Mentre sabato scorso gironzolavo su monte Trefinaite (ME) con Giovanni Altadonna evitando accuratamente sentieri già tracciata fedeli al detto che le persone normali percorrono le strade, i pazzi le tracciano. Orbene dopo circa 8 km di saliscendi fra le vallate nebrodensi, ovviamente privi di acqua e qualunque altro genere di conforto ( se non che gusto c'è?
) ci inbattiamo in una radura che si apriva ai margini della querceta, cerri soprattutto ma anche castagni, biancospini e diverse sughere. Qua fra i cardi selvatici in gran parte rinsecchiti e gli arbusti di rovo si è aperto un universo. Letteralmente centinaia di Cetonia aurata sicula d'ogni forma cromatica suggevano il liquido zuccherino dei cardi assieme alle comuni Aethiessa squamosa, Potosia hipocrita, Eupotosia affinis, e ancora Rutpela maculata nigricornis, Strictoleptura cordigera, S. fulva e tantissima altra roba che ci volava attorno... C'era da rimanere la una giornata intera a spulciare ogni pianta che traboccava di un florilegio entomologico. Ma il tiranno tempo, l'arsura cocente, la fame e il paterno padre di Giovanni preoccupato per il ritardo (mai dare un orario a un entomologo in caccia...) ci hanno permesso solo una sosta superficiale ma comunque soddisfacente.Quest'esemplare è il Purpuricenus globulicollis Dejean, 1839?
michele