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Quando il genitivo con una "i" e quando con due?



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MessaggioInviato: 09/12/2013, 23:48 
 

Iscritto il: 08/12/2013, 1:52
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Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
Ciao a tutti sono Giorgio Pezzi di Bagnacavallo e mi sono iscritto da poco. Un saluto particolare agli amici dei gruppi di cui faccio parte. Come prima domanda vorrei una spiegazione del modo corretto di scrivere l'epiteto specifico genitivo quando la specie è dedicata a cognome nel caso di italiani (es sign. Rossi, sign. Baudo o sign.ra Calandra), a nomi (Giovanni, Mario, Maria, Adele) e in caso di cognomi esteri non terminanti in "i". Questo perchè incontro spesso dei genitivi (ritengo siano tali) con una "i" sola e talora con due sullo stesso epiteto: ad es.: duponcheli e duponchelii e persino duponchel (!!) . Spero di essere stato chiaro (e di riuscire ad inviare il mess.!)
Giorgio. :hi: :hi:


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MessaggioInviato: 10/12/2013, 16:12 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
In linea di massima, per i nomi scientifici il genitivo non si fa come in latino, ma aggiungendo sempre una i finale al nome o cognome della persona a cui si dedica.

Per cui, se dedichi una specie a Francesco, sarà francescoi, a Luigi sarà luigii, a Mariani sarà marianii, a Darwin sarà darwini, ecc.
Ci sono nomi che nella descrizione originale sono stati erroneamente scritti con due ii quando ce ne sarebbe voluta una sola, e che di solito tali rimangono. Per esempio, se nella descrizione originale una specie dedicata a Kerremans viene chiamata kerremansii, se non è stato corretto in kerremansi, resta tale.
Chalybion ha scritto:
(es sign. Rossi, sign. Baudo o sign.ra Calandra), a nomi (Giovanni, Mario, Maria, Adele)

Questi diventano rispettivamente rossii, baudoi, calandrai, giovannii, marioi. Per i nomi femmini come Maria di solito si fa veramente il genitivo alla latina, come mariae, barbarae, claudiae, almeno in base alle specie che conosco. Per Adele non saprei proprio. Nel dubbio userei l'appositivo, ovvero qualcosa come Melolontha adele.

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MessaggioInviato: 10/12/2013, 17:08 
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Nome: Marco Uliana
La questione è regolata dall'articolo 31.1. dell'ICZN.
Sostanzialmente, dato un nome di persona, puoi
- creare un genitivo trattandolo come nome moderno (e cioè aggiungendo -i nel caso di un uomo)
- creare un genitivo latinizzandolo e poi declinarlo secondo le regole della grammatica latina, che in alcuni casi produce il terminale -ii

Ne consegue che per lo stesso nome proprio di partenza sono ammissibili due forme corrette di genitivo, in base al percorso scelto dall'autore per formarlo.
Lo stesso articolo cita per esempio l'esempio di "Cuvier": può diventare "direttamente" cuvieri o può essere latinizzato in cuvierius, che declinato in latino diventa (al genitivo) cuvierii.


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MessaggioInviato: 10/12/2013, 17:18 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Nome: Maurizio Gigli
Glaphyrus ha scritto:
- creare un genitivo latinizzandolo e poi declinarlo secondo le regole della grammatica latina, che in alcuni casi produce il terminale -ii

Questo è il passaggio che dimentico sempre! In pratica, il motivo per cui esiste l'Anthaxia patsyae dell'Amico Daniele Baiocchi, dedicata alla moglie Patsy (evidentemente latinizzata in Patsya, anche se non suona benissimo).

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MessaggioInviato: 10/12/2013, 17:39 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Nome: Maurizio Bollino
Glaphyrus ha scritto:
- creare un genitivo latinizzandolo e poi declinarlo secondo le regole della grammatica latina, che in alcuni casi produce il terminale -ii


Se ricordo bene, però, si può fare solo se il nome è di derivazione latina.

