Julodis ha scritto:
Accidenti Marco, che memoria!
Hai ragione. E' proprio lui (credo che non ci sia molto con cui confonderlo, qui da noi), purtroppo! Evidentemente si sta diffondendo rapidamente.
A pochi metri da dove l'ho trovato c'era, quarda caso, un bel filare di eucalipti.
Anzi, per la precisione, sul terreno sotto i mucchietti di erba medica ne avevo visti diversi, ma ne ho preso uno giusto per scrupolo, visto che di solito non mi interesso di queste bestie.
Tra l'altro, ero proprio sul margine (appena fuori) di un'area naturalistica protetta, esattamente a queste coordinate: 41°52'1.87"N, 12°13'36.09"E.
Forse sarà il caso che lo comunichi al servizio fitosanitario della regione.
Ciao Maurizio, come ho fatto rispondendoti via e-mail, voglio ringraziarti anche pubblicamente a nome e titolo del SFR Lazio per la segnalazione della presenza di Thaumastocoris peregrinus in zona Maccarese.
Approfitto di questa mia visita alquanto estemporanea sul forum per fornire le ulteriori informazioni che a te ho già esteso.
Dopo la segnalazione dello scorso anno, effettuata da Claude54 (Guidonia), il SFR Lazio ha attivato un’indagine sul territorio, riscontrando la presenza di Thaumastocoris peregrinus in varie zone della regione: S.Marinella, Cerveteri, Bracciano, Tragliata, Ostia Antica, Ostia e Fiumicino, Roma Casalotti.
Il ritrovamento a Maccarese è pertanto compatibile e, nel complesso, denota l’attesa diffusione dell’insetto alieno nei distretti dove c’è presenza di eucalipto. Diffusione che non trova ostacoli in primis per mancanza di antagonisti. Non poteva essere altrimenti.
Da subito si è provveduto ad informare le autorità nazionali e, con esse, il comitato fitosanitario europeo. La segnalazione è stata accolta anche in seno alla EPPO che ha inserito l'organismo nella lista "Alert" e sta valutando con il Servizio Fitosanitario italiano l'opportunità di redigere un PRA (Pest Risk Analysis).
La dannosità del fitomizo è certa e sarà a carico di piante del genere Eucaliptus spp.
Quei sintomi di bronzatura e argentatura che interessano il fogliame, a causa delle punture provocate dagli stiletti dell'apparato boccale dell'insetto, evolvono poi in seccume, defogliazione e disseccamenti progressivi del legno. Fino alle estreme conseguenze di morte di piante fortemente infestate. Ne conseguiranno rischi di incendio e rischi di schianto.
Al momento non sono state individuate misure di controllo efficaci.In Australia, luogo di origine dell'alieno, si stanno provando interventi endoterapici con neonicotinoidi ed il controllo biologico con 2 specie di ooparassitoidi Mymaridae: Cleruchoides noackae e Stethynium spp. In Brasile, area di neocolonizzazione, sono stati individuate predatori generalisti tra i quali Atopozelus opsimus (Hemiptera: Reduviidae) e funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana e Entomophtorales).
http://www.agricoltura.regione.lazio.it ... rinus.htmlUn saluto
Luciano Nuccitelli