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Cerambyx miles Bonelli, 1812 Dettagli della specie

16.VII.2016 - ITALIA - Toscana - PT, dint. Lupicciano mt. 400 s.l.m


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MessaggioInviato: 19/07/2016, 9:21 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Ciao a tutti. Questi due esemplari sono finiti in trappola dolce appesa ad una roverella in bosco xerico sull'appennino pistoiese che per anni avevo snobbato. Questa primavera per caso cercando buprestidi sui biancospini ho notato molti alberi cariati e/o con rami secchi.Totale esemplari in un mese di trappolamento: 6 c. miles ( se confermati ) piu' c. cerdo, aromia, gnorimus variabilis e p. fieberi.
Mi sa che dovro' studiarmelo meglio questo bosco :hp:


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 9:22 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5606
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
E' proprio lui! Bel colpo!


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 11:54 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
In effetti non mi aspettavo di trovare molto in questo bosco.Il suddetto bosco si trova sul fianco di una collinetta esposta a sud-est. a 2 km dal paese.Le roverelle non sono di eccessive dimensioni e ben distanziate fra loro( quindi si presta bene al trappolamento), ma molte sono mezze deperite o lavorate da xilofagi.Mi sono stupito di vedere nel tardo pomeriggio anche esemplari sempre di miles che volavano fra i rami.Nella parte più elevata del bosco ci sono anche i castagni dove ho catturato nelle trappole gli gnorimus ghiottissimi di infiorescenze di castagno.
Gran parte della zona è ancora da scoprire, quindi mi sono prefissato per la prossima estate un trappolamento più consistente e mirato,magari anche con trappole ad aceto in terra.Non si sa mai ! :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 13:09 
 

Iscritto il: 09/08/2013, 15:35
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Nome: Andrea marata
Complimenti :birra:
Andrea :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 13:50 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Come ti avevo detto per telefono, bel colpo! Sono proprio loro!

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Riccardo Poloni
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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 20:13 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
I Cerambyx sono considerati parassiti primari, ma le larve si nutrono della parte esterna del tronco dove scorre meno linfa, forse perché annegano nel legno dove ce n'è di più. Tali parti della pianta sono normalmente presenti solo in alberi vetusti. Nel caso di alberi deperenti, tuttavia, le aree della pianta con scarsità di linfa sono più estese, quindi anche alberelli più giovani divengono ambienti idonei allo sviluppo dei Cerambyx.


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 20:18 
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Nome: Nicola Dal Zotto
Belli!:)

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Nicola Dal Zotto


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 19/07/2016, 22:37 
 

Iscritto il: 17/05/2014, 20:49
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Nome: Daniele Totis
Ciao Fabrizio, davvero bel ritrovamento. Dov'è il posto di preciso?


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 Oggetto del messaggio: Re: COPPIETTA DI MILES?
MessaggioInviato: 20/07/2016, 11:24 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
Messaggi: 649
Nome: fabrizio fabbriciani
skip ha scritto:
Ciao Fabrizio, davvero bel ritrovamento. Dov'è il posto di preciso?


Il bosco è molto esteso ed in parte su fondi privati.Io abito in zona e per me è semplice arrivarci, visto che conosco la zona e un proprietario mio ex collega di lavoro.Si trova fra le frazioni di Baggio, Cignano e Lupicciano, a circa 2/3 km a nord- ovest di quest'ultimo.
Comunque penso che il c. miles sia sì localizzato, ma da noi in Toscana l'ho trovato anche in un altro bosco distante da questo,addirittura alla periferia nord di Prato.(pendici dei M.ti della Calvana).
Nel Chianti o sulle colline fiorentine ci sono boschi xerici identici. Varrebbe la pena di provare con un trappolamento mirato qua e là per capire la vera distribuzione della specie.
Anche perché con i cerambyx spesso si rimane stupiti dal loro grado di adattamento ( bastano pochi alberi infestati anche in piena città e le trappole ti si riempiono).Mi è capitato spesso di catturare anche più di 10exx. di cerdo o di welensii, in un colpo solo, su un solo albero anche molto distante da un vero bosco.


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 11:48 
 

Iscritto il: 17/05/2014, 20:49
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Località: Prato
Nome: Daniele Totis
Si è vero, converrebbe provare con qualche trappola anche nel Chianti. Usi le trappole dolci appese agli alberi ?


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 12:11 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
Messaggi: 649
Nome: fabrizio fabbriciani
skip ha scritto:
Si è vero, converrebbe provare con qualche trappola anche nel Chianti. Usi le trappole dolci appese agli alberi ?

