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Giuseppe Gené (1800-1847): "De quibusdam insectis Sardiniae"



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 22/01/2010, 10:28 
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31
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Nome: Francesco Izzillo
Allora vediamo di dire qualcosa a parte quanto già citato da Voi. Giustamente come citate Curletti nel Catalogo indica di Sardegna, Corsica e Algeria la ssp.semireducta ma cita unicamente località corse; ma aggiunge importanti considerazioni - la prima: le due "forme" sarebbero conviventi in Sardegna e Corsica...il che come ragionamento è già ardito (e Gianfranco in qualche modo lo lascia intendere), aggiunge "...inoltre solo in Corsica a mio avviso le due forme risultano sufficientemente separabili...".Riguardo alla Cheklist Stoch e Zoia, nell'aggiornamento del 2000, escludono semireducta dalla fauna italiana. Infine Curletti (ed Altri) nel CD non la cita e pertanto la ESCLUDE dalla fauna italiana. Questo senza considerare i dubbi che esprime, sia pure in maniera vaga, sulla validità della sottospecie. Aggiungo che conoscendo abbastanza bene Gianfranco credo che il suo pensiero possa così compendiarsi: ...se anche valida(?) la semireducta è solo in Corsica. Sulla validità o meno della ssp. non mi pronuncio (aspettando che altri, magari Mr.Anthaxia, si decidano a lavorarci) posso solo aggiungere alcune considerazioni personali. Possiedo una piccola serie di scutellaris di Corsica e una lunga (ca 130 exx) di Sardegna e Italia continentale principalmente dal Lazio in giù e di Sicilia. Ho rilevato negli esemplari non corsi tutti i passaggi possibili di colore, ampiezza e forma della macchia scutellare, ampiezza e forma delle macchie del pronoto, dimensioni, "forma" generale e parziali differenze di scultura che ho riscontrato praticamente anche nei miei pochi exx di Corsica (anche se mi riservo di esaminare una serie più lunga di quest'ultima provenienza). Ho l'impressione che si tratti di Specie estremamente variabile e comunque non sono stato in grado di riscontrare differenze significative fra gli animali di varie provenienze ivi compresa l'isola francese. Spero di essere stato sufficientemente chiaro.:hi: :hi: :hi:

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Francesco Izzillo


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MessaggioInviato: 22/01/2010, 12:28 
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Iscritto il: 04/02/2009, 17:49
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Località: Cagliari
Nome: Daniele Sechi
Chiarissimo! :ok:

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Daniele


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MessaggioInviato: 22/01/2010, 15:12 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Aggiungiamo anche un'altra cosa. Se effettivamente il tipo di semireducta è di Algeria, come si concilia con l'attuale distribuzione considerata per questa presunta sottospecie, ovvero la sola Corsica? Tra l'altro in Nord Africa, oltre a scutellaris ed a una sua sottospecie, ci sono almeno altre tre specie molto simili, tanto per complicare ulteriormente la faccenda! Personalmente credo che semireducta sia solo un sinonimo.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 07/08/2013, 17:15 
 
ma perchè sulla Cantharis genei ora sinonimo di Cantharis inculta, gli autori non posson essere Genè & Dejean, 1839 in Genè, 1839? in fondo Dejean ha comunque contribuito, però prima devo controllare se esiste qualcosa di Dejean 1839 e soprattutto a cosa si riferisce , vedere qui
http://www.faunaeur.org/full_results.php?id=104034


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MessaggioInviato: 07/08/2013, 19:11 
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45
Messaggi: 1946
Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
Mi inserisco in questa discussione, che forse andebbe spezzata, per interesse personale.
Anche Baraud nella sua Fauna degli scarabeidi ha riportato la mia descrizione della Hoplia walterrossii che però è stata pubblicata dopo il suo lavoro.
Nonostante le buone intenzioni del Baraud io credo che la specie a norma del Codice debba portare il suo nome e non il mio. Aimeh!
La stessa cosa col Genei che risulta il primo a fornire una descrizione ai fini di identificare dei taxon.
Spero di sbagliarmi!!!!
Ciao, Guido

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Guido Sabatinelli
Museo di storia naturale, Ginevra, Svizzera
http://www.glaphyridae.com
http://www.scarabeidi.it


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