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Eriogaster (Eriogaster) arbusculae Freyer, 1849 - Lasiocampidae, bruchi

4.VII.2011 - ITALIA - Piemonte - VB, Formazza


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 07/07/2011, 11:19 
 

Iscritto il: 23/05/2011, 16:43
Messaggi: 10
Nome: Remo Cardana
foto scattata nei pressi del Lago Vannino a circa 2000 metri di quota, vicino a piante di ortiche, vicino c'era anche un bozzolo intero delle dimensioni di una grossa arancia (tipo processionaria)


bruco vannino
bruco - Copia.jpg

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 Oggetto del messaggio: Re: bruco vannino
MessaggioInviato: 07/07/2011, 11:56 
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Iscritto il: 02/02/2009, 22:59
Messaggi: 1442
Località: Rocca di Papa (Roma)
Nome: Paolo Mazzei
Eriogaster (Eriogaster) arbusculae Freyer, 1849, simile all'Eriogaster (Eriogaster) lanestris (Linnaeus, 1758) ma presente solo ad alta quota, pare che l'allevamento dei bruchi in cattività a bassa quota sia molto difficile. ;)

_________________
Paolo Mazzei
Presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI
leps.it: Moths and Butterflies of Europe and North Africa
serifoswildlife.net: Serifos wildlife
seychelleswildlife.info: Seychelles Wildlife


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MessaggioInviato: 03/08/2011, 11:14 
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Iscritto il: 20/06/2011, 16:35
Messaggi: 618
Località: Aci S. Antonio (CT)
Nome: Leotta Roberto
Mazzeip ha detto bene nel descrivere la difficoltà di allevare questa specie in cattivita'....già scendendo rapidamente di quota altimetrica in poche ore muoiono un 25/30% di larve; sembrerebbe siano sensibili alla pressione barometrica svuotadosi come se fossero vittime di batteriosi.. altre perdite si hanno per temperatura troppo elevata ed escursione termica non riproponibile in cattività, senza contare ratio d'esposizione a radiazioni solari UVB maggiormente presenti in quota che in qualche maniera condizionano il metabolismo ..i pochi bozzoli che vanno a compimento raramente sfarfallano per evidenti differenze termiche di diapausa invernale...sarebbe meglio allevare i bruchi intelandoli su posto di ritrovo, e le crisalidi stabulandole in contenitori a D.O.C. ma in pratica la cosa pone molti problemi logistici; più facile intercettare gli adulti con cacce notturne al lume..


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MessaggioInviato: 03/08/2011, 22:25 
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Iscritto il: 23/06/2010, 11:11
Messaggi: 2784
Località: Cagliari
Nome: Gianpaolo Ruzzante
Leotta Roberto ha scritto:
Mazzeip ha detto bene nel descrivere la difficoltà di allevare questa specie in cattivita'....già scendendo rapidamente di quota altimetrica in poche ore muoiono un 25/30% di larve; sembrerebbe siano sensibili alla pressione barometrica svuotadosi come se fossero vittime di batteriosi.. altre perdite si hanno per temperatura troppo elevata ed escursione termica non riproponibile in cattività, senza contare ratio d'esposizione a radiazioni solari UVB maggiormente presenti in quota che in qualche maniera condizionano il metabolismo ..i pochi bozzoli che vanno a compimento raramente sfarfallano per evidenti differenze termiche di diapausa invernale...sarebbe meglio allevare i bruchi intelandoli su posto di ritrovo, e le crisalidi stabulandole in contenitori a D.O.C. ma in pratica la cosa pone molti problemi logistici; più facile intercettare gli adulti con cacce notturne al lume..


Scusa Roberto
non capisco che cosa intendi per contenitori a D.O.C. ...
:hi:


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MessaggioInviato: 04/08/2011, 11:51 
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Iscritto il: 20/06/2011, 16:35
Messaggi: 618
Località: Aci S. Antonio (CT)
Nome: Leotta Roberto
Per contenitori D.O.C intendo contenitori da poter lasciare in loco sotto la neve per riprenderli al disgelo primaverile, sempre che giungi prima dello sfarfallamento....questi devono essere studiati in modo da non ristagnare umidita' all'interno specie da condensa, con fori di ventilazione ma nel contempo robusti e resistenti alle intemperie e inacessibili a piccoli roditori e insetti che possano predarne il contenuto, es... un tubo in PVC da edilizia che all'interno ne contenga un altro con relative crisalidi, munito alle estremita' di rete metallica a maglia stretta con prese d'aria contrapposte, una sorta di scatola cinese; tale contenitore mi e' stato descritto da un amico piemontese che dell'allevamento di questa specie ne ha fatto una sua sfida personale e con tutto che ha perseguito l'obiettivo per anni e' riuscito a recuperare una dozzina di pezzi da un singolo prelievo; ma tieni presente che logisticamente abita ad una 80 di km dal luogo di raccolta, quindi può valutare tempi e avere piu' schanz...io nonostante abbia avuto piu' volte occasione di allevarla anche utilizzando barattoli a depressione per evitare lo sbalzo barometrico del trasporto al massimo sono riuscito solo ad aver un paio di bozzoli non sfarfallati; i pezzi in mio possesso provengono da cacce notturne eseguite intorno ai 2000m....


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