Ciao uso trappole dolci appese fatte con la classica bottiglia di plastica da 1/1.5l con apertura laterale e gancio fissato sotto al tappo.Ci metto vino rosso,succo di pera, sale 100g/l e banana frullata.Totale almeno 3/400 ml sennò si seccano.
Per i cerambyx e i lucanus ho visto che funzionano benissimo se la trappola la piazzi su un ramo adiacente al tronco, in modo che ci vadano dentro direttamente dalla superficie del tronco.Per gli altri cerambicidi e i cetonini mi sembra indifferente.
Munisciti di una canna da pesca e appendile sempre in luoghi aperti dai 2 mt in su(al limitare del bosco o in piccole radure )mai nel fitto degli alberi all'ombra perché non fermentano e acchiappi mosche e basta.
Così mi sono sempre funzionate dal 1997 ad oggi.Poi subentra il fattore "fortuna" per trovare il posto giusto. Meglio poche in tanti posti che una mega trappolata in un unico bosco. Alcune specie ( per esempio Cetonischema e anche P. fieberi ) senza trappole sarebbero di difficilissima cattura se si escludono gli allevamenti.
Ti mando un mp.


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 14:58 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Mettendole accostate al tronco sicuramente aumenta molto la cattura di grossi coleotteri. Io però le tengo sempre ad una certa distanza dal tronco, penzolanti da rami in posizione tale che possano essere raggiunte solo in volo, perché, anche se catturano meno, evito alcuni problemi avuti in passato (ovvero catture indesiderate di lucertole o altri piccoli vertebrati, e visite ancor meno desiderate, nelle zone prossime ai centri abitati, di ratti, che non si fanno prendere, ma prendono!)
Certo, se si mettono per prendere i Cerambyx, c'è poco da scegliere.

Per il resto, concordo in pieno con quel che scritto da Fabrizio. In quanto alle possibilità di trovare le Cetonischema senza trappole, qui nel Lazio mi è capitato una sola volta, mentre in altre zone, per esempio in Dalmazia o in Grecia, capita più spesso. La fieberi l'ho trovata solo ed esclusivamente con le trappole. Mai vista una in giro. Evidentemente deve essere fortemente acrodendrica.

PS - In caso di boschi con piante molto alte, con l'uso della canna da pesca o qualunque altro palo telescopico o meno, si possono mettere solo sulle piante sul bordo del bosco, o che si affacciano su radure, altrimenti ti rimangono sotto la volta forestale e ti succede quel che ha scritto Fabrizio. Oppure si può usare un altro sistema, che permette di arrivare molto più in alto: filo di nylon, piombo da pesca e fionda. Si lega il piombo ad una estremità del filo di nylon (fili almeno del 30-40 vanno bene, più sottili creano problemi), e lo si spara con la fionda in modo che superi un ramo alto e ricada dall'altro lato (del ramo). Mantenendo in mano il rotolo del filo di nylon, si recupera l'estremità col piombo ricaduta a terra, si leva il piombo e ci si lega una corda (non troppo sottile, altrimenti sega la corteccia del ramo e quando vai a ritirare la trappola te la ritrovi bloccata sull'albero). Ora si recupera il filo di nylon, tirandosi appresso la corda. Quando si è recuperato tutto il nylon abbiamo la corda che parte da terra, sale fino al ramo e ritorna a terra dall'altro lato. A questo punto stacchiamo il nylon, ad una delle due estremità della corda leghiamo la trappola, e tirando l'altra estremità l'issiamo fino su. Ovviamente questo richiede l'uso di una corda di lunghezza almeno doppia dell'altezza alla quale mettiamo la trappola (è necessario, perché se tagliamo la corda dopo aver issato la trappola, poi non possiamo più tirarla giù, a meno di lasciarla cadere e perdere il contenuto disperso per tutto il sottobosco). Una volta che la trappola è in posizione, leghiamo il capo libero della corda ad un tronco, un ramo basso, o altro nelle vicinanze (in posizione meno visibile possibile), e la parte di troppo la avvolgiamo su un rametto o altro, per usarla al momento del ritiro. Sembra più complicato che il sistema della canna da pesca, ma non ha limiti di altezza, si possono mettere anche a 30 m, volendo (ed è anche più facile per il trasporto, visto che tutto il materiale sta comodamente in uno zainetto, a differenza della canna da pesca, che nel mio caso è una da 9 metri accorciata a circa 8 per aver tolto il cimino, sostituito da un gancio, ed anche chiusa non è tascabile!).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/07/2016, 16:14 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Julodis ha scritto:
Mettendole accostate al tronco sicuramente aumenta molto la cattura di grossi coleotteri. Io però le tengo sempre ad una certa distanza dal tronco, penzolanti da rami in posizione tale che possano essere raggiunte solo in volo, perché, anche se catturano meno, evito alcuni problemi avuti in passato (ovvero catture indesiderate di lucertole o altri piccoli vertebrati, e visite ancor meno desiderate, nelle zone prossime ai centri abitati, di ratti, che non si fanno prendere, ma prendono!)
Certo, se si mettono per prendere i Cerambyx, c'è poco da scegliere.

