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FESTIVAL DELLE SCIENZE - ROMA, 21 NOVEMBRE 2022



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 20/11/2022, 9:15 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:01
Messaggi: 5005
Località: Castel Mella (Brescia)
Nome: Livio Mola
Vincenzo Vomero mi segnala e condivido:

Per molti versi uno dei più importanti eventi di questo Festival, con la presentazione del nuovo progetto di un Museo della Scienza a Roma.
Che sia quello definitivo?

https://festivaldellescienzeroma.it/eve ... za-a-roma/

È la never ending story di città della scienza di Roma.
http://www.anms.it/upload/rivistefiles/188.PDF
Tanto per ricordare gli inizi.

_________________
L'oca è ritenuto l'animale simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.


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MessaggioInviato: 22/11/2022, 1:18 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Partendo da un aforisma di Flaiano, l'Italia è un "fe-stival". Della canzone, perlopiù. Canzone pure sciocca, tipo Sanremo.

Basta poi gettare nel mare più fondo lo scarpone, poi con esca adeguata ripescarlo con una lenza e riportarlo a riva.

E il ciclo ricomincia, tra gli applausi pre-registrati.

Ammiro l'ottimismo della volontà, davvero. Mi fa l'invidia di chi non riesce a staccarsi di dosso il pessimismo della ragione.

Le patelle di pessimismo mi incrostano come una chiglia di barca in disarmo.

A.


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MessaggioInviato: 22/11/2022, 17:49 
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51
Messaggi: 4476
Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
Clickie ha scritto:

Ammiro l'ottimismo della volontà, davvero. Mi fa l'invidia di chi non riesce a staccarsi di dosso il pessimismo della ragione.

Le patelle di pessimismo mi incrostano come una chiglia di barca in disarmo.

A.


Sarebbe bello farne un'epigrafe. Ammiro il sapore vagamente sgalambriano di questa citazione. :D

_________________
"L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere"
Sir Robert Baden Powell

Giovanni Altadonna


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MessaggioInviato: 23/11/2022, 0:44 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
"Epigrafe" sa di caro estinto, e mi fa venire in mente Michael Jackson. Di lui qualcuno avrà pur detto: "Il caro è stinto".

Scusami Giovanni, ma davvero quando qualcuna di queste idiozie apre le porte del saloon della mia mente infantile,
non vi resta che spararmi con una Colt "frontier". Al bersaglio grosso, che l'arma è imprecisa. Sarà legittima difesa.

Ma il pessimismo è una forma di pensiero, non ci rinuncio. La vita me ne ha dato occasioni, ma resto scettico.
Devo aver letto troppo Leopardi, da ragazzo, oppure Leopardi non è mai troppo. Vate...ops, fate voi.

A.


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MessaggioInviato: 23/11/2022, 2:23 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Un museo delle Scienze. A Roma. Suona bene.

Al di là delle fantastiche tecniche multimediali per attrarre i visitatori, ci sono professionisti che ne hanno elaborate di davvero efficaci, un Museo significa spazio, nella mia ristretta visione. Spazio per collezioni di oggetti naturali che se non vengono depositati in uno spazio apposito, finiscono dispersi, sparsi, persi.

Leggevo ieri il bel racconto dell'amico Roberto Poggi delle vicissitudini che hanno condotto alla progettazione e all'edificazione del museo di Genova, a tutt'oggi forse il miglior "depository" possibile per una collezione privata.

In un agile e documentatissimo libretto, "Entomologia in Liguria", edito nel 2012 come sunto dell'esperienza di una mostra dell'anno precedente, trovate la narrazione di una passione museale senza pari. Mi ha colpito molto una annotazione.

La realizzazione dell'edificio che oggi ospita il museo, (progettato tempo prima), tirato su tra il 1905 e il 1912, venne preceduta da un viaggio dello stesso Giacomo Doria, cui il museo stesso è intitolato, che accompagnato da Raffaello Gestro visitò i grandi corrispettivi europei già esistenti per mettere a punto l'idea.

Ora, amici e colleghi, lo vedete uno sforzo progettuale simile da qualche parte, una simile capacità di immaginare la conservazione delle nostre collezioni che riflettono decenni di esplorazioni e difficili viaggi a nostre spese, ecc ecc ?

Diva Atena, della scienza non possiamo fare senza
Oggi Gualtieri, altri l'altroieri, il museo della scienza......

Mi fermo qua. A.


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MessaggioInviato: 23/11/2022, 10:33 
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Iscritto il: 20/07/2009, 16:32
Messaggi: 5772
Località: Sassari (SS)
Nome: Mauro Doneddu
Clickie ha scritto:
Ma il pessimismo è una forma di pensiero, non ci rinuncio.
A.

Credo sia stato tu, in un altro post di quest'accozzaglia di pensieri in libertà (vigilata?) che è il nostro forum, a definire il pessimista "un ottimista ben informato".
Tu o un altro, ho fatta mia questa definizione, che incontra la mia incondizionata approvazione.
E non gli si dia una valenza negativa. È il pessimismo che porta all’applicazione del dubbio sistematico, che nelle scienze naturali è una delle colonne portanti. Che sono importanti. Altrimenti non sarebbero portanti.

_________________
:hi:
Mauro


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MessaggioInviato: 23/11/2022, 22:18 
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Iscritto il: 13/10/2010, 18:21
Messaggi: 1983
Nome: Andrea Liberto
Ciao Mauro, quello che citavi e che anch'io ho citato dovrebbe essere Oscar Wilde.

Tornando ai musei, l'esempio che ho fatto di quello genovese in realtà è improprio. Il mondo di allora era lanciato nelle esplorazioni, le "notizie" sulla natura nel mondo, sulla sua incredibile varietà e ricchezza, cominciavano forse appena a accumularsi ed erano ancora in qualche modo gestibili e "conservabili". I metodi di indagine, classificazione, categorizzazione ed "enciclopedizzazione" erano ancora quelli giunti in ritardo dal secolo dei Lumi fino a questa nostra periferia mediterranea.

Inoltre, nell'impresa giocò un ruolo decisivo la potenza mercantile della "Superba", i dindi-baiocchi-marenghi-fiorini che certo a Giacomo Doria non mancavano. Ma il problema resta. Cioè cosa ne sarà delle collezioni, non solo le nostre, in tempi di barcoding.

La "rivoluzione digitale" ha investito anche la tassonomia, che si smaterializza. Per occupare meno spazio, per occupare meno occupati, per smettere di preoccuparsi della solida fisicità degli "oggetti" naturali. Circola l'illusione che la fantasmagoria
di ciò che l'evoluzione ha (ciecamente) prodotto, sia possibile rinchiuderla entro un chip, in pochi grammi di supporto magnetico.

Provo la fortissima tentazione di disinteressarmi di questa che mi appare una scellerata deriva. Ma non si può. Un rovello.

A.


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