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Giuseppe Gené (1800-1847): "De quibusdam insectis Sardiniae"



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 13/05/2009, 11:51 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Ebbene, ecco qui il testo originale di Gené sottoposto a traduzione:

Gene.jpg




ed ecco la "sudata" traduzione per la quale, anche se il merito è tutto di un'amica, mi assumo ogni responsabilità:

Carabus Genei.jpg




Secondo me ce ne sono delle belle! Ma al momento non mi esprimo.

Ciao Roberto :to:

PS: ah sì, qualcuno sa se esiste questa Nebria pectoralis? Questo è importantissimo !

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Nome: maurizio pavesi
ciao roberto
adesso non ho tempo per una risposta dettagliata, lasciami qualche ora... però ti dico subito che non concordo sulla traduzione

nonnulli, -ae, -a, come puoi verificare su un qualunque dizionario latino, non significa affatto "nessuno", significa "alcuni", o anche "parecchi" ("non nulli", cioè "non nessuni" :D , quindi "qualcuni" :mrgreen: ), e quindi ad es. "nonnullorum entomologorum sententia [ablativo]" non significa "perché nessun entomologo si era espresso (o riteneva) diversamente", bensì "a parere di alcuni (o di parecchi) entomologi"

e allo stesso modo "cum vero nonnulla eiusdem specimina misissem"... vero [però] cum misissem [avendo inviato] eiusdem [della stessa] nonnulla specimina [alcuni, o parecchi, esemplari] ...

a più tardi

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MessaggioInviato: 13/05/2009, 14:51 
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Nome: Piero Leo
Mi fiondo in questa interessantissima discussione e chiedo scusa se, pur essendo l'ultimo arrivato nel forum, mi propongo già come il più "rompi" :twisted: .
Anzitutto faccio notare che dovrebbero rientrare in questo dibattito non solo le specie chiamate "genei" (Carabus, Nebria, Cantharis ed Helops) ma anche le seguenti, descritte nello stesso lavoro:

1)Chlaenius auricollis, attribuita da Gené a Dahl (Carabidae, attualmente considerata ssp. di C. velutinus)
2)Geotrupes geminatus, attribuita da Gené a Dejean (Geotrupidae, attualmente inclusa nel genere Thorectes)
3)Adimonia sardoa, attribuita da Gené a Dahl (Chrysomelidae, attualmente inclusa nel genere Galeruca)
4)Labidostomis centromaculata, attribuita da Gené a Dahl (Chrysomelidae)

Questi taxa sono ancora oggi tutti considerati validi e la loro paternità è attribuita dai vari specialisti a Gené. Presumo che per Roberto anche questi nomi vadano attribuiti a Dahl (Chlaenius, Adimonia, Labidostomis) e a Dejean (Geotrupes).

Secondo me il punto veramente focale è: chi ha descritto le specie? Cioè: la descrizione che accompagna il nome è farina del sacco di Gené o di un altro (Dejean e Dahl)?
Quindi: chi ha scelto i caratteri morfologici che troviamo nelle diagnosi e/o nelle descrizioni? chi ha deciso con quali specie confrontare i nuovi taxa, discutendone le affinità? Chi eventualmente ha sovrinteso alla realizzazione dei disegni che accompagnano le descrizioni?
Chi, in definitiva, è responsabile della descrizione?

Il fatto che uno abbia suggerito il nome del nuovo taxon e/o che per primo si sia accorto che la tale specie era nuova, importa poco (non tanto per me ma, quello che conta realmente, per il codice di nomenclatura).

Quello che realmente conta è chi ha descritto la specie.

