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Stenocorus (Stenocorus) meridianus (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

27.VII.2013 - ITALIA - Veneto - BL, Forno di Zoldo


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 30/07/2013, 12:34 
 

Iscritto il: 13/09/2011, 15:57
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Nome: Jacopo Stefani
Trovati sabato scorso a Forno di Zoldo (BL).
Possono essere due esemplari (non prepararti perché non ho nulla per farlo) di Stenocorus meridianus?
Grazie mille
Jacopo


DSCF4787.jpg

DSCF4778.JPG

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 Oggetto del messaggio: Re: Stenocorus meridianus?
MessaggioInviato: 30/07/2013, 13:26 
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52
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Nome: Luca Bodei
:ok: :hi:

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Tc70


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 Oggetto del messaggio: Re: Stenocorus meridianus?
MessaggioInviato: 30/07/2013, 13:33 
 

Iscritto il: 13/09/2011, 15:57
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Nome: Jacopo Stefani
Grazie ancora


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 15:14 
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Iscritto il: 23/04/2010, 15:29
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Nome: Michele Carraretto
Ciao Jacopo
Sono maschio e femmina belli freschi
:hi: michele


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 15:57 
 

Iscritto il: 13/09/2011, 15:57
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Nome: Jacopo Stefani
Grazie Michele. Già che ci sono, visto che la mia unica scienza in materia riposa nel Pesarini ed atteso che in quest'ultimo nulla si dice, mi pare (a differenza di altre specie simili come lo S. quercus o l'Oxymirus cursor) delle differenze tra maschio e femmina, mi chiedo se tu riconosca il sesso dalla grandezza, dalla colorazione o da altri caratteri.
Grazie ancora


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 16:09 
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Nome: Marcello Benelli
Non saresti riuscito non ti crucciare...hanno una biologia molto particolare...!

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 16:14 
 

Iscritto il: 13/09/2011, 15:57
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Nome: Jacopo Stefani
Entomarci ha scritto:
Non saresti riuscito non ti crucciare...hanno una biologia molto particolare...!

Infatti, vergognandomi del contenuto del messaggio che avevo scritto, l'ho modificato.


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 19:32 
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Iscritto il: 23/04/2010, 15:29
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Località: Morgano (TV)
Nome: Michele Carraretto
Il caldo Vi da un po' alla testa :gun:
Come per gli altri Rhagiini (e non solo) alle volte i colori si possono invertire, pertanto questo non è un elemento assoluto di determinazione, ma sicuramente aiuta molto nei casi come i Tuoi esemplari raffigurati. Io personalmente oltre che all'aspetto cromatico, mi affido anche ad altri elementi che si riscontrano in quasi tutte le specie di cerambicidi:
- lunghezza delle antenne (più lunghe nei maschi);
- dimensioni medie degli exx ( più grandi e più tozze le femmine);
- in molte specie il maschio presenta gli arti anteriori più sviluppati e robusti;
- poi vi sono altre particolarità proprie che variano da tribù a tribù.
Generalmente sono questi gli aspetti che osservo per la determinazione "sul campo", poi in alcuni casi la cosa si fa più complicata soprattutto per quelle specie che a mala pena riesco a riconoscere ad occhio nudo (senza i miei fedelissimi occhiali).
:hi: michele


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MessaggioInviato: 30/07/2013, 20:52 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
Jacopo ha scritto:
Entomarci ha scritto:
Non saresti riuscito non ti crucciare...hanno una biologia molto particolare...!

Infatti, vergognandomi del contenuto del messaggio che avevo scritto, l'ho modificato.


Beh non c'è mica nulla di cui vergognarsi.
L'idea di base, cioè il fatto di tentare in laboratorio l'allevamento dei cerambicidi disponendo almeno di una coppia, è sempre buona. Il vero problema è che molto spesso se non si conosce a fondo la biologia di una determinata specie l'impresa è destinata a fallire.
In alcuni casi è piuttosto semplice, pensiamo ai cerambycini: quasi tutte specie che si sviluppano nel legno morto senza particolari requisiti: callidiini, clytiini, obriini, tutti facilmente allevabili in cattività fornendo qualche pezzetto di legno delle stesse essenze da cui sono nati.
Nel caso dei lepturini molto spesso si tratta di specie che si sviluppano in apparati radicali o addirittura che completano lo sviluppo nel terreno, e anche il nostro amico fa così. Forse occorrerebbe preparare un pabulum artificiale con segatura di radice mischiata a sostanze nutrienti, e magari agar, per ospitare le larvette...non so bisognerebbe star lì a provare e riprovare...

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Marci
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MessaggioInviato: 31/07/2013, 11:42 
 

Iscritto il: 13/09/2011, 15:57
Messaggi: 271
Nome: Jacopo Stefani
Ho detto che mi vergognavo perché non avrei saputo, francamente, da dove iniziare. Ho visto che della biologia di questi insetti (e di altri lepturnini più comuni) ed in particolare delle larve, si sa Molto poco. Per questo mi intrigava questo studio che avrebbe, comunque, avuto chance pressoché nulle di successo. Grazie mille per le risposte


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