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Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) - Cerambycidae http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=145&t=18690 |
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Autore: | Pippistrello [ 14/03/2011, 12:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) - Cerambycidae |
Ex larva da Populus nigra. Mentre altre 5 larve si trovavano nel legno, questa si era rifugiata all'interno della corteccia spessa ca 2 cm. Le larve nel legno si stanno sviluppando ora in pupe, mentre questo esemplare è sfarfallato ieri, tenendo l'allevamento in cantina a ca. 15-16°C Legno raccolto a inizio febbraio vicino a Mezzolombardo in Trentino, più precisamente in località Ceramica all'ingresso verso la Val di Non. |
Autore: | Loriscola [ 14/03/2011, 12:34 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Bella bestiola, complimenti !! ![]() |
Autore: | Entomarci [ 14/03/2011, 14:50 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Ciao, sarebbe possibile vedere un po' di foto degli attacchi larvali ? |
Autore: | Pippistrello [ 14/03/2011, 15:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Entomarci ha scritto: Ciao, sarebbe possibile vedere un po' di foto degli attacchi larvali ? Purtroppo non ne ho fatte, ma la prima volta che vi ci torno voglio documentare Habitat, alberi, segni di attacco......ecc. Le larve le ho messe in una tavoletta di pioppo che ho tagliato da un pezzo di legno raccolto sul posto, e dotato di alcune calette, dove una volta depositate si sono subito inabbissate nel legno, che stanno praticamente divorando svuotando la tavoletta. Quella allegata in foto è tornata in una delle calette e si stà preparando alla muta. |
Autore: | Isotomus [ 14/03/2011, 18:18 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Complimenti Enrico, un altro bel colpo. Come avrai letto sull'ultimo lavoro di Klaus Hellrigl, la specie è praticamente nuova per il Trentino. Era citata solo da Bertolini nel 1896 e l'avevo considerata dubbia ![]() |
Autore: | Pippistrello [ 14/03/2011, 19:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Isotomus ha scritto: Complimenti Enrico, un altro bel colpo. Grazie Gianfranco, ma questo è sotanto frutto del primo ritrovamento da parte di Georg di un attacco consistente in un tronco di Populus tremula a Bressanone, dal quale stanno sfarfallando ormai da un mese diversi esemplari, assieme a Saperda perforata. Il fatto di aver visto quell'albero,l'habitat e tutto l'insieme, mi ha messo il dubbio in testa che dopo alcune riflessioni è stato prontamente confermato da altri due distinti luoghi di ritrovamento. Ceramica e bassa Val di Sole. Secondo me nel Trentino non sarà comunissimo ma neanche raro. Il problema è trovare l'ambiente con i pioppi giusti. ![]() |
Autore: | Entomarci [ 14/03/2011, 20:54 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Ciao, ti chiedo di fare un ulteriore sforzo mnemonico a questo punto, non potendo visualizzare le foto. Le larve erano subcorticole o dentro il legno? Stavano in un tronco morto o nei rami laterali? Mi interessa molto la biologia del rusticus, anche perchè vorrei cercarlo metodicamente! Grazie |
Autore: | Pippistrello [ 14/03/2011, 23:50 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Entomarci ha scritto: Ciao, ti chiedo di fare un ulteriore sforzo mnemonico Nessuno sforzo, figurati; semplicemente non ci avevo pensato..... Per quello che ho capito il rusticus attacca pioppi di una certa stazza, vecchi o comunque con qualche problema di salute, diciamo in fase di morte, ma non secchi. Due dei pioppi in questione erano attaccati ormai da molteplici generazioni di Poecilonota variolosa e un Agrylus sp. R.rusticus si trattiene per una buona parte della sua vita larvale tra corteccia e legno, dove lascia vistosi canali profondi nel legno, tuttavia lascia leggere traccie anche nella corteccia. La