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Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale http://www.entomologiitaliani.net/public/forum/phpBB3/viewtopic.php?f=183&t=84004 |
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Autore: | f.izzillo [ 21/03/2019, 16:27 ] | ||
Oggetto del messaggio: | Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale | ||
Mi permetto di inserire sul Forum (senza specifica autorizzazione degli autori) un bel lavoro di Pagliano e Agnoli.
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Autore: | Acquarius [ 21/03/2019, 19:40 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Interessante. Per curiosità. Come si raccolgono? |
Autore: | f.izzillo [ 21/03/2019, 19:55 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Le femmine girano a terra e pungono, mi dicono, anche in maniera abbastanza dolorosa quindi o pinzetta o guanti adatti. I maschi volano e non pungono, spesso sulle ombrellifere. (Questo per la mia poca esperienza). |
Autore: | Julodis [ 23/03/2019, 21:41 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Le femmine delle specie piccole di solito si prendono anche con le mani senza eccessivi problemi. Quelle più grosse ho sempre evitato di farle arrivare a tiro delle dita. Mi sa che fanno maluccio. La maggior parte delle femmine le trovo quando attraversano terreni scoperti. In particolare, sentieri, strade sterrate e scarpate terrose. Il momento migliore è quando la superficie del suolo è piuttosto calda, ma non troppo. Invece i maschi si trovano molto meno frequentemente. A volte sui fiori o mentre svolazzano qua e là se ne vede qualche singolo esemplare. Ogni tanto arrivano la notte alla luce, UV in particolare. |
Autore: | f.izzillo [ 24/03/2019, 20:36 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Le femmine in genere cerco di bloccarle in qualche modo e poi rilasciarle cercando di farle fiondare in una provetta; le prendo praticamente tutte così. Molto più raramente con una pinzetta. |
Autore: | Sleepy Moose [ 24/03/2019, 20:58 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Julodis ha scritto: .... Mi sa che fanno maluccio..... A me è bastato sentire .... e poi vedere...... l'effetto di una grossa mutilla sul pollice di Gian Luca, in Marocco, ad Oukaimeden. Per non perderla in una piccola pietraia, l'ha presa con le mani........e lei ha colpito! Il pollice gli era diventato come di pietra. Il giorno dopo siamo poi andati in una farmacia a prendere della pomata antistaminica. Credo che il dito sia tornato alla normalità dopo quasi una settimana..... Mi è rimasta talmente impressa quella scena che io - stupidamente - non mi fido neanche a prendere i maschi con le mani ![]() |
Autore: | f.izzillo [ 24/03/2019, 21:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Sleepy Moose ha scritto: Julodis ha scritto: .... Mi sa che fanno maluccio..... A me è bastato sentire .... e poi vedere...... l'effetto di una grossa mutilla sul pollice di Gian Luca, in Marocco, ad Oukaimeden. Per non perderla in una piccola pietraia, l'ha presa con le mani........e lei ha colpito! Il pollice gli era diventato come di pietra. Il giorno dopo siamo poi andati in una farmacia a prendere della pomata antistaminica. Credo che il dito sia tornato alla normalità dopo quasi una settimana..... Mi è rimasta talmente impressa quella scena che io - stupidamente - non mi fido neanche a prendere i maschi con le mani ![]() Strano che Gin Luca non avesse il guanto "da imenottero" visto che lo porta molto spesso dato che raccoglie anche vari altri imenotteri "pungerecci"... |
Autore: | gomphus [ 25/03/2019, 23:20 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
personalmente, le femmine quando posso le prendo con l'aspiratore, se non ce l'ho mi rassegno ![]() ![]() ![]() cmq quello che è successo a gian luca è insolito, in genere le punture delle mutille sono dolorose, a volte mooooolto dolorose, ma il dolore passa rapidamente, dopo mezz'ora non ti ricordi neanche più su che dito ti aveva punto; solo una volta, a corfù, una puntura (fra l'altro, di un'insulsa Tropidotilla litoralis) mi ha fatto un male boia per un buon giorno e mezzo inoltre, non sempre pungono; ricordo tanti anni fa a lampedusa, un pomeriggio ho raccolto una dopo l'altra, con le mani, 7 femmine di Dasylabris atrata, le prime 6 non mi hanno fatto niente, la 7a non ho fatto a tempo a sollevarla da terra che mi ha arpionato (l'avevo afferrata male e mi ha preso la penultima falange, non il polpastrello), l'effetto è stato + o - come se mi avessero infilato da una parte nel dito un ago rovente e l'avessero fatto uscire dall'altra, però poco dopo era tutto passato concludo ricordando fabio invrea, che nel volume della fauna d'italia scriveva: "io ho sempre preso le femmine con le mani e non ho mai avuto inconvenienti apprezzabili"... ora, io non so quale fosse la sua capacità di apprezzare un inconveniente ![]() ![]() |
Autore: | Sleepy Moose [ 25/03/2019, 23:34 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Oddio, forse dicendo che il dito era tornato alla normalità dopo quasi una settimana ho esagerato un po' (d'altronde sono anche passati 6 anni); ripensandoci il fatto è successo ad Oukaimeden e - se non ricordo male - il giorno dopo siamo tornati a Marrakech dove abbiamo dormito due notti prima del rientro in italia, ed il dito di Gian Luca stava già meglio. Quindi l'effetto della puntura è svanito completamente dopo due/tre giorni. |
