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Francesco Disconzi, entomologo vicentino



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 23/08/2010, 11:59 
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Nome: Silvano Biondi
Una breve riflessione sul fatto che molte delle specie raccolte da Disconzi oggi sono introvabili, nella nostra zona, o rarissime. Pensate alla Rosalia alpina che, se non erro, ha la necessità di trovare vecchi ceppi di faggio o piante deperienti. Oggi nella nostra provincia il faggio è presente quasi solo come ceduo; gli esemplari vecchi sono davvero pochi. Ma alla metà dell'ottocento la situazione era sicuramente molto diversa. In mezzo, tra l'altro, c'è stata la prima guerra mondiale, durante la quale, è risaputo, sono state spazzate via intere foreste, sia dagli eventi bellici, sia dalle necessità delle truppe in ambito di riscaldamento e costruzioni varie. Collezioni storiche come quella dell'abate vicentino hanno significato anche in quanto testimoniano i cambiamenti della distribuzione delle specie dovute a modificazioni degli habitat.

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 23/08/2010, 12:24 
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Nome: Gianfranco Sama
Apoderus ha scritto:
Collezioni storiche come quella dell'abate vicentino hanno significato anche in quanto testimoniano i cambiamenti della distribuzione delle specie dovute a modificazioni degli habitat.
:hi:

E' fuor di dubbio e questi precursori meritano tutto il nostro rispetto anche per questo; basti pensare alle vecchie citazioni, giusto per restare fra le specie ospiti del Faggio, di Acanthocinus xanthoneurus in Sicilia (Ragusa e Vitale) o sull'Appennino Emiliano (Fiori). Però, per quanto concerne il caso Isotomus, ma anche quello di Ditiscus latissimus, anch'esso mai più ritrovato in Italia, sulla autoctonia non ci metterei le mani sul fuoco, soprattutto nel caso di naturalisti che (come mi pare di aver letto per il Disconzi) inserivano nelle loro collezioni materiale raccolto da altri. Ricorderò sempre il caso di Isotomus speciosus (ancora lui !) segnalato di Romagna da Pietro Zangheri come raccolto personalmente. Si trattava, in realtà, di un esemplare (poi rivelatosi una femmina di Isotomus barbarae), che io stesso gli avevo donato, dopo averlo ricevuto da una terza persona.

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Gianfranco Sama

"Benedetto colui che ti aiuta a correggere i tuoi errori invece di scagliarteli contro"
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MessaggioInviato: 23/08/2010, 12:37 
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Nome: Agostino Letardi
Hemerobius ha scritto:
Apoderus ha scritto:
"Familia Myrmeleonidae. Ascalaphus italicus F." "raro montagna"
Mai visto prima un esemplare così decolorato, neppure i tipi di Angelini. Non me la sento di dire alcunché senza gli adeguati confronti.
Grazie Silvano :lov3: .

Roberto :to:


Sacrosanta prudenza. Ho ripreso nel frattempo i miei appunti di una visitina alla collezione fatta anni fa. Foto purtroppo io non ne avevo fatte (ma quella che ha fatto Silvano ora è perfetta) ma segnai che, "vista" (si fa' per dire, per un cecato come me :oops: ) direttamente, dava assolutamente l'idea di essere un Libelloides longicornis.

Un minutino di silenzio per la perdita del Bittacus, uno degli insettini che rimane tra le mie più grandi curiosità di campo...

Buone cose

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agostino letardi
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MessaggioInviato: 23/08/2010, 12:45 
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Nome: Livio Mola
Grazie Silvano :lov2:
Direi che le "Blatte" sono entrambe di sesso machile: infatti le femmine di B. orientalis sono squamittere, mentre quelle degli Ectobius raramente hanno tegmine che oltrepassano l'apice dell'addome (quand'è così è per poco e comunque non oltrepassano la linea dei cerci).
In E. sylvestris (se di questa specie si tratta), le tegmine delle femmine non raggiungono l'apice dell'addome, lasciando "scoperti" gli ultimi urotergiti, mentre nei maschi superano i cerci (come in questo caso).
Del sylvestris, alla prossima occasione e se ti sarà possibile, mi interesserebbe controllare gli ultimi urosterniti (e se possibile lo stilo) ed il profilo del pronoto.
Grazie ancora :D
Livio

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MessaggioInviato: 23/08/2010, 12:56 
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Nome: Silvano Biondi
Caro Gianfranco, distinguiamo. A proposito di Dytiscus latissimus, Disconzi scrive (Entomologia Vicentina, p. 37 nota 8): "fu da me trovato una sola volta in una fossa presso il laghetto di Fimon l'autunno del 1852". In realtà in diversi testi viene riportato che quella dell'abate è l'unica cattura in Italia. Non è vero: pochi anni dopo, Bisacco Palazzi ne raccoglie un altro esemplare non lontano, nei pressi di Mirano (VE), ora conservato nelle collezioni del Museo di Venezia. Anche lui impostore?
Per quanto riguarda il fatto che Disconzi non raccogliesse personalmente tutti gli esemplari della collezione, è vero. Si avvaleva, per quel che risulta, di un raccoglitore di nome Giovanni Meneguzzo, che cita nell'introduzione dell'Entomologia Vicentina. Era un contadino della provincia che si guadagnava qualcosa raccogliendo minerali nella zona. Portò esemplari a Disconzi dalla montagna vicentina. E' possibile, a parer mio, che possa aver fatto confusione tra bestie raccolte sul Summano o sul Pasubio, ma escludo che si sia recato sul litorale triestino o, men che meno, che possa aver avuto rapporti con altri entomologi e che abbia potuto fare cambi o acquisizioni in questo modo.
Su che pianta si sviluppa Isotomus?

