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Purpuricenus (Purpuricenus) budensis (Götz, 1783) Dettagli della specie

14.VII.2011 - SPAGNA - EE, Las Tuerces, Castilla y Léon


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MessaggioInviato: 30/03/2018, 15:38 
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Maybe this could be Purpuricenus budensis? Any advice would be great! Matthew :hi:


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 Oggetto del messaggio: Re: Cerambycidae - Spagna
MessaggioInviato: 30/03/2018, 15:43 
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Certo che è strano che questa specie, comunissima nei Balcani, si ritrovi fino in Spagna e manchi invece quasi completamente in Italia, eccetto qualche località del Nord Est.

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MessaggioInviato: 30/03/2018, 16:12 
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Thank you Riccardo and Maurizio! :birra:

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MessaggioInviato: 30/03/2018, 17:14 
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Julodis ha scritto:
Certo che è strano che questa specie, comunissima nei Balcani, si ritrovi fino in Spagna e manchi invece quasi completamente in Italia, eccetto qualche località del Nord Est.


Maurizio è proprio così, e succede per altre bestie. Il globulicollis, fino a qualche tempo fa, si pensava facesse la stessa cosa. Un'altra bestia dal comportamento strano è la Musaria affinis: nella mia regione c'è in Romagna, c'è in provincia di piacenza ma salta senza colpo ferire tutta la parte centrale della regione. Alcune distribuzioni si spiegano poco...

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MessaggioInviato: 31/03/2018, 7:15 
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Plagionotus ha scritto:
Julodis ha scritto:
Certo che è strano che questa specie, comunissima nei Balcani, si ritrovi fino in Spagna e manchi invece quasi completamente in Italia, eccetto qualche località del Nord Est.


Maurizio è proprio così, e succede per altre bestie. Il globulicollis, fino a qualche tempo fa, si pensava facesse la stessa cosa. Un'altra bestia dal comportamento strano è la Musaria affinis: nella mia regione c'è in Romagna, c'è in provincia di piacenza ma salta senza colpo ferire tutta la parte centrale della regione. Alcune distribuzioni si spiegano poco...

Il globulicollis ora sappiamo che vive un po' in tutta la Penisola, ma a differenza di kaehleri, molto diffuso, quasi onnipresente, dal livello del mare fino in montagna (qui nel Lazio l'ho trovato fino a 1300-1400 m, ma è probabile che salga oltre), sembra essere molto localizzato. Ho idea che entri in competizione col congenere, e riesca a ritagliarsi una nicchia solo in zone dove, per qualche motivo, l'altra specie è più scarsa. Inoltre ho la sensazione che possa essere più diffuso di quanto sembri ma venga spesso scambiato col kaehleri, da cui non è facile riconoscerlo, finché non ci si è fatto l'occhio.
Il budensis, invece, si riconosce a prima vista (eccetto esemplari strani), ed è difficile che passi inosservato.
Il caso della Musaria affinis è abbastanza diverso. Si tratta di una lacuna piuttosto modesta, e potrebbe facilmente dipendere dalla presenza di habitat meno adatti in quell'area, da minor fortuna nelle ricerche in quei posti, o semplicemente dal caso.

Una cosa che invece mi ha sempre incuriosito, tra i Cerambycidae, è la strana situazione dei Dorcadion: un sacco di specie nella Penisola Iberica, tante specie nei Balcani e più a oriente, e pochissime in Italia! Eppure, visti gli ambienti in cui vivono, nei glaciali non dovrebbero aver avuto problemi nelle steppe che dovevano estendersi nella Penisola, ed anche considerando l'estensione dei ghiacciai alpini, un passaggio dovrebbero averlo trovato sia a Ovest che ad Est, nella fascia costiera a clima più temperato.

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MessaggioInviato: 31/03/2018, 10:25 
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Credo che l'esempio della Musaria sia invece proprio un caso emblematico di una distribuzione che semplicemente...non si spiega! Gli ambienti che richiede sono presenti anche qui, e la ricerca entomologica è stata intensa dagli anni 50 ad oggi. Ci sono certe distribuzione che purtroppo sono misteriose, e che possono spiegarsi solo se si invoca una dispersione non ancora completa, molto improbabile però.
Nel caso del genere Dorcadion invece credo di avere una mezza idea di come potrebbe essere spiegata l'attuale distribuzione. Naturalmente sarebbe bello fare uno studio biogeografico, soprattutto di come speciano nelle isole, che sarebbe estremamente interessante per capire anche quanto tempo richiedano per avere una certa divergenza dalle specie affini. Conoscendo molto bene i tempi di separazione delle isole dal continente, nella maggior parte dei casi, non dovrebbe essere difficile stimare un tempo di divergenza.
Secondo me il genere Dorcadion, o meglio la tribù Dorcadionini, con una distribuzione tipicamente eurasiatica paleartica, con l'eccezione di Baeticodorcadion atlantis, non è ben rappresentato in Italia per due motivi:
- l'Italia centrale si è formata da diversi "frammenti" di placca africana staccatisi e poi andati a collidere contro la placca eurasiatica formando l'Italia, e in parte da altri frammenti di diversa provenienza. Questo spiega perchè non ci siano molti Dorcadion in Italia centrale, ovvero perchè in Africa il genere Dorcadion non ci è arrivato se non recentemente e perchè queste frammenti hanno avuto climi molto diversi che non sono stati sempre adatti alla vita dei Dorcadion.
- l'Italia settentrionale è stata formata dai depositi alluvionali che si sono accumulati dopo la glaciazione wurmiana, quindi poche migliaia di anni fa (10.000), isolando di fatto il centro Italia e creando una barriera per lungo tempo, viste le caratteristiche del terreno.

