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In Italia è proibito essere entomologo non professionista?



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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 24/09/2011, 15:17 
 

Iscritto il: 03/06/2009, 18:40
Messaggi: 267
Nome: Davide Castelli
Nei primi di luglio del 2011 acquistai dei tenebrionidi non soggetti a CITES da un entomologo russo che pagai su ebay tramite Paypal. Fino a settembre nessuna notizia del pacco che risultava fermo alla dogana di Milano. Poi, mi arrivò una richiesta di documenti da produrre ed inviare via fax ( ricevuta d'acquisto, dichiarazione che non trattavasi di specie protette ecc) che io evasi subito. Il 23 settembre mi telefonò una signora del ministero della salute della Malpensa, la quale mi disse che da 40 anni c'è una legge che impedisce l'importazione d'insetti SECCHI per studi scientifici da fuori della CEE ( possono costituire pericolo per la salute umana, così disse, anche se io continuo a non capire). Comunue, se proprio desideravo quel pacco, bastava che pagassi circa 55 euro e con questa cifra ogni danno alla salute umana sarebbe stata sanata. Apro un dibattito tra tutti gli entomologi d'Italia. Vorrei , intanto, che mi si spiegasse di che legge si tratta, se è proibito esere entomologi dilettanti e se è lecito pagare per uperare una legge dello stato che, per quanto ne sappia risulta in antitesi con quanto in vigore negli altri stati della comunità europea. Aspetto, fiducioso ragguagli illuminatori dagli amici entomologi che ne sanno più di me in merito. Grazie


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 15:21 
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Iscritto il: 22/09/2009, 20:44
Messaggi: 384
Nome: Leonardo Platania
é l'Italia...

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"Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e conoscenza."

Dante Inf. XXVI 118-120


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 15:35 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
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Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Se n'è discusso in passato... sono le dogane che si ingrassano, specialmente la famigerata dogana di Milano Malpensa su cui sono cadute le ire di decine di entomologi (anche professionisti a dire il vero).


P.S. sarebbe meglio spostare la discussione in un altra sezione!


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 15:35 
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Iscritto il: 02/02/2009, 23:32
Messaggi: 5642
Località: da Ferrara ad Alghero
Nome: Roberto A. Pantaleoni
Credo che una piccola ricerca sul forum soddisferà tutti gli interrogativi.

Roberto :to:

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verum stabile cetera fumus


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 15:38 
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Iscritto il: 25/11/2009, 9:31
Messaggi: 8155
Località: Lecce
Nome: Maurizio Bollino
Davide Castelli ha scritto:
una signora del ministero della salute della Malpensa, la quale mi disse che da 40 anni c'è una legge che impedisce l'importazione d'insetti SECCHI per studi scientifici da fuori della CEE


Ti ha raccontato una fesseria!!!! Fattelo mettere per iscritto e poi potrai divertirti: sono 40 anni che ricevo pacchetti di insetti da TUTTO IL MONDO, e una baggianata simile non l'ho mai nè saputa, nè me l'hanno mai detta. Leggi qui. In pratica basta un certificato veterinario e svincoli qualunque spedizione, a condizione che non contenga insetti protetti, vivi e/o dannosi.

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Maurizio Bollino


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 16:25 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Attualmente tra Malpensa e Linate ho tre o quattro pacchi in attesa, e due mi sono arrivati da pochi giorni (uno dei quali era partito dal Togo ai primi di aprile, arrivato a Milano in una settimana e rimasto tutto il resto del tempo lì in dogana. Purtroppo quando arrivano lì, ci vuole molta, ma molta, pazienza da parte nostra, e anche un po' di fortuna, perchè a volte non si sa che fine fanno. Devo dire che ultimamente ho notato un leggero miglioramento. Sarà che ormai mi conoscono e spesso mi telefonano direttamente a casa (o meglio, mi telefona la dottoressa che fa le visite veterinarie per avvertirmi che c'è un pacco in attesa e bisogna andare alle poste a pagare in anticipo la visita).

In pratica, la trafila normalmente è questa: arriva il pacco in dogana, lo tengono lì qualche mese a stagionare, ti mandano (per telefono, email o lettera) un avviso in cui chiedono una dichiarazione del contenuto con qualcosa che ne attesti il valore e/o pagamento della visita veterinaria), ricevuto quanto richiesto fanno la visita, ovvero aprono il pacco e vedono che c'è dentro, richiudono e normalmente, dopo qualche altra settimana di stagionatura, arriva il pacco a casa. Le spese sono di solito:
6 euro e rotti di visita veterinaria (si paga in anticipo alle poste e si invia la ricevuta alla dogana)
6 euro e rotti per diritti doganali (un furto legalizzato)
20 % (anzi, ora 21 %) del valore della merce (comprendente anche le spese di spedizione, altro furto legalizzato, perchè non si capisce perchè si debba pagare l'IVA pure su questo).

Stranamente, a volte chiedono il pagamento dell'IVA e diritti doganali e non della visita veterinaria, oppure solo il pagamento di quest'ultima. A volte arriva il pacco senza che chiedano nulla. Non so perchè, ma credo che dipenda semplicemente dall'ufficio doganale in cui arriva il pacco e dal funzionario in servizio in quel momento.

