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ghebo
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Inviato: 21/09/2011, 17:46 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Caro Marcello, (con questo messaggio rispondo anche a Michele e Marco) Nulla di tutto ciò che hai ipotizzato, ma forse mi sono espresso male io. Larve e adulti si fanno una galleria orizzontale nella sabbia, spesso alla ricerca delle loro prede (come documentato dalle foto), sotto i corpi morti spiaggiati, in particolare tronci d’albero, tavole e quant’altro; è suffiente sollevare questi corpi morti e se si ha fortuna l’insetto è li immobile e rigido come facesse il morto. Per quanto riguarda la galleria verticale (in due anni di ricerche mi è capitato solo due volte) ho semplicemente tolto con una paletta da giardiere, che mi porto sempre appresso, a fianco del foro di entrata (una specie di carotaggio come dice Michele), una zolla di sabbia umida che premendola leggermente si è spaccata in due mettendo in evidenza ciò che avete veduto nella immagine. Per quanto riguarda l’etologia di questo carabide, molto è stato scritto, ma nessuno sa ancora dove e come trascorre il periodo della pausa invernale, sicuramente lontano dalla battigia e senz’altro sulle dune, ma quali? Ciao a tutti Leonida Velvet Ant ha scritto: Molto ingegnosa la tecnica usata per ottenere le foto delle tane verticali. Se l'occhio non mi inganna, sia l'adulto che la larva sono stati prima posati all'interno di un contenitore plastico (bicchiere?) pieno di sabbia e, dopo che si erano interrati, metà di questo contenitore (forse già tagliato in due in precedenza) è stato asportato con delicatezza, in modo da mettere allo scoperto e fotografare le gallerie verticali con il loro ospite. Sono completamente fuori strada?
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ghebo
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Inviato: 22/09/2011, 16:21 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Velvet Ant ha scritto: Molto ingegnosa la tecnica usata per ottenere le foto delle tane verticali. Se l'occhio non mi inganna, sia l'adulto che la larva sono stati prima posati all'interno di un contenitore plastico (bicchiere?) pieno di sabbia e, dopo che si erano interrati, metà di questo contenitore (forse già tagliato in due in precedenza) è stato asportato con delicatezza, in modo da mettere allo scoperto e fotografare le gallerie verticali con il loro ospite. Sono completamente fuori strada? ghebo ha scritto: Caro Marcello, (con questo messaggio rispondo anche a Michele e Marco) Nulla di tutto ciò che hai ipotizzato, ma forse mi sono espresso male io. Larve e adulti si fanno una galleria orizzontale nella sabbia, spesso alla ricerca delle loro prede (come documentato dalle foto), sotto i corpi morti spiaggiati, in particolare tronci d’albero, tavole e quant’altro; è suffiente sollevare questi corpi morti e se si ha fortuna l’insetto è li immobile e rigido come facesse il morto. Per quanto riguarda la galleria verticale (in due anni di ricerche mi è capitato solo due volte) ho semplicemente tolto con una paletta da giardiere, che mi porto sempre appresso, a fianco del foro di entrata (una specie di carotaggio come dice Michele), una zolla di sabbia umida che premendola leggermente si è spaccata in due mettendo in evidenza ciò che avete veduto nella immagine. Per quanto riguarda l’etologia di questo carabide, molto è stato scritto, ma nessuno sa ancora dove e come trascorre il periodo della pausa invernale, sicuramente lontano dalla battigia e senz’altro sulle dune, ma quali? Ciao a tutti Leonida Velvet Ant ha scritto: Molto ingegnosa la tecnica usata per ottenere le foto delle tane verticali. Se l'occhio non mi inganna, sia l'adulto che la larva sono stati prima posati all'interno di un contenitore plastico (bicchiere?) pieno di sabbia e, dopo che si erano interrati, metà di questo contenitore (forse già tagliato in due in precedenza) è stato asportato con delicatezza, in modo da mettere allo scoperto e fotografare le gallerie verticali con il loro ospite. Sono completamente fuori strada?
