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soken
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Inviato: 25/06/2010, 10:26 |
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Iscritto il: 05/07/2009, 12:23 Messaggi: 6721 Località: Anzio (RM)
Nome: Vittorio Risoldi
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Roma - riserva naturale della valle dell' Aniene
bozzolo trovato 9 Maggio 2010
pianta ospite
pianta ospite
bozzolo schiuso il 22 Maggio 2010
sfarfallamento 22 Maggio 2010
sfarfallamento 22 Maggio 2010
sfarfallamento 22 Maggio 2010
_________________ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° CiaoVittorioFlickrPhe ImmaginiFacebook
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pat64
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Inviato: 25/06/2010, 10:37 |
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Iscritto il: 11/05/2010, 6:49 Messaggi: 169
Nome: Patrick DEYROZE
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pensa a Hypera zoilus avevo visto mai il suo bozzolo
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Magdalis
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Inviato: 25/06/2010, 10:41 |
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Iscritto il: 26/11/2009, 10:49 Messaggi: 52 Località: Roma
Nome: Roberto Casalini
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Ciao, si tratta di Donus salviae (Schrank 1789). Tutti i curculionidi della tribù Hyperini hanno uno sviluppo larvale all'interno di un bozzolo localizzato come hai ben documentato tu direttamente sulle foglie della pianta ospite, in questo caso un Rumex sp.
Roberto
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pat64
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Inviato: 25/06/2010, 11:00 |
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Iscritto il: 11/05/2010, 6:49 Messaggi: 169
Nome: Patrick DEYROZE
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trovato mai, ha veramente una falsa aria di zoilus  , il genere Neoglanis di aprés è fauna europea?
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Magdalis
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Inviato: 25/06/2010, 11:11 |
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Iscritto il: 26/11/2009, 10:49 Messaggi: 52 Località: Roma
Nome: Roberto Casalini
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Secondo l'ultimo lavoro di revisione di Skuhrovec, i Neoglanis sono "tornati" Donus
Roberto
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Hemerobius
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Inviato: 25/06/2010, 13:03 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Ecchellelà  ... anche i Coleotteri producono seta e fanno VERI bozzoli. Ed io che pensavo di no  Non si smette mai di imparare da questi incredibili insetti  . Ciao Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Apoderus
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Inviato: 25/06/2010, 13:58 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 23:01 Messaggi: 6163 Località: Vicenza
Nome: Silvano Biondi
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Da tempo ruminavo un intervento di questo tipo: spero di non annoiarvi e di farmi capire fino in fondo. Dunque: un fatto e un apologo. Il fatto: in questa discussione di nove giorni fa determinavo un curculionide come Donus salviae. L'amico Roberto Casalini correggeva in Neoglanis salviae. Oggi scopriamo che Neoglanis è tornato Donus. L'apologo. Circa mezzo secolo fa nel cortile della casa dei miei genitori, insieme con un gruppo di ragazzini coetanei, organizzavamo quotidianamente appassionanti partite di calcio. Il divertimento andò avanti per anni, poi, un brutto giorno, uno di noi sentì casualmente una regola (non so tuttora se autentica o inventata) secondo la quale il pallone non è in gioco se non viene toccato da un giocatore della squadra avversaria. Di conseguenza ci consultammo, decidemmo di seguire questa regola, e la partita successiva iniziò in questo modo: chi aveva la palla all'inizio cercava di tirarla addosso ad un avversario; questi cercava di scansarla, correndo in giro per il campo, saltando, arrampicandosi sulla siepe che circondava il cortile. La cosa andò avanti a lungo con questo singolare meccanismo. In un giorno il calcio per noi divenne questo strano gioco, fatto di tentativi di centrare l'avversario con la palla e di sforzi per non toccarla. Vi giuro, anche se può sembrare incredibile, che andammo avanti con questa folle modalità per mesi. Mi chiedo cosa avranno pensato i genitori che ogni tanto si affacciavano alle finestre per controllarci: come avranno interpretato la scena? avranno riso del nostro gioco che non aveva più niente a che fare col calcio vero? La morale che ne traggo (poi mi piacerebbe leggere le vostre opinioni): può capitare che le regole di un gioco vengano stravolte (mi verrebbe da dire: pervertite) fino a fare dell'attività in questione qualcosa di assolutamente diverso da quello che era in partenza. So che mi ripeto, e che l'argomento è già stato trattato nel forum, ma continuo a credere che l'entomologia consista nello studiare (osservare, raccogliere, fotografare, collezionare, allevare, ...) insetti. Passare il proprio tempo a cambiare nomi per le stesse entità, che un nome ce l'hanno magari da duecento anni, o a ristampare cartellini settimanalmente per "aggiornare" i nomi mi sembra una attività diversa e, scusate, frutto di una perversione della precedente. Non è sopportabile che sempre più spesso negli interventi sul forum si debba leggere "la tal specie, se si chiama ancora così". E' ridicolo che Donus e Neoglanis si alternino di settimana in settimana, fino a che un entomologo russo deciderà che invece si chiamino col nome della sua morosa. Chiedo scusa per la lunghezza, e preciso che ovviamente non è Roberto l'oggetto della mia indignazione (che forse condivide). Se molti di noi la vedono così, non è escluso che prima o poi questa assurda tendenza si inverta. Torneremo a giocare le vere partite di calcio?