Per il resto, concordo in pieno con quel che scritto da Fabrizio. In quanto alle possibilità di trovare le Cetonischema senza trappole, qui nel Lazio mi è capitato una sola volta, mentre in altre zone, per esempio in Dalmazia o in Grecia, capita più spesso. La fieberi l'ho trovata solo ed esclusivamente con le trappole. Mai vista una in giro. Evidentemente deve essere fortemente acrodendrica.

PS - In caso di boschi con piante molto alte, con l'uso della canna da pesca o qualunque altro palo telescopico o meno, si possono mettere solo sulle piante sul bordo del bosco, o che si affacciano su radure, altrimenti ti rimangono sotto la volta forestale e ti succede quel che ha scritto Fabrizio. Oppure si può usare un altro sistema, che permette di arrivare molto più in alto: filo di nylon, piombo da pesca e fionda. Si lega il piombo ad una estremità del filo di nylon (fili almeno del 30-40 vanno bene, più sottili creano problemi), e lo si spara con la fionda in modo che superi un ramo alto e ricada dall'altro lato (del ramo). Mantenendo in mano il rotolo del filo di nylon, si recupera l'estremità col piombo ricaduta a terra, si leva il piombo e ci si lega una corda (non troppo sottile, altrimenti sega la corteccia del ramo e quando vai a ritirare la trappola te la ritrovi bloccata sull'albero). Ora si recupera il filo di nylon, tirandosi appresso la corda. Quando si è recuperato tutto il nylon abbiamo la corda che parte da terra, sale fino al ramo e ritorna a terra dall'altro lato. A questo punto stacchiamo il nylon, ad una delle due estremità della corda leghiamo la trappola, e tirando l'altra estremità l'issiamo fino su. Ovviamente questo richiede l'uso di una corda di lunghezza almeno doppia dell'altezza alla quale mettiamo la trappola (è necessario, perché se tagliamo la corda dopo aver issato la trappola, poi non possiamo più tirarla giù, a meno di lasciarla cadere e perdere il contenuto disperso per tutto il sottobosco). Una volta che la trappola è in posizione, leghiamo il capo libero della corda ad un tronco, un ramo basso, o altro nelle vicinanze (in posizione meno visibile possibile), e la parte di troppo la avvolgiamo su un rametto o altro, per usarla al momento del ritiro. Sembra più complicato che il sistema della canna da pesca, ma non ha limiti di altezza, si possono mettere anche a 30 m, volendo (ed è anche più facile per il trasporto, visto che tutto il materiale sta comodamente in uno zainetto, a differenza della canna da pesca, che nel mio caso è una da 9 metri accorciata a circa 8 per aver tolto il cimino, sostituito da un gancio, ed anche chiusa non è tascabile!).


Ciao a tutti. Assolutamente vero :ok: Il problema delle trappole vicino al tronco sono a volte le lucertole ( che purtroppo rimangono dentro ) o i topi che svuotano il contenuto,ma se si vuol prendere i Cerambyx o i Lucanus in quantità bisogna rischiare.
Con il filo di poliammide in effetti si possono mettere altissime ma solo in boschi poco frequentati sennò ,come mi è capitato, alcuni curiosoni :devil: ti sciolgono il nodo del filo è guardano cosa sono quelle strane bottiglie appese.E non te le rimettono a posto.
In effetti qualche volta addentrandomi in un bosco con la canna, lontano da qualsivoglia fiume,lago o mare le persone che ho incontrato mi hanno guardato come guarderebbero un alieno o un pazzo!Ma in fin dei conti cosa c'è di meglio che girellare in un bosco in mezzo ai rumori della natura nella speranza di trovare chissà quale coleottero nelle trappole che avevo messo. :birra:


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 22:31 
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Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
Per evitare curiosoni,sarebbe sufficiente attaccarle via ai rami alti con una lunga asta,fare un foro sul collo delle bottiglia,dove inserire un filo di ferro e piegarlo a mo di uncino,in modo che poi con l'aiuto dell'asta,(io uso una in alluminio allungabile,fino a credo 4mt,quella che usano gli imbianchini),si appendono ai rami,magari vicino al tronco,ma anche no,con questo sistema ci ho preso anche i C.miles... ;) :hi:

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Tc70


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 22:55 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
Messaggi: 6986
Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Io faccio esattamento così: attacco un filo di ferro piegato ad uncino al tappo, poi pratico le aperture sul collo e la isso sul ramo.

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Riccardo Poloni
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Negrita, Rotolando verso sud


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