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Graphium latreillanus (Godart, 1819) - Papilionidae - Gabon

XI.2019 - GABON - EE, Parc National des Monts de Cristal, Kinguélé, 19-30.XI.2019, legit D. Sechi


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MessaggioInviato: 10/05/2020, 17:36 
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Dovrebbe essere Graphium latreillanus (Godart, 1819).
Graphium latreillanus (Godart, 1819)rid.jpg


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MessaggioInviato: 10/05/2020, 21:34 
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casomai latreillanum ;)

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MessaggioInviato: 10/05/2020, 21:47 
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Nome: Daniele Sechi
gomphus ha scritto:
casomai latreillanum ;)


Illustrissimo dovresti farlo notare a Vande weghe...
2020-05-10 21.44.16.jpg

2020-05-10 21.43.41.jpg


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MessaggioInviato: 10/05/2020, 22:18 
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il codice di nomenclatura, a quanto mi risulta, non lo decidono né vande seghe né gli altri farfallari come lui (dato che a quanto pare sono soprattutto alcuni di loro la fonte di tutti i guai), lo seguono o si assumono la responsabilità di infischiarsene… e qui il codice lo seguiamo

in questo caso si tratta chiaramente di ortografia scorretta successiva (incorrect subsequent spelling), dato che la specie è stata evidentemente descritta come Papilio latreillanus, e nel trasferimento al genere Graphium l'epiteto specifico nessuno ha pensato che andasse adattato al genere grammaticale neutro

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MessaggioInviato: 10/05/2020, 22:26 
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Maurizio controlla gli altri 3 Graphium che ho messo, mi sa che ci sono errori anche in quelli.

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MessaggioInviato: 10/05/2020, 23:02 
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Per favore, rispettiamo il codice, ma rispettiamo anche l'uso prevalente, in ogni accezione del concetto!!
Anche The Global Lepidoptera Names Index del British Museum accetta come valido il nome latreillianus, e non stiamo parlando
gomphus ha scritto:
né di vande Weghe, né gli altri farfallari come lui
.

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MessaggioInviato: 10/05/2020, 23:10 
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Daniele Sechi ha scritto:
Maurizio controlla gli altri 3 Graphium che ho messo, mi sa che ci sono errori anche in quelli.

Ho controllato io, e non ci sono errori.

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MessaggioInviato: 11/05/2020, 15:46 
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Maurizio Bollino ha scritto:
Per favore, rispettiamo il codice, ma rispettiamo anche l'uso prevalente, in ogni accezione del concetto!!
Anche The Global Lepidoptera Names Index del British Museum accetta come valido il nome latreillianus, e non stiamo parlando
gomphus ha scritto:
né di vande Weghe, né gli altri farfallari come lui
.

lo so benissimo che molti lepidotterologi, ma per fortuna non tutti, si fanno un vanto di infischiarsene del codice di nomenclatura, in quanto mantengono la grafia originale a dispetto dei successivi cambiamenti di genere, in questo caso nonostante che il Papilio latreillanus sia poi diventato un Graphium; una fortunata eccezione, non l'unica, è il nostro paolo mazzei :birra: che nel suo sito ha finalmente fatto giustizia di obbrobri come Polyommatus hispana (descritto come Lycaena, poi passato a Lysandra), Hipparchia azorinus (descritta come Satyrus) etc. etc.