Autore: | gomphus [ 26/03/2019, 23:08 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Sleepy Moose ha scritto: ... Quindi l'effetto della puntura è svanito completamente dopo due/tre giorni. sono comunque tanti… nella maggior parte dei casi, dopo neanche un'ora è passato tutto |
Autore: | Clickie [ 27/03/2019, 1:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Risalgo con la memoria alla luminosa giornata dei tempi "de Checco e Nina"… Che posso farci, non era notte. Non una notte buia e tempestosa, era invece una giornata di marzo, grossomodo di questi tempi, primi soli e primi fiori dell'anno. Ma era un sacco di tempo fa, e da ragazzino assolutamente sprovveduto non riuscii a distinguere un apoideo bianco-nero "appallottolato" da una Tropinota; il bestio stava aggrappato a un fiore nei prati della Roma di quarant'anni fa (più prati che condomini). Allungai la mano, afferrai e mi beccai una puntura memorabile. Lì ho imparato una cosa, e non l'ho più scordata. Da allora, vi lascio volentierissimo a districarvi su quelle bestiacce maligne. Eh, no, basta. O aspiratore o niente. |
Autore: | gomphus [ 27/03/2019, 22:43 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
esagggerato ![]() ![]() corfù, tanti anni fa, ancora ragazzino inesperto ![]() ![]() selva di val gardena (BZ), poco tempo dopo: una sera mi entra in camera un icneumonide lungo e snello, rossiccio (col senno di poi, credo un Ophion o qualcosa del genere); lo acchiappo tranquillamente, dato che gli icneumonidi non sono aculeati e quindi non hanno aculeo e quindi non pungono ![]() ![]() ![]() oriano (val di taro, PR), molti meno anni fa, a quel punto se non altro avevo scoperto che gli icneumonidi con ovopositore corto, non vistoso, pungono eccome ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() potrei continuare, ma per farla breve, credo che per quanto riguarda la nostra fauna, alla mia casistica ormai non manchi più niente ![]() ![]() |
Autore: | f.izzillo [ 27/03/2019, 22:49 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
gomphus ha scritto: esagggerato ![]() ![]() corfù, tanti anni fa, ancora ragazzino inesperto ![]() ![]() selva di val gardena (BZ), poco tempo dopo: una sera mi entra in camera un icneumonide lungo e snello, rossiccio (col senno di poi, credo un Ophion o qualcosa del genere); lo acchiappo tranquillamente, dato che gli icneumonidi non sono aculeati e quindi non hanno aculeo e quindi non pungono ![]() ![]() ![]() oriano (val di taro, PR), molti meno anni fa, a quel punto se non altro avevo scoperto che gli icneumonidi con ovopositore corto, non vistoso, pungono eccome ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() potrei continuare, ma per farla breve, credo che per quanto riguarda la nostra fauna, alla mia casistica ormai non manchi più niente ![]() ![]() megerlei femmina ![]() |
Autore: | gomphus [ 27/03/2019, 23:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
f.izzillo ha scritto: megerlei femmina ![]() no no no ![]() ![]() il giorno dopo, la parte in questione era arrossata e faceva male, niente di grave, ma quanto bastava per capire che era possibile, altroché la settimana dopo, voglio la verifica: vedo un criside, lo prendo con le dita e aspetto... niente, l'ovopositore che si strofina sul mio dito si allunga sempre più, fino a superare la lunghezza del corpo del criside, sempre tastando come se cercasse qualcosa che non trova altri 3 o 4 tentativi vanno ugualmente a vuoto... finché non riprovo a comprimere il criside catturato fra la rete e il dorso della mano, e la puntura arriva subito; al momento il dolore è a malapena avvertibile, ma il giorno dopo i segni sono inequivocabili e da quel momento, ripetute conferme ![]() apparentemente le femmine dei crisidi, all'estremità dell'ovopositore, dove si trova l'aculeo, hanno delle terminazioni sensoriali che avvertono se la pelle con cui sono a contatto è perforabile o no, se "no" non ci provano neanche... sembra qualcosa di simile ai nematoblasti dei celenterati, che scattano solo se la pelle che li tocca è abbastanza sottile da poter essere trapassata, altrimenti restano lì |
Autore: | Clickie [ 28/03/2019, 1:10 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: Un bel lavoro sui Mutillidi dell'Italia meridionale |
Cita: esagggerato ![]() ![]() Maurizio, la puntura non mi ha sconvolto, ma mi ha sorpreso e imposto rispetto. Ai tempi. E una lezione imparata presto, dura a lungo. Mi permetto di ricordare il noto proverbio: "Errare è umano, ecc." Una pugnalata mi basta, non mi chiamo Cesare e non ne sono ghiotto. Per me, una volta è bastata. Pierino Cosimi (grande amico scomparso, un tronco d'uomo alto e grosso una quaresima, che evidentemente si faceva beffe dei colpi di pugnale dei piccoli Davide), raccontava con grande ilarità di tutte le punture che aveva rimediato nella sua carriera di imenotterologo. Beh, a me non piace questo tipo di sperimentazione. Sono venuto giù malamente da costoni, ho sbatacchiato ginocchi e gomiti sulle pietre più aspre, sono salito su un faggio morto mettendoci 10 minuti (quatto-quatto come un gatto) per acchiappare una Dicerca….. Poi sono tornato giù (stringendola in pugno) in un decimo di secondo per il cedimento di un appoggio. Una culata indescrivibile, mi fa ancora male. Sono franato lungo un ripido pendio per finire col baciare sulla corteccia (violentemente, ma si sa, l'amore vero è brusco) un grande abete morto che mi attendeva ben fermo. Per i Buprestidae, rischiata più volte l'ipertermia. Tutte cose per me accettabili. Ma quei diavoletti che ti pugnalano a tradimento, non li sopporto. Se posso li aspiro, se no liberi tutti. A. |
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