Altra specie di notevole interesse ricevuta da Carpenter.
In questo caso ci sono delle considerazioni da fare sulla posizione dell'intero gruppo, visto che i Gayellini/Gayellinae hanno avuto una storia tassonomica molto turbolenta.
Questo gruppo comprende una decina di specie divise in due soli generi,
Gayella e
Paramasaris. Descritti rispettivamente nel 1852 e nel 1901, ottennero una prima sistemazione nel 1902 da parte di Ashmead, con
Gayella inserito nei Raphiglossinae, un raggruppamento creato per tutte quelle specie con una venatura alare anomala, e
Paramasaris nei Masaridae Euparagiini, insieme ad
Euparagia. Nel 1922 Bradley creò la sottofamiglia Gayellinae per
Gayella, e Bequaert nel 1928 vi trasferì anche
Paramasaris, per via della particolare venatura alare che li accomuna. Nel 1962 Richards smembrò la famiglia Vespidae in più famiglie, con i Masaridae comprendenti Masarinae, Gayellinae e Euparagiinae, ma nel 1981 Carpenter ricostituì la famiglia Vespidae e dimostrò che gli Euparagiinae sono in realtà un gruppo separato, ben distinto dai Masarinae. Da quel momento i Gayellini ottennero il rango di tribù all'interno della sottofamiglia Masarinae e questa classificazione venne accettata da tutti fino ai giorni nostri. Negli ultimi anni però sono usciti alcuni studi filogenetici, principalmente su base genetica, che rivoluzionano la situazione, ponendo i Gayellinae più vicini agli Euparagiinae rispetto che ai Masarinae, e dando loro il rango di sottofamiglia. Personalmente accetto questa nuova classificazione e quindi la seguirò sul forum.
Il genere
Gayella conta appena sei specie, tutte a distribuzione andina, in particolare sono tutte note di Cile e Argentina e solo una raggiunge la Bolivia. Sono tutte caratterizzate da una colorazione nera con disegni bianchi e zampe rosse, inoltre un paio di specie hanno anche il primo tergite rosso. Si dividono principalmente in due gruppi, uno che comprende due specie quasi glabre, e uno che comprende le restanti quattro con una densa e lunga peluria nera.
Questo genere si distingue dall'affine
Paramasaris per l'avere una sola carena sul pronoto, il clipeo appuntito o arrotondato e l'ultimo tergite emarginato e con due spine all'apice.
Questa che vi mostro è
Gayella luispenai, l'ultima specie descritta in questo particolare genere. È nota di Argentina e Bolivia e si distingue dalle altre per i seguenti caratteri: corpo con lunghi peli neri che coprono anche tutti i tergiti, spazio malare corto, secondo sternite del maschio con due protuberanze posteriormente e propodeo della femmina con solco mediano che si assottiglia in alto.
Maschio, 15mm all'apice del secondo tergite
Femmina, 13mm all'apice del secondo tergite