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Julodis
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Inviato: 15/12/2015, 1:37 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Tanto per rimpinguare un po' questa sezione, vi illustro un posto che a me piace molto, anche se entomologicamente ce ne sono certamente di migliori, da queste parti: Monte Lupone. Una delle cime dei Monti Lepini, antiappennino laziale. L'utima volta che ci sono stato, il 25 novembre di quest'anno, non si trovava praticamente nulla, così mi sono messo a fare un po' di foto all'ambiente, ed alcune le inserirò in questa discussione. Per alcune delle specie di insetti trovate qui nel corso degli anni, metterò poi i link a quelle già presenti sul Forum. In reatà le zone in cui vado non sono propriamente Monte Lupone, ma dei rilievi secondari, un po' più bassi (intorno a 1000 m di quota), nei dintorni. Circondano una piccola valle a pascolo che i locali chiamano Campo di Segni. Lo vedete in questa foto. La montagna boscosa di fronte è il vero Monte Lupone. E' in gran parte coperta da faggeta (sul lato NE, che è quello che si vede). Volgendosi verso Est, con le spalle al Lupone, si vede parte della Valle del Sacco, che da poco più a Sud di Roma ragginge il Liri, e quindi il Garigliano, al confine con la Campania. Oltre, iniziano i primi contrafforti dell'Appennino, Monti Simbruini, Ernici, ecc., il cui crinale principale segna il confine con l'Abruzzo, e si vede innevato sullo sfondo. Da Sud a Nord, si riconoscono diversi gruppi montuosi, su cui in vado spesso in cerca di insetti nel periodo estivo: Monte Viglio, una delle località classiche di Luigioni, nonchè una delle mie montagne preferite Monte Tarino, alle cui pendici giace la valle di Fiumata (non visibile), una delle località entomologicamente più studiate dell'Italia centrale Monte Velino, ormai in pieno Abruzzo, ed uno dei complessi montuosi più elevati dell'Appennino, dopo Gran Sasso e Maiella Qui invece si vede Palestrina. Appena dietro, i Monti Tiburtini, poco più che colline, e sulla destra, Monte Morra, nel complesso del Gennaro, un'altra delle mie abituali zone di ricerca In direzione Nord si vede, anche se molto distante, la montagna più alta del Lazio, il Terminillo. Appena dietro inizia l'Umbria Girando lo sguardo un po' più ad Ovest, ecco la campagna romana, col suo strato di smog, formato da nebbia mista all'inquinamento che si diffonde dalla città ed impedisce di vederla. Quel cocuzzoletto che spunta è Monte Soratte, una grossa collina che sorge appena ad Ovest del Tevere, a Nord di Roma. In passato un'isoletta in un mare subtropicale, presenta interessanti elementi floristici, e non è male neanche entomologicamente. Sulla destra si vede Sant'Angelo Romano, su un'altra ex isoletta. Appena più a Ovest, si vede il profilo di ciò che resta del Vulcano Sabatino in seguito ai fenomeni fortemente esplosivi che lo caratterizzarono tra 600.000 e 350.000 anni fa. In pratica, un anello di colline che circondano alcune caldere e una grande conca da sprofondamento che, riempitesi di acqua, costituiscono il lago di Bracciano A Nord Ovest si vede parte del vicino complesso vulcanico dei Colli Albani, più recente del precedente (l'ultima fase esplosiva è terminata 5000 anni fa, ma di solito i periodi di attività violenta di questo vulcano, quiescente, non estinto, sono di 30.000 anni e più, per cui potrebbe tranquillamente risvegliarsi). Tutti i versanti del complesso sono ricoperti di rigogliosa vegetazione arborea, in prevalenza castagni, ma anche quercete, faggete, ecc. Guardando ad Ovest la vista è bloccata dal Monte Lupone, di poco più alto dei rilievi su cui vado, ma in direzione Sud - Sud Ovest ci aspetta una sorpresa, che poco ha a che fare con i paesaggi verso oriente: il Mar Tirreno! Poco a Nord del Circeo. Sull'estrema sinistra si vede perfino una delle Isole Ponziane, dove purtroppo non sono mai stato. Credo sia Palmarola. Il paese più vicino è Segni, che sorge su una delle colline sottostanti, a pochi km in linea d'aria Sull'altro lato della valle, invece, sul versante Sud del Monte Scalambra, appena sotto una lecceta molto particolare, c'è Serrone, dove ho casa io, nella zona indicata dalla freccia. Nella prossima puntata: gli ambienti.
