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Liatongus
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Inviato: 13/07/2020, 15:39 |
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Iscritto il: 03/04/2016, 15:25 Messaggi: 620 Località: Creazzo (VI)
Nome: Giulio Montanaro
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Gli Onitini, nonostante una relativa omogeneità nella forma generale del corpo, comprendono a mio modesto parere alcuni degli Scarabeidi più belli. In Asia e nel Paleartico ci sono solo 3 generi appartenenti a questa tribù, ma l'Africa ne conta ben 18, di cui 15 endemici. Heteronitis, esclusivamente africano, è un genere molto caratteristico per vari motivi: le grandi dimensioni (25-40mm, superate solo dai Megalonitis), il ricco armamentario di spine e protrusioni presenti nei maschi e, soprattutto, la grossa cresta pentagonale presente sul vertice del capo delle femmine, accompagnata da una depressione anteriore del pronoto. Le 5 specie di Heteronitis popolano le savane secche e sono probabilmente tutte associate all'elefante, ma, con la progressiva rarefazione dei pachidermi, alcune sembrano starsi adattando agli escrementi di altri non ruminanti, come cavalli e asini. H. castelnaui è la specie più diffusa, essendo nota di quasi tutta l'Africa meridionale e orientale. Nei maschi non c'è un singolo arto che non sia modificato: profemori spinati e con una grossa apofisi anteriore allungata e concava, protibie spinate ventralmente, mesotibie e metafemori dentati/spinati, metatibie con una strozzatura interna. Dulcis in fundo, il prosterno ha una grossa apofisi a forma di àncora. Non ho ancora letto niente di approfondito sugli Onitini, ma tutte queste spine dovrebbero servire a "sequestrare" la partner più che non a combattere coi maschi rivali, funzione quest'ultima per la quale sono normalmente usate le corna (presenti, uniche eccezioni onitine, in Bubas e Anonychonitis). La cresta delle femmine è invece usata verosimilmente nella competizione per le risorse. Alla forma si aggiunge pure il bel colore nero con deboli riflessi metallici bluastro-verdastri. Non so voi, ma io lo trovo uno dei più bei mangiamerd* che ci siano. maschio, 38mm femmina, 36mm
_________________  Giulio
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fabry80
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Inviato: 13/07/2020, 17:14 |
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Iscritto il: 23/02/2011, 15:57 Messaggi: 649
Nome: fabrizio fabbriciani
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Ciao Giulio,belli davvero.Mi immagino che brulichio in quelle " fatte " nella savana  .Per me i margiamerd* sono tutti belli,piccoli o grandi.Questo mi sembra una sorta di Mega-belial  .Comunque anche i nostrani non son da meno 
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37formichine
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Inviato: 13/07/2020, 17:53 |
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Iscritto il: 12/03/2020, 14:28 Messaggi: 240
Nome: Antonio Simonis
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fabry80 ha scritto: : .Comunque anche i nostrani non son da meno  Condivido il commento e concordo molto con l'ultima frase! Ricordo un paio di Chironitis furcifer eutelici (mi sembra fossero sardi) che sembravano avere sui profemori le spade di qualche eroe fantasy!! Sono colpito invece da quanto scrive Giulio sul significato di queste strutture. Ero convinto, ma non so dire se l'avevo letto e dove, che servissero per aumentare la quantità di "pabulum" trasportato. Se non ricordo male, ma qui Giulio mi può aiutare, gli Onitini non si cibano direttamente nelle "fatte" ma ne interrano in quantità prima di utilizzala. Vivendo in luoghi soggetti ad essiccazione veloce, è evidente che più ne trasporti in ogni giro più sei avvantaggiato. (Questa almeno è la spiegazione che ricordo). Ciao Antonio
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Honza
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Inviato: 13/07/2020, 19:19 |
