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Anillus
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Inviato: 08/06/2015, 15:13 |
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24 Messaggi: 3906 Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
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Scusami Guido, io non mi intendo tanto di queste bestiole...... ma se sono specie differenti di cosa se ne farebbe Calogero del maschio del nord?
_________________ ______ Andrea
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Creedence
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Inviato: 08/06/2015, 15:21 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 23:06 Messaggi: 1061
Nome: Stefano Ziani
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Ma come? Si possono fare allevamenti anche con specie diverse? Perché l’Osmoderma del nord è una specie diversa, vero?
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hutia
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Inviato: 08/06/2015, 15:56 |
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beh sicuro sono diversi i figli 
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Guido Sabatinelli
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Inviato: 08/06/2015, 17:53 |
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Iscritto il: 28/08/2009, 13:45 Messaggi: 1946 Località: Ginevra, Svizzera
Nome: Guido Sabatinelli
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Anillus ha scritto: Scusami Guido, io non mi intendo tanto di queste bestiole...... ma se sono specie differenti di cosa se ne farebbe Calogero del maschio del nord? Ciao Andrea, in realta' sono molto, molto, vicine e potrebbero incrociarsi felicemente. Anche se non e' una prova, l'interfecondita' potrebbe essere una buona indicazione di vicinanza sistematica. Ciao, Guido
_________________ Guido SabatinelliMuseo di storia naturale, Ginevra, Svizzerahttp://www.glaphyridae.comhttp://www.scarabeidi.it
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Creedence
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Inviato: 08/06/2015, 18:15 |
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Iscritto il: 23/09/2009, 23:06 Messaggi: 1061
Nome: Stefano Ziani
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Secondo Mayr, il concetto biologico di specie indica quest’ultima come un insieme di popolazioni interfeconde, e riproduttivamente isolate da altre analoghe. La delimitazione tra due specie è quindi costituita da una discontinuità riproduttiva. Se dovesse esistere, ed essere verificata, interfecondità tra le popolazioni del nord e quelle siciliane, come si potrebbe parlare di due specie distinte di Osmoderma? E’ vero, la vicinanza sistematica sarebbe minima, uguale allo zero, più che altro una sovrapposizione sistematica…
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Anillus
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Inviato: 08/06/2015, 18:40 |
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Iscritto il: 18/02/2009, 0:24 Messaggi: 3906 Località: Asciano (Siena)
Nome: Andrea Petrioli
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Grazie Guido per la risposta. Creedence ha scritto: Secondo Mayr, il concetto biologico di specie indica quest’ultima come un insieme di popolazioni interfeconde, e riproduttivamente isolate da altre analoghe. La delimitazione tra due specie è quindi costituita da una discontinuità riproduttiva. Se dovesse esistere, ed essere verificata, interfecondità tra le popolazioni del nord e quelle siciliane, come si potrebbe parlare di due specie distinte di Osmoderma? E’ vero, la vicinanza sistematica sarebbe minima, uguale allo zero, più che altro una sovrapposizione sistematica… Se non ricordo male é ammessa una progenie tra specie differenti purché questa sia sterile....
_________________ ______ Andrea
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hutia
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Inviato: 08/06/2015, 19:23 |
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ma come fate a dire che sono molto vicine sistematicamente ( che poi non vedo perchè non dovrebbe essere cosi) se non avete ancora fatto incroci? e poi essendo isolate geograficamente chi ci dice che pur vicine/o stessa cosa non diventino presto specie isolate riproduttivamente...non mi pare che si sappia in quanto tempo avvenga la speciazione (il fatto di milioni di anni a mio modestissimo avviso mi pare solo puramente teorico)
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f.izzillo
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Inviato: 08/06/2015, 19:59 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Anillus ha scritto: Grazie Guido per la risposta. Creedence ha scritto: Secondo Mayr, il concetto biologico di specie indica quest’ultima come un insieme di popolazioni interfeconde, e riproduttivamente isolate da altre analoghe. La delimitazione tra due specie è quindi costituita da una discontinuità riproduttiva. Se dovesse esistere, ed essere verificata, interfecondità tra le popolazioni del nord e quelle siciliane, come si potrebbe parlare di due specie distinte di Osmoderma? E’ vero, la vicinanza sistematica sarebbe minima, uguale allo zero, più che altro una sovrapposizione sistematica… Se non ricordo male é ammessa una progenie tra specie differenti purché questa sia sterile.... Infatti! Le cose stanno + o - così ma sono un tantino più complicate. L'asino e il cavallo, ad esempio, si accoppiano e prolificano senza problemi solo che gli ibridi che nascono (mulo o bardotto) sono sterili. Bene, solo che in rarissimi casi qualche ibrido è stato fecondo. Detto ciò tirate un po' voi le conclusioni. 
