Julodis ha scritto:
La protezione delle singole specie spesso dà luogo a questi strani fenomeni, per cui specie che di fatto non rischiano nulla, o ben poco, risultano protette, ed altre che invece ne avrebbero bisogno, non lo sono.
C'è però da dire che a volte la presenza di una specie protetta può servire come "pretesto" per tutelare l'intero ambiente, ed in questo caso ha più senso.
Comunque, la protezione dell'intero ambiente sarebbe senza dubbio la soluzione migliore, ma poi ci troviamo di fronte a situazioni paradossali, per cui abbiamo enormi estensioni di territorio che sulla carta sono soggetti a qualche forma di protezione, ma nella realtà ci si combina di tutto, e non solo da parte di singoli o privati, ma anche delle istituzioni. Perfino in zone che dovrebbero godere della massima protezione, come i parchi nazionali. Basta un solo esempio: quel che è stato fatto negli ultimi anni nel Parco nazionale d'Abruzzo.
Anche secondo me questa specie è molto più frequente di quanto si creda; nonostante questo, come già avete spiegato, è utile che anche tra gli invertebrati vi siano rappresentanti scelti quali "specie ombrello" (volevi usare questa definizione Maurizio?) in virtù della particolare appariscenza che è elemento necessario per la comunicazione con il pubblico.
Di una cosa sono convinto, gli Entomologi dovrebbero avere un ruolo chiave nelle politiche di conservazione perchè, meglio di altre figure, conoscono le chiavi per una corretta interpretazione dell'ecologia dei biotopi terrestri. :hi:
Vero,il problema però è che si devono confrontare con 'realtà' ben diverse,dove l'entomologo
non viene nemmeno preso in considerazione,mentre invece 'pseudolaureati' politicizzati con amicizie influenti si...è cosi che gira qui in Italia...meritocrazia 0 influenze politiche 1 ...e scusate l'esternazione,che so provocherà strascichi contrari e non...