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12 Messaggi: 5123 Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
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Heteronitis castelnaui (Harold, 1862) Afrotropical(Republic Democratic Congo, Rwanda, Tanzania, Zimbabwe, Mozambique, Namibia, Botswana, Republic South Africa:Mpumalanga, Gauteng, KwaZulu Natal, Limpopo, Kenya) Heteronitis pauliani Janssens, 1942 Afrotropical(Chari, Ghana, Ivory Coast, Chad) Heteronitis ragazzii (Fairmaire, 1893) Afrotropical(Ethiopia) Heteronitis tricornutus (Fairmaire, 1891) Afrotropical(Somalia, Kenya) Heteronitis tridens (Castelnau, 1840) Afrotropical(Senegal, Republic Democratic Congo)
_________________ Research Fields Taxonomy, ecology, biomonitoring , faunistic of Staphylinidae
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Liatongus
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Inviato: 13/07/2020, 20:17 |
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Iscritto il: 03/04/2016, 15:25 Messaggi: 620 Località: Creazzo (VI)
Nome: Giulio Montanaro
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37formichine ha scritto: fabry80 ha scritto: : .Comunque anche i nostrani non son da meno  Condivido il commento e concordo molto con l'ultima frase! Ricordo un paio di Chironitis furcifer eutelici (mi sembra fossero sardi) che sembravano avere sui profemori le spade di qualche eroe fantasy!! Ah ma son d'accordo con voi ragazzi, mica è una gara. Sono il primo a emozionarmi anche davanti a certi mini Onthophagus inermi o ai Cheironitis (gruppo che amo visceralmente), per non dire altro. Diciamo che in questo caso le grandi dimensioni amplificano brutalmente la bellezza di una forma così complessa, e creano l'effetto di una grossa bestia guerriera  37formichine ha scritto: Sono colpito invece da quanto scrive Giulio sul significato di queste strutture. Ero convinto, ma non so dire se l'avevo letto e dove, che servissero per aumentare la quantità di "pabulum" trasportato. Se non ricordo male, ma qui Giulio mi può aiutare, gli Onitini non si cibano direttamente nelle "fatte" ma ne interrano in quantità prima di utilizzala. Vivendo in luoghi soggetti ad essiccazione veloce, è evidente che più ne trasporti in ogni giro più sei avvantaggiato. In realtà, Antonio, non sono assolutamente certo della mia spiegazione. Ho sempre creduto che il significato delle spine e delle protibie con lo sperone saldato fosse quello, ma potrebbe essere un trip tutto mio perché non sono affatto sicuro d'averlo letto da qualche parte. Credevo agissero in una qualche tattica di "sottrazione" fisica delle femmine, per agganciarle e non lasciarle andare. Stessa strategia che ho sempre creduto attuassero i maschi di certe specie con lunghi arti anteriori, tipo gli Euchirini, sui quali comunque non so nulla. Quadrava come strategia alternativa al combattimento usato (immagino) dai Bubas e dagli Anonychonitis, che hanno corna, e tibie piuttosto corte. Ultimamente sto leggendo lavori d'insieme sui coprofagi, ma non ho ancora letto granché sul comportamento di nidificazione (tipo Halffter & Edmonds), per cui vado a intuizioni che potrebbero essere, come in questo caso, ingenue. Sul nesting behaviour degli Heteronitis però ho letto un lavoro, che ho appena rinfrescato: il maschio è quello che porta dentro il pabulum a ritmo serrato, talvolta aiutandosi anche con le zampe mediane e posteriori, per cui mi sa che hai ragione. Mi fa comunque specie che la funzione sia sempre solo quella, perché in certe specie (per es. di Onitis) le spine hanno una forma davvero simile a quelle di bestie come questa. La cosa mi interessa moltissimo e mi informerò (se ti viene in mente qualche lavoro che ne parla fammi sapere). Honza ha scritto: Heteronitis castelnaui ... Jan, sono invidioso come sempre. Occhio però che quei due " Heteronitis audens" non lo sono; l' audens è un Cheironitis, e quelli hanno tutta l'aria di essere veri Heteronitis. Anche l' Onitis aethiops non mi pare lui (se lo fosse sarebbe rarissimo), ma piuttosto qualcosa nelle vicinanze di Onitis fulgidus. Detto questo... 