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vittorino monzini
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Inviato: 22/09/2011, 20:03 |
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Iscritto il: 30/07/2010, 8:40 Messaggi: 596
Nome: vittorino.monzini
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le foto e la documentazione sono veramente molto belli e interessanti, ma io non sono convintissimo che si tratti di parallelomorphus laevigatus telonensis e non Parallelomorphus terricola
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ghebo
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Inviato: 22/09/2011, 20:21 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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vittorino monzini ha scritto: le foto e la documentazione sono veramente molto belli e interessanti, ma io non sono convintissimo che si tratti di parallelomorphus laevigatus telonensis e non Parallelomorphus terricola In passato questa specie era inclusa nel genere Scarites Fabricius, 1775, assieme alla sottospecie Parallelomorphus laevigatus ssp. telonensis, Bonelli 1813, considerata un endemismo delle regioni dell’Alto Adriatico, tanto che alcuni autori le avevano accreditato anche il nome di laevigatus ssp. venetianus (Puel, 1939). Oggi questa distinzione non è più valida. Anche la check list of the italian fauna riporta quanto segue: Parallelomorphus Motshulsky, 1849 Parallelomorphus laevigatus (Fabricius, 1792) (N, S, Si, Sa) Parallelomorphus terricola (Bonelli, 1813) (N, S, Si, Sa) Ciao Leonida
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Raubmilbe
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Inviato: 22/09/2011, 20:34 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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Ciao Vittorio, non potendo più partecipare alle riunioni del venerdì sera per impegni di famiglia....sono comunque contento che ci incontriamo qui sul forum. Quest'estate con l'amico gomphus abbiamo ripassato un pò i caratteri che permettono di distinguere le due specie aiutandoci anche con gli esemplari nella collezione del museo di Milano. Dopo aver osservato un certo numero di esemplari sono diventato un pò esperto anche se come carabidologo valgo poco. Il terricola si distingue facilmente per la forma più allungata e slanciata data da un maggior rapporto tra lunghezza e larghezza delle elitre e per i margini decisamente più paralleli di queste ultime. Il laevigatus invece oltre ad essere meno slanciato e con rapporto lunghezza/larghezza delle elitre minore presenta i margini laterali di queste ultime più convessi. Inoltre un carattere sicuro che permette di distinguerlo dal terricola è la larghezza della seconda interstria elitrale alla base che si presenta nettamente più stretta della terza. Questo carattere è visibile con un pò di attenzione nella quarta foto postata da Leonida. Quindi anche secondo me si tratta del laevigatus. Ma ovviamente come premesso posso sbagliarmi. 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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gabrif
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Inviato: 22/09/2011, 21:57 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3199 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Sembrano molto P. terricola anche a me.
Ciao G.
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eurinomio
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Inviato: 22/09/2011, 23:12 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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anche a me sembrano dei terricola... 
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Raubmilbe
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Inviato: 23/09/2011, 13:59 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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Beh allora vista la maggioranza dei più esperti e rivedendo proprio quello che ho scritto......  per quanto riguarda i caratteri che permettono di distinguere le due specie, direi che si tratta proprio del terricola In particolare, considerando il carattere sicuro delle larghezza alla base della seconda interstria elitrale e guardando meglio....  la quarta foto, si vedono sull'elitra destra la seconda e la terza interstria elitrale di uguale larghezza alla base, mentre sull'elitra sinistra, la presenza di alcuni granelli di sabbia  fa apparire la seconda interstria più stretta della terza. A questo punto ripropongo il quesito: visto che il terricola sembra così comune nell'alto Adriatico in habitat dove dovrebbe starci il laevigatus, che fine ha fatto o sta facendo quest'ultima specie? 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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elleelle
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Inviato: 23/09/2011, 14:48 |
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Iscritto il: 28/05/2009, 16:38 Messaggi: 4930
Nome: luigi lenzini
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Bellissima documentazione!!! Quindi, se ho capito bene, la striatura delle elitre non è un fattore determinante .... Io, sulla costa tirrenica, li trovo sempre con le elitre completamente lisce. Curiosa la presa sulla mandibola durante l'accoppiamento! Il buparius, invece, grazie alle mandibole più lunghe e uncinate nel maschio, riesce ad afferrare l'intera testa della femmina ....  luigi
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ghebo
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Inviato: 23/09/2011, 22:28 |
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Iscritto il: 05/09/2011, 17:28 Messaggi: 2641
Nome: Leonida GRAZIOLI
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Per sgomberare ogni dubbio sulla questione, guardate che cosa dice il lavoro (*) apparso sul Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, Vol. 60, pubblicato il 31 dicembre 2009, di Lorenzo Zaanella, Marco Uliana, Francesco Scarton, Francesco Barbieri e Enrico Ratti
“Valutazione ambientale di alcuni arenili veneti con formazioni a dune mediante lo studio della coleotterofauna specializzata (INSECTA, COLEOPTERA)”.