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f.izzillo
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Inviato: 15/12/2015, 10:55 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Insomma tutto 'stambaradan per farci vedere dov'é la tua casa a Serrone!? Ci davi le coordinate e si risparmiava un sacco di tempo!
_________________ Francesco Izzillo
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hypotyphlus
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Inviato: 15/12/2015, 14:15 |
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Iscritto il: 10/05/2010, 22:31 Messaggi: 4354 Località: Gavorrano (GR)
Nome: marco bastianini
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_________________ Marco"Le foreste a precedere le civiltà, i deserti a seguire."François-René de Chateaubriand
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aug
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Inviato: 15/12/2015, 19:27 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2607 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
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Lucanus tetraodon
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Inviato: 15/12/2015, 22:55 |
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Iscritto il: 30/12/2010, 11:51 Messaggi: 4483 Località: Messina
Nome: Giovanni Altadonna
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Bellissimi posti Maurizio. Così, fra le altre cose, ho anche un'idea più chiara di quali siano le tue zone di ricerca. PS: Ma c'è ancora così tanta neve su quelle montagne, dopo il rialzo delle temperature nelle ultime settimane?
_________________ "L' uomo che è cieco alle bellezze della natura ha perduto metà del piacere di vivere" Sir Robert Baden Powell
Giovanni Altadonna
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Julodis
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Inviato: 16/12/2015, 7:06 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Lucanus tetraodon ha scritto: Così, fra le altre cose, ho anche un'idea più chiara di quali siano le tue zone di ricerca Alcune, visto che giro quasi tutto il Lazio e l'Abruzzo appenninico. Lucanus tetraodon ha scritto: Ma c'è ancora così tanta neve su quelle montagne, dopo il rialzo delle temperature nelle ultime settimane? Nelle ultime uscite di dicembre, ho visto che ce n'è molta di meno. Quando ho fatto queste foto faceva ancora caldo, ma c'erano appena stati uno o due giorni in cui in montagna aveva nevicato, e la notte cominciava a fare freddino. Sono passate tre settimane, e precipitazioni (nevose o meno) non ce ne sono praticamente più state.
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Julodis
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Inviato: 16/12/2015, 8:15 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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Passo ora agli ambiente dell'area che io chiamo, un po' impropriamente, Monte Lupone, poichè questi rilievi secondari pur avendo certamente dei nomi, non sono rintracciabili sulla normale cartografia o sul web. Sono una serie di montagnole di altezza intorno a 1000 m, orientate circa da Est ad Ovest, ed in quanto tali presentano tipicamente due situazioni climatiche diversissime tra il versante Nord, fresco e relativamente umido, ed il versante Sud, più caldo e asciutto, a carattere molto più xerico. Gli ambienti xerici sono qui più estesi che sul vicino Monte Lupone, un po' più alto (1200-1300 m) e più esposto all'influenza del mare. Nel complesso, si tratta comunque di ambienti piuttosto vari, che cambiano completamente spostandosi anche di poco. Si trovano tratti di faggeta, bosco misto, cespuglieti in vari stadi di sviluppo, pascoli da aridi a relativamente umidi, fino a pietraie aride ed apparentemente desolate. Il contrasto più netto lo si osserva scavalcando il crinale. In genere, si ha un brusco passaggio dalla faggeta, a Nord, al pascolo arido, a Sud. Anche se su alcuni di questi rilievi possiamo trovare pascoli e pietraie anche sul versante Nord, e su altri il bosco si estende anche al versante Sud. In particolare, nelle piccole vallette che separano i punti più elevati del crinale, vi sono dei residui di faggeta, di limitata estensione, ma con la presenza di piante molto vecchie e di dimensioni non trascurabile, sul versante Sud, in punti in cui il terreno risulta più profondo e più umido. La faggeta sul versante Nord si sviluppa su un terreno generalmente in forte pendenza e di spessore minimo. Le condizioni ambientali sono evidentemente al limite di sopportazione del faggio, e di conseguenza queste piante sono cresciute molto più basse e contorte rispetto a quanto avviene nelle faggete appenninche, dove si esetendo soprattutto tra 1200 e 1800 m di quota. I tronchi sono spesso di diametro notevole, a testimoniare l'età di queste piante, ma quasi sempre inclinati da un lato, più o meno massacrati dai fattori ambientali e dagli xilofagi, con il punto di inserzione dei rami ad una altezza ridotta. Un paio di anni fa, in una delle vallette più umide, dove si trovano piante di sviluppo maggiore, per prendere una Dicerca sono salito su un faggio