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Saperda scalaris scalaris (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

13.III.2011 - ITALIA - Toscana - FI, San Godenzo. Loc. Pian de' Bocci m. 764


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 28/04/2011, 21:48 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Ha mantenuto perfettamente i colori! Specialmente se togliamo la dominante azzurra:
Saperda.jpg


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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 28/04/2011, 22:36 
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Nome: Carlo Massarone
Hai ragione Maurizio.
Ci ho provato più volte ma non ho ancora capito come si fa (intendo a togliere la dominante di colore che c'è spesso nelle mie foto).
:hi:

P.S.: Mi correggo ....... ho appena trovato una correzione automatica del colore in Photoshop che toglie le dominanti (almeno, in qualche prova appena fatta pare funzionare bene).

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 22:57 
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Nome: Andrea Petrioli
Sleepy Moose ha scritto:
Ed eccola qua, preparata.
Pare che sia riuscito a mantenere abbastanza bene il colore. :hp:
Saperda.jpg


Ciao Carlo,

quale tecnica per :dead: . Poco etere? Congelatore? ;)

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:hi:
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Andrea


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 23:06 
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Nome: Carlo Massarone
Ciao Andrea,
reduce da inscurimento del colore delle poche (6) Saperda scalaris che ho trovato sinora (dovuto sicuramente al contatto con l'etere - solitamente, infatti, le mettevo nel classico flacone con un po' di carta igienica e qualche goccia di etere, che aggiungevo di tanto in tanto con l'introduzione di nuovi insetti all'interno del flacone), tempo fa ho saputo qui sul forum che questa specie, come altre, non deve entrare in contatto con l'etere, per cui con questa ho fatto una prova: come scritto più sopra, ho messo la Saperda in un vasetto e all'interno dello stesso ho posizionato una provetta ovviamente aperta, con un pezzetto di carta igienica con qualche (4 o 5) goccia di etere, così che non vi potesse essere contatto diretto tra il liquido e l'animale. Dopo un'oretta ho tolto la provetta con l'etere e la sera dopo (cioè questa sera) ho preparato la Saperda su cartellino.
E' stato un tentativo che, come vedi, ha funzionato.
:hi: :hi:

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 23:14 
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24
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Nome: Andrea Petrioli
Grazie mille per la tua risposta. :birra:

Complimenti sia per la splendida bestiola che per la sua ottima preparazione. :ok:

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:hi:
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Andrea


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 23:25 
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Nome: Carlo Massarone
Anillus ha scritto:
Grazie mille per la tua risposta. :birra:

Complimenti sia per la splendida bestiola che per la sua ottima preparazione. :ok:


Grazie a te.
La risposta alla tua domanda era doverosa. E' ovviamente il metodo che ho usato io (provato questa volta e sicuramente d'ora in avanti mi comporterò così), ma come hai visto più sopra, altri usano metodi differenti.
:hi:

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Carlo Massarone


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MessaggioInviato: 28/04/2011, 23:38 
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24
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Nome: Andrea Petrioli
Sleepy Moose ha scritto:
Anillus ha scritto:
Grazie mille per la tua risposta. :birra:

Complimenti sia per la splendida bestiola che per la sua ottima preparazione. :ok:


Grazie a te.
La risposta alla tua domanda era doverosa. E' ovviamente il metodo che ho usato io (provato questa volta e sicuramente d'ora in avanti mi comporterò così), ma come hai visto più sopra, altri usano metodi differenti.
:hi:


Proprio perché erano state citate più tecniche ero incuriosito da quella da te utilizzata.

A volte è capitato pure a me si "sciupare" alcuni esemplari di Cerambicidi a causa del troppo etere. Altre volte, usando pochissime gocce di etere ed evitando che gli esemplari arrivassero a contatto con lo stesso, ho ottenuto risultati indubbiamente buoni. Però poche gocce di etere, non sempre sono sufficienti a stordire fin da subito tutti gli esemplari (nel caso siano in buon numero) e a quel punto ho sempre il timore che alcuni si possano rovinare tra loro.

Per questo motivo ero abbastanza incuriosito dalla tecnica che si basava sul congelatore; soprattutto sulla effettiva preparabilità dell'esemplare una volta giunto l'opportuno momento.

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:hi:
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Andrea


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MessaggioInviato: 29/04/2011, 0:01 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Anillus ha scritto:
Però poche gocce di etere, non sempre sono sufficienti a stordire fin da subito tutti gli esemplari (nel caso siano in buon numero) e a quel punto ho sempre il timore che alcuni si possano rovinare tra loro.