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 23/08/2010, 13:13 
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Nome: Gianfranco Sama
Silvano non fraintendermi; non intendevo tacciare Disconzi (e neppure Zangheri, il quale probabilmente, quando ha scritto i suoi "Repertori non si ricordava più delle origini dell'Isotomus) di impostore; intendo dire solo che, appunto, non ci metto le mani sul fuoco, e preciso che se errore ci fu, fu evidentemente in buona fede.

Isotomus speciosus si sviluppa generalmente su polloni morti di Carpinus, sebbene sia citato anche di altre latifoglie. Isotomus barbarae è monofago su Ostrya carpinifolia; Isotomus syriacus (Turchia meridionale) è noto solo di Carpinus. Isotomus comptus (Tuchia nord orientale, Caucaso e Iran) principalmente su Carpinus, che, evidentemente, è la pianta prediletta.

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Gianfranco Sama

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MessaggioInviato: 23/08/2010, 13:45 
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Nome: Silvano Biondi
:ok:

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Silvano


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MessaggioInviato: 23/08/2010, 21:54 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
neurottero ha scritto:
Hemerobius ha scritto:
Apoderus ha scritto:
"Familia Myrmeleonidae. Ascalaphus italicus F." "raro montagna"
Mai visto prima un esemplare così decolorato, neppure i tipi di Angelini. Non me la sento di dire alcunché senza gli adeguati confronti.
Sacrosanta prudenza. Ho ripreso nel frattempo i miei appunti di una visitina alla collezione fatta anni fa. Foto purtroppo io non ne avevo fatte (ma quella che ha fatto Silvano ora è perfetta) ma segnai che, "vista" (si fa' per dire, per un cecato come me :oops: ) direttamente, dava assolutamente l'idea di essere un Libelloides longicornis.
Dopo gli opportuni confronti, grazie a sfumature di colore ancora presenti ma talmente evanescenti che confido di non essermi inventato, alla forma dell'ala posteriore, alla specie potenzialmente presenti in provincia di Vicenza, confermo in pieno l'opinione di Agostino/Neurottero: Libelloides longicornis (Linnaeus, 1764).

Ciao Roberto :to:

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MessaggioInviato: 24/08/2010, 8:08 
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Dopo le copie del Catalogo destinate a: Roberto, Gianfranco, Marcello, Agostino, (Livio?), ne ho ancora un paio. Farsi avanti :pc:

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 24/08/2010, 9:49 
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Nome: Livio Mola
Apoderus ha scritto:
Dopo le copie del Catalogo destinate a: Roberto, Gianfranco, Marcello, Agostino, (Livio?), ne ho ancora un paio. Farsi avanti :pc:

:hi:

Grazie :lov2:
Temendo che ne potessi rimanere senza avevo pudore a chiedertelo.
Grazie mille :D
Livio

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MessaggioInviato: 24/08/2010, 10:32 
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Silvano


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MessaggioInviato: 24/08/2010, 15:37 
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Nome: Agostino Letardi
Apoderus ha scritto:
Dopo le copie del Catalogo destinate a: Roberto, Gianfranco, Marcello, Agostino, ...
:hi:


:hp:

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agostino letardi
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MessaggioInviato: 24/08/2010, 21:30 
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Nome: Davide Badano
Hemerobius ha scritto:
Apoderus ha scritto:
...
Dilar ha scritto:
Agostino, ricordo che Disconzi fu uno tra i pochissimi ad aver raccolto un Bittacus sul suolo italiano. In collezione c'è ancora?

confesso che non so cos'è un Bittacus :oops: Cosa devo cercare?
Figura 122 :mrgreen: , una panorpa con l'aspetto di tipula, non puoi sbagliare!



Più correttamente una tipula è una mosca con l'aspetto da panorpa :gh:.

Grazie dell'interessamento Silvano! Immaginavo fosse andato perso, sono così delicati.

L'Ascalafide è incredibilmente decolorato :o che fosse neo-sfarfallato al momento della raccolta?


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MessaggioInviato: 24/08/2010, 21:54 
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Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
Dilar ha scritto:
Immaginavo fosse andato perso, sono così delicati.

No, Davide: è andata persa, come accennavo, tutta la collezione che Disconzi predispose e che fu esposta dal 1855 al Museo Civico di Vicenza. Da testimonianze che abbiamo recentemente ritrovato, risulta che già nei primi anni del '900 gli antreni l'avevano devastata e fu quindi tolta dall'esposizione prima della seconda guerra mondiale. Parecchi in passato hanno confuso le due collezioni allestite dall'abate.
Dilar ha scritto:
L'Ascalafide è incredibilmente decolorato :o che fosse neo-sfarfallato al momento della raccolta?
In realtà anche tutte le farfalle superstiti sono quasi bianche: suppongo che le scatole, col vetro al coperchio, siano a lungo rimaste esposte alla luce del sole e ne mostrino le conseguenze. Così anche l'Ascalafide (nota nella foto come è scolorito l'inchiostro dell'etichetta, tanto da risultare quasi illeggibile).

:hi:

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Silvano


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MessaggioInviato: 24/08/2010, 22:05 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Spero proprio, caro Silvano, che tu possa portare un contributo su Disconzi al prossimo congresso nazionale italiano di entomologia (Genova, giugno 2011) :ok: !

Roberto :to:

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