Allego lo stralcio del capitolo che riguarda Parallepipedus laevigatus.
Per quanto mi riguarda, inoltre, in questa zona il terricola non c’è.
(*) il suddetto articolo da qualche parte nel FEI è apparso integralmente, ma, stante la mia poca dimestichezza con il forum, non sono riuscito a trovarlo.
Ciao a tutti Leonida
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eurinomio
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Inviato: 23/09/2011, 22:57 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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ghebo ha scritto: Per sgomberare ogni dubbio sulla questione, guardate che cosa dice il lavoro (*) apparso sul Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia, Vol. 60, pubblicato il 31 dicembre 2009, di Lorenzo Zaanella, Marco Uliana, Francesco Scarton, Francesco Barbieri e Enrico Ratti
“Valutazione ambientale di alcuni arenili veneti con formazioni a dune mediante lo studio della coleotterofauna specializzata (INSECTA, COLEOPTERA)”. magari Marco potrebbe dire la sua in merito a questa discussione...Glaphyrus, dove seiiiiiiii????? per la cronaca il lavoro si scarica da QUI
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eurinomio
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Inviato: 24/09/2011, 0:16 |
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25 Messaggi: 5907 Località: Brescia
Nome: Vinicio Salami
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ghebo ha scritto: Per sgomberare ogni dubbio sulla questione, guardate che cosa dice il lavoro (*) apparso sul Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Venezia... mi sono dato una scorcia a volo d'uccello, all'articolo in questione e se non sbaglio tutto il lavoro relativo al laevigatus (e conseguentemente anche il tuo pensiero), parte dalla foto n° 10 fatta da Marco...che a me sembra un terricola. mi convincerei del contrario solo se la bestia in oggetto venisse confrontata con gli esemplari della collezione del museo di Storia Naturale di Milano... 
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Raubmilbe
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Inviato: 24/09/2011, 10:26 |
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Iscritto il: 10/03/2011, 22:48 Messaggi: 529 Località: Bollate (Milano)
Nome: Massimo Plumari
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eurinomio ha scritto: mi sono dato una scorcia a volo d'uccello, all'articolo in questione e se non sbaglio tutto il lavoro relativo al laevigatus (e conseguentemente anche il tuo pensiero), parte dalla foto n° 10 fatta da Marco...che a me sembra un terricola. Anche secondo me la specie ritratta in questa foto è un terricola. eurinomio ha scritto: mi convincerei del contrario solo se la bestia in oggetto venisse confrontata con gli esemplari della collezione del museo di Storia Naturale di Milano...  Magari se qualcuno di nostra conoscenza che lavora al museo di Milano intervenisse in questa discussione.... 
_________________ Massimo Plumari ________________________________________
Rerum natura nusquam magis quam in minimis tota est - Plinio il vecchio (Hist. Nat., XI, 1)
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aug
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Inviato: 24/09/2011, 18:17 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2662 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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Ho controllato in collezione...Franzini. Per me trattasi di laevigatus, la forma punteggiata della Laguna Veneta, piuttosto diversa dal laevigatus della Sardegna o del Lazio che di punti ne ha pochissimi. Ne inserisco una (bruttella) foto di un esemplare etichettato "Laguna veneta - Ca' Roman" degli anni 70 NB: E' molto più piccolo del terricola.
_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
Ultima modifica di aug il 24/09/2011, 18:34, modificato 1 volta in totale.
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gomphus
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Inviato: 24/09/2011, 18:33 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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Raubmilbe ha scritto: ... Magari se qualcuno di nostra conoscenza che lavora al museo di Milano intervenisse in questa discussione.... ciao ragazzi il qualcuno di vostra/nostra conoscenza in questi giorni è stato occupatissimo  a dare gli ultimi ritocchi a questoappena ho finito, dò un'occhiata in collezione... nel frattempo, però... Raubmilbe ha scritto: ... considerando il carattere sicuro delle larghezza alla base della seconda interstria elitrale e guardando meglio....  la quarta foto, si vedono sull'elitra destra la seconda e la terza interstria elitrale di uguale larghezza alla base, mentre sull'elitra sinistra, la presenza di alcuni granelli di sabbia  fa apparire la seconda interstria più stretta della terza... mi sbaglierò  ... ma le interstrie in questione mi sembrano praticamente uguali nella quarta foto, e invece decisamente disuguali nella prima, ho l'impressione  che ci siano tutti e due...
_________________ ***************** maurizio
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