_________________ Francesco Izzillo
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carabus
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Inviato: 08/06/2015, 21:30 |
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Iscritto il: 24/02/2009, 21:13 Messaggi: 1519 Località: Palermo
Nome: Calogero Muscarella
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Perchè sento aria di interminabile discussione sul concetto di specie Comunque la femminuccia Osmoderma è bella viva in terrario coltivando la speranza di beccare un pronubo Osmodermo. PS ho messo un pezzetto di banana per nutrirla, va bene o devo mettere qualcos'altro?
_________________ stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus
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Tc70
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Inviato: 08/06/2015, 21:40 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4518 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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carabus ha scritto: Perchè sento aria di interminabile discussione sul concetto di specie Comunque la femminuccia Osmoderma è bella viva in terrario coltivando la speranza di beccare un pronubo Osmodermo. PS ho messo un pezzetto di banana per nutrirla, va bene o devo mettere qualcos'altro? Credo la banana vada bene...ma tienila cambiata e che non faccia muffe... 
_________________ Tc70
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Glaphyrus
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Inviato: 10/06/2015, 14:28 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
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Cavolo mi ero perso questa bellissima notizia. Complimenti Calogero, vedo che alla fine ce l'hai fatta 
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Plagionotus
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Inviato: 11/06/2015, 15:44 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6989 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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f.izzillo ha scritto: Anillus ha scritto: Grazie Guido per la risposta. Creedence ha scritto: Secondo Mayr, il concetto biologico di specie indica quest’ultima come un insieme di popolazioni interfeconde, e riproduttivamente isolate da altre analoghe. La delimitazione tra due specie è quindi costituita da una discontinuità riproduttiva. Se dovesse esistere, ed essere verificata, interfecondità tra le popolazioni del nord e quelle siciliane, come si potrebbe parlare di due specie distinte di Osmoderma? E’ vero, la vicinanza sistematica sarebbe minima, uguale allo zero, più che altro una sovrapposizione sistematica… Se non ricordo male é ammessa una progenie tra specie differenti purché questa sia sterile.... Infatti! Le cose stanno + o - così ma sono un tantino più complicate. L'asino e il cavallo, ad esempio, si accoppiano e prolificano senza problemi solo che gli ibridi che nascono (mulo o bardotto) sono sterili. Bene, solo che in rarissimi casi qualche ibrido è stato fecondo. Detto ciò tirate un po' voi le conclusioni.  Beh...non sono un genetista ma secondo me una spiegazione è questa: essendo due specie molto vicine sistematicamente, può verificarsi che gli spermatozoi del maschio riescano a far avvenire la fecondazione dell'ovulo e che il codice genetico riesca ad essere con corredo diploide perfettamente, e ad assicurare la sopravvivenza della prole, questa però non è fertile perchè sommandosi le differenze con la mieosi non riesce ad avvenire la fecondazione con successo. Ma ripeto, è una mia deduzione, non l'ho letto da nessuna parte. Vedrete che se passa il coccinellaro Gigli o Hemerobius potranno dare una spiegazione molto pià che esauriente
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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Julodis
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Inviato: 11/06/2015, 16:22 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Guido Sabatinelli ha scritto: trova un maschio. In caso non lo trovi ti mandiamo un maschio del nord. Ma cosa dici! Qui ci vuole un maschio siculo! Plagionotus ha scritto: Beh...non sono un genetista ma secondo me una spiegazione è questa: ...... Si Riccardo, le cose stanno più o meno così. Due specie geneticamente (ma non solo geneticamente, anche la morfologia, l'etologia, la fenologia, ecc. sono fattori che possono mantenere separate due specie) vicine possono essere in grado, in alcuni casi (cambia molto a seconda del gruppo sistematico. Per esempio, nelle piante è molto più facile che avvengano incroci, anche tra specie di generi differenti, e neanche troppo vicini, rispetto a quel che avviene in molti gruppi animali), di incrociarsi, perchè i caratteri delle due specie parentali presentano una certa compatibilità. Quando però si arriva alla meiosi, come hai