Se metti poco etere per molti esemplari i risultati sono in genere pessimi, perchè spesso si massacrano tra loro, e anche se non si amputano arti (come fanno spesso i Cerambycidae, a differenza, ad esempio, degli Scarabaeoidea), si sporcano l'un l'altro con i liquidi che emettono sia dalla bocca, sia dall'ano, sia, alcune specie, dalle articolazioni.
Se vuoi avere esemplari delicati dai colori perfetti (giusto per fare qualche esempio, le Saperda, le Aromia, le Hoplia, certi Buprestidi "pulverulenti", ecc.) ti elenco tutti i metodi che conosco (alcuni sconsigliabili):
1 - poche gocce di etere che bagnino del materiale assorbente contenuto in uno scomparto apposito della provetta/barattolo per qualche ora (che è poi quel che ha fatto Sleepy Moose)
2 - direttamente in freezer per alcune ore
3 - iniezione di ammoniaca nell'addome (non ho mai avuto il coraggio di farlo, ma l'ho visto fare sul campo, e muoiono all'istante restando morbidi e preparabilissimi. I colori restano come da vivi, e se si maneggiano con attenzione mantengono anche la pulverulenza, come quella di certi Buprestidi e di molti Curculionidi, tipo i Lixus)
4 - morte per inedia o asfissia, tenendo l'esemplare in un barattolo finchè non muore (mi pare una crudeltà inutile, e poi spesso ci vuole molto tempo)
5 - morte per surriscaldamento, mettendo l'esemplare in una scatoletta di metallo sotto al sole (è più rapido del precedente ma ugualmente crudele, e poi ho idea che restino rigidi ed impreparabili)

Il metodo dell'ammoniaca è probabilmente quello coi risultati migliori, ma io preferisco freezer o poco etere.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 29/04/2011, 14:53 
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Nome: Andrea Petrioli
:ok:

Il metodo dell'ammoniaca non lo conoscevo; non so se riuscirò mai a farlo, ma sembrerebbe davvero ottimo per la preparazione.

In realtà, la maggior parte dei Carabidi (gruppo che da maggior tempo cerco), non sono così delicati pertanto solitamente mettevo una goccia in più di etere :D

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Andrea


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MessaggioInviato: 29/04/2011, 20:10 
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Nome: Vinicio Salami
Sleepy Moose ha scritto:
Ed eccola qua, preparata.
Pare che sia riuscito a mantenere abbastanza bene il colore. :hp:
Saperda.jpg


bellissimo lavoro...complimenti.

:birra: :birra:


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MessaggioInviato: 04/05/2011, 9:07 
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Iscritto il: 11/11/2009, 20:54
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Località: Pesaro
Nome: Marco Paglialunga
Bella forte Carlo, COMPLIMENTI!!
Ma il ciliegio era vivo? ne avrei giusto un paio secchi da andare a motosegare :gh:

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O voi ch'avete li 'ntelletti sani, mirate la dottrina che s'asconde sotto 'l velame de li versi strani
(InfeRRno - canto IX - vv. 61-63)


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MessaggioInviato: 04/05/2011, 12:25 
 

Iscritto il: 30/09/2009, 19:19
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Località: Czech rep.
Nome: Ivo Boščík
Czech rep.,Moravia mer.,Břeclav env.,IX.2006,ex larva Quercus


scalaris ab..JPG

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MessaggioInviato: 05/05/2011, 10:59 
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Iscritto il: 23/04/2010, 15:29
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Località: Morgano (TV)
Nome: Michele Carraretto
In questo "inizio di stagione" ho vissuto la stessa esperienza di carlo, ma con il lòegno di noce.
In località Quero (BL) ho trovato dei rami (diam. circa 10-15 cm.) infestati dalle larve di saperda
(e non solo). Il periodo era primi di aprile e con mia piacevole sorpresa, scortecciando questi rami
(che poi alcuni li ho anche portati a casa perchè effettivamente troppo "ricchi" di larve per raccoglierle
tutte) ho trovato anche alcuni esemplari sfarfallati che stavano forando la corteccia.
Una bella esperienza!!
Come dicevo prima ho anch'io praticato dei fori nei rami per inserirvi le larve (su Vs. preziosa indicazione),
ma ora mi sorge un dubbio, sicuramente stupido :oops: , ma per chi non ha molta esperienza come me, sembra importante:
le larve che si inseriscono nei fori praticati con il trapano, devono essere posizionate con la testa giù o
su verso l'apertura? - mi sembra che per le larve quasi mature l'essere inserite con la testa all'ingiù
possa, avendo poco tempo a disposizione per scavare, compromettere loro la sucessiva fuoriuscita dal foro.
Ringrazio sin d'ora se qualcuno può dare una risposta a questo mio dubbio.
Ciao a tutti :hi:

michele


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MessaggioInviato: 05/05/2011, 11:00 
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Iscritto il: 23/04/2010, 15:29
Messaggi: 604
Località: Morgano (TV)
Nome: Michele Carraretto
ovviamente mi chiamo Michele e non Micheel :no1: :no1: :no1: :no1:


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MessaggioInviato: 05/05/2011, 11:05 
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57
Messaggi: 8703
Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
michele.carraretto ha scritto:
ovviamente mi chiamo Michele e non Micheel :no1: :no1: :no1: :no1:


Corretto!! :mrgreen:


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