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Primo approccio all'estrazione http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=12&t=98480 |
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Autore: | wgliinsetti [ 29/04/2022, 10:11 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Dovrebbe. L'altra parte sembra il sacco edagico. Esercitati magari su specie più grandi e comuni per farci la mano. Io in esemplari così piccoli non mi faccio problemi a staccare direttamente l'addome e lavorare solo su quello. L'estrazione è molto più semplice e non rischi di rovinare l'esemplare. Se fai tutto bene riesci anche a rincollare l'addome. |
Autore: | Davide Ambrosioni [ 29/04/2022, 12:21 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Grazie mille. Ho già provato anche con alcuni più grandi, come, carabidi o Galeruca (le coccinelle ora le lascio stare ![]() Quando ho tempo controllo l'esemplare è per completezza vi dico la specie ![]() |
Autore: | Clickie [ 29/04/2022, 23:45 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Stacca l'addome e lavora su quello. I vantaggi: non fai danni ai danni delle altre parti anatomiche; l'addome è spesso facile da dissezionare, tagliando lungo un lato all'inserzione tergiti (spesso poco sclerificati) - sterniti, assai spesso invece ben chitinizzati. Se non lo hai già, un bisturi può farti comodo. Gli svantaggi: ci vuole un tantino di esperienza per distaccare "pulitamente" l'addome senza fare danni collaterali. Ma una volta imparato, credo sia la soluzione più pratica. Bestia a pancia su, spillo puntato alla giunzione con il metatorace, poi afferri con le pinzette l'apice dell'addome o fai leva con la punta di un altro spillo e "rovesci" verso l'alto fino a distacco. Sotto lo stereo, qualunque cosa fai: pezzuola di scottex o simili, bagnata prima e ben spremuta poi ma sempre umida. Ci posi sopra la parte da "lavorare" e non scappa da nessuna parte, tenuta ferma dall'umidità della pezzuola. Ciao, A. |
Autore: | Clickie [ 29/04/2022, 23:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Nota a margine: quando preparo bestie "critiche", tipo i Cardiophorus o gli Omophlus o le Isomira, stacco e incollo su cartellino a parte l'addome. Sempre. Così, quando andrò in pensione, avrò da lavorare senza scempiare la collezione, lavorando solo sulle "panze". Anche l'occhio vuole la sua parte. Oppure lo farà qualcun altro, ma non dovrà scollare, rammollire, ecc. A. |
Autore: | gabrif [ 30/04/2022, 10:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Il distacco preventivo dell'addome non mi era mai venuto in mente. E' un'ottima idea ![]() Ciao G. |
Autore: | Davide Ambrosioni [ 30/04/2022, 12:13 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Grazie per tutti i consigli Andrea ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Davide Ambrosioni [ 30/04/2022, 16:02 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione | ||
Ecco qua! Direi che sono riuscito ![]() Gastrophysa viridula viridula. Va bene incollare così o è meglio mettere l'addome e i genitali su un altro cartellino? E l'edeago è girato giusto? A me sembra che ho sbagliato... PS: non sono riuscito a riattaccarlo l'addome, ci devo prendere la mano
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Autore: | Clickie [ 30/04/2022, 21:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
L'addome... perché riattaccarlo sotto le elitre dell'insetto preparato ? Mi pare inutilmente laborioso. Non è raro che sia sede di caratteri importanti, tanto vale prepararlo esattamente come hai fatto tu (e come faccio abitualmente anch'io). Certi nomi la dicono lunga: "Cardiophorus foveiventris", "C. foveatus", ecc. Negli Omophlini e in genere negli Alleculinae Ctenopodinae (Podonta, Cteniopus, ecc.), l'esame delle caratteristiche degli sterniti è fondamentale, quindi prepararne l'addome separatamente dopo averlo distaccato è quasi obbligatorio. Con un colpo solo, e sullo stesso piano, hai recto e verso, senza grande sofferenza per l'estetica della collezione. Una comodità enorme per te e per chiunque dovesse studiare in futuro i tuoi materiali. Sulla tua estrazione, nulla da dire. Nel senso che non ho mai estratto un crisomelide né mai lo farò, dunque non sono qualificato.... Sbrindella una femmina di Cardiophorus tirando fuori gli scleriti della borsa copulatrice, e saprò dirti. In gamba, A. Ciao, A. |