Ora, esaminando il testo e la sua traduzione postata da Roberto, sono ancora più convinto che le descrizioni sono solo e soltanto del Gené: tutto quanto è stato scritto da Genè (diagnosi, descrizioni, osservazioni) e questo è evidente. L'unica frase realmente attribuibile a Dejean è nella nota 1 a piè di pagina ("Thorax Carabi Ramburii valde cordiforme. Dej. in litt" = [il] torace del Carabus ramburii [è] molto cordiforme) e non tocca minimamente la questione che stiamo discutendo.
Addirittura, poi, a proposito di Nebria genei, mi viene un dubbio più che lecito :roll: : ma Dejean l'aveva vista? Sembra che Genè non gliel'avesse mandata. Dejean ha solo suggerito il nome per sostituire quello scelto da Gené (pectoralis) perché già occupato. Come mai potrebbe essere l'autore di una specie che non conosceva?

Ho molto altro da dire sulla questione, ma per ora mi fermo qui perchè sono stato fin troppo prolisso-
Mi scuso con tutti
Ciao
Piero
:hi:


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MessaggioInviato: 13/05/2009, 14:58 
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Nome: maurizio pavesi
Tenebrio ha scritto:
... Addirittura, poi, a proposito di Nebria genei, mi viene un dubbio più che lecito :roll: : ma Dejean l'aveva vista? Sembra che Genè non gliel'avesse mandata... :hi:

vedi sopra :D

ci sentiamo fra qualche ora

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MessaggioInviato: 13/05/2009, 15:08 
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Nome: Roberto A. Pantaleoni
Abbiate pazienza, sono collegato col cellulare a 460kb e ad un costo IGNOTO! Non posso quindi essere esaustivo, bensì molto "spezzettato".

Per la traduzione:
interessante, sembra che questo latino sia tutt'altro che univocamente interpretabile. Sottoporrò la risposta di Maurizio/Gomphus alla mia amica (che a questo punto continuerò a mantenere anonima, poveretta!, non sapeva in che mani finiva interessandosi di entomologia :twisted: ).

Per Piero/Tenebrio:
sulla Nebria, se la traduzione che ho inserito è giusta, hai ragione. Nebria genei è il nome di sostituzione di Nebria pectoralis Gené. Se Nebria pectoralis non è omonimo junior di altra specie il nome valido è questo.
Sulla questione della patrinomia bisogna seguire il codice, che non dice che l'autore è colui che descrive ma colui che ha la responsabilità del nome e della sua disponibilità (o dell'atto nomenclatoriale). Nel caso della Nebria, Dejean ha sicuramente la responsabilità del nome e dell'atto nomenclatoriale (mettere in omonimia Nebria pectoralis). Negli altri casi i dubbi sono "variabili". Tra le specie denominate "Genei" possono esserci, a mio parere, solo per il Carabus.

Per tutti:
la mia contestazione principale è infatti ancora questa: perché non credere a Gené? Quando, ad esempio in Helops genei, egli scrive "Dejean in litteris" perchè voi pensate che non sia vero? Secondo me state rovesciando l'onere della prova.

Ciao Roberto :to:

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Nome: Marcello Romano
Mi inserisco con un quesito di carattere generale, ma che potrebbe risultare utile anche in questa specifica discussione.
Immagino che questo di Gené non sia il primo nè l'unico caso che si è presentato all'attenzione della comunità entomologica internazionale.
Qualcuno di voi è a conoscenza dunque di casi assimilabili a questo di cui stiamo discutendo, nei quali sia stata adottata una decisione opposta a quella decisa per Gené e le sue specie? (in linea, cioè, con quanto proposto qui da Roberto?).
Insomma, possiamo portare qui esempi di risoluzioni già adottate in casi analoghi e delle motivazioni che hanno portato a scegliere l'una o l'altra soluzione?

