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Samia cynthia (Drury 1773) - Saturniidae

28.VIII.2015 - ITALIA - Lombardia - VA, Vergiate


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Pagina 1 di 1 [ 5 messaggi ]
Autore Messaggio
MessaggioInviato: 20/09/2015, 18:54 
 

Iscritto il: 08/09/2015, 0:18
Messaggi: 3
Nome: Giorgio Planca
Ciao a tutti,

una mia collega ha fotografato questa farfalla, farfalla che non avevo mai visto prima in tutta la mia vita (quasi mezzo secolo) , la foto é stata fatta all'imbrunire a Vergiate (VA). Le dimensioni non le conosco, all'occorrenza, posso comunque chiedere le dimensioni del montante della persiana per avere un ordine di grandezza.
Ho visto foto di farfalle simili e sembrano tutte provenire dal lontano oriente.

IMG-20150828-WA0000.jpg



Come ho detto nel post di presentazione, sarei a curioso sia di sapere se é una specie che vive in Italia oppure una specie arrivata da lontano. Desideravo inoltre condividere questo ritrovamento con un platea di persone sicuramente (spero) interessate ad esso.

Spero questo che ritrovamento sia interessante/utile per gli scopi del forum.
Grazie a tutti
Giorgio


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 Oggetto del messaggio: Re: Farfalla da identificare
MessaggioInviato: 20/09/2015, 19:18 
 

Iscritto il: 10/08/2010, 14:39
Messaggi: 3044
Località: Milano
Nome: Carlo Monari
Samia cynthia (Drury 1773), Saturniidae.
Si, in effetti proviene dall'estremo oriente, ma secondo una storia che non mi ricordo più dove ho pescato (quindi potrebbe anche trattarsi di una leggenda metropolitana) è stata importata in Europa un paio di secoli fa sperando di poter mettere in piedi una produzione alternativa di seta. In realtà nessuno è mai riuscito a combinare niente; i bozzoli non si riescono a filare e comunque la fibra che se ne ricava è scadente. In compenso l'Ailanto, delle cui foglie si nutrono i bruchi e a sua volta importato per lo stesso scopo, ora ha infestato tutta la penisola.

_________________
Ciao

Carlo


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 Oggetto del messaggio: Re: Farfalla da identificare
MessaggioInviato: 20/09/2015, 19:25 
 

Iscritto il: 08/09/2015, 0:18
Messaggi: 3
Nome: Giorgio Planca
Grazie Mille,

speriamo che,. mangiando l'ailanto, contribuisca toglierne di mezzo un pò. :D

Giorgio


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 Oggetto del messaggio: Re: Farfalla da identificare
MessaggioInviato: 21/09/2015, 6:37 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
giorgio_65 ha scritto:
Grazie Mille,

speriamo che,. mangiando l'ailanto, contribuisca toglierne di mezzo un pò. :D

Giorgio

Non ce la fa.
Come ha già scritto Carlo, l'ailanto si è ambientato molto meglio della farfalla, tanto che il primo, soprattutto qui al centro, è diventato invasivo, in certi ambienti quasi più della robinia, mentre la seconda non si vede in giro spesso.

Comunque, è una gran bella farfalla, che ormai possiamo quasi considerare come parte della nostra fauna.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Farfalla da identificare
MessaggioInviato: 21/09/2015, 8:35 
 

Iscritto il: 08/12/2013, 1:52
Messaggi: 6674
Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
Il problema inoltre è che quando si moltiplica spesso defoglia completamente le piante cosa che comunque non crea danni particolari alle piante che spesso originano da polloni su vecchie ceppaie ormai ineliminabili se non estirpandole completamente o trattandole chimicamente. Tali invasioni vengono viste, erroneamente, come minacce per le altre essenze e nelle campagne i contadini intervengono con insetticidi sulle larve appena le notano. Se poi qualcuna sfugge alla vista e si imbozzola sulla pianta (tali bozzoli pendenti sono ben visibili) corvidi ed altri uccelli da preda e piccoli mammiferi arrampicatori fanno scempio dei bozzoli divorando le pupe all'interno. Dalle mie parti, un tempo saltuariamente pullulante sugli ailanti, oggi è scomparsa del tutto e credo che i predatori sino la causa principale: dopo una massiccia infestazione su alcuni polloni di ailanto, in parte tagliati, recuperai decine di bozzoli ancora appesi (quelli a terra presentavano quasi tutti fori di predazione), ne feci mazzetti e li distribuii su alcune piante di ailanto in un sito protetto in mezzo a campagne coltivate a colture annuali e quindi poco soggette a trattamenti chimici che ritengo non potessero inquinare il sito posto nell'alveo di un grosso canale. Il risultato fu che a primavera, recuperati i ganci a cui erano appesi, non vi vidi alcun bozzolo residuo: evidentemente i predatori li strappavano e li svuotavano sul posto o poco distante: ritengo che i colpevoli fossero le numerose gazze e ghiandaie ormai diffusesi enormemente dalle mie parti ed assenti sino a un paio di decenni fa.
Giorgio. :hi:


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