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Sparedrus orsinii A.Costa, 1852 Dettagli della specie

10.VII.2020 - ITALIA - Toscana - SI, Loc. Tocchi, Monticiano.


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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 26/07/2020, 10:07 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Entomarci ha scritto:
Perchè è così: mi e ci piace. E lasciamo perdere la scienza per una volta, che di scientifico nella collezione non c'è niente. Basterebbe in tal senso l'holotypus depositato in un museo, se non addirittura una fotografia (Danylevsky ci descrive le specie sulla base di foto, e non solo lui...). E anche volendo andare oltre, ma quale contributo darà mai alla Scienza sapere le mille variazioni di un dorcadion o di una farfalla? Mica stiamo parlando di curare il cancro, suvvia.


Marcello, non condivido questa riflessione. Anzitutto, non vedo una necessaria dicotomia fra piacere e studio (inteso come scienza). Anzi le due cose sono due facce della stessa medaglia.
Secondo: penso che il ragionamento "ma quale contributo mai darà [...]" parta da assunzioni sbagliate. La scienza non procede necessariamente con lo scopo di risolvere problemi, ma con quello di fornire spiegazioni e informazioni. Non esiste solo la ricerca applicata, ma anche quella pura... che potrebbe diventare applicata un domani. Ma che i risvolti pratici ci arrivino oppure no, la molla che ci spinge è il desiderio di conoscenza, che a sua volta scaturisce dalla necessità di appagare la nostra curiosità. Ecco la medaglia di cui sopra: apprendiamo perchè ci piace farlo, e dalle informazioni apprese riusciamo a trarne vantaggio. Ed eccoci qui, siamo noi, esseri umani.
La curiosità è uno dei tratti fondamentali che ci caratterizza come umani, premiato dalla selezione. Ci ha preso per mano che eravamo scimmioni, nella Rift Valley, e ci ha portato sulla luna.


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MessaggioInviato: 26/07/2020, 18:59 
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02
Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
Glaphyrus ha scritto:
Entomarci ha scritto:
Perchè è così: mi e ci piace. E lasciamo perdere la scienza per una volta, che di scientifico nella collezione non c'è niente. Basterebbe in tal senso l'holotypus depositato in un museo, se non addirittura una fotografia (Danylevsky ci descrive le specie sulla base di foto, e non solo lui...). E anche volendo andare oltre, ma quale contributo darà mai alla Scienza sapere le mille variazioni di un dorcadion o di una farfalla? Mica stiamo parlando di curare il cancro, suvvia.


Marcello, non condivido questa riflessione. Anzitutto, non vedo una necessaria dicotomia fra piacere e studio (inteso come scienza). Anzi le due cose sono due facce della stessa medaglia.
Secondo: penso che il ragionamento "ma quale contributo mai darà [...]" parta da assunzioni sbagliate. La scienza non procede necessariamente con lo scopo di risolvere problemi, ma con quello di fornire spiegazioni e informazioni. Non esiste solo la ricerca applicata, ma anche quella pura... che potrebbe diventare applicata un domani. Ma che i risvolti pratici ci arrivino oppure no, la molla che ci spinge è il desiderio di conoscenza, che a sua volta scaturisce dalla necessità di appagare la nostra curiosità. Ecco la medaglia di cui sopra: apprendiamo perchè ci piace farlo, e dalle informazioni apprese riusciamo a trarne vantaggio. Ed eccoci qui, siamo noi, esseri umani.
La curiosità è uno dei tratti fondamentali che ci caratterizza come umani, premiato dalla selezione. Ci ha preso per mano che eravamo scimmioni, nella Rift Valley, e ci ha portato sulla luna.


Per carità, io per primo credo nella vita teoretica di aristoteliana memoria! La scienza anche come puro piacere, e infatti è così che la pratico. Cercando di accontentarmi, e a volte perchè no, di farmi bastare una bella foto. E lo dice uno che ha 14.000 cerambicidi in collezione, ma sono sincero quando mi chiedo chi mai avrà bisogno delle mie serie di esemplari e per quale scopo. Hai detto bene, la scienza serve a rispondere alle famose domande aporetiche. Ma forse potremmo rispondere lo stesso con un atteggiamento diverso, meno "commerciale". Parlo per me e in primis riferendomi a quella mania compulsvia che a volte mi spinge all'entomoingordigia :) :birra:

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Marci
"S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo,
S'i fosse vento, lo tempesterei,
S'i fosse acqua, i' l'annegherei
s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).


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MessaggioInviato: 26/07/2020, 19:01 
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Nome: Marcello Benelli
Clickie ha scritto:
Cita:
Una cosa il Covid buona l'ha fatta, comunque. Ha rallentato quella mercificazione di cui tutti eravamo un po' troppo malati utimamente


Ma certo che no. Si recupererà il tempo perduto.

Corriamo "davanti" al treno, non più "dietro", i binari già stesi parecchio tempo fa.

Non sarà un virus a invertire l'inerzia della storia. Pardòn, Storia.

Mi gratto a rosso ravanello, ma hai chiesto come la vediamo.

La vedo così. Ciao, A.