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:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 13/05/2009, 18:04 
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Nome: Piero Leo
Torno rapidamente sulla questione, sperando che Roberto non mi tolga il saluto, e in attesa anche di sentire il punto di vista di Maurizio

Roberto scrive:

"Per Piero:
sulla Nebria, se la traduzione che ho inserito è giusta, hai ragione. Nebria genei è il nome di sostituzione di Nebria pectoralis Gené. Se Nebria pectoralis non è omonimo junior di altra specie il nome valido è questo.
Sulla questione della patrinomia bisogna seguire il codice, che non dice che l'autore è colui che descrive ma colui che ha la responsabilità del nome e della sua disponibilità (o dell'atto nomenclatoriale). Nel caso della Nebria, Dejean ha sicuramente la responsabilità del nome e dell'atto nomenclatoriale (mettere in omonimia Nebria pectoralis)
"

Ma guarda che non c'è comunque nessuna omonimia! Gené non ha mai descritto una Nebria pectoralis, lui ha descritto una Nebria genei. Nome suggeritogli da Dejean proprio per evitare una omonimia. Non si tratta perciò di un nomen novum (nel qual caso potrei prendere in considerazione la validità di Dejean come autore) ma della descrizione di una nuova specie. Se, come continuo a ribadire, la descrizione (di questa e di tutte le altre specie) la fa Gené, è lui "che ha la responsabilità del nome e della sua disponibilità (o dell'atto nomenclatoriale)". Senza la descrizione Nebria genei sarebbe un nomen nudum, quindi invalido e indisponibile.

Sono d'accordo con Maurizio quando scrive:

"non so se lo hai notato... ma Carabus ramburii Dejean non è affatto un nomen nudum; la diagnosi di Dejean "Thorax Carabi Ramburii valde cordiformis. Dej. in litt." e le supposte differenze con la "nuova" specie C. genei vengono riportate testualmente da Gené... e quindi questo sì che è a pieno titolo Carabus ramburii Dejean in Gené!"

Questa, secondo me, è la sola specie all'interno del lavoro di Gené da attribuire come autore a Dejean (proprio perchè la sola frase attribuibile a Dejean è "Thorax Carabi Ramburii valde cordiformis")

Roberto scrive:
"Negli altri casi i dubbi sono "variabili". Tra le specie denominate "Genei" possono esserci, a mio parere, solo per il Carabus.
La mia contestazione principale è infatti ancora questa: perché non credere a Gené? Quando, ad esempio in Helops genei, egli scrive "Dejean in litteris" perchè voi pensate che non sia vero? Secondo me state rovesciando l'onere della prova.
"

Ma Roberto, io credo a Gené! Sono convinto che la sua intenzione era di attribuire alcune specie al Dejean (che probabilmente gli aveva segnalato la "novità delle specie" e suggerito il nome specifico) ed altre al Dahl (che aveva fatto lo stesso).
Però non si può negare che le descrizioni siano del Gené e che quindi sia lui responsabile dell'atto nomenclatoriale (del resto da nessuna parte accenna al fatto di avere ricevuto le diagnosi o le descrizioni delle nuove specie). In teoria non si potrebbe neanche escludere l'ipotesi che il materiale descritto da Gené possa non coincidere con quello in possesso di Dejean o Dahl.
Perché dico che le descrizioni le fa il Gené? Perché spesso lo si evince dal testo e comunque è sempre evidente che vengono tutte dalla stessa persona. Per es., confrontate diagnosi e descrizione di Cantharis genei con quelle di Cantharis occulta (stessa pagina) e di Cantharis praecox (questa pubblicata nel primo fascicolo, 1836, del "De quibusdam insectis Sardiniae..."): è pacifico che sono uscite dalla stessa penna (e sfido chiunque a negarlo), a prescindere dal fatto che dopo "Cantharis genei" ci sia scritto "Dejean in litt.". Questo "in litt." lo scrive solo per giustificare questa che sembrerebbe una "autodedica", mentre è un nome proposto da Dejean (per Carabus e Nebria lo spiega nel testo, per Cantharis ed Helops lo giustifica con "in litt."). Per le altre specie che non si chiamano "genei" non ha neanche bisogno di scrivere "in litt."

