(Hemerobius,24/1/2009, 19:31, I età)
Vi propongo un lavoro "storico" di cui sono autori tre utenti del forum. Primo volume di una sfortunata iniziativa editoriale (colpa dell'editore), che stiamo pensando di rinverdire. Posso allegare tre file contenenti le parte inedita del volume:
MOLINU, A., CESARONI, C. & PANTALEONI, R. A. (a cura di) (2004). Arsenic Locusts. The control of locusts in Sardinia in the first half of the twentieth century. / Cavallette all’arsenico. La lotta alle cavallette in Sardegna nella prima metà del 1900. - Composita, Sassari. 768 pp.contiene:
PANTALEONI, R. A., MOLINU, A. & CESARONI C. (2004). Some aspects of locust control in Sardinia in the first half of the twentieth century / Alcuni aspetti della lotta alle cavallette in Sardegna nella prima metà del XX secolo. - pp. 17-84.PANTALEONI, R. A. & MOLINU, A. (2004). Introductory note to two unpublished reports by Luigi Buscalioni on locusts / Nota introduttiva a due relazioni inedite di Luigi Buscalioni sulle cavallette. - pp. 87-88.Gli sforzi messi in atto, nella prima metà del secolo scorso in Sardegna, per combattere le pullulazioni di cavallette rappresentano un capitolo, forse minore, di storia della scienza applicata, ma si rivelano, ad un esame più approfondito, un esempio di “controllo ambientale” ricco di aspetti ancora attuali.
Nella ricca letteratura tecnica, apparsa per lo più su riviste locali d’agricoltura, si scopre una vicenda estremamente istruttiva, se non appassionante.
Dibattiti e polemiche infuriavano anche pubblicamente. La lotta chimica veniva attuata su vasta scala con conseguenti pericoli tossicologici, sia sanitari che ecologici, oggi impensabili, ma anche all’epoca poco accettati. Il controllo a lungo termine di questa piaga è avvenuto in Sardegna con un intervento di lotta biologica di largo successo non sufficientemente divulgato.
In questo volume vengono raccolti pressoché tutti gli articoli tecnici e scientifici pubblicati tra il 1900 ed il 1949 sulla lotta alle cavallette in Sardegna, insieme a pochi lavori successivi strettamente “legati” ai primi. Questa rassegna bibliografica è accompagnata da un articolo introduttivo e dalla trascrizione di un paio di relazioni inedite. A parte un unico caso estremamente significativo, non vengono invece riprodotti regolamenti, leggi, bollettini, rendiconti ed altri materiali “ufficiali” pubblicati in abbondanza dalla burocrazia dell’epoca.
NB: i testi sono bilingui con l'inglese all'INIZIO!
Roberto
Cita:
(aug,24/1/2009, 19:42)
Leggerò con attenzione. Mia mamma (di Ozieri, SS) mi raccontava di fiumi di DDT impiegati da una certa Fondazione R.r (omissis) negli ultimi anni della II Guerra Mondiale (la Sardegna era stata liberata nel 1943) e subito dopo, allo scopo di combattere la malaria distruggendo l'anopheles.
Anche di questo impiego "spregiudicato" di una sostanza si pagano ancora adesso le conseguenze. Per amore di verità, che il DDT fosse tossico per accumulo lo si scoprì solo dopo molti anni, comunque la cosa fu molto seria.
Cita:
(Hemerobius,24/1/2009, 19:55)
Cita:
(aug,24/1/2009, 19:42)
Leggerò con attenzione. Mia mamma (di Ozieri, SS) mi raccontava di fiumi di DDT impiegati da una certa Fondazione R.r (omissis) negli ultimi anni della II Guerra Mondiale (la Sardegna era stata liberata nel 1943) e subito dopo, allo scopo di combattere la malaria distruggendo l'anopheles.
Anche di questo impiego "spregiudicato" di una sostanza si pagano ancora adesso le conseguenze. Per amore di verità, che il DDT fosse tossico per accumulo lo si scoprì solo dopo molti anni, comunque la cosa fu molto seria.
Questa storia dell'arsenico risulterà una sorpresa per molti (per me lo è stata)! E penso non possiate che rabbrividire quando leggerete la quantità totale distribuita.
Per quanto riguarda il DDT posso dire che è storicamente dimostrato (ma per gli americani era una cosa ovvia) che l'obiettivo era l'eradicazione SPERIMENTALE di una specie di zanzara autoctona l'
Anopheles labranchiae, tentata a seguito di alcune eradicazioni riuscite di specie alloctona (
Aedes aegypti) in Brasile e non ricordo più dove. L'eliminazione della malaria era un sottoprodotto del progetto. Tanto è vero che, quando il primo responsabile, resosi conto dell'impossibilità di eradicare l'
Anopheles, cominciò al allocare le risorse a disposizione in modo da combattere la malattia più che la zanzara, fu rimosso dall'incarico.
Roberto