Non è un caso che gli unici Dorcadion s.l. presenti in Italia non appartengano a gruppi di specie o sottogeneri tipici della penisola. Il Dorcadion (Pedestredorcadion) arenarium è di derivazione balcanica molto probabilmente, l'etruscum idem. I due Neodorcadion presenti in meridione possono essere arrivati dalla Grecia o dai balcani in generale quando l'adriatico era praticamente secco. Sono quindi tutte specie arrivate con un classico caso di dispersione e in alcuni casi hanno formato nuove specie. Probabilmente i due Neodorcadion sono arrivati più anticamente mentre i due Pedestredorcadion più recentemente, ma queste che sto facendo sono pure congetture senza grandi fondamenti, oltretutto.

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Plagionotus ha scritto:
1 - l'Italia centrale si è formata da diversi "frammenti" di placca africana staccatisi e poi andati a collidere contro la placca eurasiatica formando l'Italia, e in parte da altri frammenti di diversa provenienza. Questo spiega perchè non ci siano molti Dorcadion in Italia centrale, ovvero perchè in Africa il genere Dorcadion non ci è arrivato se non recentemente e perchè queste frammenti hanno avuto climi molto diversi che non sono stati sempre adatti alla vita dei Dorcadion.
2 - l'Italia settentrionale è stata formata dai depositi alluvionali che si sono accumulati dopo la glaciazione wurmiana, quindi poche migliaia di anni fa (10.000), isolando di fatto il centro Italia e creando una barriera per lungo tempo, viste le caratteristiche del terreno.

3 - Non è un caso che gli unici Dorcadion s.l. presenti in Italia non appartengano a gruppi di specie o sottogeneri tipici della penisola. Il Dorcadion (Pedestredorcadion) arenarium è di derivazione balcanica molto probabilmente, l'etruscum idem. I due Neodorcadion presenti in meridione possono essere arrivati dalla Grecia o dai balcani in generale quando l'adriatico era praticamente secco. Sono quindi tutte specie arrivate con un classico caso di dispersione e in alcuni casi hanno formato nuove specie. Probabilmente i due Neodorcadion sono arrivati più anticamente mentre i due Pedestredorcadion più recentemente, ma queste che sto facendo sono pure congetture senza grandi fondamenti, oltretutto.
Non sono d'accordo col punto 1- Le cose stanno in modo diverso, e più complesso. Sono d'accordo in parte col punto 2. E fondamentamente concordo col punto 3.

L'origine geologica dell'Italia non è affatto semplice, ed al momento non posso affrontare il discorso. Mi limito solo a dire che dobbiamo fare attenzione, quando consideriamo la distribuzione delle specie attuali in funzione della geomorfologia del passato, ai tempi (i tempi delle trasformazioni del Pianeta e quelli di evoluzione delle specie), che non è detto che siano compatibili.
Magari riprendiamo il discorso in altro momento. Non solo per i Dorcadion, ma più in generale, visto che mi pare ti interessi.

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Maurizio, siamo d'accordo sul fatto che la geologia italiana sia ben più complessa, ma condensarla in piche righe mi pareva impossibile, qualche semplificazione bisogna farla. Come dicevo sono pure congetture, e se verrai a Modena sarei contento di fare due chiacchiere a tal proposito, o per telefono, se non verrai :birra:

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Plagionotus ha scritto:
Maurizio, siamo d'accordo sul fatto che la geologia italiana sia ben più complessa, ma condensarla in piche righe mi pareva impossibile, qualche semplificazione bisogna farla. Come dicevo sono pure congetture, e se verrai a Modena sarei contento di fare due chiacchiere a tal proposito, o per telefono, se non verrai :birra:

Questa volta non ci sarò, ma non mancherà l'occasione. :hi:

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