Infine, giustamente Marcello scrive:

"Immagino che questo di Gené non sia il primo nè l'unico caso che si è presentato all'attenzione della comunità entomologica internazionale.
Qualcuno di voi è a conoscenza dunque di casi assimilabili a questo di cui stiamo discutendo, nei quali sia stata adottata una decisione opposta a quella decisa per Gené e le sue specie? (in linea, cioè, con quanto proposto qui da Roberto?)
"

Naturalmente questo lavoro del Gené non è una rara eccezione. Sono sicuramente migliaia e migliaia le specie così: cioè erroneamente attribuite dal loro stesso autore ad altri. Solo in Italia sono sicuramente delle centinaia (in un prossimo messaggio vi porto qualche esempio significativo). L'autore è sempre considerato (da specialisti e revisori) colui che descrive il taxon con un nome valido. Applicare quanto proposto da Roberto per il lavoro del Genè provocherebbe uno stravolgimento nomenclatoriale memorabile.
Esistono anche casi non rari in cui una (o più) specie è descritta dall'autore Y all'interno di una pubblicazione dell'autore X (ma in questi casi lo si evince facilmente dal testo).

Scusatemi, anche questa volta sono stato lunghissimo.
Ciao a tutti
Piero


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MessaggioInviato: 13/05/2009, 18:12 
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:D Mi state facendo spendere un PATRIMONIO !

Marcello controlla sul Naturalista Siciliano (non ricordo se un lavoro di Riggio su Ustica o di Ragusa sulle Isole del Canale), ci deve essere una descrizione di Dejean in litteris (se ricordo bene vuol dire che ho ancora i neuroni di un giovanotto).

Risponderò dopo Maurizio (per risparmiare :D ).

Ciao Roberto :to:

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MessaggioInviato: 13/05/2009, 18:51 
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Hemerobius ha scritto:

Marcello controlla sul Naturalista Siciliano (non ricordo se un lavoro di Riggio su Ustica o di Ragusa sulle Isole del Canale), ci deve essere una descrizione di Dejean in litteris (se ricordo bene vuol dire che ho ancora i neuroni di un giovanotto).

Ciao Roberto :to:


Ciao Roberto :)
Non credo possa esserci, sul Naturalista Siciliano, il riferimento da te citato.
Non ci siamo coi tempi: Dejean muore nel 1845, mentre il Naturalista Siciliano inizia le sue pubblicazioni nel 1881!

Sto invece utilizzando la ricerca avanzata di faunaeur.org per cercare casi di attribuzione di specie ad Autori riportati da altri Autori.
Al momento ho già trovato qualcosa (ma ogni singolo caso va ancora approfondito).
Ecco quello che già è uscito fuori:



Cymindis (Cymindis) humeralis (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Euroleon nostras (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Hyphoraia testudinaria (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Kermes roboris (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Lebia marginata (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Lebia scapularis (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Plagiogonus putridus (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Polistichus connexus (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Ptilinus fuscus (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Pulvinaria sericea (Geoffroy in Fourcroy 1785) accepted name
Syntomus foveatus (Geoffroy in Fourcroy 1785)


Aderus populneus (Creutzer in Panzer 1796) accepted name
Hadrobregmus denticollis (Creutzer in Panzer 1796) accepted name
Xyletinus (Xyletinus) ater (Creutzer in Panzer 1796) accepted name



Brachinus (Brachynidius) costatulus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Brachinus (Cnecostolus) bipustulatus Quensel in Schönherr 1806 accepted name
Brachinus (Cnecostolus) cruciatus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Carabus (Megodontus) exaratus Quensel in Schönherr 1806 accepted name
Chlaenius (Trichochlaenius) aeratus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Chlaenius (Trichochlaenius) stevenii (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Cymindis (Cymindis) lineata (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Gynandromorphus etruscus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Harpalus (Harpalus) serripes (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Harpalus (Harpalus) serripes serripes (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Nebria (Nebria) rubicunda (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Nebria (Nebria) rubicunda rubicunda (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Poecilus (Derus) advena (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Poecilus (Macropoecilus) subcoeruleus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name
Pterostichus (Sterocorax) globosus ebenus (Quensel in Schönherr 1806) accepted name