Comunque, su una cosa siamo d'accordo: se pensi che fumare fa male, anche se ogni tanto ti accendi una paglia magari ti limiti a quella anziché passare a 20 al giorno. Se te la racconti, sai dove finisci poi... Capisci cosa intendo? Dalla consapevolezza nasce il senso del giusto, chiamala metriopatia tu che sei un filosofo :birra:

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MessaggioInviato: 26/07/2020, 21:35 
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Iscritto il: 21/05/2009, 14:59
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Località: Casinalbo (MO)
Nome: Riccardo Poloni
Una cosa solo voglio dirla, per dire la mia posizione, per cui da anni ormai mi batto strenuamente a, almeno mi sembra, difendere un piccolo baluardo bombardato da ogni fronte. Sul baluardo c'è un entomologo che usando i propri soldi, il proprio tempo, le proprie energie e la propria conoscenza, contribuisce alla scienze, direttamente o indirettamente. Fuori quelli che dicono "uccidete gli insetti, siete cattivi" e poi però vanno al McDonald o prendono l'aereo 5 o 6 volte all'anno.
A quelli che mi dicono che la collezione e la raccolta dovrebbero essere un'esclusiva degli studiosi, rispondo che gran parte delle scoperte vengono dai dilettanti e anche da quelli che non hanno interesse a pub blicare. Quante specie nuove raccolte in qualche landa desolata da un qualche entomologo che non si occupa minimamente di pubblicare abbiamo visto? Io tante. E quante collezioni apparentemente senza scopo si sono rivelate preziosissime per ricostruire un areale storico di una specie ormai scomparsa? Tante.
Poi, come diceva Marcello, ci sono i commercianti, che vanno a prendere le stesse 20 specie da 30 anni per venderle, ma questa è un'altra storia. Io, sinceramente, anche volendo, mi stancherei.

_________________
Riccardo Poloni
La dignità degli elementi
la libertà della poesia,
al di là dei tradimenti degli uomini
è magia, è magia, è magia...
Negrita, Rotolando verso sud


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MessaggioInviato: 26/07/2020, 22:41 
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Nome: Andrea Liberto
E vai colla stornellata (l'accompagnamento è in 2/4, con due accordi separati da una quinta. L'inciso inverte gli accordi, ma sempre due sono):

Cita:
giusto, chiamala metriopatia tu che sei un filosofo :birra:


Fiore der mazzo
è difficile sortì dall'intrallazzo
Però lo sai da te, caro regazzo
io sò quer gran filosofo der lazzo"


Ma sì, il lasso, quello di Zorro, quello di Tex Willer.
I loro prendono almeno un gendarme "maldito e malandero", o un cavallo o un piccolo bovino.

Il mio lasso, orfano del divino, si accontenta di prendere un bicchieretto di vino

A un brindisi, un brindisi e mezzo :birra: :birra:


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MessaggioInviato: 26/07/2020, 23:01 
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Nome: Andrea Liberto
Dimenticavo:

mille grazie a Glaphyrus che ci ha ricordato quanto il piacere di collezionare ed il piacere di praticare la pura e semplice conoscenza, che ad ogni esemplare collezionato aumenta di un trucioletto, siano in realtà ben difficili da separare. E' questo "l'intrallazzo" dello stornello.

Abbiamo cominciato tutti come collezionisti, le nostre amate mamme ci avranno portato in un prato nella Rift Valley sotto casa, da gattonanti ……..e ZAC, vai con la collezione.

Un giorno dovremo creare una sezione apposita per raccontarci l'un l'altro l'eziologia della patologia (tiè, lo Zanichelli mi fa un baffo). E porre a confronto le prime rudimentali tecniche di raccolta, uccisione e conservazione.

Ricordate le confezioni in polistirolo del gelato Algida e gli spilli da sartoria corti-corti ?

Salutoni, A


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MessaggioInviato: 29/07/2020, 8:33 
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Clickie ha scritto:
Mi ponevo solo il problema delle trappole, del come e dove e quanto e quanto a lungo utilizzarle, un richiamo a una riflessione collettiva su un uso responsabile delle stesse.

Giusto una precisazione, nel caso non si fosse capito: era una trappola andata persa, e che casualmente ho ritrovato un anno dopo a terra tra i cespugli, dove probabilmente era finita l'anno precedente, prima che passassi a ritirarle. Normalmente non le lascio certo un anno sulla pianta, anche perchè non avrebbe molto senso lasciarcele per tutti i mesi invernali, oltre ad altre considerazioni. Tra l'altro, io sono proprio uno di quelli che di trappole ne mettono poche in ogni posto, proprio per evitare di sterminare l'intera popolazione, anche considerando, egoisticamente, che sono posti in cui torno regolarmente anche a caccia libera.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 29/07/2020, 22:16 
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Nome: Andrea Liberto
Ma certo Maurizio, il mio era solo un discorso generale.

So benissimo che hai la giusta sensibilità riguardo gli argomenti che ho sollevato, ho solo preso il tuo post come pretesto per chiacchiere più o meno oziose.

Solo che, frantumate nella trappola dimenticata, non potevano esserci delle dannatissime Vespa crabro ? Con tutto il rispetto, ce ne sono fin troppe.

Ma no, ovvio. Una torta sbriciolona di deliziosi Sparedrus….

A.


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MessaggioInviato: 31/07/2020, 17:41 
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Nome: Maurizio Gigli
Se vuoi, ne ho salvati diversi. Ora stanno in etanolo al 75% circa.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 31/07/2020, 22:01 
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Nome: Andrea Liberto
Volli, sempre volli.
Potran mai tornare molli ?

E sennò all'americana
toccherà che io l'incolli

Ciao, A


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