fino a 6-7 m di altezza semplicemente camminando sul tronco e su uno dei rami più grandi (su questi faggi convivono Dicerca alni e berolinensis). Molti di questi faggi sono terribilmente attaccati dagli xilofagi, da funghi e vari agenti patogeni, a testimonianza della loro stentata sopravvivenza in condizioni non ottimali. Riescono comunque a sopravvivere e continuano a vegetare, emettendo altri rami. Finchè, a causa di una nevicata particolarmente abbondante, o di una giornata particolarmente ventosa, non crollano al suolo, decomponendosi lentamente nel corso degli anni. Per fortuna in questo posto hanno la buona abitudine di lasciare stare gli alberi caduti, senza tagliarli e portarseli via (anche se alcuni ultimamente ho visto che sono spariti). resta comunque una buona quantità di legno al suolo, fortunatamente per gli xilofagi e per chi li cerca. L'altra faccia di questa zona è costituita dai pascoli aridi, che si sviluppano in gran parte del versante Sud, ma sprattutto sui rilievi posti più ad Ovest nella piccola catena montuosa. Si va da piccoli pascoli relativamente umidi, con una discreta percentuale della superficie ricoperta da un fitto, benchè bassissimo, manto erboso, in alcuni punti dove c'è un po' più di terreno ... ... ad estese pietraie o distese di roccia corrosa e fissurata. Questi ambienti apparentemente poco ospitali e monotoni sono in realtà popolati da una discreta comunità di insetti. Tra i Coleotteri, vi cerco soprattutto Meloidi, Tenebrionidi e Chrysomelidae, anche se si trovano varie specie di Carabidae, Staphylinidae, ecc., e qualche volta capitano anche sorprese come qualche Buprestidae (ci ho stranamente preso una Sphenoptera antiqua in assenza totale delle sue normali piante ospiti. Eppure è una specie che in genere si sposta poco) La vegetazione legnosa perenne sta tentando di ricolonizzare questi versanti xerici. In qualche caso, qualche singola pianta di quercia, di faggio, di melo selvatico o altro, riesce a svilupparsi piuttosto bene, magari sfruttando dei punti col suolo un po' più profondo e con un po' più di umidità nel terreno. Il più delle volte, però, le condizioni climatiche poco adatte e l'intenso pascolo portano a questo risultato: piante portamento cespuglioso, basse e contorte, una sorta di bonsai naturali, che si ostinano ogni anno a emettere nuovi rami e nuove foglie per sostituire le parti mangiate o morte. Fino ad arrivare a situazioni estreme, come questa. Questo faggio, ridotto ad un grumo di legno e corteccia coperto di muschio e incrostato su una roccia, da cui spuntano dei piccolissimi rametti con qualche foglia, non mi meraviglierei se avesse l'età mia. Continua →
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aug
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Inviato: 16/12/2015, 10:14 |
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Iscritto il: 05/02/2009, 17:44 Messaggi: 2607 Località: Garbagnate Milanese
Nome: Augusto Franzini
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Che impressione fanno quelle piante al limite di tutto! Se ne erano accorti anche gli antichi padri latini. Orazio: Vides ut alta stet nive candidum Soracte, nec iam sustineant onus silvae laborantes, geluque flumina constiterint acuto… (Osserva come il Soratte si innalzi bianco per la neve alta, e non reggano più il carico i boschi stanchi, e i fiumi fermati dal gelo pungente...)
_________________ Augusto (aug) Prediction is very difficult, especially about the future (Niels Bohr, fisico)
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Autarcontes
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Inviato: 16/12/2015, 10:36 |
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Iscritto il: 19/04/2012, 7:52 Messaggi: 1071
Nome: Gianfranco Curletti
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Chissà perchè, ma il faggio abbattuto mi ricorda qualcosa E pure il prato xerico dove qualcuno (non faccio nomi) mi prese sotto gli occhi una Sphenoptera. Sbaglio?
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Gianfranco
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Inviato: 16/12/2015, 11:57 |
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Iscritto il: 21/09/2009, 9:34 Messaggi: 1535 Località: Padova
Nome: Gianfranco Salvato
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Julodis ha scritto: Questo faggio, ridotto ad un grumo di legno e corteccia coperto di muschio e incrostato su una roccia, da cui spuntano dei piccolissimi rametti con qualche foglia, non mi meraviglierei se avesse l'età mia. No! E' certamente più vecchio di te! Ciao Gianfranco
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Andrea Pergine
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Inviato: 16/12/2015, 12:19 |
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Iscritto il: 22/05/2009, 21:00 Messaggi: 2645 Località: Pergine Valsugana (TN)
Nome: Andrea Carlin
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_________________ Andrea Carlin, Pergine Valsugana (TN) carlin.andrea(AT)gmail.com
Nota: tutti gli esemplari inseriti nelle discussioni aperte da me sono da ritenere "Andrea Carlin legit" se non diversamente specificato.
