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Scrivere il nome della specie in corsivo e autore/anno tra parentesi: quando?



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MessaggioInviato: 14/09/2011, 19:53 
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Iscritto il: 13/08/2011, 4:12
Messaggi: 169
Nome: Corrado Cancemi
Ciao a tutti, un'indicazione di Maurizio Bollino riguardo a come avevo scritto nome della specie-autore-anno in una mia discussione mi ha fatto venire dei dubbi, e per non andare fuori tema nella discussione originaria ho deciso di porre il quesito in questa sezione.
Il mio dubbio parte da qui: nella discussione a cui ho accennato avevo scritto Papilio machaon sphyrus (Hübner, 1819). Nel testo originario da cui avevo tratto il nome però "Hübner, 1819" non era scritto tra parentesi, e Maurizio me lo ha prontamente ricordato.
In realtà ho usato la parentesi pensando che si trattasse di una norma entrata nell'uso recentemente, e me ne ero convinto leggendo i vari titoli in "Nuove richieste di determinazione o di conferma" e su diversi siti come leps.
Qual è invece la regola ufficiale? Perché "Hübner, 1819" va lasciato come era stato scritto nell'opera di Verity e non può adeguarsi?
Un quesito dettato dalla mia ignoranza in materia di Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica, per cui mi scuso in anticipo oltre a ringraziarvi :oops:


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MessaggioInviato: 14/09/2011, 19:58 
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51
Messaggi: 4474
Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Ciao Corrado :birra:
La parentesi va messa nel caso in cui la specie sia stata spostata in un altro genere in seguito alla descrizione originale. Di norma il corsivo si usa per differenziare i nomi scientifici in un testo.

_________________
"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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MessaggioInviato: 14/09/2011, 20:01 
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Iscritto il: 01/07/2010, 22:26
Messaggi: 5419
Località: Viterbo
Nome: Marco Selis
Le parentesi in poche parole vanno messe quando il genere è diverso da quello della descrizione originale.
Riporto un esempio in tema:
Papilio machaon Linnaeus, 1758 venne descritto da Linneo nel 1758 proprio come Papilio machaon, quindi le parentesi non ci vanno.
Iphiclides podalirius (Linnaeus, 1758) venne descritto da Linneo nel 1758 come Papilio podalirius, quindi ci vanno le parentesi.


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MessaggioInviato: 14/09/2011, 22:05 
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Iscritto il: 13/08/2011, 4:12
Messaggi: 169
Nome: Corrado Cancemi
Grazie mille, non conoscevo questa regola :ok:


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MessaggioInviato: 14/09/2011, 23:19 
 

Iscritto il: 29/06/2010, 9:56
Messaggi: 1
Nome: Elia Donato
La situazione canonica è quella chiaramente illustrata da Andricus però non dimenticherei che in alcuni casi (per esempio nei 7 volumi del Catalogue of Palaearctic Coleoptera ma anche altri cataloghi) anche se la specie è attualmente collocata in un genere diverso da quello di descrizione l’Autore non è posto tra parentesi ma, subito dopo l’anno di descrizione e la pagina, tra parentesi viene riportato il genere originario. In altri contesti si usano generalmente le parentesi, se necessario, come esplicato da Andricus ma … non sempre, dipende anche da cosa ne pensa l’editore che può obbligarti a trattare la specie come nel Catalogue of Palaearctic. In lavori di un certo spessore (Faune, revisioni, ecc.) quando è citata la specie l’Autore è posto in parentesi, se necessario, ma nel rigo successivo la specie viene riportata con il genere originario, anno, pagina di descrizione e nome del periodico.


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MessaggioInviato: 15/09/2011, 0:10 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8155
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Donato ha scritto:
In altri contesti si usano generalmente le parentesi, se necessario, come esplicato da Andricus ma … non sempre, dipende anche da cosa ne pensa l’editore che può obbligarti a trattare la specie come nel Catalogue of Palaearctic.


Non sono d'accordo su quanto dici, in quanto non credo che un Editore possa imporre ad un autore di ignorare una regola basilare quale l'uso o meno della parentesi. Il Catalogo Paleartico non è la Bibbia, ma semplicemente una sintesi di ciò che si è descritto fino ad oggi, e di come ciascun nome introdotto viene considerato (specie, sottospecie, sinonimo o nome non valido). Oltretutto l'Editore, in genere, è solo colui che pubblica, previo parere favorevole di un comitato di referees anonimi. Quindi l'Editore non solo non ha voce in capitolo sul contenuto del lavoro, ma spesso non sa neanche distinguere una mosca da un elefante (con le debite eccezioni!!). In ultimo, se a me un Editore dovesse mai tentare di imporre la regola di abolire le parentesi, semplicemente ritirerei il lavoro. In quasi tutte le Riviste c'è sempre una nota in cui si specifica che il contenuto degli articoli è responsabilità esclusiva dell'autore (compresi quindi eventuali errori, strafalcioni, ecc. ecc.). Se fossi obbligato ad abolire le parentesi quando necessarie, secondo quale logica dovrei accettare di pubblicare un lavoro sapendo in partenza che ci sono errori che sarebbero imputati solo a me, e non certo all'Editore?

Donato ha scritto:
In lavori di un certo spessore (Faune, revisioni, ecc.) quando è citata la specie l’Autore è posto in parentesi, se necessario, ma nel rigo successivo la specie viene riportata con il genere originario, anno, pagina di descrizione e nome del periodico.