Nel tuo caso specifico, presumo che tu abbia speso circa 200 Euro per l'acquisto, da cui derivano circa 42 Euro di IVA e circa 13 euro di dogana + visita veterinaria. In caso contrario, qualcosa non va.

Come ti ha già detto Maurizio Bollino, la legge sul divieto di importazione non esiste assolutamente. Io ricevo alcune decine di pacchetti all'anno, la maggior parte da fuori CE. Con le difficoltà che ti ho detto, ma arrivano (quasi sempre).

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/09/2011, 17:45 
 

Iscritto il: 03/06/2009, 18:40
Messaggi: 267
Nome: Davide Castelli
Grazie per le risposte avute sin'ora, in particolare ai 2 Maurizio ( Gigli e Bollino). Anch'io ricevo centinaia di pacchi all'anno contenenti insetti secchi dall'estero e la procedura era stata così come indicatami dagli amici entomologi. Ma adesso, ecco una procedura anomala e secondo me illegale. Io ho pagto circa 26 euro per l'acquisto e la spedizione di pochi tenebrionidi dalla Russia. Il pacco mi risultava bloccato a Linate. poi mi hanno chiesto la documentazione di prassi che inviai tramite fax immediatamente. La telefonata che ricevetti ieri, però non si spiega. Mi dissero che è ILLEGALE RITIRARE INSETTI SECCHI, in quanto sono un privato e non un ente di ricerca ( prima assurdità). Quindi la voce femminile aggiunse che ciò era pregiudizievole per la salute pubblica ( seconda assudità), aggiungendo ancora che dietro pagamento ANTICIPATO di circa 55 euro mi avrebbero recapitato il pacchetto ( terza gravisima assudità). Io risposi di mandarlo indietro e che avrei reso noto alla stampa ed all'opinione pubblica quanto riferitomi. In effetti ho intrapreso una raccolta difirme su FIRMIAMO.IT sotto la voce Collezioni naturalistiche e quindi invito tutti gli amici entomologi a firmare contro questo stato di cose. Ritengo che questo operato delle poste e delle dogane renda ancora più problematico l'approccio delle nuove leve all'entomologia, per cui, se non vogliamo che la nostra razza scompaia con noi, dobbiamo assolutamente scendere in campo per abrogare tale stato di cose.


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 18:23 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:07
Messaggi: 1706
Località: W-Mediterraneo
Nome: Davide Badano
Ti ha anche detto una fesseria riguardo al fatto che sei un privato. Questo atteggiamento lo hanno con tutti. Un conoscente che lavorava in uno dei più importanti musei italiani mi diceva che (sempre la stessa) dogana stava trattenendo dei tipi di proprietà del museo di rientro da uno specialista che li aveva in studio... ed era roba di 100 anni fa!


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 18:55 
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Iscritto il: 19/09/2009, 22:25
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Nome: Vinicio Salami
Thaumatomyrmex ha scritto:
é l'Italia...


è l'italietta...


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MessaggioInviato: 24/09/2011, 22:37 
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20
Messaggi: 31564
Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
Dilar ha scritto:
... di rientro da uno specialista che li aveva in studio... ed era roba di 100 anni fa!

Nel senso che era stata spedita 100 anni fa? :gh: :gh:

Per tornare allo strano caso esposto da Davide, vorrei sapere se la persona che ha telefonato si è qualificata in qualche modo: nome, cognome, incarico presso la dogana.
Qualche anno fa mi è successa una cosa simile (me ne ero dimenticato e leggendo l'ultimo messaggio di Davide m'è tornato in mente). Per telefono non sono riuscito a farmi dire con chi stavo parlando, ma solo che dovevo fare un versamento di una cifra che non ricordo, ma che non si capisce in base a cosa fosse stata calcolata, su un conto corrente di cui mi era stato dato il numero per telefono. Anche io gli ho risposto di rimandare il pacco al mittente.
La procedura mi sembrò irregolare e sospetta allora, così come mi sembra ora. Non è che qualche impiegato o funzionario poco onesto ogni tanto cerca di arrotondare lo stipendio così?
Bisognerebbe provare ad informare la dogana, che magari è all'oscuro di questa faccenda.

Davide Castelli ha scritto:
In effetti ho intrapreso una raccolta difirme su FIRMIAMO.IT sotto la voce Collezioni naturalistiche e quindi invito tutti gli amici entomologi a firmare contro questo stato di cose. Ritengo che questo operato delle poste e delle dogane renda ancora più problematico l'approccio delle nuove leve all'entomologia, per cui, se non vogliamo che la nostra razza scompaia con noi, dobbiamo assolutamente scendere in campo per abrogare tale stato di cose.


La dottoressa che citavo nel messaggio precedente e che mi avverte dei pacchi in giacenza, mi ha anche detto che anche da parte loro (ovvero i funzionari della dogana) è partita una richiesta per trovare una procedura semplificata per i pacchi contenenti insetti per scopo di studio, perchè evidentemente è una rogna anche per loro fare questi controlli. Ora non so bene in cosa consista, ma potrebbe essere la possibilità, su richiesta dell'interessato, di farsi inserire in una lista di entomologi che la dogana potrebbe consultare per procedure semplificate per chi regolarmente riceve insetti. Fosse per me, sarei disposto anche a pagare una specie di tassa fissa annuale, pur di ricevere i pacchi più celermente e con meno rischi di perdite, danneggiamenti, ecc.

