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Notoxus59
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Inviato: 21/10/2012, 22:36 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6351 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Alpi Occidentali e Appennino settentrionale, montano silvicolo.
Alpi Marittime Francesi, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana.
La ssp amorei dalle Marche alla Calabria, se mpre App. Centr. e Merid.
Ti ho riportato quello che dice il Magistretti.
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Hemerobius
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Inviato: 21/10/2012, 22:39 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Se è solo del settore alpino occidentale ed Appennino, la mia ipotetica ipotesi non regge. Mistero a questo punto! Daniele, o lo ritrovi o taci per sempre  ! Roberto  PS: ma non è che scende lungo il Ticino o qualche altro fiume?
_________________ verum stabile cetera fumus
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gomphus
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Inviato: 21/10/2012, 22:42 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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ciao roberto
la forma tipica dalle alpi occidentali (a nord fino al monviso) all'appennino tosco-romagnolo (campigna, vallombrosa, alpi apuane, appennino pistoiese), con distribuzione praticamente continua
la ssp. amorei nell'appennino centro-meridionale, dai sibillini alla sila... ma indipendentemente dalla località, l'amorei ha generalmente elitre + o - verdastre, questo direi proprio che è il tipico
p.s. lungo il ticino no di certo... dovrebbe essere un affluente di dx del po, e perché lo Pterostichus possa essere fluitato fin lì, dovrebbe essere un fiume senza dighe fra il tratto montano e la confluenza con il po
una popolazione stabile in pianura, anche in bosco, non me la vedo, il bicolor si trova in faggeta, oppure sopra il limite degli alberi
io continuo a pensare a un certo numero di individui svernanti all'interno di tronchi trasportati dalle foreste appenniniche agli abitati della pianura
p.s. ma la tua ipotesi qual era?
_________________ ***************** maurizio
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Hemerobius
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Inviato: 21/10/2012, 22:47 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Monviso? Allora come arriva in Lombardia? Scusate l'interrogatorio, ma sono curioso. Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Notoxus59
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Inviato: 21/10/2012, 22:55 |
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:03 Messaggi: 6351 Località: Bubano di Mordano (Bologna)
Nome: Augusto Degiovanni
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Hemerobius ha scritto: Monviso? Allora come arriva in Lombardia? Scusate l'interrogatorio, ma sono curioso. Roberto  Ci arrivano perchè sono citati del M.te Lesima e M.te colletta dell'alto appennino Piacentino, ma in territorio Lombardo 
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gomphus
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Inviato: 21/10/2012, 23:01 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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preceduto in pratica, la provincia di pavia a sud del po si incunea verso il crinale appenninico fino a raggiungerlo in un paio di località, appunto m.te lesima e m.te colletta, uniche località (amministrativamente) lombarde dove trovi specie come Scotodipnus glaber... e anche Carabus solieri
_________________ ***************** maurizio
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Daniele Maccapani
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Inviato: 22/10/2012, 0:35 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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 ... e chi si aspettava una faccenda così misteriosa dietro quest'esemplare?! Come ho detto sono convinto di averlo visto almeno in un secondo caso; dirò di più: anche se non ci scommetterei, questo secondo esemplare mi pare di averlo visto in ambiente dunale al Lido di Volano  Comunque questo non l'avevo raccolto (ero ancora agli inizi e la mia raccolta di insetti non era concettualmente diversa da una di figurine, così il mio pensiero è stato: "tanto ce l'ho già!"  ), quindi non posso essere certo che si trattasse della stessa specie, pertanto non possiamo tenere conto di questo dato  . In questo periodo dovrebbe essere ancora attiva la specie? Nell'ipotesi in cui vi sia effettivamente una popolazione stabile, come mi consigliate di procedere per trovare altri esemplari? PS: Hemerobius ha scritto: PS: belle foto Daniele  ! Roberto  Sicuramente potrei fare di meglio con un po' più di pratica, ma è decisamente tutt'altra cosa rispetto allo scanner! 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Tc70
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Inviato: 22/10/2012, 19:55 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4517 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Daniele Maccapani ha scritto: :oops:... e chi si aspettava una faccenda così misteriosa dietro quest'esemplare?! Come ho detto sono convinto di averlo visto almeno in un secondo caso; dirò di più: anche se non ci scommetterei, questo secondo esemplare mi pare di averlo visto in ambiente dunale al Lido di Volano :? Comunque questo non l'avevo raccolto (ero ancora agli inizi e la mia raccolta di insetti non era concettualmente diversa da una di figurine, così il mio pensiero è stato: "tanto ce l'ho già!"  ), quindi non posso essere certo che si trattasse della stessa specie, pertanto non possiamo tenere conto di questo dato  . In questo periodo dovrebbe essere ancora attiva la specie? Nell'ipotesi in cui vi sia effettivamente una popolazione stabile, come mi consigliate di procedere per trovare altri esemplari? PS: Hemerobius ha scritto: PS: belle foto Daniele  ! Roberto  Sicuramente potrei fare di meglio con un po' più di pratica, ma è decisamente tutt'altra cosa rispetto allo scanner!  Daniele ,questa Primavera sia nel tuo giardino che nella zona citata 2 bicchierini ad aceto ce li metterei,tanto per vedere se c'è una reale acclimatizzazione della specie a basse quote,oppure se è del tutto occasionale per le ragioni già citate... 