Lo si fa semplicemente, soprattutto nelle revisioni (molto meno nelle faune, dove è pressocchè inutile), per fornire un elenco sinonimico con le combinazioni originali. In pratica ogni riga che si aggiunge in un lavoro non è un vezzo (visto che costa sforzi e ricerche aggiuntive), ma uno strumento in più fornito al lettore, o a chi studierà quel genere, gruppo o specie in futuro.
Ti allego, come esempio, un mio lavoro di revisione su un gruppo di Catasticta (Pieridae). Alla fine del lavoro c'è la lista sinonimica, utilissima per capire anche come io e il mio coautore intendiamo il concetto della singola specie, e futuro brogliaccio per chi si vorrà cimentare ulteriormente su queste specie poco conosciute.


Revision group amastris.pdf [372.72 KiB]
Scaricato 94 volte

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Maurizio Bollino
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MessaggioInviato: 15/09/2011, 0:27 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Donato ha scritto:
La situazione canonica è quella chiaramente illustrata da Andricus però non dimenticherei che in alcuni casi (per esempio nei 7 volumi del Catalogue of Palaearctic Coleoptera ma anche altri cataloghi) anche se la specie è attualmente collocata in un genere diverso da quello di descrizione l’Autore non è posto tra parentesi ma, subito dopo l’anno di descrizione e la pagina, tra parentesi viene riportato il genere originario. In altri contesti si usano generalmente le parentesi, se necessario, come esplicato da Andricus ma … non sempre, dipende anche da cosa ne pensa l’editore che può obbligarti a trattare la specie come nel Catalogue of Palaearctic. In lavori di un certo spessore (Faune, revisioni, ecc.) quando è citata la specie l’Autore è posto in parentesi, se necessario, ma nel rigo successivo la specie viene riportata con il genere originario, anno, pagina di descrizione e nome del periodico.

Ecco un esempio di quel che dice Elia sul Catalogo di Loebl & Smetana (a proposito, il nome è Elia o Donato?):

genus Acmaeoderella Cobos, 1955a: 5 type species Buprestis discoida Fabricius, 1787
subgenus Acmaeoderella Cobos, 1955a: 5 type species Buprestis discoida Fabricius, 1787
alfierii Thery, 1929b: 115 (Acmaeodera) N: EG A: OM
angorana Obenberger, 1940k: 138 (Acmaeodera) A: TR

In questo caso non è necessario mettere l'autore e anno tra parentesi in quanto c'è l'indicazione del genere originario di descrizione.
L'indicazione bibliografica c'è anche qui, infatti andando a vedere la bibliografia troviamo a cosa corrisponde esattamente, ad esempio, Obenberger 1949k, e il 138 indica la pagina. Questi comunque sono casi particolari, in cui si riepiloga tutta la storia dei cambiamenti nomenclaturali delle varie specie trattate. Normalmente ci si regola esattamente come scritto da Andricus.

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Julodis ha scritto:
... Normalmente ci si regola esattamente come scritto da Andricus.
Aggiungo che normalmente va inteso in senso assollutamentge letterale di secondo le norme. Ed essendoci già tanta confusione (inevitabile) nella nomenclatura zoologica, il rispetto delle norme è l'unica maniera per salvarci dalla babele dei nomi. L'indicazione dell'autore per una specie può anche omettersi in lavori strettamente divulgativi, aggiungerla in modo scorretto secondo il mio parere è scelta ben peggiore.

Ciao Roberto :to:

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una domanda, questi:
Argynnis (Fabriciana) elisa Godart, [1823]
Boloria (Clossiana) selene ([Denis & Schiffermüller], 1775)
significa che? ... mi riferisco a "[]"

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Nome: Roberto A. Pantaleoni
cosmln ha scritto:
una domanda, questi:
Argynnis (Fabriciana) elisa Godart, [1823]
Boloria (Clossiana) selene ([Denis & Schiffermüller], 1775)
significa che? ... mi riferisco a "[]"
Questa è una sottigliezza non prevista dal codice ma adottata da molti (anche da me), credo derivi dai linguaggi di biblioteconomia, cioé dalle procedure di catalogazione dei libri e dei lavori a stampa in uso nelle biblioteche.
Tra parentesi quadre si inseriscono dati certi ma non presenti nel lavoro. Nel lavoro di Denis & Schiffermüller ad esempio non vi sono scritti gli autori (eravamo nel 1775 e a volte lo facevano), ma si sa che gli autori erano loro due. Il lavoro di Godart invece non lo conosco, ma dalla simbologia capisco che non vi era indicata la data di stampa, che è stata ricavata da altre fonti ed informazioni e quindi posta tra parentesi quadra.

Roberto :to:

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Hemerobius ha scritto:
cosmln ha scritto:
una domanda, questi:
Argynnis (Fabriciana) elisa Godart, [1823]
Boloria (Clossiana) selene ([Denis & Schiffermüller], 1775)
significa che? ... mi riferisco a "[]"
Questa è una sottigliezza non prevista dal codice ma adottata da molti (anche da me), credo derivi dai linguaggi di biblioteconomia, cioé dalle procedure di catalogazione dei libri e dei lavori a stampa in uso nelle biblioteche.
Tra parentesi quadre si inseriscono dati certi ma non presenti nel lavoro. Nel lavoro di Denis & Schiffermüller ad esempio non vi sono scritti gli autori (eravamo nel 1775 e a volte lo facevano), ma si sa che gli autori erano loro due. Il lavoro di Godart invece non lo conosco, ma dalla simbologia capisco che non vi era indicata la data di stampa, che è stata ricavata da altre fonti ed informazioni e quindi posta tra parentesi quadra.

Roberto :to:


grazie !!! :lov2: :lov2:

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