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ff57
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Inviato: 14/07/2012, 22:14 |
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Iscritto il: 14/02/2011, 21:29 Messaggi: 161 Località: Cavriglia (AR)
Nome: Franco Fiaschi
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Purtroppo è l' unica immagine che sono riuscito a scattare; spero possa essere utile per la classificazione. La foto è stata fatta di notte... Grazie
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Mikiphasmide
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Inviato: 14/07/2012, 22:17 |
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Iscritto il: 21/02/2011, 15:25 Messaggi: 3875 Località: Montecchio Emilia (RE)
Nome: Violi Michele
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Sicuramente D. parallelipipedus, l'altro, il D. musimon, vive solo in Sardegna.
_________________ Michele
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gomphus
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Inviato: 14/07/2012, 22:34 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31 Messaggi: 9527 Località: milano
Nome: maurizio pavesi
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e a prescindere dalla località, che potrebbe non voler dire granché*, il musimon è vistosamente diverso * il Carabus morbillosus è stato accidentalmente introdotto non moltissimi anni fa dalla sardegna in toscana, dove si è andato espandendo fino a raggiungere (per ora) il lazio... e lo stesso potrebbe benissimo prima o poi succedere per il Dorcus musimon ...
_________________ ***************** maurizio
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marco villa
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Inviato: 15/07/2012, 18:21 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Il dorcus postato è di sicuro il parallelipipedus, poichè le femmine del musimon hanno elitre tutte "rigate". Speriamo che presto si insedi anche nell'italia continentale, se non si decide lo porto io in un bosco a riprodursi e vediamo se inizia a diffondersi anche da noi...... ciao
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
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Julodis
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Inviato: 15/07/2012, 18:31 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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marco villa ha scritto: Il dorcus postato è di sicuro il parallelipipedus, poichè le femmine del musimon hanno elitre tutte "rigate". Speriamo che presto si insedi anche nell'italia continentale, se non si decide lo porto io in un bosco a riprodursi e vediamo se inizia a diffondersi anche da noi...... ciao Speriamo di no! Stiamo già pasticciando troppo coi popolamenti animali e vegetali! Vi immaginate quei poveri biologi e naturalisti dell'anno 52.012 DC come dovranno scervellarsi per cercare di capire l'origine della distribuzione geografica delle specie future? P.S. - Anni fa mi è scappato qui a casa un musimon tunisino appena sfarfallato. Per fortuna che un solo esemplare non si può riprodurre!
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Tc70
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Inviato: 15/07/2012, 19:07 |
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Iscritto il: 09/11/2010, 19:52 Messaggi: 4508 Località: Brescia
Nome: Luca Bodei
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Julodis ha scritto: marco villa ha scritto: Il dorcus postato è di sicuro il parallelipipedus, poichè le femmine del musimon hanno elitre tutte "rigate". Speriamo che presto si insedi anche nell'italia continentale, se non si decide lo porto io in un bosco a riprodursi e vediamo se inizia a diffondersi anche da noi...... ciao Speriamo di no! Stiamo già pasticciando troppo coi popolamenti animali e vegetali! Vi immaginate quei poveri biologi e naturalisti dell'anno 52.012 DC come dovranno scervellarsi per cercare di capire l'origine della distribuzione geografica delle specie future? P.S. - Anni fa mi è scappato qui a casa un musimon tunisino appena sfarfallato. Per fortuna che un solo esemplare non si può riprodurre! Non ne abbiamo abbastanza delle specie aliene ...ci mancherebbe anche che qualcuno prelevi in una zona per fare insediamenti in un'altra...se proprio la si vuole una specie (finchè non risulta protetta)...sarebbe il caso di fare scambi....se non la si ha subito pazienza...io ho aspettato quasi 20 anni prima di averlo il D.musimon....ma nel frattempo mi occupavo della mia fauna locale...tutta questa 'smania' di aver tutto e subito...fa pensar poco all'entomologo ,ma più al collezionista....sono 'errori' che sopratutto i giovani non devono commettere,c'è bisogno di loro sopratutto in chiave futura, dove non c'è ricambio generazionale....dove serviranno entomologi preparati e bravi piuttosto che collezionisti ed inesperti.... Ultimo appunto e che non se la prenda nessuno.....è più una constatazione che altro...tutto questo prelievo di materiale all'estero per poi portarlo in Italia per sfarfallamenti...non può essere che in caso di distrazione di alcuni sopratutto i meno esperti...si possa incrementare anche specie aliene Non fraintedete il mio discorso...non ce l'ho con nessuno è solo per fare un ragionamento come dire 'ragionato'...cui gradirei anche pareri altrui...