_________________ Tc70
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Daniele Maccapani
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Inviato: 22/10/2012, 20:43 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Quindi ora è già tardi? Peccato, mi ero molto incuriosito per questa vicenda... Vorrà dire che aspetterò questa primavera per eventuali conferme Nell'attesa cerco di togliermi qualche dubbio... La ragione per cui ritenete improbabile una sua acclimatazione in questa zona (al di là del problema di come ci è arrivato) è il clima più caldo, l'ambiente (parlavate di faggete, ma non riesco a capire cosa cambi ad un predatore vivere in faggeta o in pioppeto, pineta, etc.  ), o entrambi? (o altre cose ancora a cui non ho pensato  )... NB: non vorrei dare l'impressione di avere un tono critico verso le vostre opinioni... Sto chiedendo per imparare, niente di più Grazie mille, 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Anillus
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Inviato: 22/10/2012, 21:19 |
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24 Messaggi: 3904 Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
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Daniele Maccapani ha scritto: Quindi ora è già tardi? Peccato, mi ero molto incuriosito per questa vicenda... Vorrà dire che aspetterò questa primavera per eventuali conferme Grazie mille,  ...non necessariamente, visto il caldo di questo periodo. 
_________________ ______ Andrea
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Daniele Maccapani
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Inviato: 22/10/2012, 21:24 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Hemerobius
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Inviato: 22/10/2012, 21:55 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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gomphus ha scritto: p.s. ma la tua ipotesi qual era? Scusa mi era sfuggita la domanda. Lacuna nordadriatica! Ma non c'entra nulla con specie di faggeta praticamente appenninica, anche se i boschi freschi del Delta ospitano a volte bestiole che possono trovarsi anche in faggeta. Nel Delta viveva il marasso, in minuscole aree sopravvive la Lacerta vivipara (o come diavolo si chiama adesso), si trovano insomma elementi di climi freschi "non mediterranei". Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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gomphus
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Inviato: 22/10/2012, 21:58 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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lo Pt. bicolor è attivo anche con temperature piuttosto fresche, il fattore limitante è l'umidità quindi se arriva, come prevedono, una perturbazione con piogge intense, chissà che nei giorni successivi  ... p.s. che differenza fa per un insetto vivere in una faggeta o una pineta? beh, fra l'altro è l'umidità offerta dall'ambiente, a fare la differenza... oltre alle temperature massime raggiunte, e ad altri dettagli  ... p.p.s. vedo ora la risposta di roberto, arrivata mentre scrivevo... è un argomento mooooolto interessante, che merita una discussione più approfondita... un po' di pazienza  !
_________________ ***************** maurizio
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Daniele Maccapani
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Inviato: 22/10/2012, 22:25 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4282 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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gomphus ha scritto: p.s. che differenza fa per un insetto vivere in una faggeta o una pineta? beh, fra l'altro è l'umidità offerta dall'ambiente, a fare la differenza... oltre alle temperature massime raggiunte, e ad altri dettagli  ... Ok, quindi i fattori limitanti sono di tipo fisico, come umidità e temperatura... Che non dipendono dall'essenza arborea che caratterizza il bosco, giusto? (nel senso che non sono le condizioni fisiche a essere determinate dall'essenza arborea, ma viceversa; cioè lo Pterosticus vive in faggeta perchè sia lui che il faggio necessitano delle stesse condizioni di temperatura ed umidità, ma all'insetto non interessa di vivere proprio in mezzo ai faggi...) E' giusto o sbaglio da qualche parte  ? (capisco che dal punto di vista pratico è probabilmente una pignoleria poco significativa, è solo per capire bene...) gomphus ha scritto: p.p.s. vedo ora la risposta di roberto, arrivata mentre scrivevo... è un argomento mooooolto interessante, che merita una discussione più approfondita... un po' di pazienza  ! Già, ad Entomodena Roberto mi ha accennato qualcosa su questo argomento e l'ho trovato veramente molto interessante! ("forse" "anche" perchè riguarda in modo specifico le zone di mio interesse  ) Quindi se interpreto bene questa parte del messaggio... Ho già l'acquolina in bocca per quando ne discuterete in modo approfondito 
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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gomphus
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Inviato: 22/10/2012, 22:48 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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Daniele Maccapani ha scritto: gomphus ha scritto: p.s. che differenza fa per un insetto vivere in una faggeta o una pineta? beh, fra l'altro è l'umidità offerta dall'ambiente, a fare la differenza... oltre alle temperature massime raggiunte, e ad altri dettagli  ... Ok, quindi i fattori limitanti sono di tipo fisico, come umidità e temperatura... Che non dipendono dall'essenza arborea che caratterizza il bosco, giusto? (nel senso che non sono le condizioni fisiche a essere determinate dall'essenza arborea, ma viceversa; cioè lo Pterosticus vive in faggeta perchè sia lui che il faggio necessitano delle stesse condizioni di temperatura ed umidità, ma all'insetto non interessa di vivere proprio in mezzo ai faggi...) E' giusto o sbaglio da qualche parte  ?... non è del tutto giusto... il faggio piuttosto che il pino concorrono a modificare le condizioni a livello del suolo, con l'ombreggiatura + o - intensa, con le caratteristiche (quantitative e qualitative) della lettiera accumulata, con la modifica della chimica del suolo... influenzando pesantemente, in ultima analisi, l'evoluzione stessa delle caratteristiche del suolo praticamente, sembrerebbe che le piante stesse tendano a modificare le caratteristiche del suolo nel senso ad esse più favorevole e queste caratteristiche, cioè quelle collegate alla faggeta piuttosto che, che so, al querceto xerofillo, sono quelle a cui una quantità di specie viventi nel suolo si sono adattate, talvolta con una tolleranza ai cambiamenti estremamente ridotta il resto alla prossima puntata  ...
_________________ ***************** maurizio
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