Anastoechus exalbidus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Anastoechus stramineus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Anthrax binotatus Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Bombylius (Bombylius) fulvescens Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Bombylius (Bombylius) pallens Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Conophorus fuliginosus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Conops (Conops) silaceus Wiedemann in Meigen 1824 accepted name
Conops (Conops) strigatus Wiedemann in Meigen 1824 accepted name
Dischistus senex (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Empis (Coptophlebia) gravis Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Empis (Coptophlebia) volucris Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Empis (Empis) ardesiaca Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Empis (Empis) fulvipes Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Empis (Empis) ptilopoda Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Empis (Xanthempis) trigramma Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Exoprosopa grandis Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Exoprosopa megaera (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Geron halteralis Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Hilara pruinosa Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Hilara sturmii Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Hirmoneura obscura Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Leopoldius signatus (Wiedemann in Meigen 1824) accepted name
Leptomydas lusitanicus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Merodon chalybeus Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Merodon parietum Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Myopa occulta Wiedemann in Meigen 1824 accepted name
Myopotta pallipes (Wiedemann in Meigen 1824) accepted name
Norellisoma lituratum (Wiedemann in Meigen 1826) accepted name
Oxycera analis Wiedemann in Meigen 1822 accepted name
Phthiria gaedii Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Phthiria scutellaris Wiedemann in Meigen 1820 accepted name
Spogostylum tripunctatum (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Systoechus gradatus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Thecophora distincta (Wiedemann in Meigen 1824) accepted name
Thyridanthrax elegans (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Thyridanthrax elegans elegans (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Thyridanthrax polyphemus (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Villa cingulum (Wiedemann in Meigen 1820) accepted name
Villa occulata (Wiedemann in Meigen 1820)



Ripeto: ciascuno di questi esempi deve ancora essere approfondito, per vedere se è pertinente o meno al nostro caso. Probabilmente alcuni vi sono già noti e ne conoscete le motivazioni (vedo, fra gli esempi riportati, Carabidae e Neurotteri ;) )

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Velvet Ant ha scritto:
Hemerobius ha scritto:

Marcello controlla sul Naturalista Siciliano (non ricordo se un lavoro di Riggio su Ustica o di Ragusa sulle Isole del Canale), ci deve essere una descrizione di Dejean in litteris (se ricordo bene vuol dire che ho ancora i neuroni di un giovanotto).

Ciao Roberto :to:


Ciao Roberto :)
Non credo possa esserci, sul Naturalista Siciliano, il riferimento da te citato.
Non ci siamo coi tempi: Dejean muore nel 1845, mentre il Naturalista Siciliano inizia le sue pubblicazioni nel 1881!

Il che significa che non poteva certo essere Dejean :) !

Tra gli esempi che riporti conosco solo Geoffroy in Fourcroy 1785, ma è un caso completamente diverso.

Roberto :to:

PS: il caso di Dahl è completamente diverso da quello di Dejean e Gené impiega quasi due pagine (2-3 del I volume) per spiegarlo, ma questa volta la traduzione non la faccio io :sick: .

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Nome: maurizio pavesi
ciao ragazzi
qui di seguito vi riporto quelle che dovrebbero essere le traduzioni corrette... dato che ci sono alcune differenze di interpretazione da parte mia, ho dato le traduzioni più o meno parola per parola, così potete più facilmente valutare se accettarle o no; cmq per "nonnulli" non ho trovato altre traduzioni che "alcuni, svariati, parecchi"

[Carabus Genei Dej.]

Descrizione. La vicinanza della patria [patriae vicinitas] e l’opinione di alcuni entomologi [et nonnullorum Entomologorum sentenzia] inizialmente mi avevano convinto [primum mihi persuaserat] hoc insectum idem esse ac Carabum quendam [che questo insetto fosse la stessa cosa di un tale Carabus] trovato in Corsica dall’illustrissimo Dottor Rambur [a clariss. Doctore Ramburio in Corsica inventum] e dall’amico Dejean nella seconda edizione del suo catalogo [et a Comite Dejean in 2a Catalogi sui editione] iscritto con il nome di Ramburii [Ramburii nomine indigitatum]. Tuttavia a ragione [opportune attamen] ho dubitato molto seriamente [serius dubitavi] di questa sinonimia (de hac synonymia); infatti la specie inviata al famosissimo entomologo parigino [species enim celeberrimo Parisiensi Entomologo communicata], soprattutto per il torace subquadrato [thorace in primis subquadrato] venne considerata diversa dal Carabus corso [a Carabo corsico diversa habita fuit] e a me benevolmente dedicata [mihique benevolenter dicata]

