato un mese in contenitore ermetico.La camera di rammollimento sarà
costituita da un contenitore ermetico si pone sul fondo 2-3 cm si foglie macerate coperte da carta assorbente.
ANIDRIDE SOLFOROSA in un contenitore ermetico mescolare una punta di cucchiaino di metabisolfito di potassio o sodio e una uguale quantità di acido ossalico (reperibile in farmacia per pochi euro) io in genere preparo questa camera a gas
quando arrivo sul luogo di caccia ed è efficace per 4-6 ore.ATTENZIONE QUANDO SI PREPARA O QUANDO SI INTRODUCONO GLI ESEMPLARI A NON RESPIRARE I GAS L'ANIDRIDE SOLFOROSA E MOLTO IRRITANTE PER LE VIE RESPIRATORIE.
Spero di esserti stato utile ti saluto GILDO :bln:


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MessaggioInviato: 15/11/2013, 20:35 
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Iscritto il: 11/04/2010, 15:37
Messaggi: 156
Località: Roma
Nome: Simone rossi
grazie gildoro, non conoscevo questi "infusi" appena ho un momento inizio a sperimentare! :ok:


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MessaggioInviato: 26/01/2014, 21:18 
 

Iscritto il: 08/12/2013, 1:52
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Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
Mi permetto di esporre un metodo che adotto per i grossi lepidotteri (sfingi esotiche), grossi coleotteri, ecc.che mi da buoni risultati in tempi relativamente brevi e che prevengono il problema dei viraggi. Passo per una notte-24 ore al massimo i soggetti in camera umida (secondo il tipo e le dimensioni), quindi con una siringa da insulina inietto alcune gocce di NH4 commerciale e acqua al 35-50% attraverso le membrane delle articolazioni nella zona muscolare e lascio riposare in camera umida alcune ore. Al termine quasi sempre è possibile riposizionare le ali, zampe, antenne e mandibole vincendo talora una iniziale resistenza. Per i lepidotteri poco più grandi delle nottue, basta una-due gocce, per i grossi coleotteri alcune gocce in punti diversi del torace o del capo (introducendo l'ago nel cavo orale per ammorbidire le mandibole). Nei lepidotteri è importante non esagerare facendo uscire la soluzione dagli stigmi; nel caso asciugare subito con scottex e lasciare l'ex fuori dalla camera umida sino al rammollimento che avviene in poche decine di minuti. Questo metodo è ottimo per le grosse sfingi che solo con lunghe soste in camera umida corrono il rischio di bagnarsi esternamente (ali e addome) senza ammorbidirsi a sufficienza. Stesso metodo l'ho adottato per grossi coleotteri (Golofa, scarabeidi in genere, ecc.) ove si può abbondare con la soluzione. Le poche ore totali di camera umida evitano per lo più incupimenti di colore.
Giorgio. :hi:


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MessaggioInviato: 27/01/2014, 1:31 
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Iscritto il: 11/04/2010, 15:37
Messaggi: 156
Località: Roma
Nome: Simone rossi
Chalybion ha scritto:
Mi permetto di esporre un metodo che adotto per i grossi lepidotteri (sfingi esotiche), grossi coleotteri, ecc.che mi da buoni risultati in tempi relativamente brevi e che prevengono il problema dei viraggi. Passo per una notte-24 ore al massimo i soggetti in camera umida (secondo il tipo e le dimensioni), quindi con una siringa da insulina inietto alcune gocce di NH4 commerciale e acqua al 35-50% attraverso le membrane delle articolazioni nella zona muscolare e lascio riposare in camera umida alcune ore. Al termine quasi sempre è possibile riposizionare le ali, zampe, antenne e mandibole vincendo talora una iniziale resistenza. Per i lepidotteri poco più grandi delle nottue, basta una-due gocce, per i grossi coleotteri alcune gocce in punti diversi del torace o del capo (introducendo l'ago nel cavo orale per ammorbidire le mandibole). Nei lepidotteri è importante non esagerare facendo uscire la soluzione dagli stigmi; nel caso asciugare subito con scottex e lasciare l'ex fuori dalla camera umida sino al rammollimento che avviene in poche decine di minuti. Questo metodo è ottimo per le grosse sfingi che solo con lunghe soste in camera umida corrono il rischio di bagnarsi esternamente (ali e addome) senza ammorbidirsi a sufficienza. Stesso metodo l'ho adottato per grossi coleotteri (Golofa, scarabeidi in genere, ecc.) ove si può abbondare con la soluzione. Le poche ore totali di camera umida evitano per lo più incupimenti di colore.
Giorgio. :hi:



Grazie Giorgio per i preziosi consigli, ma per NH4 intendi ammonio? dove si può reperire? ma l'ammonio non tende ad opacizzare i tegumenti dei coleotteri?


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Nome: Maurizio Gigli
Diablo ha scritto:
Grazie Giorgio per i preziosi consigli, ma per NH4 intendi ammonio? dove si può reperire? ma l'ammonio non tende ad opacizzare i tegumenti dei coleotteri?

Credo sia stato un errore di battitura, e che intendesse scrivere NH3, ammoniaca. L'iniezione di ammoniaca con siringhe da insulina viene usata da qualcuno anche per uccidere gli esemplari sul campo, per evitare che perdano la pruinosità a causa dell'etere (muoiono all'istante e restano facilmente preparabili).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 27/01/2014, 11:20 
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Nome: Simone rossi
Julodis ha scritto:
Diablo ha scritto:
Grazie Giorgio per i preziosi consigli, ma per NH4 intendi ammonio? dove si può reperire? ma l'ammonio non tende ad opacizzare i tegumenti dei coleotteri?

Credo sia stato un errore di battitura, e che intendesse scrivere NH3, ammoniaca. L'iniezione di ammoniaca con siringhe da insulina viene usata da qualcuno anche per uccidere gli esemplari sul campo, per evitare che perdano la pruinosità a causa dell'etere (muoiono all'istante e restano facilmente preparabili).


Grazie Maurizio ora ho capito bene :ok:


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MessaggioInviato: 27/01/2014, 11:44 
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Nome: Marco Gabbi
Gildoro, io ho usato in passato il metodo con anidride solforosa per uccidere coleotteri ma ho poi smesso presto per due evidenti svantaggi, che si manifestavano se non mi precipitavo a togliere gli insetti dal flacone :no1: appena giunto a casa: gli insetti si irrigidivano velocemente risultando difficili da preparare, i colori risultavano addirittura schiariti rispetto al naturale. Questo probabilmente per l'ambiente acido che si veniva a creare con l'umidità nel corpo dell'insetto. C'è un sistema per evitare questi problemi?

Rispetto ai metodi più efficaci per sciogliere grassi eccetera (quelli ben riassunti da Julodis) c'è anche il bagno in esano. Questo metodo è indubbiamente meno efficace dell'acetone, però prolungando il bagno anche per mesi o anni e controllando via via il risultato alla fine si possono ottenere buoni risultati: in effetti è più una conservazione temporanea che un lavaggio. Sul fondo del barattolo si può mettere un po' di carta assorbente che mantiene leggermente sollevati dal fondo gli insetti (immersi in esano) e si noterà così sul fondo il formarsi dell'accumulo di grasso eccetera. Gli insetti non vengono rovinati dalla permanenza in esano, anzi a volte lo utilizzo per conservare gli scarabeidi pronti per essere preparati, in alternativa al freezer, per tempi anche lunghissimi e alla fine toglierò insetti molto puliti. Ho letto che negli usa utilizzano esano caldo :roll: per pulire ma non saprei come gestire i vapori infiammabili.

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Marco Gabbi


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