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MessaggioInviato: 10/12/2013, 22:47 
 

Iscritto il: 08/12/2013, 1:52
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Nome: Giorgio Pezzi
Bene, ringrazio gli autorevoli interlocutori. Dirò che ho fatto la domanda per avere autorevoli conferme: la risposta di Marco mi conferma quello che si dice anche in campo micologico (ICBN): diversi micologi (quasi tutti coloro che si dimenano nelle regole) cominciano a citare i taxa nei loro articoli correggendo i genitivi quando non seguono la regola della latinizzazione del nome/cognome maschile (2a opzione di Marco): per questi Il Boleto di Marco è Boletus marcoi ma il Boleto di Schwarz è inderogabilmente Boletus schwarzii (non schwarzi). Ciò detto verifico dalle risposte che ICZN ha varie regole e che non andrò certo a confrontare io con l'ICBN: dubito assai che mi sarà utile. Ma che ne dite di Cocytius duponchel Poey? Qualcuno mi spiega se risponde correttamente a qualche complemento di ...? O è un errore come spesso capita agli autori stranieri che non si curano del latino corretto?
Ciao e grazie :pc:


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MessaggioInviato: 10/12/2013, 23:56 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
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Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
So da amici botanici che l'ICBN non contiene le stesse regole dell'ICZN, quindi stiamo parlando di due "mondi" diversi, e non solo in senso biologico. Non capisco, però, perchè
Chalybion ha scritto:
il Boleto di Schwarz è inderogabilmente Boletus schwarzii (non schwarzi).
.
Almeno secondo ICZN, art. 31.1.2, "A species-group name, if a noun in the genitive case formed directly from a modern personal name, is to be formed by adding to the stem of that name -i if the personal name is that of a man", quindi se la radice è Schwarz, il genitivo è schwarzi, con una i.

Chalybion ha scritto:
che ne dite di Cocytius duponchel Poey? Qualcuno mi spiega se risponde correttamente a qualche complemento di ...? O è un errore come spesso capita agli autori stranieri che non si curano del latino corretto?


Secondo ICZN, art. 31.1, è un nome trattato al nominativo, ovvero, per citare sempre il suddetto articolo "a noun in apposition (in the nominative case)". Secondo me, quindi, è corretto, anche se poco usuale.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 11/12/2013, 0:02 
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Località: Capaci (Pa)
Nome: Marcello Romano
Stavo scrivendo la mia risposta, quando Maurizio mi ha preceduto.
La riporto ugualmente, essendo sostanzialmente in linea con quanto scritto da Maurizio.


L’articolo 31 dell’ICZN lascia aperte diverse possibilità all’Autore che decide di formare l’epiteto specifico dedicandolo al nome di una persona.
Intanto può decidere se usare il nominativo (nome in apposizione) o il genitivo (appartenente a…)

La prima delle due scelte è sconsigliata (Raccomandazione 31A) ma non vietata dal Codice.
Sconsigliata in quanto può ingenerare confusione fra epiteto specifico e nome dell’Autore del Genere.
L’esempio che riporta il codice è chiarissimo:
Gould (1841) established the specific name geoffroii in the genus Dasyurus Geoffroy, 1796. Had he proposed geoffroy as a noun in apposition, the combination Dasyurus geoffroy would have been confusing and misleading.

Dunque Cocytius duponchel non è formalmente scorretto, anche se certamente sarebbe stato preferibile l’uso del genitivo. Nella nostra fauna ricordo il Buprestidae: Agrilus meloni Curletti, 1986

***

Nell’uso del genitivo il codice lascia aperte più possibilità:

1) Se il nome della persona è in latino o viene latinizzato, il genitivo segue le regole della grammatica latina (Art. 31.1.1)
Esempi: Polyphilla ragusae; Nebria dejeanii; Oxylia duponchelii; Pachypus melonii.

2) Se il nome della persona è trattato come vocabolo moderno, il genitivo va fatto aggiungendo -i se si tratta di un uomo, -ae per una donna, -orum per più persone di cui almeno una è un uomo, -arum per più donne (Art. 31.1.2)
Esempi: Pedinus ragusai; Asida dejeani; Leptidea duponcheli; Andrena schwarzi; Bolbelasmus romanorum

Importante sottolineare infine che l’ortografia originale di un nome formato ai sensi di uno di questi due articoli deve essere preservata: in altre parole quella che conta è la grafia usata dall'autore nella descrizione originale (Art. 31.1.3)

_________________
:hi: Marcello Romano


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MessaggioInviato: 11/12/2013, 20:28 
 

Iscritto il: 08/12/2013, 1:52
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Località: Bagnacavallo (RA)
Nome: Giorgio Pezzi
Ora ho idee più chiare: a Maurizio rispondo che tali micologi ritengono (non so se a ragione) che il "moderno" genitivo debba essere sempre preceduto dalla latinizzazione e non tengono conto della regola che non può essere cambiato l'epiteto originale. In ogni caso si incontrano in micologia e anche ho visto in entomologia grafie diverse sullo stesso taxon. Qualcuno è ovvio sbaglia. Grazie a tutti.
Giorgio.


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