rosura è molto fine e compatta, e riempie completamente le gallerie. Probabilmente dopo il primo anno di vita, entra nel legno e lascia il foro d'ingresso nel legno tappato con rosura filamentosa. Da confondere quasi con il foro d'ingresso di saperda perforata. Il foro di entrata attraversa perpendicolare al tronco, uno strato di 2-4 cm, per poi curvare in direzione longitudinale, quindi in linea alle fibre del legno. Prossegue quindi per 7-10 cm in linee leggermente curve, ma sempre nel senso della fibra, per poi curvare di nuovo verso l'esterno, creando un foro d'uscita identico a quello d'entrata. Una volta eseguito il foro, viene tappato e la larva torna al centro del canale longitudinale. Questa caletta con due vie d'uscita, una davanti e una dietro, entrambe saldamente tappate serve alla larva come culla per lo svernamento. Tutte le larve erano disposte in gallerie con queste caratteristiche.(una decina) Premesso il legno di entrambi gli alberi, uno ancora in piedi l'altro crollato per una follata di vento, era molto umido per non dire bagnato, e avevano ancora buona parte della corteccia compattamente attaccata. Vista la stagione invernale durante il ritrovamento, alcune delle larve erano circondate e/o semisommerse da ghiaccio. Tuttavia mobili e attive al tocco. Dopo il prelievo dall' legno originale sono state disposte in tavole di legno di pioppo appositamente preparate con delle cellette scavate con la fresa, a temperature attorno allo 0 per alcuni giorni, poi portate a temperature attorno ai 5-7°C. Gradualmente ( nell'arco di 20 giorni) sono poi state esposte a temperature attorno ai 15-16°C. Già a temperature attorno ai 10 ° hanno ripreso in pieno le loro attività, iniziando con una muta. Dopodichè si sono inabbissate nel legno per mangiare allegramente girovagando nel legno sempre molto umido. Una di queste dopo una ventina di giorni si è portata in una delle calette inizialmente preparate per la deposizione delle stesse, (vedi foto sopra), e mentre sto scrivendo è avvenuta la muta e ora mi trovo davanti una bellissima pupa fresca fresca, quasi trasparente. Come prossegua il ciclo vitale delle larve in natura bisogna scoprirlo più in la quando sfarfalleranno gli esemplari lasciati. Di sicuro avverà la muta, prosseguirà l'assunzione di cibo, e la trasformazione in imagine, in nuove gallerie. Dove e come lo scopriremo.....come scopriremo quale dei due fori sarà utilizzato per lo sfarfallamento. L'ambiente tipo è questo In questo pioppo, (quello sdraiato con corteccia) è prevalente Saperda perforata, ma appunto anche il rusticus. L'esemplare in foto sopra invece è nato unico da corteccia di pioppo nero, del quale purtroppo non ho foto, ma la situazione è molto simile. Spero esserti stato di aiuto. ![]() |
Autore: | Orotrechus [ 15/03/2011, 9:30 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Complimenti A presto, ciao Mario |
Autore: | Plagionotus [ 15/03/2011, 16:47 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Davvero complimenti per il reportage!!!! ![]() ![]() ![]() ![]() |
Autore: | Entomarci [ 15/03/2011, 21:27 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Grazie, mi hai fornito notizie interessantissime, anche perchè recentemente mi sono imbattuto in un tronchetto spiaggiato che sembra proprio ricalcare le caratteristiche da te indicate. Gallerie inizialmente subcorticole con rosura compatta simil farina che poi si inabissano all'interno del legno. In sezione dal taglio praticato longitudinalmente vedo rosure bianche compatte seguire i cerchi di accrescimento del legno (populus ssp.). Se sono fortunato dovrebbe essere proprio lui...! Vi diro'...! |
Autore: | Pippistrello [ 16/03/2011, 18:22 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Rusticoclytus rusticus (Linnaeus, 1758) |
Entomarci ha scritto: Vi diro'...! in bocca al.....rusicus ![]() |
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