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Calicnemis latreillii Castelnau, 1832 - Dynastidae, metamorfosi.

30.IV.2017 - ITALIA - Toscana - GR, Litorale maremmano


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 28/07/2017, 12:18 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Lungo il litorale grossetano (ometto la località di proposito) sono state trovate, durante la gita sociale della Società per gli Studi Naturalistici della Romagna, numerose larve di questo bel coleottero psammofilo.
Vi mostro alcune foto, fatte in laboratorio, della metamorfosi da larva ad adulto, avvenuta all'interno di una celletta artificiale che ho scavato nella sabbia e dove ho inserito la larva una volta giunta a maturità.

Larva matura.
3.VII.2017
calicnemis 002.JPG



Pupa.
7.VII.2017
calicnemis 008.JPG



Adulto neosfarfallato.
27.VII.2017
fotoluglio17 016.JPG



Cercherò di disturbare il meno possibile l'adulto fino alla primavera prossima.

Marco :hi:


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 12:26 
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Nome: Marco Uliana
:ok:
bello complimenti!


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 12:52 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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Nome: Giuseppe Cancelliere
Che meraviglia, bravo Marco! :hp:


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 14:46 
 

Iscritto il: 23/02/2011, 15:57
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Nome: fabrizio fabbriciani
Complimenti!!!Bravissimo belle foto.Fa sempre piacere vedere questo coleottero e soprattutto le sue metamorfosi.


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 15:25 
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Nome: Marco Villani
Grazie a tutti per i complimenti :birra:
:hi:


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 17:53 
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Nome: Marco Villani
Qualche osservazione fatta nel breve periodo di allevamento.
1 - Le larve si costruiscono una celletta nella sabbia e non all'interno dei legni marci (presi in spiaggia), al più li utilizzano per ricavare della rosura con cui "pavimentare" le pareti della celletta. Una sola larva ha fatto la celletta nel legno ma ho trovato la pupa morta. Può darsi che questo avvenga in allevamento per via delle condizioni ambientali e che in natura si costruiscano le cellette anche nel legno oppure tra le radici delle piante di ammofila.
2 - Uno dei maggiori problemi riscontrati riguarda l'impupamento: molte pupe hanno avuto difficoltà ad uscire dall'esuvia e sono rimaste con il capo e gli arti incastrati, tanto che le ho dovute buttare (per la gioia delle mie tartarughe). 4 esemplari sono morti per questo motivo. 2 pupe sono invece morte per motivi ignoti; so solo che le ho trovate completamente nere e marce.
:hi:


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 18:30 
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Nome: marco bastianini
Bravo Marco.Tutta esperienza per i prossimi allevamenti.
:ok: :ok:

_________________
:to: Marco
"Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguire."
François-René de Chateaubriand


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 21:20 
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Nome: Giacomo Giovagnoli
Bravo!

Li stai allevando? :lov3:

_________________
Immagine Giacomo


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MessaggioInviato: 28/07/2017, 21:58 
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Nome: Marco Villani
Grazie ancora :)

StagBeetle ha scritto:
Li stai allevando? :lov3:


Bhe, sulle 13 larve di 2 località raccolte, al momento ho ottenuto solo 5 tra pupe e adulti per vari inconvenienti (problemi con le pupe, mentre una è morta appena arrivate a casa per disidratazione ed una è scomparsa, forse cannibalizzata :cry: ). Però il prossimo anno vedrò di fare riprodurre questi 5 e spero di ottenere un gran numero di larvette, anche da distribuire ad eventuali interessati :D

:hi: :hi:


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MessaggioInviato: 31/07/2017, 8:51 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
marco villa ha scritto:
Grazie ancora :)
Però il prossimo anno vedrò di fare riprodurre questi 5 e spero di ottenere un gran numero di larvette, anche da distribuire ad eventuali interessati :D

:hi: :hi:


È un proposito che anche io ho seguito molte volte, su altre specie, con esiti variabili.
Il problema principale è il lungo tempo di inattività che separa questi neosfarfallati dal loro periodo riproduttivo, soprattutto se devono passare l'inverno... cerca di tenerli controllati.

In bocca al lupo!


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MessaggioInviato: 01/08/2017, 7:28 
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Nome: Maurizio Gigli
Vi siete mai chiesti quale strana spinta evolutiva possa aver portato a questo risultato? Ovvero una specie in cui gli aduti escono dalle pupe in estate, ed aspettano, per quanto ne sappiamo, fino alla fine dell'inverno, per cui più di sei mesi, per entrare in attività?

Qualcosa di simile si verifica in alcuni xilofagi, in cui l'adulto è completamente sviluppato a fine estate/autunno ed aspetta la primavera successiva per uscire dalla celletta (un esempio per tutti: Latipalpis plana).
Sarebbe stato, in apparenza, molto più logico completare lo sviluppo poco prima del periodo riproduttivo, prolungandolo fino alla fine dell'inverno o inizio primavera, come in tante altre specie, oppure, per quelle in cui gli adulti non hanno necessità di trovare la vegetazione in un determinato stato, come è il caso delle Calicnemis , entrare in attività in autunno, con circa le stesse condizioni climatiche.

Seconda domanda, legata alla precedente: qualcuno è a conoscenza di casi di attività autunnale di Calicnemis latreillii?

_________________
Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 01/08/2017, 9:57 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Julodis ha scritto:
Vi siete mai chiesti quale strana spinta evolutiva possa aver portato a questo risultato?

Molte volte...