le “osservazioni” sono in sostanza tradotte correttamente, anche se ritengo che “necesse id mihi erat praestandum” si traduca meglio con “era per me necessario eseguire, o compiere, ciò”... cmq non cambia granché

[Nebria Genei Dej.]; in effetti, la mia traduzione precedente non era corretta, quella giusta dovrebbe essere la seguente:
Osservazioni. Avevo designato questa specie [hanc speciem designaveram] al Museo di Torino e in litteris [in Museo Taurinensi atque in litteris] con il nome di Nebria pectoralis [Nebriae pectoralis nomine]: avendo però inviato all’amico Dejean [cum vero Comiti Dejean] alcuni esemplari della stessa [nonnulla eiusdem specimina], l’illustrissimo signore [Vir clarissimus] avvertendo [monens] che già esisteva un’altra Nebria chiamata allo stesso modo [aliam iam extare Nebriam itidem nuncupatam] [la] proclamò distinta in base al nome dello scopritore [inventoris nomine distinctam renuntiavit].

e ora procediamo con ordine, limitandoci per il momento alla questione "Dejean vs Gené"

prima di tutto: roberto scrive

Cita:
La mia contestazione principale è infatti ancora questa: perché non credere a Gené? Quando, ad esempio in Helops genei, egli scrive "Dejean in litteris" perchè voi pensate che non sia vero? Secondo me state rovesciando l'onere della prova"


ma se vai a rivedere il mio messaggio poco dopo l’inizio della discussione, io avevo scritto

Cita:
ammetto che non avevo neanche guardato le descrizioni di Cantharis e Helops, dato che non sono carabidi :oops:
e su questi due direi che hai sicuramente ragione tu :D

ma questo mi convince ancor più della mia idea, dato che per questi due Gené precisa espressamente "Dej. in litt.", cosa che non fa affatto per il Carabus; la frase che tu riporti, e che io non avevo trascritto, "... a Carabo corsico diversa... habita fuit mihique benevolenter dicata" ossia (forse qualcuno dei nostri amici ha più difficoltà di noi con il latino :D ) "fu considerata diversa dal Carabus corso e a me gentilmente dedicata"... beh, io la posso interpretare ritenendo che Gené fosse convinto che Dejean gliel'avesse dedicata in una sua pubblicazione, altrimenti secondo me avrebbe indicato "in litt." anche qui

quanto alla Nebria, se la mia traduzione è corretta (appena ti sei fatto tradurre esattamente il testo, aspetto conferma o smentita), Gené dice chiaramente che Dejean lo aveva avvertito che quella Nebria esisteva già con il nome di genei... direi che qui non si scappa

in conclusione, secondo me

due sì :ok: Cantharis e Helops

e due no :no: Carabus e Nebria


premesso questo, per quanto riguarda Carabus e Nebria sono d'accordo con piero: Gené non ha attribuito la responsabilità della descrizione a Dejean, gli ha attribuito la paternità delle specie, di cui ha pubblicato una sua descrizione, ritenendo che Dejean le avesse già validamente descritte... cosa che non era

per quanto riguarda la Nebria pectoralis, la questione è interessante: riguardando il testo, in effetti sembra proprio che Dejean abbia avvertito Gené che già esisteva una Nebria chiamata in quel modo... solo che la Nebria pectoralis non solo non compare nei cataloghi dei carabidi paleartici, ma nemmeno in quello della coll. Dejean del 1837, dove vari nomi erano "nomina nuda" di specie mai descritte fino ad allora (come sarebbe stato per Carabus ramburii, non fosse stato per l'intervento involontario di Gené)

resta un ultimo controllo... ma non potrò farlo prima di stasera

a presto

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Grazie Maurizio, concordo sulle traduzioni (finalmente siamo arrivati ad un testo condiviso, anche grazie alla mia amica che ha ammesso il suo errore). Per il resto mi riservo di ritornare senza l'ansia di questo maledetto collegamento provvisorio (magari mi preparo il testo e poi mi collego solo per postarlo).