_________________ Tc70
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Julodis
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Inviato: 15/07/2012, 20:14 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Tc70 ha scritto: Normalmente il rischio che paventi è prossimo a zero. Soprattutto perchè chi si porta a casa (faccio il mio esempio ma immagino valga anche per gli altri) dei pezzi di legno, rami o altro, faticosamente segati, trasportati, cacciati in valigia al posto di vestiario o altro, magari lasciato lì per far posto ai legni, quando finalmente ce li ha a casa li sistema in contenitori che spesso gli sono pure costati abbastanza, in spazi sottratti ad altro o ricavati chissà come, li controlla periodicamente per mesi o anni (spesso molti anni), se c'è qualcosa dentro difficilmente se li fa scappare! In 30 anni circa che raccolgo legna per allevare xilofagi, l'elenco di ciò che mi è scappato è piuttosto breve: 1 Dorcus musimon di Tunisia che è riuscito a sollevare il coperchio della scatola di plastica in cui era, ma che probabilmente è da qualche parte morto secco in casa. 1 Anthaxia (Melanthaxia) irregularis di TUrchia (che però è monofaga su Cedrus libanotica, e mi è scappata, uscendo dalla finestra socchiusa, l'1 gennaio, quindi penso abbia fatto una brutta fine, e comunque era un solo esemplare) una serie di Kisanthobia ariasi, perchè avevo dimenticato i legni in un sacchetto di plastica sul balcone. Ma venivano da Tolfa, e sono una nostra specie autoctona. Al massimo avranno fondato una colonia in qualche parco pubblico di Roma. Consideriamo poi che la maggior parte delle specie ha grosse difficoltà a sopravvivere in un nuovo ambiente. Molte sono monofaghe e non trovano la pianta ospite. Oppure sono adattate a condizioni climatiche diverse. Molto più serio è il rischio di importazione coi container di merci, che è appunto il modo in cui si diffondono molte specie invasive. Certo che se qualcuno si facesse venire in mente di importare appositamente specie esotiche per farle acclimatare da noi, per poi magari dire di averle trovate in natura e farci una pubblicazione, allora il discorso sarebbe molto diverso. Ma spero che nessuno possa mai raggiungere un tale livello di stupidità (ovviamente, dò per scontato che Marco stesse scherzando).
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marco villa
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Inviato: 15/07/2012, 22:02 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5570 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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so che talvolta si trovano goliatini o dinastini alieni vicino agli aereoporti. Una volta a me è scappata una femmina feconda di Xylotrupes gideon sumatrensis, il problema è che vivo in un luogo pieno di legno marcio di platano e forse ha deposto le uova Spero sia morta, anche non spero davvero , prima di deporre o ci troviamo una roba tropicale dalle nostre parti.....
_________________ “La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]
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Andricus
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Inviato: 15/07/2012, 22:24 |
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26 Messaggi: 5426 Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
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Julodis ha scritto: Per fortuna che un solo esemplare non si può riprodurre! Ne approfitto per dire una cosa a chi si avvicina all'allevamento di fasmidi esotici. Mai liberare delle femmine anche se non accoppiate, infatti moltissime specie di fasmidi sono partenogenetiche. Inoltre quasi tutte le specie allevate si adattano a mangiare il rovo che è una pianta diffusa ovunque. Non sarà il caso di separare questi ultimi messaggi per lasciare la discussione solo al Dorcus?