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Maurizio Gigli
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MessaggioInviato: 24/09/2011, 22:56 
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Nome: Livio Mola
Julodis ha scritto:
Fosse per me, sarei disposto anche a pagare una specie di tassa fissa annuale, pur di ricevere i pacchi più celermente e con meno rischi di perdite, danneggiamenti, ecc.

Non sono d'accordo: ha tutta l'aria di una ... ehm ... "tangente" (la trigonometria non c'entra ;) ).
Le strade sono altre.

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L'oca è ritenuto l'animale simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.


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MessaggioInviato: 25/09/2011, 8:50 
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Nome: Davide Badano
L'insetto aveva un centinaio d'anni... di conseguenza dopo tutto questo tempo secco in un museo c'era un altissimo rischio che portasse malattie potenzialmente mortali.

Il fatto non è accaduto a me in persona ma mi è stato raccontato da una persona che lavorava in quel museo (il pacco era ancora tra le loro grinfie al momento). La procedura, anche in questo caso, paradossalmente è sempre la stessa, quella già raccontata... nulla era servito spiegargli che era di un museo, era un tipo e che aveva un valore "storico". Il mio interlocutore mi disse anche che era già successo e che era inutile protestare o altro... occorreva solo avere pazienza e sperare che tornassero alla base interi.

Tutte queste storie mi danno da pensare :twisted:

P.S. conosco casi di esemplari inviati in studio e tornati nei musei in periodi di tempo superiori a 50 anni.


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MessaggioInviato: 25/09/2011, 10:27 
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Iscritto il: 06/02/2009, 9:01
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Località: Castel Mella (Brescia)
Nome: Livio Mola
Dilar ha scritto:
... nulla era servito spiegargli che era di un museo, era un tipo e che aveva un valore "storico". Il mio interlocutore mi disse anche che era già successo e che era inutile protestare o altro... occorreva solo avere pazienza e sperare che tornassero alla base interi.

Prova a spiegare che si tratta di proprietà dello Stato e che seguirà una raccomandata con ingiunzione di restituzione e che la stessa sarà inviata per conoscenza alle autorità di Polizia.
E' già successo: restituzione in 48 ore (presumo con improvviso attacco di tachicardia per il "solerte" funzionario, complicata da forte peristalsi intestinale :lol1: ).

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Nome: Riccardo Poloni
Vorrei parlare, ma non parlo. Dico solo che è un'ennesimo caso di affare, diciamo così "all'italiana"

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Iscritto il: 05/02/2009, 17:28
Messaggi: 3204
Nome: Marco Uliana
Ho avuto a che fare con questi problemi di recente e ne ho discusso a lungo con la veterinaria della dogana.
Negli ultimi tempi è stato dato un giro di vite all'applicazione, tradizionalmente trascurata, delle norme che regolano l'introduzione di materiali di origine animale provenienti da paesi non CEE.
Questo comporta la visita veterinaria da parte di un addetto che, nel caso di insetti secchi, non fa altro che aprire e chiudere il pacco certificando che, trattandosi di materiale secco, non comporta alcun rischio per la salute.
Questa operazione (visita veterinaria) ha un costo di 55 euro per il privato, mentre viene fortemente scontata (6 euro circa) per enti di ricerca (musei e università) che da sempre movimentano grandi quantità di animali per studio.
Mi è stato spieato che se il pacco contiene già un certificato veterinario questo può semplificare le cose, ma non ricordo in che modo, e nemmeno se permette di evitare la spesa.
Me ne sono occupato per la spedizione di materiali fra musei: vuoi mettere chiedere che ti mandino degli esemplari secchi (o sotto alcool), e che ti aggiungano anche un certificato veterinario? :(

Quindi, i privati/amatori, che collaborano o sono ospitati presso un ente di ricerca possono chiedere di ricevere questo tipo di corrispondenza presso l'ente, beneficiando dello "sconto".
In alternativa, notate che le spedizioni non tracciate (no corriere, no posta registrata) sono soggette molto raramente a controlli di dogana.
Ovviamente ci sono i relativi rischi di perdita del pacco, tuttavia vi faccio osservare un'altra cosa (che esula ormai dal punto di partenza):

Quando spedite materiale ai vostri corrispondenti, considerate che un pacco in posta priorotaria ben preparato, con indirizzo ben chiaro, non solubile in acqua (il top: stampa a laser incollata e ricoperta di nastro adesivo), praticamente ha gli stessi rischi di essere perduto di uno in raccomandata. Quest'ultimo è tracciato, e consente, per esempio, di sapere se il destinatario l'ha ricevuto o meno, ma cosa succede se vi perdono il pacco? Vi rimborsano il valore della spedizione, non quello del contenuto. Per tale servizio serve la posta assicurata, ovviamente ancora più costosa.


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