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Tommaso Lisa
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Inviato: 02/11/2019, 0:56 |
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02 Messaggi: 153 Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
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Chiedo conferma si tratti di Meloe autumnalis. Sono incuriosito dal fatto che, assai simile a proscarabaeus, sposti però da marzo a ottobre il ciclo vitale. Mi domando come sia possibile: quale imenottero parassiti e che ciclo vitale abbia questa specie. Sul web non ho trovato notizie e non sono in possesso di pubblicazioni specializzate. Sarei grato a chi è dedito ai Meloidi se mi potesse indicare qualche studio che spieghi come abbia fatto ad evolversi una specie a stagionalità invertita. Grazie e a presto
_________________ Tommaso Lisa
"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione." Slavoj Žižek
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Clickie
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Inviato: 02/11/2019, 1:53 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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La Fauna di Marco Bologna.
Meloe autumnalis è davvero autunnale, ne ho una lunga serie raccolta sotto gli occhi di Piero Leo alla Giara di Gèsturi.
Mangiuchiavano rosette basali di Compositae, ne ho raccolte fino ad avere vesciche sulle mani.
Evidentemente, hanno i loro Imenotteri. A.
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Tommaso Lisa
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Inviato: 02/11/2019, 12:08 |
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02 Messaggi: 153 Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
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Grazie per la testimonianza e il bel ricordo.
Calibro meglio il senso del mio stupore (da neofita tutto mi stupisce):
Se proscarabaeus sfarfalla a marzo, depone subito dopo, i triungulini si schiudono, è maggio, vanno nelle cellette, si schiudono dentro, mangiano il miele prima e la larva poi, e le bellissime pagine di Fabre sul Sitaris muralis, svernano - svernano - e poi si schiudono l'anno dopo, e il cerchio si chiude, ecco...
SE il ciclo è questo
Autumnalis si accoppia depone le uova e ... poi? Svernano le uova? Oppure l'adulto? Perché ora di fiori non ce ne sono, non ne vedo neppure uno, e neppure di imenotteri...
Appurato che dell'autumnalis mi manca cognizione del ciclo evolutivo, lo stupore è:
Due specie quasi identiche evolvono due cicli evolutivi su "mezze stagioni" opposte. Come, in che maniera è stato possibile?
Presuppongo che la normalità sia schiudersi a marzo, e che l'autumnalis abbia poi occupato una nicchia libera, particolare, quella dell'autunno, e abbia evoluto una sua particolare ciclicità eccentrica rispetto alla maggior parte degli altri meloidi.
Ecco, come è accaduto ciò?
Forse da umanista sbaglio metodo, forse è tutto più semplice (è così perché è così e basta) però se qualcuno mi aiutasse a capire, indicando link e studi sarei contento di soddisfare la mia curiosità...
A presto
_________________ Tommaso Lisa
"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione." Slavoj Žižek
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gabrif
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Inviato: 04/11/2019, 20:01 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3113 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Tommaso Lisa
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Inviato: 05/11/2019, 22:17 |
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02 Messaggi: 153 Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
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Grazie davvero, Gabriele! Prima di leggere l'articolo (datato - 1914 - ma se me lo segnali immagino sia sempre valido) ti chiedo come hai fatto a trovarlo. Ammetto che non sono stato quattro giorni consecutivi digitare M. autumnalis - come immagino neppure tu - ma io le due o tre volte che mi sono messo a cercare con google non ho trovato articoli che diano risposte soddisfacenti... Dove sbaglio nel metodo di ricerca? Hai suggerimenti da darmi in merito agli strumenti (motori di ricerca, siti, repertori bibliografici) di cui dovrei avvalermi per arrivare alle fonti giuste? Ma vado, sono troppo curioso di capire se in queste pagine di cento anni fa c'è la risposta ai miei quesiti...
_________________ Tommaso Lisa
"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione." Slavoj Žižek
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Maurizio Bollino
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Inviato: 05/11/2019, 22:35 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8155 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Allego qui il PDF del lavoro di Cros, così semplifico la vita a chi fosse interessato.
_________________ Maurizio Bollino
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Tommaso Lisa
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Inviato: 05/11/2019, 23:05 |
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02 Messaggi: 153 Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
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Quindi sverna, come era piuttosto prevedibile, l'uovo... Non trovo in nessuna delle due parti in cui è diviso l'articolo una spiegazione evoluzionistica (come ovvio, considerato l'anno in cui è stato scritto) che spieghi in quale maniera i Meloidi si siano divisi tra quelli che compaiono in primavera e gli altri in autunno. Una causa, un motivo che ha originato questa scissione dev'esserci. Rimango comunque basito dagli entomologi di fine Ottocento e inizi Novecento: riuscire ad allevare Meloidi e studiarne il ciclo vitale nel 1909 (!) in Nord Africa (!!!) doveva essere difficilissimo... Chiudo infine con una CURIOSITA' MORBOSA: Siccome su Monte Morello sono molto frequenti anche le Timarche, proprio quel giorno avevo pensato: "ma guarda come la Timarca assomiglia al Meloe... non ci avevo mai pensato... e chissà se anche loro non si scambiano a volte l'uno per l'altro..." Ed ecco qua, infatti, uno dei rari casi di accoppiamento interspecifico: http://www.fragmentaentomol.org/index.p ... ew/260/267Magari, se volessi fare l'entomologo vero, o il guardone, meriterebbe tornare su e vedere se riesco a osservarli...