_________________  Giulio
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Honza
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Inviato: 13/07/2020, 21:48 |
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Iscritto il: 09/11/2009, 14:12 Messaggi: 5123 Località: Hradec Kralove,Czech republik
Nome: Jan Matějíček
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Liatongus
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Inviato: 14/07/2020, 9:49 |
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Iscritto il: 03/04/2016, 15:25 Messaggi: 620 Località: Creazzo (VI)
Nome: Giulio Montanaro
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Honza ha scritto: Sì, l' audens era stato erroneamente incluso negli Heteronitis, ma è un Cheironitis (vedi Janssens 1951, 1952). La sezione sugli Scarabeidi di catalogueoflife, curata da Paul Schoolmeesters, è di norma molto accurata.
_________________  Giulio
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37formichine
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Inviato: 14/07/2020, 23:52 |
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Iscritto il: 12/03/2020, 14:28 Messaggi: 240
Nome: Antonio Simonis
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Ciao Giulio, non ne sono certo, ma mi sembra che quello che scrivevo è un'idea che deriva dalla lettura di qualche lavoro di Halffter e/o Zunino. In parte forse anche da discussioni personali fatte con lui all'epoca dell'Università, quando a me sembrava un'eresia ammettere la possibilità di strutture esoscheletriche "clamorose" prive di funzione e semplicemente sintomo della grande plasticità e potenzialità evolutiva degli insetti (come lui spiega nel suo quaderno sull'evoluzione degli insetti - quello della Loescher). Ricordo una discussione in cui mi aveva ipotizzato l'esistenza di tre tipologie di apofisi ben diverse: per la competizione sessuale (tipo le mandibole dei cervi volanti), per funzionalità particolari (tipo l'organo del "click" degli elateridi o, qui i ricordi sono meno netti, le apofisi degli arti dei coprofagi per il trasporto dello sterco) o del tutto "inutili" - per quanto a nostra conoscenza -. Quest'ultimo era il punto caldo che facevo molta fatica ad accettare e su cui si era poi incentrata la discussione. Per temperamento continuo a ritenere che tutte queste strutture debbano avere un qualche significato. Magari semplicemente hanno effetto sui meccanismi di selezione sessuale da parte delle femmine... "i maschi cornuti piacciono di più" e... "più son cornuti meglio è". Con un meccanismo compensativo che non indirizza l'evoluzione verso un continuo aumento delle strutture a causa degli svantaggi che queste possono portare, per esempio nella mobilità (un po' come il famoso paradosso dell' uccello Argo). Certo il permanere nel tempo, all'interno di una stessa specie, sia delle forme euteliche che di quelle ipoteliche, pone un bel quiz. Se trovi la soluzione... sono curioso!. Ciao Antonio
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Liatongus
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Inviato: 16/07/2020, 10:44 |
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Iscritto il: 03/04/2016, 15:25 Messaggi: 620 Località: Creazzo (VI)
Nome: Giulio Montanaro
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Caro Antonio, L'apparente inutilità di alcune strutture è un argomento che intriga parecchio anche me, e con cui mi è capitato di discutere brevemente con un professore. Il caso più intrigante secondo me riguarda i tubercoli/gibbosità cefalici o pronotali che ci sono in varie specie di Scarabeoidei (e che potrebbero essere gli omologhi delle grosse corna di Dinastini, Scarabeini e altri): servono a qualcosa o sono lì per caso, magari per qualche effetto secondario di qualche meccanismo di sviluppo di altre parti del corpo? La domanda è aperta ed intrigante.
Per quanto riguarda l'esistenza di maschi ipotelici, sono freschissimo di laurea con tesi fatta proprio sull'allometria nelle corna degli Scarabeidi, e ti posso dire che (per es. in Onthophagus taurus), i maschi ipotelici adottano strategie riproduttive alternative come lo sneaking e il female mimicry. Non avendo ottenuto abbastanza cibo da larve per raggiungere dimensioni competitive, per accedere alle femmine usano tattiche furtive in cui le corna non servono. Questo credo avvenga in diverse specie.
