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Fumea crassiorella
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Inviato: 09/09/2009, 13:27 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8693 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Luffia lapidella f. ferchaultella. Sino a non molto tempo fa Luffia lapidella (bisessuata) era tenuta distinta da Luffia ferchaultella (che invece si riproduce solo per partenogenesi). Ma recenti test del DNA hanno dimostrato che si tratta che due forme di una unica specie. Così la forma bisessuale è Luffia lapidella f. lapidella e quella partenogenetica è Luffia lapidella f. ferchaultella. E’ una specie molto comune, gli astucci sono molto piccoli, lunghi circa 5-6 mm. e sono costruiti con minuti frammenti minerali e vegetali. Si rinvengono su tronchi e rocce. L'esemplare in foto proviene dai Monti dei Sette Fratelli (Sard. merid.), 10 giugno 2007.
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Hemerobius
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Inviato: 20/09/2009, 10:45 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Fumea crassiorella ha scritto: ... Ma recenti test del DNA hanno dimostrato che si tratta che due forme di una unica specie. Così la forma bisessuale è Luffia lapidella f. lapidella e quella partenogenetica è Luffia lapidella f. ferchaultella. ... Abbi pazienza Roberto, chiaramente non do a te la responsabilità dell'informazione, ma questa è un'affermazione che per avere senso necessita di molte spiegazioni. Ciao Roberto
_________________ verum stabile cetera fumus
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Fumea crassiorella
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Inviato: 20/09/2009, 11:12 |
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Iscritto il: 02/09/2009, 20:57 Messaggi: 8693 Località: Cagliari
Nome: Roberto Rattu
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Ho tratto l'affermazione da questo ( http://www.eakringbirds.com/eakringbird ... chidae.pdf) lavoro (al par. 2.2 secondo capoverso dove si parla della Luffia). Da perfetto ignorante quale sono sugli studi del DNA mi sono fidato. Non so, forse per questioni di spazio e per il taglio divulgativo del contributo gli autori hanno citato il risultato così di sfuggita, senza motivarlo nei dettagli. A questo punto ti chiedo: quali risposte può darci lo studio del DNA alla domanda 'è una specie a sè o è una sottospecie?'. Forse però è una domanda che punta troppo in alto!!!!
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Hemerobius
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Inviato: 20/09/2009, 15:08 |
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32 Messaggi: 5642 Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
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Quindi le notizie che abbiamo sono solo queste: In Britain two Luffia species were thought to occur, the parthenogenetic Luffia ferchaultella, with self-fertile wingless females widespread in the southern part of Britain, and the bisexual Luffia lapidella, with winged males and wingless females; in Britain occurring only in Cornwall. Larvae and cases of these species are identical. In recent DNA tests the two species could not be separated, so technically they are two forms of one species, the bisexual form being Luffia lapidella f. lapidella and the parthenogenetic form being Luffia lapidella f. ferchaultella.Mi piacerebbe conoscere il parere di Acipenser, che di queste cose se ne intende! Per me, senza altri particolari, con la definizione di specie (teorica) che ho sempre adottato, non potrebbero essere che due specie. Però non ci sono in realtà sufficienti elementi di giudizio. A volta ho l'impressione che si usi il DNA superficialmente, senza una solida comprensione dei fenomeni alle spalle. Ciao Roberto
_________________ verum stabile cetera fumus
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Acipenser
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Inviato: 13/02/2012, 1:12 |
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Iscritto il: 17/08/2009, 20:43 Messaggi: 167
Nome: Andrea
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Salve a tutti,
non conosco il caso nello specifico. In generale, il DNA può dire molto circa l'origine di un organismo, le analisi genetiche sono dunque uno strumento potente nella comparazione tassonomica di organismi. Solitamente, per stabilire le relazioni filetiche entro un gruppo d'organismi d'interesse, si ricorre alla comparazione delle sequenze degli rRNA 18s e 16s mitocondriale; il fine è sovente quello di produrre alberi filogenetici che nel complesso supportino particolari ipotesi (giustamente, come sapete, si combinano spesso dati genetici ad altre tipologie di dati, provenienti ad esempio da indagini di anatomia comparata). Anche altri geni, come coxI (nel famoso, o famigerato, DNA barcoding) possono essere utilizzati; si possono poi confrontare i pattern di restrizione (o il bandeggio elettroforetico dopo amplificazione) di particolari regioni genomiche a bassa complessità. Sono inoltre possibili, a seconda dei casi, comparazioni genomiche di vario tipo (tecniche come la Comparative Genomic Hybridization, studi di sintenia, analisi di microarray ecc.). Beninteso, le inferenze sull'origine di particolari stringhe di DNA sono sostenute al più dai cosiddetti modelli nascosti di Markov: formalmente lo stato esatto delle vicende evolutive è intrinsecamente inconoscibile, almeno a partire da semplici confronti. Tale "debolezza metodologica" affligge comunque anche le indagini macroscopiche.
Nel caso in oggetto, da quello che leggo nel testo inglese citato, paiono non sussistere variazioni di sequenza rilevanti tra le stringhe di DNA allineate: dal punto di vista molecolare questo in effetti condurrebbe a non considerare diversi i due organismi. Tale dato, a mio avviso, andrebbe integrato con prove in laboratorio (non so se sia stato fatto): ad esempio, i maschi possono riprodursi con femmine partenogenetiche?
_________________ Tautò tèni zon kài tethnekós kai egregoròs kai kathèudon kai nèon kai gheraiòn tade gàr metapésonta ekéina ésti kakèina pàlin táuta. Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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