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Daniele Maccapani
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Inviato: 15/07/2012, 23:37 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4281 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Andricus ha scritto: Mai liberare delle femmine anche se non accoppiate, infatti moltissime specie di fasmidi sono partenogenetiche. Inoltre quasi tutte le specie allevate si adattano a mangiare il rovo che è una pianta diffusa ovunque. Giusto un paio di mesi fa ho parlato con una bambina che aveva preso, l'anno prima, un paio di insetti stecco che si erano riprodotti generando decine di "figlie" (due delle quali le aveva regalate a me )... Le ho chiesto cosa avesse fatto di tutti gli altri esemplari, e lei: "li ho liberati nel Boscone!". Secondo voi dei fasmidi esotici (purtroppo non so la specie) possono sopravvivere ai nostri inverni? (Non so quanto mi sono spiegato bene, ma la liberazione degli animali è avvenuta, se non ho capito male, l'anno scorso, quindi hanno dovuto affrontare un'inverno particolarmente freddo e nevoso...). Vi prego, ditemi qualcosa di incoraggiante
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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Julodis
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Inviato: 16/07/2012, 0:13 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Daniele Maccapani ha scritto: Secondo voi dei fasmidi esotici (purtroppo non so la specie) possono sopravvivere ai nostri inverni? (Non so quanto mi sono spiegato bene, ma la liberazione degli animali è avvenuta, se non ho capito male, l'anno scorso, quindi hanno dovuto affrontare un'inverno particolarmente freddo e nevoso...). Vi prego, ditemi qualcosa di incoraggiante Quello che hai descritto è un comportamento piuttosto frequente. Il problema è che spesso non ci si rende conto che si sta facendo qualcosa che potrebbe essere dannoso per l'ambiente. Anzi, si crede di fare qualcosa di buono per gli animali che vengono liberati. Ora, da una bambina che libera degli insetti stecco, si può comprendere, ma vi ricordate quando anni fa alcuni gruppi di cosiddetti animalisti ogni tanto facevano incursioni in allevamenti di animali da pelliccia e li liberavano nell'ambiente? E dei visoni o animali simili credo che, se riuscissero ad adattarsi e a riprodursi, non sarebbero di certo ininfluenti in un ecosistema! Comunque, tornando al discorso Fasmidi, credo che molto probabilmente le specie tropicali abbiano problemi da noi, almeno in Italia settentrionale, a superare l'inverno. Forse possono riuscire a sopravvivere qualche anno, ma prima o poi capita il periodo troppo freddo per loro. Il cibo invece non dovrebbe essere un grosso problema, perché mi pare che siano per la maggior parte piuttosto polifagi ed adattabili. Lo stesso discorso vale, più in generale, per tutti gli insetti di origine tropicale o equatoriale, ma non per quelle specie che, pur essendo esotiche, sono comunque adattate ad un clima con variazioni stagionali, e ad una stagione fredda simile alla nostra. Non per niente la maggior parte delle specie aliene che si sono adattate vengono dalla Cina o dal Nord America, mentre ben poco dai tropici (fatta eccezione per qualche specie che vive nelle derrate alimentari o nelle nostre case, in cui le temperature invernali risentono ben poco di quelle esterne).
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Daniele Maccapani
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Inviato: 16/07/2012, 12:23 |
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57 Messaggi: 4281 Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
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Julodis ha scritto: Ora, da una bambina che libera degli insetti stecco, si può comprendere Infatti, appena me l'aveva detto, il mio primo istinto era stato di prendere una pagaia (eravamo agli scout e stavamo accompagnando i più piccoli in canoa...) e dargliela in testa , ma poi, mantenendo la calma, le ho solo detto di non farlo più perchè è percioloso per l'ambiente... Julodis ha scritto: Comunque, tornando al discorso Fasmidi, credo che molto probabilmente le specie tropicali abbiano problemi da noi, almeno in Italia settentrionale, a superare l'inverno. Speriamo bene, l'ultima cosa che vorrei è che degli insetti stecco di 10 cm e oltre arrivati da chissà dove iniziassero a divorare tutti i rovi del Bosco della Mesola !
_________________ "Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell) Daniele
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