Autore: | Clickie [ 30/04/2022, 22:06 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Cita: (qualche insetto mi è scappato da sotto lo stereo ![]() Già-già, succede. Votarsi al santo Scottex inumidito è obbligatorio con certe bestie piccole, lucide e dannatamente convesse. Il bello è quando "spari" via i genitali appena estratti dell'esemplare singolo, del figlio unico di madre vedova. Allora sono macerie di calendario (nel senso dei santi....) Ormai, se temo (e talvolta li temo) eventi simili, capsula Petri e glicerina. Unico modo. A. |
Autore: | Clickie [ 30/04/2022, 22:22 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Ancora una nota a margine, sebbene la lucina nella mente si stia affievolendo a quest'ora... Lavorare sull'addome distaccato è obbligatorio quando si indagano le strutture genitali interne delle femmine. Diagnostiche a livello di specie e/o di "gruppo di specie" in moltissimi elateridi, di enorme rilevanza per inferire le reali affinità tra taxa di vario livello al di là delle somiglianze fenetiche, spesso dovute a convergenza morfologica. La posizione delle varie strutture (borsa copulatrice, "receptaculum seminis", spermateca, ghiandole accessorie e dotti vari, ovopositore, ecc.) è a sua volta diagnostica. I genitali femminili sono ben poco indagati nella maggior parte dei coleotteri, mentre a volte rivelano caratteri di enorme valore, solo a guardarci. In particolare quando recano sclerificazioni, e ne ho rilevate in gruppi mai indagati in tal senso, tanto da permettere una diagnosi ben più precisa di quella basata sulla morfologia esterna. Non dico di più, perché è materia inedita e risultati (di modesta portata e relativi a due soli generi di un gruppetto mai indagato prima in tal senso) che spero di pubblicare, prima o poi. Chiudo: dovendo descrivere strutture interne, è necessario descriverne la collocazione nell'addome. E si fa solo avendolo ben aperto sotto lo stereo, non certo "sfilandone" fuori il contenuto con pinzette o spilli uncinati. Ariciao, A. |
Autore: | Clickie [ 30/04/2022, 22:27 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Cita: E l'edeago è girato giusto? Dovresti cercare di collocarlo così come è collocato nei lavori di cui ti servi per le determinazioni. Se è disegnato così, incollalo così. Se è disegnato o fotografato cosa, posizionalo cosà. Devi poterlo confrontare agevolmente con i testi che utilizzi. A. |
Autore: | Maurizio Bollino [ 01/05/2022, 7:23 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Davide Ambrosioni ha scritto: Purtroppo non ho in bisturi La lama di un bisturi sarebbe esageratamente grande per un crisomelidae. Puoi fartene uno facilmente, efficiente e adeguato come dimensioni, usando un pezzetto di lama di un rasoio monouso, montata con un pò di fantasia e due gocce di cianoacrilato su un bastoncino di legno. |
Autore: | Davide Ambrosioni [ 01/05/2022, 8:45 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione | ||
Che dire, grazie ancora per tutto! Sul riattaccare l'addome, almeno per i gruppi che vorrei studiare, penso che non proverò più: anche se per i crisomelidi non è diagnostico, avere una vista sia sopra che sotto, incollando, non è male ![]()
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Autore: | Davide Ambrosioni [ 01/05/2022, 8:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Primo approccio all'estrazione |
Maurizio Bollino ha scritto: Davide Ambrosioni ha scritto: Purtroppo non ho in bisturi La lama di un bisturi sarebbe esageratamente grande per un crisomelidae. Puoi fartene uno facilmente, efficiente e adeguato come dimensioni, usando un pezzetto di lama di un rasoio monouso, montata con un pò di fantasia e due gocce di cianoacrilato su un bastoncino di legno. Ora ne rubo uno a mio padre e provo ![]() ![]() |
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