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Uscita nel ravennate



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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 24/11/2016, 20:01 
 

Iscritto il: 03/02/2015, 11:23
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Località: Policoro (MT)
Nome: Giuseppe Cancelliere
Il bosco igrofilo... mi corre un brivido di adrenalina :lov3:
La flora del sottobosco igrofilo è in riposo vegetativo in questa stagione, c'è ma non si vede, magari fiorisce Iris pseudacorus? Controlla a maggio, chissà!
Per la lenticchia (genere Lemna) la chiamerei lenticchia d'acqua (dolce) ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 24/11/2016, 20:11 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
P. melas a Punte Alberete? Sicurissimo? Occhio che non sia un nigrita/rhaeticus più grosso del normale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 0:36 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
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Che voglia di tornarci :lov3:
Magari il prossimo week and potrei farci un pensiero, se foste liberi..

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"Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato" (Sir Robert Baden Powell)
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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 15:11 
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04
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Località: Marina Romea (RA)
Nome: Nicola Cuffiani
marco villa ha scritto:
P. melas a Punte Alberete? Sicurissimo? Occhio che non sia un nigrita/rhaeticus più grosso del normale.

Appena ci incontriamo te lo faccio esaminare, per toglierci il dubbio.
:hi:Nik

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Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita... (Inferno canto I)


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 15:32 
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:31
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Nome: maurizio pavesi
marco villa ha scritto:
P. melas a Punte Alberete? Sicurissimo? Occhio che non sia un nigrita/rhaeticus più grosso del normale.

o un melanarius :? ?

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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 16:02 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Daniele Maccapani ha scritto:
Che voglia di tornarci :lov3:
Magari il prossimo week and potrei farci un pensiero, se foste liberi..


Io ci sono di domenica. Con prossimo intendi il 27?


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 16:32 
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Iscritto il: 09/06/2012, 20:57
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Località: Mesola (FE)
Nome: Daniele Maccapani
No, in realtà intendevo il 4... Ma buttandola lì senza pensarci troppo... Dovrò vedere se sarò effettivamente libero... Comunque domenica è il giorno migliore anche per me! Se ti va proviamo a risentirci fra una settimana.

:hi:

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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 25/11/2016, 16:35 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
Va bene :ok:
Ci sentiamo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 03/12/2016, 18:51 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Ciao. L'uscita è rimandata alla prossima domenica!
Ci sentiamo.
Marco.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 03/12/2016, 18:54 
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Iscritto il: 24/11/2015, 19:04
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NNOOOooooooooo :cry: :cry: :cry: , per quale causa?
:hi:Nik

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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 03/12/2016, 19:18 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
Nicola ha scritto:
NNOOOooooooooo :cry: :cry: :cry: , per quale causa?
:hi:Nik


Cenone pre-natalizio :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 03/12/2016, 19:31 
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35
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Nome: Marco Villani
aguaplano ha scritto:
Il bosco igrofilo... mi corre un brivido di adrenalina :lov3:
La flora del sottobosco igrofilo è in riposo vegetativo in questa stagione, c'è ma non si vede, magari fiorisce Iris pseudacorus? Controlla a maggio, chissà!
Per la lenticchia (genere Lemna) la chiamerei lenticchia d'acqua (dolce) ;)


Ciao Giuseppe, scusa se mi accorgo solo ora del tuo messaggio.
L'Iris pseudacorus c'è ai margini dei sentieri sopraelevati ed in alcune zone aperte (e sopra ci ho trovato i Mononychus), ma nel sottobosco non mi pare di averne viste. A meno ché non appassisca tutta la parte aerea, cosa che la renderebbe difficile da vedere. Le uniche piante erbacee che ho visto, escluse le varie canne, sono alcune Cyperacee e simili (ed un paio di Euphorbia palustris). Ci sono dei grossi ciuffi di erbe le cui fronde laterali sono appassite formando una grossa palla alta alcuni centimetri sopra il livello del suolo, impastata di fango. Da questa palla emergono alcune fronde verdi nate da poco.
Grazie per l'identificazione della lenticchia. Chiaramente non sono le stesse lenticchie che si mangiano con lo zampone a Natale :sma: . Sono le uniche piante acquatiche viste in zona, ed il colpevole è chiaramente il gambero assassino. Gli amici mi raccontano di anche solo 1-2 decenni fa', quando le acque erano limpide come cristallo ed i fondali erano cosparsi delle più disparate pianticelle (suppongo si riferissero al Potamogeton), mentre sulla superficie galleggiavano le Nymphaea alba (anche loro scomparse). Che dispiacere provo nel sapere di non aver mai potuto vedere le "vere" Punte Alberete! Chissà se mai torneranno al loro originario splendore. Sinceramente sono poco fiducioso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 03/12/2016, 23:21 
 