la conservazione dell'uso prevalente si riferisce al mantenimento di ortografie scorrette successive o di emendazioni ingiustificate, che se in uso prevalente e citate con l'autore e la data della descrizione originale vanno trattate come se fossero, rispettivamente, ortografie originali corrette ed emendazioni giustificate (ad es. clathratus invece dell'originale clatratus, oppure Odontocarus al posto dell'originale Odotoncarus); e non credo proprio si possa estendere a sgrammaticature opera di illetterati, probabilmente gli stessi che anni fa hanno tentato (fortunatamente senza riuscirci, sepolti da un'alluvione di proteste, fra cui la mia :to: ), per "comodità", di introdurre nel codice l'abolizione del genere grammaticale dei nomi generici :P

per gli altri Graphium postati da daniele, antheus e policenes sono sicuramente corretti, in quanto sono nomi propri usati come sostantivi in apposizione, e quindi invariabili; probabilmente va considerato corretto anche tynderaeus, in quanto potrebbe essere sia un aggettivo che un sostantivo, e in caso di ambiguità il codice prescrive che l'epiteto specifico vada considerato come un sostantivo

e qui, per quanto riguarda i Graphium, mi fermo :to: e aspetto il diluvio :twisted:

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MessaggioInviato: 11/05/2020, 23:28 
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gomphus ha scritto:
lo so benissimo che molti lepidotterologi, ma per fortuna non tutti, si fanno un vanto di infischiarsene del codice di nomenclatura, in quanto mantengono la grafia originale a dispetto dei successivi cambiamenti di genere

I lepidotterologi non si fanno nessun vanto di infischiarsene del codice, ma semplicemente, quasi unanimemente, hanno deciso di seguire la linea suggerita da Sommerer nel 2002. Unici ad adeguarsi al codice sono i lepidotterologi giapponesi: nonostante ciò, le redazioni di alcune riviste del Sol Levante (Butterflies, per esempio) si adeguano alle richieste degli autori "dissidenti" accettando l'indicazione di specie nella grafia originale, senza concordanza di genere.

gomphus ha scritto:
illetterati, probabilmente gli stessi che anni fa hanno tentato (fortunatamente senza riuscirci, sepolti da un'alluvione di proteste, fra cui la mia :to: ), per "comodità", di introdurre nel codice l'abolizione del genere grammaticale dei nomi generici

Vedo che la mancanza di rispetto verso chi non la pensa come noi è purtroppo ancora difficile da eradicare!
Comunque, non so quanti furono realmente i bigotti che protestarono, ma so da fonte attendibile che la proposta di abolire la concordanza di genere nei nomi specifici era stata accettata dalla maggioranza della Commissione, ma Tubbs, unilateralmente e "molto democraticamente", reintrodusse la norma subito prima che il nuovo Codice andasse in stampa.....

Allego l'articolo di Sommerer (2002) cui ho accennato e che è stato l'impulso affinchè la maggioranza della comunità internazionale di lepidotterologi (eccetto, come già detto, i giapponesi) decidesse di non rispettare il Codice per questo aspetto.
Ovviamente nè il mio parere, nè il tuo, fanno giurisprudenza, ops, volevo dire letteratura, ma rappresentano solo un differente punto di vista su una diatriba lungamente dibattuta. Noi lepidotterologi riteniamo di averla risolta, alla faccia di chi non la pensa come noi!


Sommerer 2002. To agree or not to agree - the question of gender agreement in the ICZN.pdf [1.17 MiB]
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MessaggioInviato: 11/05/2020, 23:37 
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Per buona misura aggiungo un ulteriore PDF molto recente sull'argomento. Presumo che tutti i firmatari dell'articolo siano illetterati perdigiorno che non hanno voglia di studiare il latino, ma desiderano solo fare Scienza in modo pratico e intelligente..... ;) ;) ;) ;)


Nieukerken et al 2018. Stability in Lep names is not served by reversal to gender agreement-1.pdf [292.68 KiB]
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MessaggioInviato: 12/05/2020, 12:04 
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Tanto per spezzare una lancia a favore di Maurizio Pavesi (e del Codice!), faccio notare che è lo stesso Sommerer a far intendere che i lepidotterologi che hanno scelto di seguire questa strada sono degli "illetterati" :mrgreen: , visto che nel riassunto scrive:

"Prominent and influential publications on the taxonomy of Lepidoptera expressly chose to ignore the gender agreement requirements of the (corresponding previous) Code, and to use the specific name as given in the original description. For most lepidopterists of our time it is, by lack of knowledge in Latin and Greek, impossible to ascertain unambiguously the gender of the generic names in Lepidoptera..."

