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Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae
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Autore:  Goliathus [ 30/11/2012, 0:22 ]
Oggetto del messaggio:  Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae

Il maschio l'ho trovato di notte nei pressi di un lampione, non lontano da una foresta costiera costituita principalmente da querce da sughero e lecci.
Incoraggiato dal ritrovamento notturno, il giorno dopo ho deciso di fare un giro all'interno della foresta, provando, con un pò di fortuna, a trovare una femmina (la sera stessa dovevo essere a Roma, quindi ho "sfruttato" il giorno!). Essendo giunto in prossimità di diverse grandi querce da sughero cave, ho deciso di impiegare del tempo esaminandone l'interno con una luce... dopo più di un'ora ero tentato di andare via, dati gli scarsi risultati e il clima torrido, ma, poichè ne rimanevano poche, ho deciso di sforzarmi e di resistere al caldo; proprio nell'ultima di queste ho trovato tre femmine, due delle quali intente a deporre, la terza (quella presa da me) immobile, non lontana dalle altre due.

Sebbene l'interno dell'albero fosse buio, pensavo che questa specie fosse attiva solo di notte; inoltre, ho trovato curioso il fatto che, su oltre una ventina di grandi querce, ho trovato tre esemplari all'interno di un'unica pianta.
Non immaginavo che, oltre ai comuni Cerambyx e Aegosoma, fosse presente quest'altro grande Cerambicide nella zona.

Lunghezza: 42 mm

P1090365.JPG



Lunghezza: 44 mm

P1090366.JPG


Autore:  StagBeetle [ 30/11/2012, 0:32 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi - Cerambycidae

Bravissimo!!! :o
Sei un grande per aver lasciato quelle che deponevano!!! :ok: :birra:

Autore:  Goliathus [ 30/11/2012, 0:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi - Cerambycidae

Grazie Giacomo, il merito è della bellezza della specie e della fortuna (solo in parte determinata da me) che ho avuto in entrambe le occasioni. ;)

Il fatto di lasciare esemplari intenti a deporre lo ritengo normale (termine relativo, con cui intendo la predisposizione a limitare i danni alla specie, derivanti dalla raccolta stessa, in relazione alle generazioni successive)... inoltre raccolgo sempre uno/due (solo in casi eccezionali più) esemplari per specie.

Autore:  cesare RBO [ 30/11/2012, 2:14 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae

Cita:
Il fatto di lasciare esemplari intenti a deporre lo ritengo normale (termine relativo, con cui intendo la predisposizione a limitare i danni alla specie, derivanti dalla raccolta stessa, in relazione alle generazioni successive)... inoltre raccolgo sempre uno/due (solo in casi eccezionali più) esemplari per specie.


purtroppo non è poi cosi normale... in compenso siamo (come esseri umani... ma anche come entomologi...) bravissimi a cercare giustificazioni ai nostri comportamenti... salvo poi "lamentarci" per gli effetti che (anche) i nostri comportamenti hanno prodotto...

bravissimo, per quello che vale ti faccio i miei complimenti

PS: davvero belle bestie...

Cesare

Autore:  Julodis [ 30/11/2012, 8:03 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae

E' consolante il fatto che questa specie sia rimasta non solo alla Sughereta di Pomezia, ma anche altrove, anche se in ambiente sempre molto simile, da quanto leggo.

Autore:  Goliathus [ 01/12/2012, 20:23 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae

Grazie ad entrambi per i vostri interventi. :D

Da quanto scritto da Maurizio, suppongo che la specie si sviluppi anche su altre piante (oltre a Quercus suber); quali?

Autore:  Julodis [ 01/12/2012, 21:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Prinobius myardi myardi Mulsant, 1842 - Cerambycidae

Credo sia abbastanza polifaga, almeno nell'ambito del genere Quercus, ma porbabilmente anche su altre piante. Del resto, i Prionini, almeno i nostri, fanno parte di quella serie di xilofagi che attaccano legno ormai morto, che in genere si adattano ad un maggior numero di specie di piante rispetto agli xilofagi che attaccano il vivo. Del resto è logico, visto che le caratteristiche che differenziano i tessuti delle piante vive tendono a perdersi dopo la morte, man mano che il legno invecchia.

Io comunque, quando quest'anno ho raccolto per la prima volta questa specie, l'ho trovata su sughere. In precedenza avevo trovato solo un frammento in una trappola con vino che avevo messo su un ligustro sul viale di casa mia a Serrone, dove sughere non ce ne sono, al massimo lecci, roverelle ed altre piante (trappola visitata probabilmente da un ratto che aveva spazzato via tutto il contenuto).

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