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Il contributo alla tassonomia dei non professionisti



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 21/03/2017, 10:33 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
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Nome: Marco Uliana
Prendo spunto da questa discussione, in cui si tratta di uno dei tanti casi in cui per ottenere un permesso di raccolta bisogna presentarsi come istituzione: una scelta senza dubbio supportata da motivazioni oggettive (es: si suppone che l'istituzione garantisca una certa affidabilità), ma che di fatto nega o ostacola fortissimamente la possibilità di contribuire all'avanzamento della scienza a chi, per scelta o per necessità, non appartiene o non riesce a figurare come istituzione scientifica riconosciuta.

E non si tratta di una perdita da poco: vi rimando a questo illuminante articolo del 2012, che non mi stanco mai di citare(*), per una valutazione oggettiva del contributo dei tassonomi amatoriali.
Cito dall'abstract:
since the 1950s, more than 770 new species are on average described each year from Europe [...]. More remarkably, over 60% of these new species are described by non-professional taxonomists.
E nel lavoro si trovano molte altre statistiche interessanti.

Impedire o ostacolare il contributo dei non professionisti all'avanzamento della tassonomia, quindi, si traduce in una GRANDE perdita per la collettività, soprattutto se si considera quanto sia in sofferenza la disciplina tassonomica presso gli enti di ricerca.

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(*) ero convinto di averne già parlato nel forum ma non ne ho trovato traccia. In caso... portate pazienza, repetita iuvant :to:


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 19:45 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
Messaggi: 5570
Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Veramente interessante questo articolo. Lo leggerò appena ne avrò il tempo.
Comunque era quasi un dato di fatto che i "non professionisti" (che poi un autodidatta può essere professionista al pari di uno che si appoggia ad un museo o a un'università), specie oggi che lavorare presso un Museo non è più tanto facile, in molti casi.
Comunque dai grafici tempo/numero di specie si notano alcune anomalie nell'andamento. Per esempio c'è stato un rallentamento lieve ma marcato delle descrizioni di nuove specie tra il 1800 e il 1850, e poi ancora subito dopo il 1950. Avete qualche ipotesi a riguardo?

_________________
La natura non conosce pause nel progresso e nello sviluppo, ed attacca la sua maledizione su tutta l'inattività.” [GOETHE]


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 20:20 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Da notare come gli autori di quell'indagine siano quasi tutti tassonomi professionisti.

Secondo me, il contributo dei tassonomi "dilettanti" è ancora maggiore di quanto emerga da un'indagine basata essenzialmente sul numero di specie descritte. Quello è solo un aspetto del fenomeno. Se si potessero analizzare i contributi non riguardanti nuove descrizioni, per non parlare dei contributi non scritti alla conoscenza dei vari gruppi, la bilancia penderebbe ancor più verso i dilettanti.
Si potrebbero poi differenziare le situazioni in diversi stati. Noi italiani, per esempio, con gli enti di ricerca nelle condizioni in cui in gran parte sono, e la relativa libertà di azione dei privati, avremo probabilmente un contributo dei dilettanti ancora maggiore che nella media degli stati europei.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 21:31 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3201
Nome: Marco Uliana
Julodis ha scritto:
Se si potessero analizzare i contributi non riguardanti nuove descrizioni, per non parlare dei contributi non scritti alla conoscenza dei vari gruppi, la bilancia penderebbe ancor più verso i dilettanti.


Immagino che sarebbe più complicato raccogliere i dati e, soprattutto, analizzarli in modo oggettivo.
Comunque nel lavoro si discute anche il contributo dei non professionisti all'istituzione di nuove sinonimie, che in proporzione è lo stesso fornito alla descrizione di specie nuove.


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 21:59 
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Iscritto il: 14/03/2009, 12:59
Messaggi: 3105
Località: Milano
Nome: Gabriele Franzini
Tra i giganti, del passato e del presente, sulle cui spalle noi tutti stiamo, i "non-istituzionali" sono moltissimi. Casualmente proprio oggi mi è arrivato il Bollettino dell'ARDE con il fascicolo sulla collezione Cassola: avvocato e giornalista. Andrebbe spiegato, agli australiani.

:hi: :hi: G.


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 22:11 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3201
Nome: Marco Uliana
gabrif ha scritto:
Andrebbe spiegato, agli australiani.


Magari fossero solo loro...


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MessaggioInviato: 21/03/2017, 23:34 
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Iscritto il: 22/09/2009, 20:44
Messaggi: 384
Nome: Leonardo Platania
Tutto vero, e poi basti pensare, come avete già detto, quanto sia difficile essere professionista, almeno in italia.
Io spero di esserlo, magari non strettamente nell'ambito della tassonomia classica, ma ugualmente è molto probabile che se le cose continuano così (Inutile dire i problemi relativi al diventare un ricercatore) non potrò esserlo.

_________________
"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza."

Dante Inf. XXVI 118-120


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