Vorrei sottolineare solo tre cose:
A) mi sto divertendo moltissimo a discutere con voi;
B) da neurotterologo non sono però così "tecnicamente" o "professionalmente" interessato al risultato della discussione stessa;
C) proprio per il punto B) sono convinto che la "consuetudine" vi stia bloccando la visuale.

Ciao Roberto :to:


PS: credo che Nebria pectoralis Gené, 1839 sia il nome valido di Nebria genei Dejean in Genè, 1839 da dichiararsi però nome protetto (ed il primo nomen oblitum). R

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Per comprendere meglio tutti le motivazioni generali che stanno alla base di questa interessante discussione sarebbe a mio avviso molto utile, se qualcuno di voi ci riesce, procurarsi l'intero testo di un articolo di Izyaslav Moiseevich Kerzhner, membro del Comitato Internazionale di Nomenclatura Zoologica, recentemente scomparso (2008).
Nell'articolo intitolato "Authorship of scientific (Latin) names of animals ", pubblicato su "Entomological Review", citato da SpringerLink qui e di cui è presente qui la prima pagina, mi pare di capire che Kerzhner affrontasse, fra l'altro, proprio le problematiche di cui stiamo discutendo e i casi di corretta applicazione dell'Articolo 50.1.1 del Codice.
Questo si evince dall'Abstract, in cui si parla di "...citation of other persons; identification of the author(s) in complicated cases..."
Nelle pagine successive, certamente si parla dell'articolo 50.1.1, come riportato da Google in questa pagina (vedi terzultima citazione).
Torno poi a chiedervi se siete a conoscenza di esempi in cui questo articolo è stato applicato. ;)

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:hi: Marcello Romano


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Recuperato! Non posso "pubblicarlo" ma per stretti motivi personali di studio posso passarlo a chi me lo richiede :D ! Messaggi privati con e.mail please, faccio una spedizione unica domenica mattina (finalmente collegato a banda larga :dead: ).

Roberto :to:

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Estrapolo il brano di nostro maggiore interesse dalla pubblicazione di Kerzhner segnalata da Marcello/Velvet Ant:
Cita:
If it is stated in the text that the person responsible for the scientific name is not the author of the publication (A) but another zoologist (B), the authorship should be determined depending on which data make the name available and who is responsible for these data (definition) (Art. 50.1.1).
If the availability of a name is based on a description, diagnosis, or (for recent animals only before 1931) description of traces of the animal’s vital activity, and these data are explicitly characterized in the publication as belonging to B (for example, B’s text is cited in quotes, or B’s surname follows the description, or its text is borrowed word for word from B’s unpublished work or invalid publication, or it is directly stated that the description was obtained from B), the authorship of the name should be cited as B in A. In the absence of such evidence, A should be considered the author of the name. Uncertain cases are decided in favor of A, disregarding the assumptions that A might have seen B’s manuscript or received from B some relevant information in verbal or written form.

Naturalmente c'è anche altro!
Riservandomi di intervenire con più tempo ed agio, posso anticipare che anche nella "legislazione" nomenclatoriale le "consuetudini" hanno valore di norme (bene ha fatto Marcello a ricordarlo) e che apparentemente queste consuetudini darebbero ragione a Piero/Tenebrio per le specie attribuite da Gené a Dejean e Dahl. Ma c'è un ma per le specie denominate genei, ed inoltre i casi del Carabus e, soprattutto, della Nebria sono diversi.

Ciao Roberto :to:

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