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Silvano
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Hemerobius
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Inviato: 26/06/2010, 9:31 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Tempo fa il Prof. Nimis (luminare della sistematica dei licheni dell'Università di Trieste) pubblicò un racconto su Nature riguardo a questo problema (bisognerebbe cercare i riferimenti su FNM) in cui diceva di torri d'avorio in cui sacerdoti in possesso di arcane conoscenze dominavano i nomi scientifici e la loro trasformazione. Una critica profonda che poteva tradursi nella frase: "Un nome è un nome, se qualcosa ce l'ha che senso ha cambiarglielo?". Non so se la particolarissima situazione biologica dei licheni possa giustificare queste asserzioni. In entomologia (e più in generale in zoologia) però non è vero che un nome è un nome. Il nome scientifico è una formula che dà informazioni a chi sa leggerlo, è una simbologia che illumina i rapporti filogenetici di chi lo porta, è qualcosa di diverso e di più di un nome. Quando il vecchio genere Chrysopa fu smembrato in vari generi molte specie cambiarono nome. Agli entomologi agrari dette molta noia che la comunissima (ed onnipresente) Chrysopa carnea diventasse Chrysoperla carnea. Ma ora se voi mi dite che la specie X è una Chrysoperla io posso associare a questo nome tutte le caratteristiche biologiche e morfologiche delle Chrysoperla che sono ben diverse (diversissime) da quelle delle specie rimaste in Chrysopa. La stessa giustificazione mi dette un amico ditterologo quando mi lamentai del passaggio di Dacus olae (la notissima mosca delle olive) sotto Bactrocera. Mi spiegò che Bactrocera e Dacus (a cui appartenevano comunque specie di enorme importanza economica) erano biologicamente, morfologicamente e filogeneticamente diverse ed era impensabile lasciarle insieme. Se i cambiamenti di genere sono giustificati devono essere accolti come un miglioramento delle nostre conoscenze. Il discorso per gli epiteti specifici è un po' diverso e non voglio affrontarlo qui. Chiaramente ogni proposta di cambiamento ingiustificata, poco prudente e poco rispettosa del principio di parsimonia andrebbe rifiutata. Ciao Roberto 
_________________ verum stabile cetera fumus
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Maurizio Bollino
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Inviato: 26/06/2010, 10:38 |
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31 Messaggi: 8156 Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
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Hemerobius ha scritto: Tempo fa il Prof. Nimis (luminare della sistematica dei licheni dell'Università di Trieste) pubblicò un racconto su Nature riguardo a questo problema (bisognerebbe cercare i riferimenti su FNM) in cui diceva di torri d'avorio in cui sacerdoti in possesso di arcane conoscenze dominavano i nomi scientifici e la loro trasformazione. Una critica profonda che poteva tradursi nella frase: "Un nome è un nome, se qualcosa ce l'ha che senso ha cambiarglielo?". Non so se la particolarissima situazione biologica dei licheni possa giustificare queste asserzioni. In entomologia (e più in generale in zoologia) però non è vero che un nome è un nome. Il nome scientifico è una formula che dà informazioni a chi sa leggerlo, è una simbologia che illumina i rapporti filogenetici di chi lo porta, è qualcosa di diverso e di più di un nome. Quando il vecchio genere Chrysopa fu smembrato in vari generi molte specie cambiarono nome. Agli entomologi agrari dette molta noia che la comunissima (ed onnipresente) Chrysopa carnea diventasse Chrysoperla carnea. Ma ora se voi mi dite che la specie X è una Chrysoperla io posso associare a questo nome tutte le caratteristiche biologiche e morfologiche delle Chrysoperla che sono ben diverse (diversissime) da quelle delle specie rimaste in Chrysopa. La stessa giustificazione mi dette un amico ditterologo quando mi lamentai del passaggio di Dacus olae (la notissima mosca delle olive) sotto Bactrocera. Mi spiegò che Bactrocera e Dacus (a cui appartenevano comunque specie di enorme importanza economica) erano biologicamente, morfologicamente e filogeneticamente diverse ed era impensabile lasciarle insieme. Se i cambiamenti di genere sono giustificati devono essere accolti come un miglioramento delle nostre conoscenze. Il discorso per gli epiteti specifici è un po' diverso e non voglio affrontarlo qui. Chiaramente ogni proposta di cambiamento ingiustificata, poco prudente e poco rispettosa del principio di parsimonia andrebbe rifiutata. Ciao Roberto  Concordo in pieno. In fondo, a ben pensare, l'attribuzione generica è come il cognome per noi. Sta a indicare la linea di discendenza più diretta. Pur essendo sia io che Silvano, o Roberto, molto simili, il fatto che io sia attribuito al "genere" Bollino, Silvano al "genere" Biondi e Roberto al "genere" Pantaleoni è una informazione fondamentale sulle nostre origini familiari. Se un giorno, da una torre d'avorio, qualcuno si sognasse di spostarmi, ad esempio, nel "genere" Pantaleoni, forse mio padre avrebbe qualche cosa da ridire, sia con gli occupanti della torre d'avorio che con mia madre.......
_________________ Maurizio Bollino
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soken
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Inviato: 26/06/2010, 17:04 |
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Iscritto il: 05/07/2009, 12:23 Messaggi: 6721 Località: Anzio (RM)
Nome: Vittorio Risoldi
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intanto grazie ragazzi per l' ID., leggero' attentamente tutta la vostra discussione piu' avanti. ciao.
_________________ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° CiaoVittorioFlickrPhe ImmaginiFacebook
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00xyz00
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Inviato: 26/06/2010, 17:33 |
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Iscritto il: 08/02/2010, 19:11 Messaggi: 732 Località: Trieste - Perugia
Nome: Carlo L.
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