Ragioni (della loro scelta) che, assieme a quelle che seguono, a me personalmente fanno sorridere... :gh: (comunque era una battuta, non voglio entrare nel dibattito ;) ).

:hi:


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MessaggioInviato: 12/05/2020, 16:22 
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Nome: maurizio pavesi
Maurizio Bollino ha scritto:
... comunque, non so quanti furono realmente i bigotti che protestarono, ma so da fonte attendibile che la proposta di abolire la concordanza di genere nei nomi specifici era stata accettata dalla maggioranza della Commissione, ma Tubbs, unilateralmente e "molto democraticamente", reintrodusse la norma subito prima che il nuovo Codice andasse in stampa.....

curioso :to: perché invece io ricordo di aver letto, successivamente alla distribuzione del "discussion draft" del nuovo codice, sul bulletin of zoological nomenclature (al quale al momento non ho accesso perché quello è in biblioteca del museo e io ancora a casa in osservazione :sick: quindi cito a memoria), che a proposito di alcune :D proposte di modifica del codice la commissione "was exposed to strongly expressed opinions" :war0: che avevano reso necessario un allungamento dei tempi per l'introduzione della nuova edizione; e su un numero successivo, dove si annunciava l'approvazione definitiva, si precisava che alla luce dei commenti pervenuti, la commissione aveva concluso che la proposta di abolizione del genere grammaticale dei nomi non era condivisa dalla maggioranza degli zoologi, e pertanto non sarebbe stata riproposta in seguito

in ogni caso, non so quanti siano stati realmente a protestare, ma appena rimetto piede in biblioteca posso farti un elenco dei commenti che, magari in parte riassunti, sono stati pubblicati sul bulletin… e direi che in confronto ad alcuni, io ci sono andato ancora leggero :mrgreen:

concludo osservando che, dato che esiste un codice di nomenclatura che gli zoologi in generale hanno convenuto di seguire, non mi sembra che criticare chi invece espressamente dichiara di ignorarlo sia "una mancanza di rispetto verso chi non la pensa come noi" :twisted: a questa stregua, io passo col semaforo rosso e al vigile che mi ferma rispondo che io non sono d'accordo con quella norma :lol1: e che la sua è una mancanza di rispetto verso chi non la pensa come lui :hj:

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gomphus ha scritto:
non mi sembra che criticare chi invece espressamente dichiara di ignorarlo sia "una mancanza di rispetto verso chi non la pensa come noi" :twisted: a questa stregua, io passo col semaforo rosso e al vigile che mi ferma rispondo che io non sono d'accordo con quella norma :lol1: e che la sua è una mancanza di rispetto verso chi non la pensa come lui

Dare dell'ignorante a chi non la pensa come noi, quindi, è legittimo?
Da vocabolario Treccani:
illetterato (ant. illitterato) agg. [dal lat. illitteratus, comp. di in-2 e litteratus (v. letterato1)]. – Che non sa né leggere né scrivere, analfabeta

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"ignorante" (participio presente di "ignorare") significa "colui che ignora", "colui che non sa"

e personalmente, la differenza concettuale fra "mancanza di conoscenza" (lack of knowledge) e "ignoranza" faccio fatica a coglierla :to:

e se qualcuno (a quanto pare sempre lepidotterologi, chissà perché tutti gli altri, che a quanto mi risulta la scienza la fanno in modo almeno altrettanto intelligente, con latino e greco se la cavano benissimo), sulla base della propria inadeguatezza culturale, pretende che siano gli altri ad adeguarsi a lui, questo è un problema suo e non nostro

p.s. il tempo di recuperare e postare il commento che a suo tempo ho inviato alla commissione di nomenclatura (pubblicato solo in parte, per ragioni di spazio) e ci aggiorniamo :to:

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