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Figurati Marco :hi:
Sì, l'Iris appassisce totalmente nella parte aerea, potrai vedere spuntare le foglie da febbraio dove c'è.
Capisco il tuo dispiacere e condivido il desiderio di vedere la Natura allo stato di conservazione originario ma è un'utopia purtroppo. Almeno conforta sapere che ci sono giovanissimi che, come te, sono consapevoli della situazione e si lamentano del patrimonio mancante o mutato in peggio.
Comunque ho dubbi che l'assenza di piante acquatiche dipenda solo dal gambero che, qui da me, fortunatamente, ancora non si è visto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 04/12/2016, 9:27 
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Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
A parte il gambero, che localmente ha una densità impressionante, ci sono effettivamente altre cause. Negli ultimi decenni il cuneo salino si è alzato (suppongo per l'attività estrattiva) e questa zona sta divenendo sempre più salmastra. E' possibile che anche un tempo quella palude fosse quasi salmastra, ma in seguito fu coinvolta nella cassa di colmata del fiume Lamone, e quindi riceveva anche dolci da monte. Poi (giustamente, altrimenti i sedimenti del fiume avrebbero interrato la palude) si è deciso di condurre il fiume al mare (qualche chilometro a sud della posizione originaria). Questo ha avuto come effetto collaterale la diminuzione dell'apporto di acque dolci sul posto. In realtà, alcuni chilometri a monte, c'è una piccola cascatina che fa dipartire dalla sponda destra del Lamone il canale Fossatone. Quest'ultimo si immette a Punte Alberete, ma in un punto già molto distante e quindi le sue acque sono già leggermente salate. Se sei decidesse di collegare il Fossatone a Punte Alberete alcuni chilometri più a monte, dove le acque del canale sono ancora dolci, la situazione potrebbe cambiare.
Altro problema è il fatto che Punte Alberete è un bosco, pertanto l'acqua piovana spesso non cade a terra ma si deposita sul fogliame ed evapora. Quindi c'è un certo ristagno delle acque che dal basso ricevono acqua marina, divenendo salmastre.
Infine, sembra che le acque siano localmente piuttosto inquinate, ma sinceramente non mi sono mai informato se l'origine degli agenti inquinanti sia dovuta all'apporto di acqua dal Fossatone o piuttosto dai coltivi adiacenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Uscita nel ravennate
MessaggioInviato: 05/12/2016, 8:45 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
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Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Da quando ho cominciato a girare per il Lazio e dintorni in cerca di insetti, ovvero quasi 50 anni fa, ho notato una tendenza alla riduzione sia della quantità, ma soprattutto della varietà di piante acquatiche nella maggior parte degli ambienti. Ho idea che non ci sia una sola causa. Probabilmente si tratta dell'effetto combinato di vari fattori, quali le alterazioni di origine antropica, sia direttamente ai corpi idrici (scavi, prelievo di ghiaia e sabbia, sistemazione degli argini, prelievo d'acqua, ecc.), sia indirette (in particolare insetticidi, diserbanti e pesticidi usati nelle aree circostanti), unite a fattori quali l'arrivo di organismi alloctoni, variazioni climatiche, cambiamenti del pH e della salinità, fluttuazioni naturali delle specie, ecc.
Fatto sta che molte specie di Potamogeton, ma anche i comuni Myriophyllum e Ceratophyllum, per non parlare di ninfee e simili, qui si sono fortemente ridotte quasi ovunque.
Le Lemnaceae fanno eccezione, probabilmente perché, un po' per la loro veloce riproduzione agamica, un po' per il fatto che non radicano nel fondo ma hanno la radice libera nell'acqua, quindi non risentono di disturbi al fondo, un po' perché stanno al confine tra i due mondi, poichè la superficie fogliare superiore è a contatto con l'aria e può assorbire ossigeno anche se la pianta vive in acque fortemente eutrofizzate, e quindi povere d'ossigeno, mentre la radice può assorbire i sali minerali direttamente dall'acqua, un po' perché, grazie alla tensione superficiale ed alle loro piccole dimensioni, restano spesso attaccate agli animali, che possono facilmente trasportarle in altri corpi idrici, riescono a diffondersi facilmente ed a colonizzare in fretta anche ambienti fortemente alterati o effimeri, come i canaletti di deflusso delle acque dei campi coltivati e perfino qualche pozzanghera più duratura.
Mi sono spesso chiesto se esistessero insetti legati a queste piante.

_________________
Maurizio Gigli
http://utenti.romascuola.net/bups
http://bup.xoom.it/


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