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Ripulire Rosalia http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=12&t=50738 |
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Autore: | Xylosteus [ 24/01/2014, 18:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Ripulire Rosalia |
Buongiorno a tutti. Forse se ne è già parlato da qualche parte e probabilmente parecchi di noi si sono cimentati con diverse tecniche. La mia domanda è: come posso ripulire degli esemplari di Rosalia restituendo il più possibile la colorazione originale? Ho provato con benzina e trielina, lasciando gli esemplari immersi anche per tempi lunghi ma i risultati soddisfacenti sono stati davvero pochi. Normalmente si ottiene un miglioramento ma quasi mai la restituzione dei colori originali. Nessuno ha avuto esperienze più positive da suggerire? Grazie a tutti. Pierpaolo |
Autore: | Julodis [ 24/01/2014, 22:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ripulire Rosalia |
Purtroppo con i vari solventi, anche se si riesce ad eliminare lo strato di graaso, non si riesce a riportare il colore all'originale azzurro. Al massimo ad un grigio azzurrino. Forse i pigmenti subiscono, in alcuni casi, una alterazione della struttura molecolare, probabilmente irreversibile. |
Autore: | gomphus [ 24/01/2014, 23:05 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ripulire Rosalia |
ciao ragazzi ![]() il punto è che per ripulire es. in queste condizioni, un solvente da solo non basta, perché la zozzura che li ricopre è un mix di fetenzìe polari (solubili in acqua) e apolari (solubili ad es. in alcool, etere etc.), e bisogna eliminare il tutto io di Rosalia ne ho ripulita una delle collezioni del museo, talmente unta di grasso che le macchie non si distinguevano più dal resto... e gli amici cerambicidari sono rimasti a bocca aperta ![]() 1) si lascia l'es. a bagno in 50% acqua 50% alcool finché è ben ammorbidito, e non si rischia di romperlo (il che vale non solo per le appendici, ma anche per i peluzzi che formano il rivestimento) 2) lo si tira fuori, si fa scolare pressandolo delicatamente fra due strati di carta scottex o simile in modo che di liquido rimanga solo un velo a bagnare la superficie, e si immerge in acetato di etile (*) 3) ce lo si lascia per un po' (se è mooooolto sporco, diciamo mezz'ora), dopo di che, tenendolo immerso con una pinzetta, lo si strofina con un pennellino (importante: non in contropelo) in modo di spazzolare via lo sporco; questo immerso in acetato di etile appare come una patina bianca lattiginosa, quindi non è difficile individuarlo e toglierlo tutto, agitando poi l'es. (sempre completamente immerso) avanti e indietro per completare l'opera 4) finita l'operazione, si scola come sopra su carta tipo scottex, si sciacqua in benzina avio (la trielina o il percloroetilene non offrono particolari vantaggi, e i vapori sono molto più tossici), si fa nuovamente scolare e poi asciugare con questo sistema, ho perfettamente recuperato ad es. bombi o mutille ridotti a una massa bisunta in cui non si distingueva più traccia delle fasce e macchie chiare, e che ora sembrano appena raccolti (*) a differenza di benzina trielina e simili, l'acetato di etile è parzialmente miscibile con l'acqua, quanto basta per estrarre dalla patina di fetenzìa l'acqua insieme alla componente polare, per poi dissolvere senza ostacoli quella apolare |
Autore: | Xylosteus [ 25/01/2014, 10:26 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Ripulire Rosalia |
Carissimi amici grazie mille! Molto interessante e dettagliata la spiegazione di Maurizio P. Proverò e farò sapere. Pierpaolo |
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