Secondo me è plausibile che sia premiata la velocizzazione della fase pupale in quanto più vulnerabile rispetto a quella larvale e adulta, che oltre a essere mobile ha un tegumento molto più spesso e quindi più efficace contro agenti esterni (fisici, chimici e biologici). Pensa ad esempio a quanto può variare il grado di umidità del sedimento sabbioso in cui si trova la pupa.
Per contro, altri insetti in cui la pupa è molto più robusta e ben protetta passano il periodo corrispondente in tale fase.
Tanti eteroceri, per esempio... mi vengono in mente le saturnie, che si impupano a inizio estate e sfarfallano in primavera dell'anno dopo.

Più difficile è ipotizzare perchè la riproduzione non possano avvenire già in autunno.

Julodis ha scritto:
qualcuno è a conoscenza di casi di attività autunnale di Calicnemis latreillii?


La recente revisione del genere, pur non trattando in modo dettagliato la fenologia, indica che la norma sono adulti che sfarfallano a fine estate e si attivano in primavera.
Ma dice anche che
en résulte que des individus isolés dans la Province de Cadix (Espagne) ont été capturés les mois d’automne (VERDUGO, 2010a), alors que les accouplements et les pontes ont lieu au printemps.
Consultando il riferimento indicato si trovano queste informazioni:
Les adultes restent enterrés jusqu’au printemps suivant dans les conditions climatiques habituelles de la zone, c’est-à-dire lorsque les premières pluies de septembre entrainent une humidité ainsi que la baisse de la température, provoquant une diapause. Cependant, il est facile d’observer des adultes durant des mois inhabituels (un mâle le 15-XI-2008) quand des périodes de températures élevées pendant plusieurs jours favorisent leur activité.


Verdugo A., 2010. Sur l’ontogénie de Calicnemis obesa (Erichson, 1841) de la côte atlantique de Cadix (Espagne) et considérations sur la taxonomie du groupe (Coleoptera, Scarabaeidae, Dynastinae). Revue de l'Association Roussillonnaise d'Entomologie. 19(2): 45-47
Verdugo A., Drumont A., 2015. Revisión del género Calicnemis Laporte, 1832 : enfoques morfológico y genético / Révision du genre Calicnemis Laporte, 1832 : approche morphologique et génétique. Revue de L’Association Roussillonnaise D’Entomologie. 24, suppl., 1-64


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MessaggioInviato: 01/08/2017, 20:10 
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Iscritto il: 28/03/2011, 14:46
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Località: Cadiz, España
Nome: Antonio Verdugo
Glaphyrus ha scritto:
Julodis ha scritto:
Vi siete mai chiesti quale strana spinta evolutiva possa aver portato a questo risultato?

Molte volte...

Secondo me è plausibile che sia premiata la velocizzazione della fase pupale in quanto più vulnerabile rispetto a quella larvale e adulta, che oltre a essere mobile ha un tegumento molto più spesso e quindi più efficace contro agenti esterni (fisici, chimici e biologici). Pensa ad esempio a quanto può variare il grado di umidità del sedimento sabbioso in cui si trova la pupa.
Per contro, altri insetti in cui la pupa è molto più robusta e ben protetta passano il periodo corrispondente in tale fase.
Tanti eteroceri, per esempio... mi vengono in mente le saturnie, che si impupano a inizio estate e sfarfallano in primavera dell'anno dopo.

Più difficile è ipotizzare perchè la riproduzione non possano avvenire già in autunno.

Julodis ha scritto:
qualcuno è a conoscenza di casi di attività autunnale di Calicnemis latreillii?


La recente revisione del genere, pur non trattando in modo dettagliato la fenologia, indica che la norma sono adulti che sfarfallano a fine estate e si attivano in primavera.
Ma dice anche che
en résulte que des individus isolés dans la Province de Cadix (Espagne) ont été capturés les mois d’automne (VERDUGO, 2010a), alors que les accouplements et les pontes ont lieu au printemps.
Consultando il riferimento indicato si trovano queste informazioni:
Les adultes restent enterrés jusqu’au printemps suivant dans les conditions climatiques habituelles de la zone, c’est-à-dire lorsque les premières pluies de septembre entrainent une humidité ainsi que la baisse de la température, provoquant une diapause. Cependant, il est facile d’observer des adultes durant des mois inhabituels (un mâle le 15-XI-2008) quand des périodes de températures élevées pendant plusieurs jours favorisent leur activité.


Verdugo A., 2010. Sur l’ontogénie de Calicnemis obesa (Erichson, 1841) de la côte atlantique de Cadix (Espagne) et considérations sur la taxonomie du groupe (Coleoptera, Scarabaeidae, Dynastinae). Revue de l'Association Roussillonnaise d'Entomologie. 19(2): 45-47
Verdugo A., Drumont A., 2015. Revisión del género Calicnemis Laporte, 1832 : enfoques morfológico y genético / Révision du genre Calicnemis Laporte, 1832 : approche morphologique et génétique. Revue de L’Association Roussillonnaise D’Entomologie. 24, suppl., 1-64



Certo, en Cadiz se pueden observar algunos ejemplares de Calicnemis durante los meses de otoño, cuando las condiciones climatológicas permiten su eclosión.
complimenti al amico Marco Villani por su exito en la reproducción de Calicnemis latreillei! :ok:

_________________
Antonio Verdugo
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MessaggioInviato: 01/08/2017, 21:33 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Se sarà possibile, quest'anno proverò ad andarli a cercare al tramonto ad ottobre-novembre. Chissà.
Male che vada, troverò qualche Tenebrionidae.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
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MessaggioInviato: 02/08/2017, 13:09 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Grazie ancora per il vostro contributo.
In questi giorni ho notato che sulle pupe e sugli adulti sono presenti numerosi acari. Secondo voi sono dannosi? Se sì, c'è modo di eliminarli?
Inoltre mi chiedevo se si debba fornire qualche tipo di nutrimento agli adulti durante questi mesi di riposo.
:hi:


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