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Entomarci
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Inviato: 16/12/2015, 12:48 |
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Iscritto il: 05/08/2009, 18:02 Messaggi: 2264
Nome: Marcello Benelli
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Che ci sia lo xanthoneurus?
_________________ Marci "S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo, S'i fosse vento, lo tempesterei, S'i fosse acqua, i' l'annegherei s'i fosse dio, mandereil' en profondo" ( Cecco Angiolieri).
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Julodis
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Inviato: 16/12/2015, 16:11 |
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Iscritto il: 30/12/2009, 22:20 Messaggi: 31564 Località: Roma
Nome: Maurizio Gigli
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aug ha scritto: Vides ut alta stet nive candidum Soracte, nec iam sustineant onus silvae laborantes, geluque flumina constiterint acuto… (Osserva come il Soratte si innalzi bianco per la neve alta, e non reggano più il carico i boschi stanchi, e i fiumi fermati dal gelo pungente...) Del Soratte ho una strana curiosità botanica da mostrarvi, un giorno o l'altro. Autarcontes ha scritto: Chissà perchè, ma il faggio abbattuto mi ricorda qualcosa E pure il prato xerico dove qualcuno (non faccio nomi) mi prese sotto gli occhi una Sphenoptera. Sbaglio? Non sbagli, per nessuna delle due cose. Ma è anche il posto dove qualcuno (di cui non faccio il nome, ma solo il cognome: Curletti) pochi minuti prima beccò un Agrilus melanico di una specie non citata del lazio, su una pianta che non c'entrava niente! Gianfranco ha scritto: Julodis ha scritto: Questo faggio, ridotto ad un grumo di legno e corteccia coperto di muschio e incrostato su una roccia, da cui spuntano dei piccolissimi rametti con qualche foglia, non mi meraviglierei se avesse l'età mia. No! E' certamente più vecchio di te! Ciao Gianfranco Diciamo allora come l'Izzillo? Andrea Pergine ha scritto: :shock: Complimenti Maurizio! Belli e particolari questi posti: sarà perchè qui da me è tutto un'altro panorama... Grazie per averci deliziato anche con le tue osservazioni. Per tornare ai nostri amati... io, alla base del vecchio faggio della terza foto (di questa seconda carrellata) ci piazzerei un paio di trappoline ben interrate... Prima o poi mi piacerebbe riuscire a fare un giretto da quelle parti! In effetti, per non so quale strano motivo, in questo posto non ho ancora mai messo trappole interrate. Ma c'è tempo per farlo. Se passi da queste parti, basta che me lo fai sapere e, impegni di lavoro e familiari permettendo, mi farebbe piacere portarti in qualche posto buono Entomarci ha scritto: Che ci sia lo xanthoneurus? In tutti questi anni l'ho trovato in una sola località, che si vede in una delle foto del primo messaggio, esattamente in quella del Monte Viglio, nella zona in cui la neve lascia il posto al bosco sottostante (ovvero, al limite superiore della faggeta, intorno a 2000 m di quota). Località in cui ho preso diverse altre specie interessanti. Qui, non ne ho mai trovato traccia, ma probabilmente c'è. Si tratta di cercarlo al momento giusto (sul Viglio li ho presi in celletta poco prima che sfarfallassero). E' invece comune, su quei contorti faggi, un altro Cerambycidae tipico della faggeta, la solita Rosalia alpina.
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f.izzillo
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Inviato: 16/12/2015, 16:36 |
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Iscritto il: 22/12/2009, 13:31 Messaggi: 9646 Località: Napoli
Nome: Francesco Izzillo
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Cita: Julodis ha detto: Diciamo allora come l'Izzillo? 'nfamone!
_________________ Francesco Izzillo
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marco villa
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Inviato: 16/12/2015, 17:21 |
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Iscritto il: 19/06/2012, 14:35 Messaggi: 5575 Località: Alfonsine (RA)
Nome: Marco Villani
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Molto interessante! Non ho mai visto dei simili prati rocciosi sull'Appennino romagnolo. Ricordi di aver mai visto saltare qualche ortottero in quei prati?
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