Riguardo a strutture come le spine degli Onitini, però, mi parrebbe strano assai che accessori così complessi, voluminosi (e credo proprio costosi) siano lì per caso. Inoltre sono espressi solo nei maschi, quindi qualche vantaggio in ambito sessuale lo devono avere. Trovo molto verosimile un impiego nell'approvvigionamento del cibo: maschi in grado di produrre spine più grosse sono migliori sia perché danno alle femmine un vantaggio diretto, cioè raccattano più cibo per la prole, che un eventuale vantaggio indiretto, nella misura in cui maschi in grado di esagerare le dimensioni delle spine segnalano efficacemente la loro buona qualità, un po' come l'argo che hai citato. A questo potrebbe aggiungersi, magari in alcune specie, senza contraddizioni, anche una funzione di ancoraggio alle femmine come avviene in specie di altri gruppi.
Tanta carne al fuoco, e mi sto ripetendo, pardon. Sarebbe da farci un lavoro - se non è già stato fatto - sull'uso degli accessori degli Onitini, e pure su quelli di certi Onthophagini tipo Euonthophagus e Mimonthophagus, anche se non sono appariscenti come le corna.
Il libretto di Zunino della Loescher non lo conoscevo. Me lo procurerò, grazie d'avermelo segnalato.
_________________  Giulio
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37formichine
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Inviato: 16/07/2020, 21:51 |
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Iscritto il: 12/03/2020, 14:28 Messaggi: 240
Nome: Antonio Simonis
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37formichine ha scritto: Riguardo a strutture come le spine degli Onitini, però, mi parrebbe strano assai che accessori così complessi, voluminosi (e credo proprio costosi) siano lì per caso. Caro Giulio, non posso che essere d'accordo: strutture complesse sugli arti (quindi manovrabili!!) mi aspetto che abbiano una funzione (o anche più d'una). Forse anche quelle sul capo... ho dei problemi invece con alcune cose che puoi trovare sul pronoto. Andando tra i miei amati "piccoli", ti allego una foto (non è granchè, puoi trovarne certo di migliori) di un maschio eutelico di Drepanocerus abyssinicus (sempre che non l'abbiano spostato di genere). La cosa pazzesca non sono le due lamine dirette in avanti in cui si trasformano le carene pronotali, ma il fatto che in corrispondenza del disco le due carene formano un arco pervio (sono chiuse invece nei meno "estremi"). Puoi passarci uno spillo sotto!!! Ho passato del bel tempo a guardarmeli ma non sono riuscito ad immaginarne nessuno scopo, se non che "alle sue ragazze piaccia di più così" :-) (E come questo anche altri Oniticellini, sfoderano caratteristiche davvero singolari... ma che lo dico a fare? Il tuo nick è LIATONGUS!!). Comunque, in realtà, non è per questo che ti scrivevo, ma per dirti che se hai messo o metterai la tua tesi in rete, mi farebbe molto piacere leggerla. Nel caso, se mi mandi il link te ne sarò grato. Ciaooo Antonio

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Liatongus
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Inviato: 17/07/2020, 16:09 |
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Iscritto il: 03/04/2016, 15:25 Messaggi: 620 Località: Creazzo (VI)
Nome: Giulio Montanaro
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37formichine ha scritto: Andando tra i miei amati "piccoli", ti allego una foto (non è granchè, puoi trovarne certo di migliori) di un maschio eutelico di Drepanocerus abyssinicus (sempre che non l'abbiano spostato di genere). La cosa pazzesca non sono le due lamine dirette in avanti in cui si trasformano le carene pronotali, ma il fatto che in corrispondenza del disco le due carene formano un arco pervio (sono chiuse invece nei meno "estremi"). Puoi passarci uno spillo sotto!!! Ho passato del bel tempo a guardarmeli ma non sono riuscito ad immaginarne nessuno scopo, se non che "alle sue ragazze piaccia di più così" :-) Di questa bellissima bestia ho anch'io un esemplare (o abyssinicus o una specie simile; il genere ora dovrebbe essere Ixodina). Nulla da aggiungere, strutture del genere lasciano sbigottiti e potrebbe essere come dici tu. Non saprei proprio che pensare, né se qualche osservazione in vivo potrebbe aiutare a capirlo.. 37formichine ha scritto: Comunque, in realtà, non è per questo che ti scrivevo, ma per dirti che se hai messo o metterai la tua tesi in rete, mi farebbe molto piacere leggerla. Nel caso, se mi mandi il link te ne sarò grato. Con grande piacere  Ti invio il pdf.
_________________  Giulio
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