_________________ Tommaso Lisa
"La realtà non è direttamente sé stessa, essa si presenta attraverso la sua incompleta o fallita simbolizzazione." Slavoj Žižek
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gabrif
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Inviato: 06/11/2019, 11:57 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3113 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Cita: Ammetto che non sono stato quattro giorni consecutivi digitare M. autumnalis - come immagino neppure tu - ma io le due o tre volte che mi sono messo a cercare con google non ho trovato articoli che diano risposte soddisfacenti... Ciao Tommaso, sono andato a riguardare la cronologia, e il riferimento all'articolo di Cros era in un link della sesta pagina di Google per "Meloe autumnalis": https://www.persee.fr/doc/bsef_0037-928x_1915_num_20_1_25699. Una volta che hai una citazione bibliografica antica, il primo posto dove cercare è sicuramente la Biodiversity Heritage Library https://www.biodiversitylibrary.org/, che aggrega anche i contenuti di altri siti, quale quello del Real Jardín Botánico https://bibdigital.rjb.csic.es/ dove ci sono i volumi del Bulletin de la Société d'histoire naturelle de l'Afrique du nord. Fatto. G.
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Marco A. Bologna
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Inviato: 28/03/2020, 12:30 |
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Iscritto il: 10/06/2010, 16:05 Messaggi: 798
Nome: Marco A. Bologna
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ciao, la biologia è riassunta nella Fauna d'Italia. Marco B
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Tommaso Lisa
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Inviato: 29/03/2020, 12:04 |
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Iscritto il: 08/11/2018, 0:02 Messaggi: 153 Località: Firenze
Nome: Tommaso Lisa
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Marco A. Bologna ha scritto: ciao, la biologia è riassunta nella Fauna d'Italia. Marco B Grazie Marco, non mi sfugge la biologia, lo sviluppo del Meloide, bensì il processo evolutivo che ha portato alcuni Meloidi a compiere il ciclo a primavera, altri in autunno. Solo a me continua a sembrare eccezionale questo aspetto - come mille altri, beninteso - questa evoluzione? Questa biforcazione nelle cosiddette "mezze stagioni", con ciò che comporta (dato che la fioritura è comunque prevalentemente primaverile)? Mi domanderei: sono venuti prima i Meloidi primaverili (come sarebbe più ovvio) o quelli autunnali, e per quale motivo hanno elaborato questo comportamento? Ci sarà stato qualche motivo contingente che ha indirizzato ciò, o è stato il caso? Questo è il senso della questione, e ancora nessuno ha dato una risposta o un riferimento bibliografico...
_________________ Tommaso Lisa
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gabrif
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Inviato: 29/03/2020, 15:35 |
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59 Messaggi: 3113 Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
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Un motivo che ha indirizzato?? Mmmm, porre la questione in questi termini ha poco senso. Nessuno indirizza niente, al massimo possiamo dire a posteriori che la stagione senza Meloe offriva una nicchia ecologica vuota. Le nicchie ecologiche vuote possono essere occupate da mutazioni di specie esistenti, queste occupazioni creano altre nicchie (per i predatori fuori stagione, eccetera) e così ad infinitum, o quasi -- finché arriviamo noi e gli insetticidi. Un grande classico raccomandato per passare un'ora in questi tempi di confinamento: l'omaggio a Santa Rosalia http://faculty.jsd.claremont.edu/dmcfarlane/bio146mcfarlane/papers/Homage%20to%20Santa%20Rosalia.pdf. G.
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Marco A. Bologna
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Inviato: 13/04/2020, 9:04 |
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Iscritto il: 10/06/2010, 16:05 Messaggi: 798
Nome: Marco A. Bologna
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Caro Tommaso, tieni presente che nella Regione Palearctica abbiamo altre specie autunnali o invernali, tutte nel sottogenere Eurymeloe, ma in Nord America ci sono specie autunnali anche nel sottogenere Meloe. Da quello che si sa, alcune svernano come pupa.
Ciao, Marco
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Clickie
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Inviato: 13/04/2020, 22:10 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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La fenologia autunnale degli adulti di molti Coleotteri incuriosisce, è vero.
Conclamata quella dei Cebrio sensu stricto, delle Elaphocera, ecc., che sembra legata all'ammorbidimento del suolo per le piogge.
Tra gli Elateridae, a parte i Cebrio, vari esempi come certi Athous o Odontoderus.
La "finestra di volo" degli adulti di certe bestie dev'essere estremamente ridotta, ne pubblicherò un caso tra gli Eucnemidae, vistosissimo e per fortuna ragionevolmente ben documentato.
Potrebbe avere a che fare con le migrazioni stagionali degli uccelli, spesso superpredatori di Coleotteri ? Potrebbe, così come la "scelta" di molti Coleotteri del volo crepuscolare, nello spazio "vuoto" tra rondini e Chirotteri.
Ma sono solo chiacchiere che ronzano in testa, prendile così. A.
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Clickie
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Inviato: 13/04/2020, 22:19 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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Cita: la fioritura è comunque prevalentemente primaverile Questo mi pare errato. In autunno moltissime erbacee, dove i triungulini si arrampicano sgomitando per attendere il vettore, fioriscono nella ben nota "seconda primavera". Ed i possibili vettori continuano a circolare allegramente. Nel 2018 e 2019, tornando dalla Sardegna, sui Monti della Tolfa (basse colline, in realtà) erano rifioriti pure i perastri ed alcuni biancospini, appiedi ovunque in piena attività. A.
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Clickie
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Inviato: 13/04/2020, 22:20 |
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21 Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
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appiedi
apoidei, porco correttore !
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