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Stictoleptura rubra rubra (Linnaeus, 1758) Dettagli della specie

3.VII.2015 - ITALIA - Umbria - PG, Monte Tezio


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 20/07/2016, 21:23 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Ricontrollando tra le catture dello scorso anno che sono ancora in freezer, insieme ad altri reperti, è uscito fuori questo esemplare a cui non avevo dato nessuna importanza ma guardandolo meglio allo stereomicroscopio mi sono accorto che merita un'osservazione.
Quest'anno ho individuato la presenza della specie anche in un'altro sito.
Per la Regione Umbria risulta una citazione di Gobbi 1994 per Avendita (PG) posticipata da un ? probabilmente incerta.
Devo aggiungere che ho effettuato qualche ricerca nella zona citata da Gobbi senza esito probabilmente non ho avuto la fortuna di incontrarla. Considerando i due siti di riscontro Avendita - M. Tezio, effettivamente non sono tanto vicini tra di loro. Sicuramente necessita di ulteriori ricerche per meglio conoscere la diffusione della specie.

:hi: :hi:
Mario


lunghezza 14 mm
Stictoleptura rubra W.jpg

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MessaggioInviato: 21/07/2016, 6:57 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
E' probabile che sia in espansione. L'anno scorso ne ho trovati parecchi esemplari in Abruzzo, in boschi di conifere di chiaro impianto recente.
Ormai, tra cambiamenti climatici, importazione di legname, piante col pane di terra ed altro materiale, ecc. gli areali di molte specie stanno cambiando rispetto alla distribuzione che conoscevano gli entomologi che cercavano 100 anni fa, come Luigioni, o anche solo rispetto ai dati riportati da entomologi attuali pochi decenni fa, com'è il caso di Gianni Gobbi.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/07/2016, 14:45 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Sicuramente qualcosa in effetti sta cambiando, alcune specie che prima si trovavano con molta semplicità ora sono diventate abbastanza rare, altre invece stanno espandendosi molto rapidamente ciò che più è interessante è che tutto sta accadendo in pochissimi anni. Quest'anno lo archivierò come il più anomalo si e trovato veramente poco in Umbria,
non so in altre regioni!

:hi: :hi:
Mario


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 15:04 
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Nome: Maurizio Gigli
MARIO LUNA ha scritto:
Sicuramente qualcosa in effetti sta cambiando, alcune specie che prima si trovavano con molta semplicità ora sono diventate abbastanza rare, altre invece stanno espandendosi molto rapidamente ciò che più è interessante è che tutto sta accadendo in pochissimi anni. Quest'anno lo archivierò come il più anomalo si e trovato veramente poco in Umbria,
non so in altre regioni!

:hi: :hi:
Mario

Lo stesso anche in Lazio ed Abruzzo. Ieri sono stato fuori quasi tutto il giorno, sui Monti Simbruini, tra 900 e 1800 m di quota, e sono tornato a casa con solo 4 coleotteri , di cui nessuno degno di nota, ed un Eterottero per un amico. Poi trovi cose che non hai mai trovato prima nei posti più inaspettati.

La cosa strana è che l'unica volta in cui sono stato in un posto in cui sembrava un anno normale, è stata questa primavera quando sono andato poche ore con Roberto Casalini proprio in Umbria sul Monte Maggiore, che probabilmente tu conoscerai. Bel posto.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/07/2016, 18:09 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Solo il primo periodo della primavera effettivamente dava il meglio di se ed era tutto normale come anche te hai verificato poi un improvviso calo di temperatura, con neve su tutti i rilievi, le nuove foglie dei faggi che già erano abbastanza grandi a circa 1200-1300 m di altitudine le ha seccate tutte e sono rimaste appese sugli alberi fino a giugno si vedeva da lontano una fascia orizzontale marrone che era il limite dove il gelo aveva colpito. Le nuove foglie hanno cominciato a germogliare fine giugno primi di luglio. Tutto questo penso che ha influito molto anche sulla fauna insettivora. L'Umbria ha tanti posti ancora intatti come ecosistema fortunatamente poco antropizzati, compreso quello che hai visitato e che conosco molto bene.

:hi: :hi:
Mario


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 18:24 
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Nome: Maurizio Gigli
MARIO LUNA ha scritto:
poi un improvviso calo di temperatura, con neve su tutti i rilievi, le nuove foglie dei faggi che già erano abbastanza grandi a circa 1200-1300 m di altitudine le ha seccate tutte e sono rimaste appese sugli alberi fino a giugno si vedeva da lontano una fascia orizzontale marrone che era il limite dove il gelo aveva colpito. Le nuove foglie hanno cominciato a germogliare fine giugno primi di luglio.

Esattamente la stessa cosa è successa anche qui. Quella "seccata" ai faggi l'ho vista al Terminillo, sui monti di Camerata e un po' tutti i Simbruini, nella zona di Campo Felice, Gran Sasso, versante Ovest della Majella.
Più o meno, credo abbia colpito tutto l'Appennino centrale, e sicuramente ha influito anche sull'entomofauna. Poi c'è stato l'altro calo di temperatura, con neve poco sopra i 2000 m, venerdì e sabato della scorsa settimana, che ha dato un altro colpo agli insetti estivi. Il 18 luglio ero sul Gran Sasso. Oltre una certa quota c'era diversa neve, e in lontananza si vedeva il lato Nord-Ovest della Majella completamente imbiancato. Paradossalmente, ora che ha ripreso a fare caldo, mi pare ci sia molto di più in giro lungo il litorale, malgrado sia ormai tutto secco, che sul verde Appennino.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/07/2016, 22:02 
 

Iscritto il: 23/07/2011, 16:51
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Nome: MARIO LUNA
Ho notato che i fiori ce ne sono in abbondanza nell'Appennino ciò che mancano sono gli insetti, lungo il litorale probabilmente non hanno risentito del freddo tardivo, e riescono ad avere un ciclo di vita più regolare.
Il prolungarsi della stagione autunnale tende sempre di più a far slittare picchi di clima invernale nel periodo primaverile magari quando la natura in toto si sta risvegliando e come già abbiamo visto le conseguenze poi ci sono. Gli esperti di studi climatici ci dicono che questi cambiamenti saranno sempre più estremi, bisogna solo sperare che si sbagliano.

:hi: :hi:
Mario


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MessaggioInviato: 21/07/2016, 23:29 
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
MARIO LUNA ha scritto:
Ho notato che i fiori ce ne sono in abbondanza nell'Appennino ciò che mancano sono gli insetti, lungo il litorale probabilmente non hanno risentito del freddo tardivo, e riescono ad avere un ciclo di vita più regolare.
Il prolungarsi della stagione autunnale tende sempre di più a far slittare picchi di clima invernale nel periodo primaverile magari quando la natura in toto si sta risvegliando e come già abbiamo visto le conseguenze poi ci sono.

Esattamente le conclusioni a cui ero arrivato anch'io.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 21/07/2016, 23:39 
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Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
Avete già detto tutto.
Anche nella campagna senese è un'annata veramente anomala. Lo scorso anno ero riuscito a prendere centinaia di crisidi e maschi di mutillidi al giorno, quest'anno (stesso periodo) poche unità di crisidi e nessun mutillide.....
Solo a inizio aprile sembrava un'annata regolare.
Ormai mi sono rassegnato. :sick:

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Andrea


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