Forum Entomologi Italiani

Vedo che sul forum non è ancora presente un'immagine di questa bella specie.

Si tratta di uno dei più vecchi coleotteri da me raccolti, a suo tempo il cartellino lo ricavai ritagliando un pezzetto di plastica trasparente di un coperchio di una scatola da camice e per colla utilizzai, ahimè, dell'attak ma ancora non avevo minimamente idea di cosa fosse l'entomologia

Purtroppo questa specie l'ho incontrata pochissime volte, tutte tra il 1994 e il 1995 e sicuramente in uno dei due siti non è più presente.

L'esemplare della foto l'ho raccolto all'interno della basilica di Asciano, una vecchia chiesa romanica costruita in travertino e cotto.
Una volta era molto umida, nelle fessurazioni delle pareti c'erano tante piccole chiocciole allungate e spesso si trovavano degli julidi (ricordi da ex chierichetto ).
In quegli anni sono riuscito a reperire un solo esemplare "sano" e nel biennio ne avrò visti meno di una decina schiacciati. Poi hanno deciso di mettere un riscaldamento a pavimento; hanno disfatto tutto il vecchio impiantito e.... non c'è più traccia di forme di vita

Altri esemplari, sempre acciaccati, e quindi non li raccolsi credendo che si trattasse di una specie comune, li ho incontrati a Serre di Rapolano, nei pressi della vecchia Grancia; ma anche questo complesso di palazzi è oggi un luogo turistico "risanato" pertanto dubito che l'Akis italica sia sempre presente

Lunghezza dell'esemplare: circa 23 mm.

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Andrea

Bella bestia che, a dispetto del nome, in Italia non è per niente comune, anzi ...

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/

Specie bellissima, molto interessante, sicuramente rara. Ne conosco pochissimi reperti di Toscana e Lazio, per lo più di esemplari isolati (solo di Roma-città ne ho visto qualche esemplare in più, comunque di cattura non recentissima).
E' strettamente antropofila e credo che nei comuni con centro storico antico del Senese, Aretino, Chianti, Valdarno, ecc., possa essere molto più diffusa di quanto non appaia.
Andrea, ad Asciano quasi certamente c'è ancora. Devi cercarla con trappole a caduta (innescate con croste di formaggio, o altro) lungo mura medievali, chiese, castelli, ruderi, vecchie cantine, ecc.; anche pievi e monasteri in campagna possono essere colonizzate da questa specie. Probabilmente è attiva dalla primavera all'autunno, tranne le popolazioni più "casalinghe", che probabilmente girano tutto l'anno.

Ciao
Piero

Bene Pietro, cercherò di individuare qualche posto idoneo; possibilmente non raggiungibile dai ratti che, nel centro storico di Asciano, purtroppo non mancano.

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Andrea

Un ritrovamento del tutto inatteso.

Dopo anni di ricerche infruttuose ecco che, quando meno te lo aspetti, trovi quello che non cerchi

Questa mattina sono stato invitato alla Prima Comunione di un mio caro amico; la funzione religiosa si è tenuta nella basilica di Asciano, luogo dove una ventina di anni fa raccolsi l'unico esemplare di Akis italica attualmente in mio possesso.
Più recentemente, proprio in seguito a questa discussione, sono tornato a cercare la bestiola trappolando più luoghi che ritenevo appetibili senza però ottenere il minimo risultato. Dopo una stagione di insuccessi ho desistito pensando che la bestiola fosse scomparsa.
Poi questa mattina, alla fine della celebrazione religiosa, vado per prendere il mio marsupio che avevo appoggiato su di un moderno portaombrelli a forma di parallelepipedo alto una sessantina di centimetri, largo 30 centimetri e lungo un metro. Nel prendere il marsupio lo sguardo mi si sofferma sul fondo del porta ombrelli e rimango per qualche secondo a bocca aperta
Due esemplari di Akis italica "rinseccoliti" giacevano sul fondo. Senza pensarci due volte ho lestamente infilato il braccio nel porta ombrelli e non curante del pienone della chiesa (tanto ormai ad Asciano mi conoscono ) ho raccolto le ambite prede. Con mia sorpresa le due bestiole erano ancora vive anche se la più grande (una femmina) ha una zampa rotta e probabilmente erano debilitate. Le pareti lisce di metallo del porta ombrelli hanno funzionato da trappola e non sono potute scappare.
Visto che la celebrazione era già finita ho fatto il giro degli altri porta ombrelli presenti in chiesa ma non ho trovato nulla
Ora le due bestiole le ho "momentaneamente" reidratate e rifocillare e soprattutto il maschio sembra di godere un un'ottima salute. Proprio quest'ultimo è tutto il giorno che si è attaccato al "soffitto" del recipiente e non sembra aver voglia di stare in basso.

In conclusione, e chiudo qui questa breve cronistoria, l'Akis italica che credevo scomparsa dal mio paese è sempre presente...... Con quale abbondanza...... Chi sa.....

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Andrea

Bel colpo! E' da un pezzo che non ne vedo più.

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Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/