giustamente osservato, le differenze, anche se piccole, si fanno sentire, e spesso bloccano il processo di gametogenesi. Se il flusso genico tra i due taxa non si blocca alla prima generazione, può capitare che accada nella seconda, raramente oltre. Se l'interfertilità è invece illimitata, secondo me non ha senso parlare di specie diverse, ma al massimo di sottospecie (se non niente del tutto). Il fatto poi che in Natura due popolazioni non possano incrociarsi perchè isolate geograficamente, non vuole dire che siano per questo da considerare specie diverse. In futuro potrebbero, forse, diventarlo, ma in questo momento non lo sono. Questo da un punto di vista biologico. E' però vero che spesso, in certi campi, come l'entomologia, non è così facile accertare la conspecificità o meno in base alla eventuale interfecondità, per cui ricorriamo alla divisione in specie su base essenzialmente morfologica. Questo porta al fatto che a volte si descrivono come specie diverse popolazioni differenziate della stessa specie, o come stessa specie quelle che sono in realtà specie diverse apparentemente simili. Aggiungiamo che spesso siamo naturalmente spinti più a dividere le specie che a riunirle, per motivi di prestigio (pubblicazioni), economici (i tipi di una specie hanno un valore economico più alto, come pure gli esemplari di una specie endemica di una piccola area, molto simile ad una ad ampia diffusione), ecc., ed ecco che ci troviamo con taxa che non sempre corrispondono alla realtà.
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Glaphyrus
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Inviato: 12/06/2015, 9:36 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28 Messaggi: 3223
Nome: Marco Uliana
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Julodis ha scritto: Se l'interfertilità è invece illimitata, secondo me non ha senso parlare di specie diverse, ma al massimo di sottospecie (se non niente del tutto) Ammetto che la definizione di specie è convenzionale, comunque la formazione di ibridi fertili fra specie tradizionalmente riconosciute come tali è documentata in vari gruppi di organismi in base a fenomeni di introgressione, cioè flusso di geni fra specie diverse dovuto a fertilità degli ibridi. Per esempio è documentato flusso genico fra orso bruno e orso bianco, ma in una sola delle due direzioni. Poi, l'ibridazione può dar luogo a specie nuove. È un fenomeno comune nelle piante (dove ibridi poliploidi diventano specie autonome) ma è noto anche negli animali: è famoso il caso delle nostre rane verdi (Pelophylax esculentus) che originano come ibrido di due specie parentali ( P. ridibundus e P. lessonae) e sono in grado di riprodursi solo reibridandosi con una delle due specie di origine. Chi volesse documentarsi sull'intricata vicenda può dare un'occhiata qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Edible_frog
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Plagionotus
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Inviato: 12/06/2015, 12:19 |
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59 Messaggi: 6989 Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
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Glaphyrus ha scritto: Julodis ha scritto: Se l'interfertilità è invece illimitata, secondo me non ha senso parlare di specie diverse, ma al massimo di sottospecie (se non niente del tutto) Ammetto che la definizione di specie è convenzionale, comunque la formazione di ibridi fertili fra specie tradizionalmente riconosciute come tali è documentata in vari gruppi di organismi in base a fenomeni di introgressione, cioè flusso di geni fra specie diverse dovuto a fertilità degli ibridi. Per esempio è documentato flusso genico fra orso bruno e orso bianco, ma in una sola delle due direzioni. Poi, l'ibridazione può dar luogo a specie nuove. È un fenomeno comune nelle piante (dove ibridi poliploidi diventano specie autonome) ma è noto anche negli animali: è famoso il caso delle nostre rane verdi (Pelophylax esculentus) che originano come ibrido di due specie parentali ( P. ridibundus e P. lessonae) e sono in grado di riprodursi solo reibridandosi con una delle due specie di origine. Chi volesse documentarsi sull'intricata vicenda può dare un'occhiata qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Edible_frogNelle piante però va fatto un discorso a parte, perchè la definizione mayeriana non vale, per la ricorrenza frequente di fenomeni come l'ibridazione e la poliploidia, appunto, che spesso si spingono fino ad avere esemplari pentaploidi o esaploidi. Vale invece la definizione di specie come stirpe evolutiva indipendente, con criteri di biologi, morfologia e altro.
_________________ Riccardo Poloni La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia... Negrita, Rotolando verso sud
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